Donne cubane e blocco USA

Le donne cubane sono la popolazione più danneggiata dal blocco USA contro Cuba. Così lo rivela un rapporto presentato, questa settimana, dall’ organizzazione internazionale non governativa OXFAM nel rapporto intitolato ‘Diritto a vivere senza blocco. Impatti delle sanzioni USA sulla  popolazione cubana e la vita delle donne’, l’organizzazione ha assicurato che  il blocco rafforza il sistema patriarcale e ignora i bisogni differenziati, le opportunità e le autonomie delle donne cubane.

Secondo OXFAM il blocco danneggia questo settore nella sfera privata in cui, di solito, sono loro quelle che hanno il maggior peso nella riproduzione e sostenibilità della vita quotidiana; mentre nella sfera pubblica le donne sono colpite quando non trovano risposte alle loro richieste e sul posto di lavoro e studio in cui, giornalmente, devono superare la scarsità di risorse.

Il rapporto evidenzia inoltre che il 78% delle bimbe e donne che attualmente vivono a Cuba oggi sono nate nelle condizioni di blocco, cioè più di 4.300.000 donne che non conoscono un’altra realtà che non sia quella delle difficoltà ed ostacoli.

Con questo scenario sarebbe bello sapere se la vicepresidente Kamala Harris sente qualcosa di scioccante nel vedere che le politiche del suo paese colpiscono principalmente le nostre donne.

Sono proprio loro, noi, che hanno la maggior presenza e protagonismo praticamente in tutte le sfere di lavoro per esempio nella salute rappresentano il 71%, nell’ istruzione, fino al 2019, il 60%, e nel settore delle biotecnologie 53% di lavoratori nel sistema di scienza e innovazione, e 84% nei laboratori clinici-

Il governo cubano non è estraneo a questo situazione e insieme alla federazione delle donne cubane porta vanti un programma nazionale per il progresso delle donne a Cuba come mezzo per contrastare questi effetti dannosi sulla vita quotidiana delle donne in quest’isola caraibica; perché, in definitiva, chi più è danneggiato dal blocco USA è la famiglia cubana.

1,2,3 relazioni sono poche per chiedere la fine del genocidio più lungo della storia: il blocco USA contro Cuba

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