Díaz-Canel ha assistito alla presentazione del libro Diario de Turín

L’intellettuale cubana Graziella Pogolotti ha detto che  Diario de Turín, dello scrittore e giornalista Enrique Ubieta, è centrato  nel microcosmo degli ospedali per aprire la prospettiva verso orizzonti più ampi

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha assistito venerdì 28 nella Casa de Las Américas alla presentazione del libro Diario de Turín, dello scrittore Enrique Ubieta Gómez.

Diario de Turín, la solidarietà in tempo di pandemia, ha detto l’intellettuale cubana Graziella Pogolotti è centrato nel microcosmo degli ospedali per aprire la prospettiva verso orizzonti più ampi.

Nelle sue pagine di potranno incontrare riflessioni e interviste che si appoggiano a fatti concreti relazionati alla presenza in questa città italiana di una brigata del Contingente Internazionale di Medici specializzati in Situazioni di Disastri e Gravi Epidemie Henry Reeve.

L’autore ha detto che è decisamente un testo anticapitalista, e che, anche se non è un manuale, vi si espongono e si riflette su dati, si narrano fatti e si ricorre alla ragione e all’emozione.

Ugualmente ha sostenuto che sia nelle cronache che nelle riflessioni, due domande danno senso al libro: che mondo ha propiziato la pandemia? Quale sarà il mondo per il quale lotteremo dopo?

Un momento speciale della presentazione è stato l’intervento del dottor Julio Guerra, a capo della brigata medica cubana a Torino, che ha condiviso aneddoti pieni di sensibilità sulle esperienze dei professionisti della salute cubana, che sono stati raccolti nel Diario.

Il saggista e investigatore cubano, premio UNEAC di saggio nel 1990, premio Abril nel 1995, autore di vari libri, tra i quali spicca /Ensayos de identidad/ (1993); /De la historia, los mitos y los hombres/ (1999) e /La utopia rearmada/, considera che rendere omaggio ai medici internazionalisti  cubani, è rendere omaggio al legato culturale della nazione e a Fidel, che ci ha lasciato in eredità  questo  internazionalismo che è la stessa essenza della Rivoluzione Cubana e farlo nella Casa de las Américas è ugualmente simbolico.

Hanno partecipato alla presentazione vari medici membri della Brigata Henry Reeve che hanno salvato vite umane in tutto il mondo.

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