La contra chiede un ‘intervento umanitario’ internazionale

Durante le manifestazioni contro il governo cubano organizzate dai gruppi controrivoluzionari di ieri tra gli slogan gridati si invocava un intervento umanitario  internazionale per far fronte alla difficile situazione economica che il blocco degli Stati Uniti sta causando all’isola.

Ieri in varie città di Cuba si sono svolte manifestazioni per contestare l’azione del governo in campo economico e sanitario. Tra le richieste fatte dai manifestanti spicca la richiesta alla comunità internazionale di un intervento umanitario per rifornire l’isola di generi alimentari e per occuparsi della situazione sanitaria, che a loro dire è disastrosa. Se volessimo fare un intervento umanitario internazionale per aiutare Cuba basterebbe togliere semplicemente il blocco che gli Stati Uniti, in modo arbitrario ed unilaterale, dal 1962 applicano all’isola per aver deciso di essere un paese socialista e non allinearsi alle politiche capitaliste.

Lo stesso Presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador durante la consueta conferenza stampa quotidiana ha dichiarato che l’unico intervento umanitario che la comunità internazionale deve fare per Cuba è quello di togliere il blocco economico, commerciale e finanziario applicato dagli Stati Uniti. Ha poi continuato affermando che il suo paese è pronto a fornire tutti gli aiuti a Cuba disinteressatamente perché i l’isola ha aiutato durante la pandemia il suo paese e per questo occorre essergli riconoscente.

La Cancelleria russa, riferendosi alle manifestazioni ,ha condannato l’ingerenza esterna negli affari interni di un paese alludendo al fatto che i movimenti di protesta siano finanziati e diretti dagli Stati Uniti e non siano, come invece vengono dipinti, frutto della spontaneità popolare.

Negli Stati Uniti, come era ovvio aspettarsi, la politica ha subito appoggiato i manifestanti. L’Assessore alla Difesa della Casa Bianca Jack Sullivan ha espresso l’appoggio del suo paese alla libertà di espressione e di riunione in Cuba. Il Ministro degli Estri Bruno Rodriguez Parrilla ha condannato la dichiarazione di Sullivan bollandola come ipocrita in quanto il suo paese non ha morale per riferirsi a Cuba dato che sta applicando un blocco economico genocida che è la causa di tutti i problemi che l’isola sta soffrendo. Su Twitter sono apparsi vari messaggi scritti da membri del Congresso e del Senato che solidarizzano con i manifestanti.

Gli Stati Uniti destinano oltre 20 milioni di dollari all’anno per tentare di sovvertire il governo cubano finanziando numerose organizzazioni che a loro volta elargiscono i denari a dubbi personaggi sull’isola per alimentare il dissenso tra la popolazione. Le manifestazioni di ieri hanno usato le carenze che il blocco chiaramente provoca ai cittadini per tentare una sollevazione popolare, strategia questa usata oramai molte volte in altri paesi per arrivare al cambio di governo. Da molto tempo si sta facendo circolare sull’isola l’idea che il governo è incapace di governare e di far fronte alle necessità della popolazione. Viene imputata alla dirigenza del paese la colpa delle ristrettezze che il blocco provoca, alle recenti interruzioni nella fornitura dell’energia elettrica e all’aumento dei casi di infezione da Covid 19.  Viene invece ignorato che le cause di tutti i problemi che l’isola soffre sono da imputare alle sanzioni che gli Stati Uniti applicano a Cuba. Coloro che sfruttano tali problemi per tentare di sovvertire il governo si dimenticano che sono proprio coloro che gli pagano gli stipendi la causa principale dei problemi dell’isola.

Alle manifestazioni ha partecipato un ristretto gruppo di oppositori al governo che però ha avuto una grande copertura mediatica grazie ai social network ed ai mezzi di informazioni che tendono ad enfatizzare scientificamente  notizie  riguardanti la dissidenza cubana. Il Presidente cubano Miguel Diaz Canel ha tenuto un discorso trasmesso dalla televisione in cui tra le altre cose ha chiesto ai cubani di scendere per strada in sostegno alla rivoluzione. Subito molti cubani sono andati in strada per manifestare il proprio sostegno alla rivoluzione ed a Miguel Diaz Canel. Molti di più erano coloro che manifestavano a sostegno del governo di quelli che lo contestavano ma solo questi ultimi hanno fatto notizia in giro per il mondo. Se davvero gli oppositori al governo sono maggioranza nel paese perché ieri a manifestare il loro dissenso erano così pochi? La narrazione che il governo non goda dell’appoggio popolare a miseramente fallito.

Se le manifestazioni dovevano servire alla  controrivoluzione per contare chi sostiene un cambio di governo a Cuba allora bisogna registrare una clamorosa sconfitta. Non cantiamo però vittoria perché la potenza dei mezzi di informazione in casi come questi può facilmente trasformare anche la più esigua minoranza in una maggioranza.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.