Lo stesso gruppo ridotto di eurodeputati e la stessa manovra contro Cuba

Lo stesso ridotto gruppo di eurodeputati che rispondono all’agenda di Washington –e che ha già montato  un episodio simile  – è riuscito ad imporre un nuovo dibattito su Cuba per oggi 16 settembre, che trasforma nuovamente il Parlamento Europeo nel triste ostaggio di una scalata aggressiva estranea agli interessi genuinamente europei e contraria allo spirito di dialogo rispettoso che ha spiccato nelle relazioni tra Cuba e l’Unione Europea.

La denuncia è stata realizzata lunedì 13 dalla Commissione delle Relazioni Internazionali dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, nella cui dichiarazione si sostiene: «Dovrebbe essere motivo di preoccupazione per i cittadini e le stesse istituzioni dell’Unione Europea la nuova ripetuta azione di questo gruppo di legislatori, il cui impegno in questi temi si caratterizza per la doppia facciata e l’uso intensivo delle menzogna per  singolarizzare uno Stato sovrano, appartandosi dal comportamento etico che deve spiccare nella condotta dei deputati al Parlamento Europeo, così come si prescrive nell’Articolo 10 del suo Regolamento Interno.

«I promotori di questa nuova manovra non hanno l’autorità morale per pretendere d’erigersi come difensori dei diritti del popolo  cubano», indica la dichiarazione che denuncia l’insufficiente decoro di questi legislatori incapaci di disobbedire ai dictamen della potenza che spiega una brutale guerra economica, commerciale, finanziaria, politica e della comunicazione contro l’Isola, «cosa che queste persone, facendo mostra della loro proverbiale ipocrisia politica, non si sono mai preoccupate  di condannare».

La Commissione delle Relazioni Internazionali del Parlamento cubano ha ricordato che questo gruppo di deputati non rappresenta l’opinione della totalità dei membri del Parlamento Europeo, dove esiste e lavora un Gruppo Parlamentare d’Amicizia con Cuba, la cui voce si ascolta ogni volta con maggior forza di fronte a queste calunnie.

Inoltre allarmano ancora una volta sul «pericolo che rappresentano esercizi  politicizzati come questo, che rispondono più alle agende personali dei loro promotori che a una genuina preoccupazione per la protezione dei diritti umani in Cuba e nel mondo», per cui chiama tutti i membri del Parlamento Europeo a non  sostenere  questa nuova manovra.

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