Gli USA riaffermano l’obiettivo destabilizzatore appoggiando la pretesa marcia

Recentemente, Juan González, principale assessore per l’America Latina del presidente Joe Biden, ha osato minacciare Cuba, in appoggio ai promotori di una marcia –dichiarata incostituzionale, per il suo carattere annessionista– convocata per il 15 novembre.

González ha detto a EFE che «Gli USA risponderanno possibilmente con sanzioni se si violeranno i diritti fondamentali del popolo cubano, o se si processeranno i promotori della marcia civica dell’opposizione».

Il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla ha risposto in Twitter alla dichiarazione che rivela i veri interessati alla manifestazione.

«Oltre a costituire un’azione contraria alla Carta della ONU, la storia ha dimostrato che noi cubani con accettiamo e non ci facciamo impressionare dalle minacce».

Quando il Governo USA si pronuncia, parla quello che finanzia e organizza lo schema di destabilizzazione che somma quanti gruppetti o istituzioni che – grazie ai dollari – apportano un’iniziativa contro la Rivoluzione, Non importa quanto ridicolo sia se partecipa al teatro sovversivo, come l’azione recente realizzata dall’Istituto Repubblicano – uno degli autori della promozione dei colpi blandi in varie parti del mondo, concedendo «al popolo cubano il Premio alla Libertà, per il valore e il coraggio dimostrati durante le proteste iniziate l’11 luglio scorso».

Non è stato casuale che «il diploma» lo abbia ricevuto il cantante Willy Chirino, sostenuto dall’esilio anticubano, e tanto meno che lo abbia consegnato il senatore repubblicano per la Florida, Rick Scott, lo stesso che nel 2020, ha promosso un progetto di legge per castigare i paesi che hanno ricevuto aiuti medici cubani.

Con tali sostenitori chi, con una media lucidità politica e una conoscenza elementare della storia delle ostilità del governo degli USA verso Cuba, può non riconoscere le motivazioni sovversive che sostengono la pretesa marcia?

Sono molte le ragione per le quali il vero popolo cubano rappresentato nei suoi governi locali, dichiari illegale la manifestazione convocata; una decisione che se non verrà rispettata -ha avvisato la Procura- sarà una trasgressione con conseguenze penali.

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