AMLO su Cuba contro il blocco

Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana

«Penso che Cuba non debba essere isolata politicamente, i cubani che decidono di vivere a Cuba non possono essere soffocati; io sono contro il blocco economico, penso che sia disumano, una cosa vile, una canagliata. I mezzi di informazione non hanno obiettività, non hanno equilibrio e già l’ho detto in altre occasioni: il fatto che dopo due secoli di predominio di una certa politica in America, un Paese abbia la volontà di sentirsi libero e indipendente, proprio per questo motivo merita tutta la nostra ammirazione e tutto il nostro rispetto. È unico, è un caso unico», ha detto il presidente “socialista” messicano Andrés Manuel López Obrador ieri nella sua consueta conferenza stampa mattutina.

Oltre ad esprimere il suo sostegno al popolo e al governo cubano, il presidente latinoamericano ha ribadito il suo rifiuto del blocco economico, finanziario e commerciale illegale imposto dagli Stati Uniti contro l’isola.

Nelle stesse ore, membri dell’organizzazione inter religiosa statunitense Pastori per la Pace sono giunti a Cuba per esprimere la solidarietà della popolazione del loro paese all’isola caraibica di fronte ai tentativi di sovversione interna e alle minacce di Washington che in questi giorni si stanno riacutizzando.

All’arrivo all’aeroporto internazionale cubano José Martí della capitale, la direttrice di quel gruppo, Gail Walker, ha affermato che attivisti di 20 diversi stati degli USA si sono uniti alla 31a edizione di queste carovane di solidarietà per mostrare il sentimento maggioritario del popolo statunitense nei confronti di Cuba.

Gail ha sottolineato che i suoi compagni hanno un interesse speciale a conoscere le conquiste di questa nazione delle Antille nell’affrontare la pandemia di Covid-19 e le virtù di un popolo che ha combattuto quella battaglia in mezzo all’intensificarsi del blocco economico, commerciale e finanziario e le aggressioni del governo degli Stati Uniti.

Portando lanterne come espressione simbolica della loro visione di Cuba come fulgido esempio delle aspirazioni emancipatrici dei popoli, i partecipanti chiedono al loro Paese un giusto rapporto con l’isola e la fine immediata dell’assedio.

Il gruppo, che ha portato una donazione di cibo e medicine, è stato ricevuto da Caridad Diego, capo dell’Ufficio per gli affari religiosi del Partito Comunista di Cuba, da Fernando González, presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) e dalla reverenda Izett Samá, del Centro Martin Luther King Jr.

Durante il loro soggiorno fino al 26 novembre, i visitatori realizzeranno un’intensa agenda a L’Avana e Matanzas che include incontri con organizzazioni femminili, lavoratori e visite di istituzioni educative e centri di interesse storico e sociale.

“Pastors for Peace” è un progetto della Fondazione Inter religiosa per l’Organizzazione Comunitaria (IFCO) ed è nato nel 1988 in risposta alla politica aggressiva dell’allora presidente degli Stati Uniti, il repubblicano Ronald Reagan, contro i paesi dell’America Latina.

La nuova edizione della Carovana arriverà a Cuba nel bel mezzo di una campagna di discredito senza precedenti contro il governo dell’isola, promossa con l’unico scopo di generare una rivolta popolare nel Paese caraibico.

Poco prima di annunciare la raccolta delle donazioni, l’ICAP ha affermato in un comunicato che “tutti i cubani difenderanno le nostre strade e la Rivoluzione e insieme costruiremo un Paese migliore”.

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