Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha scoperto nella notte di lunedì 15 una statua dedicata a Eusebio Leal nata dalle mani e dall’impegno degli scultori José Villa Soberón e Gabriel Cisneros Báez, suo aiutante, situata all’entrata del Palazzo dei Capitani Generali.
Attendendo il 502º anniversario della Villa di San Cristóbal de La Habana, sembrava che l’amato Storiografo della capitale fosse tornato camminare per le sue strade, con vari libri in una mano e salutando tutti, con un gesto comune e confidenziale del più leale degli abitanti de L’Avana.
Questa statua a grandezza naturale è quella che «abbiamo sognato per Leal, per perpetuare il suo legato, per far sì che le nuove generazioni abbiano questo emblema in bronzo», ha detto Magda Resik, direttrice di Comunicazione dell’Ufficio dello Storiografo durante la semplice cerimonia.
È servito un anno di tempo all’artista, ha ricordato Magda Resik, per creare quest’aopera che ha contato con l’appoggio di molti, tra i quali l’Ufficio dello Storiografo e la Fondazione Caguayo, direta dal maestro Alberto Lescay.
È una statua che ci ricorda, nell’interpretazione personale dell’artista, il nostro eterno Storiografo della città ha commentato.
Villa Soberón ha spiegato alla stampa che la vera intenzione della scultura era far tornare a L’Avana Vecchia l’immagine di Eusebio andando per le sue strade.
«È stato un lavoro molto complesso, ha detto il noto artista, perchè si tratta d una persona molto amata e tutto il mondo voleva avere il suo Eusebio».
La figura con la mano destra alzata, sempre salutando è quella che lo distingueva di più e per questo ci è parso che il saluto era il gesto che poteva identificare la sua immagine più vicina», ha spiegato lo scultore.
Dopo la scoperta della statua realizzata con Javier Leal, figlio di Eusebio, togliendo il lenzuolo bianco che la copriva, il Capo di Stato è entrato nel Palazzo dei Capitani Generali, oggi Museo della Città – per scoprire anche una targa in onore dello storiografo.
Al disopra della panchina dove Eusebio si sedeva a chiacchierare con i suoi colleghi, con i suoi subordinati e con i suoi collaboratori di sempre, e dove lo si vedeva solo, immerso nelle sue riflessioni quotidiane, ora si legge: «Volevo rinchiudere L’Avana Vecchia tra le pareti di pietra di un museo, ma lei mi ha fatto prigioniero delle sue mura per sempre».
Michael González Sánchez, direttore del Patrimonio Culturale dell’Ufficio dello Storiografo, ha considerato che non c’era un posto migliore dove mettere questa targa del Palazzo dei Capitani Generali, dove
Eusebio Leal cominciò a lavorare a 17 anni, un adolescente cresciuto con la Rivoluzione che aveva assunto molte responsabilità in questo stesso luogo.
È molto simbolico inaugurare oggi in questo luogo la targa di bronzo che lo ricorda nello spazio intimo del Museo.
Argel Calcines, editore della rivista Opus Habana, e lo scultor Leo D´ Lázaro, sono stati gli artefici di qeust’opera, con un gruppo della Escuela Taller.
In questa notte di omaggi a Eusebio e alla sua Avana, il mandatario è andato anche sino a El Templete, luogo emblematico della città, dove 16 novembre del 1519 si realizzarono la prima messa e il primo consiglio comunale della Villa.
Díaz-Canel, con la sua compagna Lis Cuesta Peraza, e le più alte autorità della provincia e dell’ Ufficio dello Storiografo, ha fatto per tre volte il giro della Ceiba, un’antichissima tradizione che dice di camminare in senso contrario a quello dell’ orologio e di esprimere un desiderio.