Cuba, la sovranità vaccinale è un successo

Fabrizio Verde www.lantidiplomatico.it

A Cuba la campagna vaccinale basata sui sieri completamente prodotti e sviluppati a livello nazionale continua a dare i suoi buoni frutti. I vaccini cubani cubani oltre a mostrare ottima efficacia, si dimostrano anche compatibili con altri sieri sviluppati da altri paesi come Russia e Cina, per essere utilizzati come rinforzo o richiamo.

Indipendentemente dal programma di immunizzazione primaria ricevuto, sia il vaccino Abdala, del Centro de Ingeniería Genética y Biotecnología (CIGB), sia il Soberana Plus, del Finlay Vaccine Institute (IFV) sono intercambiabili per l’uso come dosi di richiamo e possono essere utilizzati a questo scopo, ha sottolineato il CIGB sul proprio account Twitter.

I due immunogeni sono sviluppati sulla piattaforma del vaccino di subunità e si basano sulla proteina RBD prodotta rispettivamente nelle cellule di lievito e di mammifero, che offre loro vantaggi in termini di sicurezza e immunogenicità.

Nei giorni scorsi il Centro per il Controllo Statale dei Medicinali, delle Apparecchiature e dei Dispositivi Medici (CECMED) ha valutato i rapporti presentati dall’IFV e dal CIGB, su Soberana® Plus e Abdala 50 µg. L’autorità ha evidenziato la necessità della somministrazione di una dose di richiamo, a partire da 6 mesi dopo aver completato il programma di immunizzazione approvato contro il Covid-19.

Entrambi i centri di ricerca sanitari hanno presentato i dati disponibili sulla sicurezza e capacità dei vaccini di riattivare la risposta immunitaria, per i quali l’autorità regolatoria ha emesso parere positivo a favore del loro utilizzo come dose di richiamo.

I risultati della campagna vaccinale cubana sono evidenti, al contrario di quanto accade in Europa dove c’è il monopolio delle multinazionali del farmaco. Alla fine della scorsa settimana, riferisce il quotidiano Granma, erano ricoverati solo 23 pazienti nei reparti di terapia intensiva del sistema sanitario cubano, nessuno dei quali bambini o gestanti. Un chiaro segno dei notevoli progressi fatti dal paese nel controllo della pandemia. Basti pensare che ad agosto c’perano oltre 300 pazienti ricoverati in condizioni critiche e gravi.

Alla riunione del Gruppo di lavoro temporaneo per la prevenzione e il controllo del coronavirus, presieduto dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, il Ministro della Sanità Pubblica, José Angel Portal Miranda, ha aggiunto che solo 608 contagiati restano ricoverati.

Secondo il sito della Presidenza, se si tiene conto che un mese fa – il 6 di novembre– i ricoverati, sia nelle strutture ospedaliere che nelle loro abitazioni, erano 2.767, è inevitabile guardare con ottimismo all’attuale situazione epidemiologica.

Per quanto riguarda la vaccinazione della popolazione cubana, attualmente l’83% dei cubani ha completato il proprio programma di vaccinazione, quindi circa il 95% della popolazione vaccinabile.

«Non abbassare la guardia nel controllo della malattia è oggi la sfida più grande per garantire il successo del passaggio attraverso questa nuova normalità che ha cominciato a vivere in tutta la nazione. Vivere con la malattia, in modo responsabile, esige lo sforzo di tutti», si legge sul sito della Presidenza cubana.

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