Come Miguel Díaz-Canel ha conosciuto Fidel Castro?

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha esaltato il 25 novembre, nel suo account di Twitter, la grandezza del Comandante in Capo Fidel Castro, commemorando il quinto anniversario della sua scomparsa fisica.

Elena Lisbet Diego Parra

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha esaltato il 25 novembre, nel suo account di Twitter, la grandezza del Comandante in Capo Fidel Castro, commemorando il quinto anniversario della sua scomparsa fisica.

«Ha forgiato un’opera emancipatrice ed ha stabilito una speranza per l’umanità.

Ha affrontato risolutamente e in maniera invitta l’imperialismo ed è cresciuto con il suo popolo e la sua Rivoluzione»,ha scritto.

Il capo di Stato ha pubblicato un tuit nel quale ha commentato che alcune ore prima gli avevano chiesto quando aveva conosciuto Fidel.  Rispondendo alla domanda ha spiegato che la sua vicinanza al leader della Rivoluzione Cubana rimonta ai suoi primi anni di vita.

«Ho risposto che è da quando ho memoria. Molti anni dopo è diventato il mio capo, ma lo conosco sin da quando ero bambino e gli voglio bene. Ora cerco di seguire i suoi passi. E viene con me, ha scritto.

Poi ha aggiunto che nell’ufficio di Fidel nel Palazzo della Rivoluzione «tutto è restato come lo ha lascito lui nel suo ultimo giorno lì. Cerco d’immaginarlo nel mezzo di dure battaglie in tanti anni di sfide. M’ispira, mi emoziona e continuo a lottare».

Riferendosi alla veglia in omaggio realizzata nella notte del 24 sulla scalinata  dell’Università de L’Avana, ha ricordato :«Pioveva stanotte come pioveva in quel 30 settembre del 1996 a Santa Clara. Con un solo avviso radiofonico, la Piazza del Che si era riempita per udire Fidel. Mi fa fremere ancora l’emozione del mio popolo».

Il presidente cubano ha detto che «come miglior discepolo di José Martí,

Fidel ha appreso e applicato alla sua condotta quotidiana la massima che il miglior modo di dire è fare» ed è sopravvissuto così alla sua opera, ha pensato e organizzato la Rivoluzione, l’ha guidata, ha lottato, ha vinto, ha dato dignità al paese».

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