Smentite le falsità sul nuovo Codice della Famiglia di Cuba

Dichiarazioni di opinione basate su ignoranza e false informazioni con l’obiettivo di manipolare il contenuto del progetto del nuovo Codice della Famiglia cubano sono state smentite oggi dai media locali.

Tra queste falsità spicca quella che lo stato toglierà la custodia e la cura dei bambini ai genitori, un argomento che ricorda la ben nota Operazione Peter Pan, che ha costretto l’invio di più di 14.000 bambini cubani negli Stati Uniti attraverso l’inganno dell’eliminazione dell’autorità parentale da parte del governo rivoluzionario.

Un articolo pubblicato dal quotidiano Granma, l’organo ufficiale del Partito Comunista Cubano, chiarisce che, secondo il nuovo regolamento, i bambini e gli adolescenti non possono essere separati dalle loro madri, padri e famiglie.

Tuttavia, i genitori hanno la responsabilità di garantire il benessere dei minori, cosa che non sempre accade, sottolinea, e fa l’esempio di coloro che costringono i bambini a lavorare, li privano del cibo o esercitano violenza fisica o addirittura sessuale su di loro.

Per circostanze come queste, il Codice prevede che le autorità competenti possano determinare la separazione dei genitori per grave inadempienza o impossibilità di esercitare le responsabilità parentali, decisione che sarà sempre un’ultima risorsa e che dovrà essere rivista periodicamente.

Un’altra disinformazione riguarda l’attuazione della solidarietà gestazionale e si riferisce al fatto che permetterà di offrire uteri surrogati.

Tuttavia, il testo legale proibisce qualsiasi tipo di remunerazione o regalo per questo tipo di procedura e tiene conto che non mette in pericolo la vita delle persone coinvolte.

Secondo l’articolo 128 del Codice, questo può essere effettuato solo tra persone unite da vincoli familiari o affettivamente vicine, a beneficio di donne con patologie che impediscono loro la gestazione, individui con sterilità e uomini soli o coppie di uomini.

Per realizzarlo, chiarisce l’articolo del Granma, le istituzioni e i centri sanitari avranno bisogno di un’autorizzazione giudiziaria per verificare il consenso delle persone coinvolte, se l’uso di altre tecniche di riproduzione assistita ha fallito e non c’è possibilità di concepire.

Né il termine “autonomia progressiva”, che la legge incorpora, permetterà ai minori di prendere decisioni senza il consenso dei genitori, come alcuni media e individui sostengono.

L’obiettivo è stabilire una comunicazione efficace con i bambini e prendere in considerazione le loro opinioni, anche se è l’adulto che prende la decisione migliore per il bambino.

Anche il cambio della denominazione patria potestas per responsabilità genitoriale ha generato diversi dibattiti.

In questo senso, l’articolo sottolinea che si tratta di intendere i bambini e gli adolescenti come soggetti di diritti, e non come oggetti o proprietà delle loro madri e dei loro padri come il termine patria potestas, che ha origine nell’antica Roma, implica nel suo significato primario.

D’altra parte, la nuova versione del Codice elimina l’autorizzazione eccezionale di matrimonio per gli adolescenti contenuta nella norma attuale, che risale al 1975.

Pertanto, non è nemmeno vero che i minori potranno sposarsi a 16 anni, con l’autorizzazione di un tribunale e non dei loro genitori, riferisce l’articolo.

Fonte: Prensa Latina

Traduzione: italiacuba.it

 

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