Sotto una sola bandiera: la Rivoluzione

Dichiarazione del 1° Incontro Nazionale della Gioventù Rivoluzionaria

Noi, la gioventù rivoluzionaria riunita all’Avana, dichiariamo che la Rivoluzione che ha trionfato nel 1959 è il cammino iniziatico verso il futuro di emancipazione che esiste solo nella continua creazione e unità del popolo e delle sue avanguardie.

Assumendo fino alle sue ultime conseguenze l’eredità del radicalismo di Marti, Fidelista e altre donne e uomini della Rivoluzione, l’Unione dei Giovani Comunisti (UJC), organizzazione giovanile del Partito Comunista di Cuba, e spazi rivoluzionari emergenti in varie regioni del paese, dichiarano: la loro unità intorno all’instancabile lotta per la dignità, la libertà e la piena uguaglianza; per la distruzione assoluta dello sfruttamento capitalista ovunque esso getti la sua ombra di decadenza e di falso benessere; per la fine di tutte le discriminazioni e oppressioni basate sul sesso, l’orientamento sessuale, l’identità di genere, la classe sociale, il colore della pelle, le persone con disabilità, la fascia d’età o altre nocive alla dignità umana; dalla vocazione antimperialista e anticolonialista; dalla conservazione dei principi etici, della verità, della pulizia e della luce che emanano dall’opera rivoluzionaria; dalla difesa cosciente che la Rivoluzione è la costante espansione del programma politico del popolo e della sua capacità di conquistare il cammino del suo benessere, libertà e felicità verso un nuovo modo di essere che tocca l’anima stessa del popolo.

Come impulso etico che ci interpella, la Rivoluzione è cresciuta in varie forme, non sempre dalle sue prime e già storiche organizzazioni. Nell’arena politica di oggi, ci sono progetti comunitari, media digitali, gruppi per il dibattito in rete e il confronto virtuale con le tendenze controrivoluzionarie, progetti di formazione politica per la difesa popolare e solidale, organizzazioni di varie fedi religiose, organizzazioni per la rivendicazione delle persone con disabilità, iniziative e collettivi femministi e LGBTIQA+, protezione degli animali e giustizia ambientale, che costituiscono un tessuto sociale accumulato impegnato nei principi e negli impegni della rivoluzione.

Non ci può essere rifiuto o diffidenza tra le forme che nascono sotto l’impulso etico e storico della Rivoluzione stessa; piuttosto, ci deve essere l’esercizio di riunire i diversi per raggiungere l’unità. Il riconoscimento della diversità è il principio forgiatore dell’unità. E così come un mondo è cresciuto nella sua dispersione, è il momento di raccogliere e unire sotto la stessa bandiera tutto ciò che si è formato in difesa dei principi della Rivoluzione Cubana nel suo momento attuale.

Questo lavoro di unità e creazione si fa per riunire le forme eterogenee della Rivoluzione con le sue organizzazioni storiche, e non per provocare l’assorbimento dell’una da parte dell’altra, ma la creazione del nuovo; per favorire la politica rivoluzionaria in continuo rinnovamento, e non per dissolverla; per rompere l’immobilismo, e non per confermarlo; per unirci e salvarci come lo stesso popolo che siamo, e non per ostacolare o sopprimere ciò che abbiamo creato.

Gli spazi rivoluzionari emergenti e l’ Unione dei Giovani Comunisti riconoscono il potenziale e la responsabilità di quest’ultima nel sostenere questo sforzo di unità e trasformazione radicale di tutte le forme di attivismo e militanza rivoluzionaria esistenti nel mondo giovanile, pur essendo consapevoli dell’esistenza di incomprensioni, malintesi e confronti reciproci che devono essere superati.

E di fronte a questo desiderio di unità rivoluzionaria, ci sarà chi, per falso pudore, falso purismo o subdolo opportunismo, ci presenterà la Rivoluzione come un’immagine pura e completa, un oggetto di venerazione lontano dalla realtà. Ma la Rivoluzione è un’opera incompleta, che esige di essere completata con il nostro sacrificio, perché solo in questo sacrificio diventa reale: solo dal fuoco scatenato delle sue “impurità” possono essere forgiate le sue vittorie.

Manteniamo il legame con i movimenti rivoluzionari della sinistra mondiale. Sosteniamo l’internazionalismo come un valore, ma anche come una necessità, che ci permette di creare il mondo in cui dobbiamo inserirci, un mondo che ancora non esiste dove non prevale la forza del capitale che riduce i popoli allo sfruttamento più orrendo, un mondo che deve essere un mondo solidale, anticapitalista, anticolonialista, equo, femminista, di giustizia sociale, ecologica e di genere.

La rivoluzione deve essere sempre un’espansione e un approfondimento delle cause più giuste, mai limitante o schiacciante. La sua grandezza sta nella sua capacità di esistere nella nostra vita quotidiana come opposizione a tutto ciò che è ingiusto.

Sotto queste nozioni, assumiamo i seguenti principi articolati:

PRIMO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti sono il risultato delle accumulazioni storiche della Rivoluzione Cubana, della causa mondiale del socialismo, della tradizione di lotta del nostro popolo per la sua totale emancipazione e delle forze progressiste di tutte le parti del mondo.

SECONDO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti assumono fino alle sue ultime conseguenze l’eredità del radicalismo di Marti, Fidel Castro e altre donne e uomini della Rivoluzione, la lotta per la dignità, l’uguaglianza e la piena libertà, contro lo sfruttamento di classe e coloniale e contro ogni tipo di ingiustizia e discriminazione basata sull’orientamento sessuale, l’identità di genere, il colore della pelle, la fascia d’età, il credo religioso, la disabilità, l’origine nazionale o regionale, tra le altre cose lesive della dignità umana.

TERZO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti sostengono il diritto di Cuba alla sua totale indipendenza e sovranità; condannano l’imperialismo e le sue politiche colonialiste; e riaffermano l’assoluta autodeterminazione del popolo cubano a scegliere la via del socialismo come via per raggiungere la piena giustizia.

QUARTO: L’UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti si impegnano a rispettare e difendere la Costituzione della Repubblica di Cuba.

QUINTO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti devono mantenere relazioni di orizzontalità e autonomia nelle loro forme, unità nei loro principi e promuovere l’unità di azione.

SESTO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti accettano la contraddizione, non l’antagonismo, il disaccordo di metodo, non di principi o di etica per la grande opera di costruzione del socialismo a Cuba.

SETTIMO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti riconoscono il ruolo d’avanguardia e l’impegno costituzionale che la UJC deve compiere per la formazione delle giovani generazioni nei principi rivoluzionari e nell’etica del socialismo; e sottoscrivono il suo potenziale e la responsabilità di nuclearizzare e catalizzare l’impegno all’unità e alla trasformazione radicale di tutto l’attivismo e la militanza rivoluzionaria esistenti nel paese.

OTTAVO: L’UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti riconoscono il loro dovere verso la Rivoluzione e il popolo di promuovere e dirigere tutte le trasformazioni politiche necessarie per approfondire la causa del socialismo e i suoi compiti storici di liberazione sociale e nazionale.

NONO: La UJC e gli spazi rivoluzionari emergenti si riconoscono come continuazione della Battaglia delle Idee iniziata dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, intesa come progetto di approfondimento del socialismo e di recupero del suo immaginario nella Cuba di oggi.

La Avana il 26 febbraio 2022, nel “64° anno della Rivoluzione”, i firmatari si impegnano ad onorare, in parole e in fatti, questi principi.

Fonte: Juventud rebelde

Traduzione: @Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

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