Cubainformacion: il Ministero della Verità

Ucraina: il Ministero della Verità

No alla guerra, Я говорю нет войне, Gerrarik Ez

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

Intorno alla guerra in Ucraina, i media e i governi occidentali ci proibiscono di leggere altro libro che quello scritto dalla NATO.

Censura assoluta: 1984

I media russi, che per anni sono uno spazio per gli analisti critici internazionali (1) (2), sono stati banditi da USA, Unione Europea (3), Regno Unito (4) e altri alleati. Il loro segnale aperto, i loro canali YouTube (5) e tutte le loro reti sociali. Senza alcuna decisione giudiziaria.

Google ha cancellato dai suoi motori di ricerca i loro contenuti precedenti, la sua emeroteca (6). Per riscrivere la storia, come il Ministero della Verità nel romanzo “1984”.

I media applicano una severa censura. Lasciando – questo sì – alcuni spazi testimoniali che giustifichino la loro falsa pluralità. Liu Sivaya, politologa russo, affrontava una canea sul canale spagnolo Cuatro (7). Nel denunciare gli otto anni di bombardamenti ucraini nel Donbass, ha dovuto sentire che si trattava di “sfumature irrilevanti”: “Mi sembra un vero insulto che partiamo con sfumature irrilevanti di fronte a una situazione così estremamente chiara, che non permette prendere posizione in neri e bianchi e in cui è molto chiaro chi sono i buoni e i cattivi”, ha detto la conduttrice dello spettacolo Ketty Garat.

Proprio per aver riportato la situazione nel Donbass, il quotidiano francese “Le Figaro” ha censurato un reportage della sua inviata Anne-Laure Bonnel (8). Il colonnello spagnolo Pedro Baños ha deciso di abbandonare le sue apparizioni televisive dopo aver ricevuto serie minacce. La ragione: il tono neutrale delle sue analisi del conflitto (9).

YouTube ha censurato non solo i media ed i giornalisti russi con milioni di follower (10). Anche documentari come “Ukrania on fire”, di Oliver Stone, girato sei anni fa (11).

Twitter ha etichettato come “media affiliati al governo russo” gli account di qualsiasi giornalista che abbia collaborato, in qualche momento, con un canale pubblico russo (12). È la “stella gialla” con cui marcarli, professionalmente, per il futuro (13).

Per la propaganda di guerra contro la Russia sulla rete TikTok, Joe Biden ha convocato i 30 ticktoker più influenti, dando loro un chiaro messaggio da diffondere: il colpevole dell’inflazione negli USA è Putin (14).

Facebook e Instagram hanno revocato il divieto di messaggi di odio se sono contro la Russia, consentendo gli appelli ad uccidere i presidenti russo e bielorusso e elogiando il Reggimento nazista ucraino Azov (15).

Le reti consentono e incoraggiano questo odio antirusso: politici come il senatore USA Lindsey Graham hanno chiesto su Twitter l’assassinio del presidente Vladimir Putin, senza essere limitati dalla rete (16). In “media seri”, come NBC News, un giornalista proponeva un attacco della NATO a convogli russi, o quello che è quasi lo stesso, l’inizio della III Guerra Mondiale (17).

La giornalista russa che ha protestato in televisione contro Putin e che è stata solo multata è già una star mondiale (18). Ma su un giornalista europeo, il basco Pablo González, che da quasi un mese, è incarcerato e senza comunicazione in Polonia, accusato di essere una “spia russa” per aver riferito del dramma nel Donbass, il silenzio mediatico è quasi assoluto (19).

Il nazismo buono

Il quotidiano catalano La Vanguardia realizzava una promozione commerciale con lo slogan “Stop Putin. La disinformazione ci vuole divisi» (20). Tradotto: l’unità contro l’unico villano (Russia) richiede schiacciare tutte le informazioni e le opinioni che contraddicano la versione ufficiale europea.

Cancellando per questo, ad esempio, i crimini del nostro alleato, l’Ucraina. Il quotidiano spagnolo ABC eliminava la notizia che aveva pubblicato, nel 2016, sugli stupri di bimbi/e da parte dell’esercito di kiev (21).

Chiamano “Centro per il Mantenimento della Pace” una base di addestramento di mercenari (22). Parola – tra l’altro – vietata nei media: sono “combattenti stranieri” (23). Così una giornalista spagnola ha concluso l’intervista con uno di loro: “Questo stesso pomeriggio lui parte in un autobus per la Spagna, preparato per profughi ucraini e nel quale andranno alcuni combattenti stranieri spagnoli”. Questo mercenario di estrema destra tornerà a casa senza essere arrestato né interrogato. Senza passare il calvario di polizia e giudiziario che soffrono otto miliziani di sinistra al ritorno dal Donbass, nel 2015, dopo essere stati etichettati dai media spagnoli come “filorussi” (24).

Qualche notiziario ha parlato di Fahrudin Sharafmal, presentatore ucraino che, in diretta, ha fatto un appello a sgozzare tutti i bimbi russi (25)? E su Gennadiy Druzenko, direttore di un Ospedale Mobile di Volontari, che ha ordinato castrare i soldati russi perché “scarafaggi” (26)? E sugli atti di pubblica umiliazione, in Ucraina, di persone gitane, dipinte di verde e legate a pali (27)? Niente.

Il Reggimento Azov, composto da neonazisti, è una forza volontaria di riserva delle Forze Armate dell’Ucraina (28) (29). Ed i suoi membri -nazisti- sono intervistati, come se nulla fosse, da media come la CNN (30). Azov ha ricevuto armi da governi europei, come quello spagnolo (31): comprate con un miliardo di euro dal “Fondo Europeo a Sostegno –non ridete, no- alla Pace” (32). Sul canale spagnolo Cuatro, un “esperto” dava -con totale calma- lezioni su come impiegare questo armamento per “uccidere più russi” (33): “Sono ottimista in un solo modo: dobbiamo uccidere più russi (…) Perché il popolo ucraino ne hanno bisogno per poter arrivare ad una buona negoziazione”, diceva l’istruttore militare José Jiménez Planelles.

In Portogallo un giudice ha revocato, al neonazista Mario Machado, l’obbligo che aveva di comparizione quindicinale, per essersi offerto di andare in Ucraina per offrire –continuate a controllare le risate– “aiuti umanitari” (34).

Che il presidente Volodymyr Zelensky abbia conferito il titolo di Eroe Nazionale dell’Ucraina a Dmytro Kotsyubail (35), capo del gruppo paramilitare Pravy Sektor, artefice del massacro dei sindacalisti di Odessa, nel 2014, in cui 46 persone furono bruciate vive (36)? Non lo sentiranno.

Che il Servizio segreto ucraino abbia assassinato un membro della propria delegazione negoziale con Mosca per “tradimento” (37)? Cose da guerra.

In televisione ci mostrano una esposizione-protesta per i bimbi/e morti, in queste settimane, in Ucraina (38). Eccellente. E l’esposizione a Mosca “Guarda negli occhi del Donbass”, sugli oltre 150 minori uccisi dalle forze ucraine negli ultimi otto anni, in quale notiziario è apparso (39)?

Fake news for war

Bisogna convertire un carro armato ucraino che schiaccia un’auto in un “carro armato russo” (40). Un missile ucraino che abbatte un blocco di appartamenti in un “missile russo” (41). Una bimba del Donbass vittima delle truppe ucraine, in una bimba di Kiev. (42).

Esistono centinaia di fake news simili (43). Il telegiornale di Antena 3, il più seguito in Spagna, si è aperto con le immagini di un’esplosione in Cina come se fossero bombardamenti della Russia (44).

“Una carneficina”, titolava in prima pagina il quotidiano italiano La Stampa, con la foto di civili massacrati in un bombardamento russo (45). Russo? No. L’immagine proveniva da Donetsk (Donbass), dove 30 civili sono stati uccisi da un… missile ucraino (46).

Il Governo russo assicura di non aver chiesto armi alla Cina. La Cina lo conferma. Ma cosa ci dicono i media? Lettera per lettera, ciò che dice il governo…USA (47) (48) (49).

Razzismo classista con gli occhi azzurri

La lodevole solidarietà con la popolazione rifugiata ucraina passa, più e più volte, attraverso un filtro di razzismo classista (50). Una giornalista della NBC: “Questi non sono rifugiati della Siria, sono della nostra vicina Ucraina. Sono cristiani. Sono bianchi. Ci somigliano molto” (51). Un giornalista della CBS: “Questo non è un luogo, con tutto il rispetto, come l’Iraq o l’Afghanistan, che ha avuto conflitti da decenni, questo è un paese relativamente civilizzato ed europeo” (52). Un intervistato da BBC: “E’ gente europea con occhi azzurri ed i capelli biondi che vine uccisa” (53). Una testimonianza ne La Sexta: «Non sono i bimbi che siamo abituati a vedere in televisione, ma bimbi con gli occhi azzurri e questo è molto importante» (54).

E come ciliegina sulla torta, un telegiornale di 13 Tv (e non è una parodia): “La situazione dei rifugiati? Puoi immaginarlo. E’ che sono persone come te e me. Ho visto borse Dolce & Gabbana, abiti Louis Vuitton, persone che potrebbero stare perfettamente a Madrid, sono persone come noi e vivono in condizioni totalmente deplorevoli” (55).

The New York Times pubblicava una mappa sullo sfollamento delle persone: le famiglie ucraine in Polonia sono “rifugiati” (56). Quelle del Donbass in Russia, invece, sono “migranti”. Anche se fuggono dalle bombe ucraine.

Mentre l’Unione Europea ha dato l’ordine di regolarizzare, in modo straordinario, milioni di persone provenienti dall’Ucraina (57), la popolazione africana continua a essere ricevuta a bastonate dalle polizie europee (58). Ciò, per coloro che arrivano. Nell’ultimo naufragio di marzo, quarantaquattro persone sono morte al largo delle coste canarie (59).

La geopolitica richiede di non martellare le nostre coscienze con gli oltre 10000 bimbi/e uccisi in Yemen dai missili dell’Arabia Saudita (60). Il cui governo, amico dell’Occidente, non riceve sanzioni. Nessuna.

La politica nello sport: ieri vietata, oggi obbligatoria

Il Grande Fratello è arrivato anche allo sport. La tifoseria della Stella Rossa di Belgrado ha realizzato un’imponente protesta contro la NATO sugli spalti del loro stadio, rendendo visibili i nomi dei paesi che ha bombardato (61). Immediata la reazione del giornalismo europeo: mentire sul presunto carattere “neo-nazista” di detta tifoseria (62). Falso.

Nel 2009, il calciatore Frederic Kanouté fu sanzionato dalla FIFA con 3000 euro per aver mostrato una maglia a sostegno della Palestina (63). Nel 2016, per la stessa condanna di Israele da parte dei suoi tifosi, la UEFA ha sanzionato il Celtic di Glasgow (64). Ma ora fare politica in campo e sostenere il governo dell’Ucraina è obbligatorio per tutte le squadre di calcio.

“Due individui già identificati dall’Ertzaintza (polizia basca) hanno mostrato il loro sostegno alla Russia. Bandiere a favore della Russia nel (campo di) San Mamés. Bandiere e striscioni. L’Ertzaintza ha già individuato gli autori”: questo ha detto il commentatore catalano Josep Pedrerol, cercando di criminalizzare coloro che portavano le bandiere della Repubblica Popolare di Donetsk (nel Donbass), un popolo massacrato per otto anni dall’esercito ucraino e che ha votato massicciamente per la sua indipendenza (65). Ma nei media leggiamo che erano “striscioni a favore dell’invasione russa” (66).

L’uomo d’affari russo Roman Abramovich è stato costretto a vendere la squadra di calcio inglese del Chelsea, a causa della pressione politica e mediatica (67). Ma il Newcastle resterà nelle mani della casa reale saudita, che da sette anni bombarda lo Yemen e lì ha causato più di 300mila morti (68). A proposito, il 12 marzo, 81 persone sono state giustiziate a Riyadh in un solo giorno (69). Ma la Supercoppa spagnola continuerà a tenersi lì, in Arabia Saudita, che paga alla Federcalcio Spagnola 30 milioni all’anno (70). Tutto molto coerente.

La politica di ricatto su scala globale fa sì che uomini d’affari russi siano sanzionati non per le loro decisioni, bensì per quelle del governo russo. Proprio come i suoi atleti. Che non possono competere con la bandiera del loro paese né ai Mondiali né alle Olimpiadi (71). Nikita Mazepin, pilota russo, è stato licenziato dal team Haas di Formula 1. (72). Il tennista Daniil Medvedev dovrà “rinnegare Putin” se vuole competere a Wimbledon (73). E il Gran Maestro di scacchi Sergey Karjakin ha ricevuto una squalifica di sei mesi (74).

L’ Associazione Ucraina di Calcio ha ritirato ad Anatoliy Tymoschuk, uno dei migliori giocatori della sua storia, tutti i suoi titoli e la sua licenza di allenatore, a causa del “suo silenzio di fronte all’invasione russa” (75). Il lottatore ucraino Maxim Ryndovskiy è stato torturato e giustiziato da neonazisti, accusato di “equidistanza” nel conflitto con la Russia (76). Qualche scandalo sulla stampa sportiva?

La caccia alle streghe nella cultura

La caccia alle streghe ha raggiunto anche la cultura. Il russo Valeri Guérguiev è stato licenziato come direttore dell’Orchestra Filarmonica di Monaco (77). I teatri europei, come il Teatro Real di Madrid, annullano gli spettacoli del Bolshoi Ballet (78). L’Orchestra Filarmonica di Cardiff (Galles) ha rimosso le opere di Tchaikovsky dal suo repertorio (79). A causa delle proteste, l’Università di Milano ha dovuto revocare la decisione di eliminare un corso su Dostoevskij (80). E quella di Córdoba non solo ha rotto i rapporti con la classe docente russa, ma ha anche minacciato di farlo con quella di Cuba e dell’Iran «se non avessero respinto l’invasione russa» (81). La Rettrice dell’Università di Valencia ha chiesto l’ “autodeportazione” di tutti gli studenti russi (82).

Ad Arlington (Virginia), un insegnante di scuola che ha incluso, in una lezione sulla guerra in Ucraina, il punto di vista della Russia è stato filmato e denunciato da uno studente. E’ stato subito sospeso per diffondere “propaganda russa” (83).

La follia non si ferma. Il nome del cosmonauta Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio morto 54 anni fa, è stato rimosso da un evento di beneficenza della US Space Foundation (84). Non pochi media hanno diffuso la bufala secondo cui la Russia avrebbe abbandonato nello spazio un astronauta USA, qualcosa di completamente falso (85). Come era falso che la tuta gialla di alcuni cosmonauti russi nella Stazione Spaziale Internazionale fosse un “atto di sostegno” all’Ucraina (86).

Crimini di guerra?

“Criminale di guerra”, accusano Putin nei media che non hanno mai applicato questo termine a George W. Bush, José María Aznar o Tony Blair, dopo l’invasione dell’Iraq, che ha causato centinaia di migliaia di morti (87).

Qualche canale televisivo ha recuperato il video dell’odierno presidente USA sul bombardamento della Jugoslavia? Ebbene, ha detto esattamente questo: “Sono stato io a suggerire di bombardare Belgrado. Sono stato io a suggerire di mandare piloti USA a distruggere tutti i ponti» (88). Era il 1999. La NATO lanciò 2300 missili e 14000 bombe in 78 giorni (89). Assassinò più di 2000 civili (90). E che ruolo giocarono i media che oggi si adornano della bandiera ucraina? Ricordiamo solo la copertina della rivista Time: «Portando i serbi all’inferno: un massiccio bombardamento apre le porte alla pace» (91).

Autodeterminazione alla carta

Ci dicono che Putin è un tiranno perché, -assicurano- vieta le manifestazioni contro la guerra (92). Zelensky ha appena bandito l’attività di undici partiti, quasi tutti di sinistra, oltre al partito comunista, che era già illegale (93). Per essere “filo-russi”. Il tutto con l’avallo dell’Unione Europea (94).

Il governo lituano ha annullato una donazione di 400000 vaccini anti-Covid19 al Bangladesh, perché questo governo si è astenuto nel voto di condanna della Russia all’ONU (95).

La Svizzera, la cui banca conservava l’oro del III Reich (96), che protegge con il segreto bancario i narcotrafficanti e i truffatori di ogni genere, in un gesto “etico” –dopo qualche altra minaccia, forse? (97)- “abbandonerà la sua neutralità e si unirà alle sanzioni economiche” contro la Russia (98).

E, per finire, parliamo di sovranità e di libera decisione dei popoli.

La Spagna ha appena seguito il percorso tracciato da Donald Trump nei confronti del Marocco (99): accetta la sua occupazione illegale del Sahara e pugnala alle spalle il popolo Saharawi (100). Che continua a soffrire i bombardamenti marocchini (101).

Esattamente come con il Sahara, né Spagna, né USA, né Unione Europea, né Ucraina sono disposte a rispettare la volontà inequivocabile, espressa con un referendum, e vicina al 90%, della popolazione della Crimea (102) e del Donbass (103) .

Volontà che, nei media occidentali, convertiti nell’artiglieria ideologica della NATO, neppure si menziona come una delle chiavi ineludibili per la soluzione del conflitto.

Oggi viviamo un  maccartismo nella sua forma più pura. Una Dittatura Globale. Contro la quale sarà essenziale organizzare la resistenza (104).


Ucrania: el Ministerio de la Verdad

No a la Guerra, Я говорю нет войне, Gerrarik Ez

José Manzaneda, coordinador de Cubainformación

En torno a la guerra en Ucrania, los medios y gobiernos occidentales nos prohíben leer otro libro que el escrito por la OTAN.

Censura absoluta: 1984

Los medios rusos que, durante años, han sido espacio para analistas internacionales críticos (1) (2), han sido prohibidos por EEUU, la Unión Europea (3), Reino Unido (4) y otros aliados. Su señal abierta, sus canales YouTube (5) y todas sus redes sociales. Sin decisión judicial alguna.

Google ha borrado de su buscador sus contenidos anteriores, su hemeroteca (6). Para reescribir la historia, como el Ministerio de la Verdad de la novela “1984”.

Los medios aplican una censura estricta. Dejando –eso sí- algunos espacios testimoniales que justifiquen su falsa pluralidad. Liu Sivaya, politóloga rusa, se enfrentaba a una jauría en el canal español Cuatro (7). Al denunciar los ocho años de bombardeos ucranianos en Donbass, tuvo que escuchar que eran “matices irrelevantes”: “Me parece un auténtico insulto que empecemos con matices irrelevantes ante una situación que es tan sumamente clara, que no permite tomar blancos y negros y en la que está clarísimo quiénes son los buenos y los malos”, decía la tertuliana Ketty Garat.

Precisamente por relatar la situación en Donbass, el diario francés “Le Figaro” censuró un reportaje de su corresponsal Anne-Laure Bonnel (8). El coronel español Pedro Baños decidió abandonar sus apariciones en televisión tras recibir serias amenazas. La razón: el tono neutral de sus análisis sobre el conflicto (9).

YouTube ha censurado no solo a medios y periodistas de Rusia con millones de seguidores (10). También documentales como “Ukrania on fire”, de Oliver Stone, realizado hace ya seis años (11).

Twitter ha etiquetado como “medios afiliados al gobierno ruso” las cuentas de todo periodista que haya colaborado, en algún momento, con algún canal público ruso (12). Es la “estrella amarilla” con la que marcarlos, profesionalmente, de cara al futuro (13).

Para la propaganda de guerra contra Rusia en la red TikTok, Joe Biden convocó a los 30 ticktokers más influyentes, dándoles un mensaje claro a difundir: el culpable de la inflación en EEUU es Putin (14).

Facebook e Instagram han levantado la prohibición de los mensajes de odio si estos son contra Rusia, permitiéndose los llamados a matar a los presidentes ruso y bielorruso y los elogios al Regimiento nazi ucraniano Azov (15).

Las redes permiten y jalean este odio antirruso: políticos como el senador estadounidense Lindsey Graham han pedido en Twitter el asesinato del presidente Vladimir Putin, sin que la red les haya limitado (16). En “medios serios”, como NBC News,  un reportero proponía un ataque de la OTAN a convoyes rusos, o lo que es casi lo mismo, el inicio de la III Guerra Mundial (17).

La periodista rusa que protestó en televisión contra Putin y a la que solo le han impuesto una multa, es ya una estrella mundial (18). Pero sobre un periodista europeo, el vasco Pablo González, que lleva casi un mes encarcelado e incomunicado en Polonia, acusado de ser “espía ruso” por informar sobre el drama en Donbass, el silencio mediático es casi absoluto (19).

El nazismo bueno

El periódico catalán La Vanguardia realizaba una promoción comercial con el lema “Stop Putin. La desinformación nos quiere divididos” (20). Traducido: la unidad contra el único villano (Rusia) requiere aplastar toda información y opinión que contradiga la versión oficial europea.

Borrando para ello, por ejemplo, los crímenes de nuestro aliado, Ucrania. El diario español ABC eliminaba las noticias que había publicado, en 2016, sobre violaciones a niños y niñas por parte del ejército de Kiev (21).

Llaman “Centro para el Mantenimiento de la Paz” a una base de entrenamiento de mercenarios (22). Palabra –por cierto- prohibida en los medios: son “combatientes extranjeros” (23). Así despedía la entrevista a uno de ellos una reportera española: “Esta misma tarde él se marcha en un autobús hacia España, preparado con refugiados ucranianos y en el que van a ir algunos de los combatientes extranjeros españoles”. Este mercenario de ultraderecha regresará a su casa sin ser detenido ni interrogado. Sin pasar el calvario policial y judicial que sufrieron ocho milicianos de izquierda al regreso de Donbass en 2015, tras ser etiquetados por los medios españoles como “prorrusos” (24).

¿Algún informativo ha hablado sobre Fahrudin Sharafmal, presentador ucraniano que, en directo, hizo un llamamiento a degollar a todos los niños rusos (25)? ¿Y sobre Gennadiy Druzenko, director de un Hospital Móvil de Voluntarios, que ordenó castrar a los soldados rusos por ser “cucarachas” (26)? ¿Y sobre los actos de humillación pública, en Ucrania, a personas gitanas, pintadas de verde y atadas a postes (27)? Nada.

El Regimiento Azov, compuesto por neonazis, es una fuerza voluntaria de reserva de las Fuerzas Armadas de Ucrania (28) (29). Y sus miembros –nazis- son entrevistados, como si tal cosa, por medios como la CNN (30). Azov ha recibido armas de gobiernos europeos, como el de España (31): compradas con mil millones de euros del “Fondo Europeo en Apoyo –no se rían, no- a la Paz” (32). En el canal español Cuatro, un “experto” daba –con toda tranquilidad- lecciones de cómo emplear este armamento para “matar más rusos” (33): “Soy optimista de una manera nada más: hay que matar más rusos (…) Porque el pueblo ucraniano lo necesita para poder llegar a una buena negociación”, decía el instructor militar José Jiménez Planelles.

En Portugal, un juez ha levantado, al neonazi Mario Machado, la obligación que tenía de presentarse quincenalmente, al haberse ofrecido a ir a Ucrania para brindar –sigan controlando la risa- “ayuda humanitaria” (34).

¿Que el presidente Volodímir Zelenski haya otorgado el título de Héroe Nacional de Ucrania a Dmytro Kotsyubail (35), líder del grupo paramilitar Pravy Sektor, artífice de la masacre de los sindicatos de Odessa, en 2014, en la que 46 personas fueron quemadas vivas (36)? No lo oirán.

¿Que el Servicio secreto ucraniano ha asesinado a un miembro de su propia delegación negociadora con Moscú por “traición” (37)? Cosas de la guerra.

En las televisiones nos muestran una exposición-protesta por las niñas y niños muertos, estas semanas, en Ucrania (38). Excelente. Y la exposición en Moscú “Mira a los ojos del Donbass”, sobre los más de 150 menores asesinados por fuerzas ucranianas en estos últimos ocho años, ¿en qué informativo ha salido (39)?

Fake news for war

Hay que convertir un tanque ucraniano que aplasta un coche en un “tanque ruso” (40). Un misil ucraniano que derriba un bloque de viviendas en un “misil ruso” (41). Una niña de Donbass víctima de las tropas ucranianas, en una niña de Kiev (42).

Hay cientos de fake news parecidas (43). El telediario de Antena 3, el más visto en España, abrió con imágenes de una explosión en China como si fueran bombardeos de Rusia (44).

“Una carnicería”, titulaba en portada el diario italiano La Stampa, con la foto de civiles masacrados en un bombardeo ruso (45). ¿Ruso? No. La imagen era de Donetsk (Donbass), donde murieron 30 civiles por un misil… ucraniano (46).

El Gobierno de Rusia asegura que no ha pedido armas a China. China lo confirma. Pero ¿qué nos cuentan los medios? Letra por letra, lo que dice el Gobierno… de EEUU (47) (48) (49).

Racismo clasista con ojos azules

La loable solidaridad con la población refugiada de Ucrania pasa, una y otra vez, por un filtro de racismo clasista (50). Una periodista de NBC: “Estos no son refugiados de Siria, son de nuestra vecina Ucrania. Son cristianos. Son blancos. Se parecen mucho a nosotros” (51). Un reportero de CBS: “Este no es un lugar, con todo respeto, como Irak o Afganistán, que tiene conflictos hace décadas, este es un país relativamente civilizado y europeo” (52). Un entrevistado por BBC: “Es gente europea con ojos azules y pelo rubio que está siendo asesinada” (53). Un testimonio en La Sexta: “No son los niños que estamos acostumbrados a ver en televisión, sino niños con los ojos azules y eso es muy importante” (54).

Y como guinda, un informativo de 13 TV (y no es una parodia): “¿La situación de los refugiados? Pues te la puedes imaginar. Y es que es gente como tú y como yo. He visto bolsos de Dolce & Gabbana, ropa de Louis Vuitton, gente que podría estar en Madrid perfectamente, es gente como nosotros y vive en una condiciones totalmente deplorables” (55).

The New York Times publicaba un mapa sobre desplazamiento de personas: las familias ucranianas en Polonia son “refugiadas” (56). Las de Donbass en Rusia, sin embargo, son “migrantes”. Aunque huyan de las bombas ucranianas.

Mientras la Unión Europa ha dado la orden de regularizar, de manera extraordinaria, a millones de personas procedentes de Ucrania (57), la población africana sigue siendo recibida a palos por las policías europeas (58). Eso, quienes llegan. En el último naufragio de marzo, cuarenta y cuatro personas morían frente a las costas canarias (59).

La geopolítica exige no martillear nuestras conciencias con las más de 10 mil niñas y niños muertos en Yemen, por misiles de Arabia Saudí (60). Cuyo gobierno, amigo de Occidente, no recibe sanciones. Ninguna.

Política en el deporte: ayer prohibida, hoy obligatoria

El Gran Hermano también ha llegado al deporte. La afición del Estrella Roja de Belgrado realizó una impactante protesta contra la OTAN en las gradas de su estadio, visibilizando los nombres de los países que ha bombardeado (61). De inmediato, la reacción del periodismo europeo: mentir sobre el supuesto carácter “neonazi” de dicha afición (62). Falso.

En 2009, el futbolista Frederic Kanouté fue sancionado por la FIFA con 3.000 euros por mostrar una camiseta en apoyo a Palestina (63). En 2016, por la misma condena a Israel por parte de su afición, la UEFA sancionó al Celtic de Glasgow (64). Pero ahora hacer política en el campo y apoyar al gobierno de Ucrania es obligatorio para todos los clubs de fútbol.

“Dos individuos ya identificados por la Ertzaintza (policía vasca) mostraron su apoyo a Rusia. Banderas a favor de Rusia en (el campo de) San Mamés. Banderas y pancartas. La Ertzaintza ya ha identificado a los autores”: esto decía el comentarista catalán Josep Pedrerol, tratando de criminalizar a quienes portaban banderas de la República Popular de Donetsk (en Donbass), un pueblo masacrado, durante ocho años, por el ejército de Ucrania y que votó masivamente por su independencia (65). Pero en los medios leemos que eran “pancartas a favor de la invasión rusa” (66).

El empresario ruso Román Abramóvich se ha visto obligado a vender el equipo de fútbol inglés Chelsea, por la presión política y mediática (67). Pero el Newcastle seguirá en manos de la Casa Real Saudí, que lleva siete años bombardeando Yemen y ha causado allí más de 300 mil muertes (68). Por cierto, el 12 de marzo fueron ejecutadas en Riad 81 personas en un solo día (69). Pero la Supercopa de España seguirá celebrándose allí, en Arabia Saudí, que paga a la Federación Española de Fútbol 30 millones por año (70). Todo muy coherente.

La política de chantaje a escala global hace que empresarios rusos sean sancionados no por sus decisiones, sino por las del gobierno de Rusia. Igual que sus deportistas. Que no pueden competir con la bandera de su país ni en Mundiales ni en Olimpiadas (71). Nikita Mazepin, piloto ruso, ha sido despedido del equipo Haas de Fórmula Uno. (72). El tenista Daniil Medvedev deberá “renegar de Putin” si quiere competir en Wimbledon (73). Y el Gran Maestro de Ajedrez Sergey Karjakin ha recibido una sanción de seis meses (74).

La Asociación Ucraniana de Futbol ha retirado a Anatoliy Tymoschuk, uno de los mejores jugadores de su historia, todos sus títulos y su licencia de entrenador, debido a “su silencio ante la invasión rusa” (75). El luchador ucraniano Maxim Ryndovskiy fue torturado y ejecutado por neonazis, acusado de “equidistancia” en el conflicto con Rusia (76). ¿Algún escándalo en la prensa deportiva?

La caza de brujas en la cultura

La caza de brujas ha llegado también a la cultura. El ruso Valeri Guérguiev fue destituido como director de la Orquesta Filarmónica de Múnich (77). Los teatros europeos, como el Teatro Real de Madrid, están cancelando las actuaciones del Ballet Bolshoi (78). La Orquesta Filarmónica de Cardiff (Gales) ha sacado de su repertorio las obras de Tchaikovsky (79). Debido a las protestas, la Universidad de Milán tuvo que dar marcha atrás a su decisión de eliminar un curso sobre Dostoiewski (80). Y la de Córdoba, no solo ha roto relaciones con el profesorado de Rusia, sino que amenazó con hacerlo con el de Cuba e Irán “si no rechazaban la invasión rusa” (81). La Rectora de la Universidad de Valencia llamó a la “auto deportación” de todo el estudiantado ruso (82).

En Arlington (Virginia), un profesor de escuela que incluyó, en una clase sobre la guerra de Ucrania, el punto de vista de Rusia, fue filmado y denunciado por un alumno. Inmediatamente, fue suspendido por difundir “propaganda rusa” (83).

La locura no para. El nombre del cosmonauta Yuri Gagarin, primer hombre en el espacio y fallecido hace 54 años, ha sido retirado de un acto benéfico de la Space Foundation de EEUU (84). No pocos medios extendieron el bulo de que Rusia iba a abandonar en el espacio a un astronauta estadounidense, algo completamente falso (85). Como falso fue que el traje amarillo de unos cosmonautas rusos en la Estación Espacial Internacional fuera un “acto de apoyo” a Ucrania (86).

¿Crímenes de guerra?

“Criminal de guerra”, acusan a Putin en los medios que jamás aplicaron dicho término a George W. Bush, José María Aznar o Tony Blair, tras la invasión de Irak, que provocó centenares de miles de muertes (87).

¿Algún canal de televisión ha recuperado el video del hoy presidente de EEUU sobre los bombardeos a Yugoslavia? Pues dijo, exactamente, esto: “Fui yo quien sugirió bombardear Belgrado. Fui yo quien sugirió enviar pilotos estadounidenses para destruir todos los puentes” (88). Era 1999. La OTAN lanzó 2.300 misiles y 14.000 bombas durante 78 días (89). Asesinó a más de 2.000 civiles (90). ¿Y qué papel jugaron los medios que hoy se engalanan con la bandera de Ucrania? Recordemos solo la portada de la revista Time: “Llevando a los serbios al infierno: un bombardeo masivo abre la puerta a la paz” (91).

Autodeterminación a la carta

Nos dicen que Putin es un tirano porque –aseguran- prohíbe manifestaciones en contra de la guerra (92). Zelensky acaba de prohibir la actividad de once partidos, casi todos de izquierda, además del comunista, que ya era ilegal (93). Por ser “prorrusos”. Todo con el aval de la Unión Europea (94).

El gobierno de Lituania ha cancelado una donación de 400 mil vacunas anti-Covid19 a Bangladesh, porque este gobierno se abstuvo en la votación para condenar a Rusia en la ONU (95).

Suiza, cuya banca guardó el oro delIII Reich (96), que protege con el secreto bancario a narcotraficantes y defraudadores de todo pelaje, en un gesto “ético –tras alguna que otra amenaza, ¿quizá? (97)- “abandonará su neutralidad y se unirá a las sanciones económicas” contra Rusia (98).

Y, para acabar, hablemos de soberanía y de libre decisión de los pueblos.

España acaba de seguir el rumbo que marcó Donald Trump en relación a Marruecos (99): acepta su ocupación ilegal del Sahara y da una puñalada por la espalda al pueblo saharaui (100). Que sigue sufriendo los bombardeos marroquíes (101).

Exactamente igual que con el Sahara, ni España, ni EEUU, ni la Unión Europea, ni Ucrania están dispuestas a respetar la voluntad inequívoca, expresada en referéndum y cercana al 90 %, de la población de Crimea (102) y Donbass (103).

Voluntad que, en los medios occidentales, convertidos en artillería ideológica de la OTAN, ni se menciona como una de las claves ineludibles para la solución del conflicto.

Hoy vivimos un macartismo en estado puro. Una Dictadura Global. Frente a la que será imprescindible organizar la resistencia (104).

  1. https://www.cubainformacion.tv/especiales/20220322/96246/96246-censura-de-guerra-rusia-y-cuba-italiano

  2. https://www.elconfidencial.com/espana/2022-03-12/television-rusa-manipulacion-kremlin-guerra-ucrania_3386028/
  3. https://www.lavanguardia.com/internacional/20220302/8095180/ucrania-rusia-rt-sputnik-ue-guerra-medios-television-sanciones.html
  4. https://www.europapress.es/internacional/noticia-reino-unido-suspende-definitivamente-cadena-rusa-rt-20220318102226.html
  5. https://www.prensa-latina.cu/2022/03/12/youtube-bloquea-medios-de-comunicacion-rusos
  6. https://twitter.com/ldejesusreyes/status/1500130333169172482?t=XSGwzRJD1txszfDPi73KiA&s=03
  7. https://www.huffingtonpost.es/entry/escandalo-y-tension-en-cuatro-al-dia-tras-las-palabras-de-una-politologa-rusa-es-un-insulto_es_62226c4be4b04a0545d65f3b
  8. https://sana.sy/es/?p=223367
  9. https://www.cuatro.com/horizonte/iker-jimenez-mensaje-coronel-banos-harto-amenazas-aislo_18_3296220018.html
  10. https://www.elpais.com.uy/domingo/inna-afinogenova-periodista-rusa-censurada-invasion-ucrania.html
  11. https://infocielo.com/documental/youtube-censura-un-documental-oliver-stone-ucrania-2016-n732806
  12. https://twitter.com/cgpenalva/status/1498333754431053827
  13. https://twitter.com/HelenaVillarRT/status/1498356980502695937?t=n4l0hk1eu7T9piaM6EocRw&s=03
  14. https://www.debate.com.mx/mundo/Ejercito-de-TikTokers.-Joe-Biden-recurre-a-influensers-de-TikTok-para-luchar-contra-la-desinformacion-de-la-la-invasion-de-Rusia-20220314-0029.html
  15. https://www.lavanguardia.com/tecnologia/aplicaciones/20220311/8116479/libre-haters-facebook-e-instagram-permitiran-desear-muerte-putin-pmv.html
  16. https://evtv.online/senador-graham-pide-el-asesinato-de-putin/
  17. https://twitter.com/pascual_serrano/status/1498726185437700106
  18. https://www.elperiodico.com/es/internacional/20220316/activista-guerra-interrumpe-informativo-television-13372817
  19. https://www.publico.es/internacional/periodista-pablo-gonzalez-lleva-tres-semanas-preso-polonia-familia-abogado-hayan-podido-contactar.html
  20. https://suscripciones.lavanguardia.com/landings/706009/landing-3×3.html?utm_source=marketing&utm_medium=email&utm_campaign=captacion&utm_content=periodismoconstruye
  21. https://twitter.com/pascual_serrano/status/1500184138183290893
  22. https://mobile.twitter.com/Avivir/status/1502904794343649283
  23. https://twitter.com/EurekaNews10/status/1503821128439152643
  24. https://www.elconfidencial.com/espana/2015-02-27/detienen-a-ocho-milicianos-espanoles-tras-combatir-en-el-conflicto-de-ucrania_719239/
  25. https://7dejunio.com/degollar-a-todos-los-ninos-rusos-presentador-ucraniano/
  26. http://pablohduarte.com/post/medico-ucraniano-ordeno-castrar-a-todo-soldado-ruso-capturado
  27. https://www.lavozdelsur.es/actualidad/internacional/ninos-atados-farolas-jovenes-pintadas-verde-hombres-desnudos-tropas-ucranianas-humillan-saqueadores-gitanos_274045_102.html
  28. https://www.niusdiario.es/internacional/europa/regimiento-batallon-azov-polemico-paramilitar-nazi-integrado-fuerzas-armadas-ucrania_18_3294649658.html
  29. https://www.latercera.com/la-tercera-sabado/noticia/batallon-azov-el-comando-neonazi-que-desafia-al-kremlin-en-mariupol/W2JPMGXO2RGPRJTNFX6IBZQQ34/
  30. https://twitter.com/Polk_Azov/status/1505887132224827395
  31. https://twitter.com/oriolsabata/status/1501288161510670336
  32. https://www.efe.com/efe/america/mundo/borrell-propone-gastar-500-millones-mas-fondos-ue-para-dar-armas-a-ucrania/20000012-4758624
  33. https://www.publimetro.cl/noticias/2022/03/12/hay-que-matar-mas-rusos-la-insolita-solucion-de-instructor-militar-de-espana-para-terminar-con-la-guerra-en-ucrania/
  34. https://www.publico.pt/2022/03/18/sociedade/noticia/juiz-dispensa-mario-machado-apresentar-quinzenalmente-esquadra-combater-ucrania-1999356
  35. https://twitter.com/manelmarquez/status/1500190631313952772
  36. https://www.voltairenet.org/article183837.html
  37. https://www.lavanguardia.com/internacional/20220306/8103569/denis-kireev-asesinado-negociadores-rusia-ucrania.html
  38. https://www.infobae.com/america/fotos/2022/03/18/impactante-protesta-en-ucrania-mas-de-100-cochecitos-de-bebes-vacios-rinden-tributo-a-los-ninos-muertos-en-la-invasion/
  39. https://venezuela-news.com/exposicion-mira-a-los-ojos-del-donbas-se-inauguro-en-moscu/
  40. https://videos.elmundo.es/v/5HH38rhhG0w-un-tanque-ruso-engulle-a-un-coche-y-a-su-conductor-en-ucrania
  41. https://www.telesurtv.net/news/ucrania-rusia-conflicto-proyectil-kiev-20220226-0010.html
  42. https://maldita.es/malditobulo/20220226/padre-llora-hija-evacuacion-ucrania-rusia/
  43. https://maldita.es/malditobulo/20220322/conflicto-militar-rusia-ucrania-bulos/
  44. https://twitter.com/JulianMaciasT/status/1497158224222597120
  45. https://twitter.com/MichelCaballero/status/1504436682019549191
  46. https://espanol.cgtn.com/n/2022-03-15/GafJEA/moscu-reporta-23-muertos-en-donetsk-tras-ataque-con-misiles-en-ucrania/index.html
  47. https://www.elmundo.es/internacional/2022/03/14/622ec29dfc6c835b478b457e.html
  48. https://www.antena3.com/noticias/mundo/eeuu-insiste-que-rusia-pedido-armas-china-estarian-dispuestos-darselas_202203156230a762f5e39e0001f84918.html
  49. https://www.20minutos.es/noticia/4970068/0/rusia-ha-pedido-a-china-apoyo-militar-y-economico-segun-medios-de-eeuu/
  50. https://spanishrevolution.org/2022/03/04/video-rubios-y-de-ojos-azules-refugiados-de-primera/
  51. https://www.semana.com/mundo/articulo/periodista-aseguro-que-refugiados-de-ucrania-son-mejores-que-los-de-siria/202231/
  52. https://twitter.com/Racismo_MX/status/1498656583089201167
  53. https://www.diariodemorelos.com/noticias/europeos-con-ojos-azules-son-asesinados-guerra-en-ucrania-destapa-racismo
  54. https://twitter.com/PiensaPrensa/status/1498386092994691072
  55. https://twitter.com/HelenaVillarRT/status/1506827729135718402
  56. https://twitter.com/AnibalGarzon/status/1499159123690196996
  57. https://rebelion.org/de-unos-cien-ucranianos-que-aceptan-acogen-mas-o-menos-a-dos-africanos/
  58. https://rebelion.org/las-razones-de-la-presion-sin-precedentes-sobre-melilla/
  59. https://twitter.com/pascual_serrano/status/1502717693530710017
  60. https://www.europapress.es/internacional/noticia-mas-10200-ninos-muerto-resultado-heridos-causa-guerra-yemen-unicef-20220312010250.html
  61. http://izquierdaweb.cr/internacional/el-estrella-roja-de-belgrado-le-recuerda-a-la-otan-los-ataques-de-sus-miembros-en-los-ultimos-70-anos/
  62. https://www.elespanol.com/social/20220318/bochornoso-pablo-iglesias-rifirrafe-antonio-maestre-darle/658184524_0.html
  63. https://www.europapress.es/deportes/futbol-00162/noticia-kanoute-sancionado-3000-euros-exhibir-camiseta-lema-palestina-20090109205026.html
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  69. https://news.un.org/es/story/2022/03/1505562
  70. https://www.marca.com/futbol/supercopa-espana/2021/06/07/60bdcf39ca47419b288b4580.html
  71. https://www.europapress.es/deportes/olimpiadas-00169/noticia-coi-recomienda-vetar-deportistas-rusos-bielorrusos-20220228164029.html
  72. https://www.caranddriver.com/es/formula-1/a39332354/haas-despide-nikita-mazepin/
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  78. https://elpais.com/cultura/2022-03-04/el-teatro-real-cancela-las-funciones-del-ballet-bolshoi.html
  79. https://rpp.pe/mundo/actualidad/orquesta-filarmonica-de-cardiff-retira-obra-de-tchaikovsky-por-conflicto-en-ucrania-noticia-1391772
  80. https://www.elperiodico.com/es/ocio-y-cultura/20220302/universidad-italiana-cancela-dostoievski-13311850
  81. https://cordopolis.eldiario.es/cordoba-hoy/sociedad/universidad-cordoba-rompera-relaciones-profesores-cubanos-iranies-si-no-rechazan-invasion-rusa_1_8801858.html
  82. https://www.elmundo.es/comunidad-valenciana/2022/03/14/622f71adfc6c8339528b4590.html
  83. https://twitter.com/brunosgarzini/status/1499761651385606144
  84. https://colectivo-news.com/internacional/una-fundacin-de-eeuu-censura-el-nombre-de-yuri-gagarin-en-un-evento-dedicado-al-espacio-por-el-conflicto-en-ucrania/
  85. https://www.tercerainformacion.es/articulo/ciencia/14/03/2022/roscosmos-desmiente-los-bulos-sobre-supuestos-planes-de-abandonar-a-un-astronauta-estadounidense-en-la-eei/?p=155749
  86. https://www.dw.com/es/astronautas-rusos-llegan-a-la-eei-vestidos-de-amarillo-y-azul-colores-de-la-bandera-de-ucrania/a-61206460
  87. https://elpais.com/internacional/2007/03/16/actualidad/1173999603_850215.html
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  89. https://es.wikipedia.org/wiki/Bombardeo_de_la_OTAN_sobre_Yugoslavia
  90. https://twitter.com/eutelia50/status/1503380585192083463?t=15f-_LAbnNIg5Lxbq8tVWg&s=03
  91. https://www.reddit.com/r/PropagandaPosters/comments/4bs62n/bringing_the_serbs_to_heel_a_massive_bombing/
  92. https://www.semana.com/mundo/articulo/rusia-sancionara-a-quienes-participen-en-manifestaciones-contra-la-guerra-en-ucrania/202222/
  93. https://es.euronews.com/2022/03/20/zelenski-suspende-la-actividad-de-al-menos-11-partidos-politicos-en-ucrania
  94. https://www.europapress.es/internacional/noticia-bruselas-enmarca-suspension-partidos-opositores-ucrania-ley-marcial-plena-invasion-rusa-20220322154330.html
  95. https://www.lrt.lt/en/news-in-english/19/1634221/lithuania-cancels-decision-to-donate-covid-19-vaccines-to-bangladesh-after-un-vote-on-russia
  96. https://elpais.com/diario/1998/05/26/internacional/896133609_850215.html
  97. https://www.france24.com/es/minuto-a-minuto/20220227-aumenta-la-presi%C3%B3n-sobre-suiza-para-que-se-una-a-las-sanciones-internacionales-contra-rusia
  98. https://www.abc.es/internacional/abci-suiza-abandona-tradicional-neutralidad-y-sanciones-economicas-contra-rusia-202202281528_noticia.html
  99. https://www.bbc.com/mundo/noticias-internacional-55267560
  100. https://www.cronicasdelanzarote.es/articulo/canarias/pedro-sanchez-traiciona-pueblo-saharaui-cediendo-chantaje-marruecos/20220322121635307667.html
  101. https://www.mundoobrero.es/pl.php?id=13074
  102. https://elpais.com/internacional/2014/03/16/actualidad/1394974142_352878.html
  103. https://elpais.com/internacional/2014/05/10/actualidad/1399756365_060753.html
  104. https://rebelion.org/informacion-falsa-imagenes-adulteradas-videos-trucados-y-censura-al-servicio-de-la-otan/

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