Il Che e il necessario fronte comune contro l’imperialismo

Tricontinental. Un evento teorico ha evocato la statura intellettuale e politica del Che e la sua relazione con le cause giuste del mondo dalla rivista.

Il socialismo è l’unico modo per affrontare il concerto di mali dell’umanità e per distruggere la fragorosa sinfonia dello sfruttamento e del colonialismo, per rivendicare il vero cambiamento che il mondo richiede. Questa concezione, così spesso difesa da Ernesto Guevara de la Serna, è ancora oggi essenziale per focalizzare la battaglia contro l’imperialismo.

Ciò è stato affermato nell’evento teorico Il messaggio del Che a tutti i popoli del mondo attraverso la Tricontinentale: contesto e validità nel suo 55° anniversario, che ha avuto luogo questo mercoledì pomeriggio alla Casa del ALBA Cultural, all’Avana, per commemorare la trascendenza di questo importante appello all’unità e all’azione, che è stato poi inviato attraverso l’Organizzazione di Solidarietà con i Popoli dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.

La dottoressa María del Carmen Ariet García, ricercatrice del Centro de estudios Che Guevara, ha osservato che il messaggio è, come lo ha definito l’intellettuale Fernando Martínez Heredia, il testamento politico del Guerrigliero Eroico. Non è mancata una  profonda dissezione tratta dal suo pamphlet sugli importanti processi di cambiamento che hanno avuto luogo negli anni ’60, un difficile crocevia della storia mondiale e un decennio di rivoluzione politica, economica, culturale e sociale.

Per il suo approccio alle forme e alle tattiche per guidare la lotta dei popoli per la loro dignità negata, la ricercatrice ha concluso che il testo conferma il Che come un teorico della liberazione, un pensatore marxista di grande importanza e un riferimento nello schema delle politiche di sviluppo sociale, poiché ratifica che è possibile stabilire la crescita economica negli stati storicamente trascurati solo se si trasforma la base strutturale.

Tra gli elementi centrali del documento, identificati dal dottor Luis Suárez Salazar della Società Economica Amici del Paese, si riscontrano la convinzione del Che che l’imperialismo, specialmente quello americano, è il nemico fondamentale del genere umano; la necessità di unire tutte le forze possibili per affrontare le potenze imperialiste; il ricorso all’unità per ottenere vittorie; così come il ruolo di Cuba nell’avanguardia della lotta dei popoli della regione e la sua solidarietà con le cause giuste del mondo.

Durante tutti gli interventi, sono state evocate la profondità del pensiero di Guevara, la trascendenza della rivista Tricontinental e la consapevolezza del simbolo latinoamericano che “tutta la nostra azione è un grido di guerra contro l’imperialismo e un grido di unità dei popoli contro il grande nemico del genere umano: gli Stati Uniti d’America“.

E che “ovunque la morte ci sorprenda, è la benvenuta, finché questo, il nostro grido di guerra, ha raggiunto un orecchio ricettivo, e un’altra mano si allunga per afferrare le nostre armi, e altri uomini sono pronti a intonare i canti luttuosi con colpi di mitragliatrice e nuove grida di guerra e vittoria“.

Fonte: cuba-si.ch/it

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