Cristina: da accusata ad accusatrice

Alessandra Riccio

Angel Guerra Cabrera su “La Pupila Insomne” del 25.8.22 ci racconta della guerra legale scatenata contro Cristina Fernández, Vicepresidente della Repubblica argentina nel suo stesso paese, e ne riassume le ragioni:

“Non ci perdonano -è quanto si evince dalle parole dalla maggiore leader popolare argentina- di aver liquidato il debito con il Fondo Monetario Internazionale e di averlo messo al suo posto, né la lotta e l’accordo strappato sui fondi avvoltoio, o l’aumento dei salari al di sopra dell’inflazione, la nazionalizzazione del petrolio, la partecipazione dei lavoratori maggiore di quella dei padroni nella spartizione della torta, il ritorno al pubblico e alla solidarietà dei fondi pensione e il loro notevole aumento. Addirittura, come ha dedotto Cristina che è anche laureata in legge, il processo che le hanno intentato, vorrebbe essere un colpo dei grandi gruppi di potere economico e mediatico concentrato del paese australe contro la classe operaia. E io direi anche contro il peronismo che, soprattutto nella sua versione kirchnerista, è intimamente radicata nel popolo e sulla sovranità nazionale, sull’unità continentale e la giustizia sociale del Generale Perón”

«No nos perdonan, es lo que deriva de las palabras de la mayor líder popular argentina, haber liquidado la deuda con el FMI y haberlo puesto en su lugar, la pelea y el acuerdo conseguido con los fondos buitres, el alza de los salarios por sobre la inflación, la nacionalización del petróleo, la participación mayor de los trabajadores que de los patronos en el reparto del pastel, el retorno a lo público y solidario de los fondos de pensiones y aumento importante de estas. Más aun, como reflexionó la también doctora en derecho, el juicio que se le sigue, intenta ser un golpe de los grandes grupos de poder económico y mediático concentrado del país austral a la clase obrera. También al peronismo dijo diría yo, que sobre todo a su expresión kirchnerista, entrañablemente arraigada en lo popular y en la herencia política de soberanía nacional, unidad continental y justicia social del general Perón.»


Il Presidente di Cuba solidale di fronte alle accuse mediatiche contro la vicepresidente dell’Argentina

 

Il Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba ha espresso solidarietà con la vicepresidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kishner,che torna ad «affrontare  un processo giudiziario politicamente motivato» ha scritto nel suo account in Twitter.

«Vincerai questo attacco come ne hai vinto altri prima. Con la verità e la ragione», ha aggiunto nel suo messaggio, riferendosi alla persecuzione politica che vive in questi momenti Fernández de Kishner, così com’è avvenuto in occasioni precedenti con altri leaders dell’America Latina.

Si tratta di una strategia imperiale nei momenti attuali per evitare le elezioni dei veri rappresentanti dei popoli e demoralizzarli di fronte ai loro seguaci, con il fine di  mantenere il dominio coloniale nel continente attraverso le oligarchie nazionali corrotte ch difendono il neoliberalismo.

Così lo ha fatto sapere la vicepresidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kishner, vittima di un giudizio.

La domanda di 12 anni d carcere  e l’inabilitazione perpetua per esercitare incarichi pubblici si basa nella presunta centralità del ruolo della ex presidente nell’ opera pubblica, un presunto e stretto vincolo di favoritismo con Lázaro Báez, sui prezzi e le determinazioni eccessive, ritardi irregolari nella costruzione delle strade, la ricerca di guadagni personali e il lavaggio di denaro attraverso hotels e affitti indica il quotidiano Página 12.

Nel  suo allegato di difesa, la leader ha detto che con questo tipo di azioni si vuole distrarre l’attenzione pubblica e non si condannano i veri corrotti, come nel caso dell’imprenditore Nicolás Caputo per la línea sotterranea del treno Sarmiento, con implicazioni per il Segretario delle Opere Pubbliche José López, nel governo di Mauricio Macri (10 dicembre del 2015 /10 dicembre del 2019).

Questo ha provocato, ha spiegato la vicepresidente, la deviazione di 45000 milioni  di peso del bilancio della nazione,conlapprovazione del presidente, che ha ricevuto anche lui benefici in questo ambiente per privatizzare di più il paese.

Poi ha mostrato prove di messaggi personali tra gli imprenditori (Nicolás Caputo, Juan Chediack e Eduardo Gutiérrez) con la cupola al potere del governo macrista, sulle gestioni di pagamento del denaro.

«Se in Argentina c’era un caso per poter investigare la corruzione in generale, e in particolare in materia di opera pubblica,  era questo: quello di José López», ha citato Pagina 12.

Per questo è stata costruita una feroce campagna di menzogne  e falsità verso  Fernández de Kishner da parte di tutti i media di diffusione di massa e le reti sociali, per impedire che le masse popolari seguissero i leaders onesti e facessero una campagna politica per loro.

Di fronte a questo ambiente di risorse giudiziarie contro  la senatrice argentina, nelle strade di Buenos Aires e altre città i militanti del gruppo  Frente de Todos e di varie organizzazioni simpatizzanti con il peronismo, hanno convocato a un sostegno per Fernández de Kishner in una marcia affollata. Nella capitale hanno subito la repressione  della polizia, ha denunciato  Russia Today.

Il presidente argentino Alberto Fernández, il Governo nazionale, governatori, intendenti, senatori, deputati e  altre figure politiche si sono uniti alla richiesta d’assoluzione pera l’imputata.

Dal’estero si sono sommate voci alla richiesta della fine di questa persecuzione .Tra queste spiccano i difensori della vicepresidente argentina l’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva; gli ex presidenti della Bolivia, Evo Morales; della Colombia, Ernesto Samper; e dell’Ecuador, Rafael Correa; con l’ex candidato presidenziale della Francia, Jean Luc Mélenchon, ha indicato Telesur.

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