La distorsione storica del criminale blocco a Cuba

 

 intestabella

Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com

“Saper leggere è saper camminare, saper scrivere è saper ascendere”, ha detto l’apostolo di Cuba José Martí, nel 1877, e quanta ragione racchiudono le sue parole.

Molti in questo convulso mondo di oggi dovrebbero studiarlo a fondo, per questo lo si considera il più universale di tutti i cubani.

Il 10 giugno il libello ‘Diario di Cuba’, creato dal governo USA come parte della guerra psicologica imposta contro Cuba, ha pubblicato un articolo di Luisa Rodríguez Grillo, in cui questiona e critica ferocemente coloro che, recentemente, hanno lanciato, dagli USA, una richiesta al presidente Barack Obama di un cambiamento della politica verso Cuba, in particolare l’eliminazione dell’eufemisticamente chiamato “Embargo”.

Secondo i suoi criteri personali, afferma che l’ “embargo” fu la legittima risposta  del governo USA di fronte alle confische, in base alla Legge 890 del 1960, dei beni delle aziende USA presenti a Cuba  sostenendo che quelle nazionalizzazioni del governo rivoluzionario “non soddisfecero” le regole di base di questa istituzione giuridica e considera che furono una ‘trasgressione’ sia del diritto nazionale che di quello internazionale.

Forse la sua famiglia era tra quelle colpite da detta azione, ciò che in parte giustificherebbe l’acidità delle sue espressioni, ma anche così bisogna adeguarsi alla verità, senza passionalità; per questo si deve saper leggere, al fine di prendere la strada giusta.

03aem_bloqueoSecondo i documenti ufficiali del governo degli Stati Uniti, divulgati dallo stesso Dipartimento di Stato nei noti volumi Foreign Relations US, si definisce un altro concetto, che in nulla si approssima alle affermazioni di Luisa Rodríguez Grillo.

Nel Volume X, Cuba 1961-1962, pagine 710-718, 719-720, si legge un documento intitolato: Programma rivisto dal capo delle Operazioni, Operazione Mangusta, elaborato dal Generale Edward G. Lanzdle, 18 gennaio 1962, unitamente ad un memorandum del capo delle Operazioni della Direzione dei Piani della CIA, Richard Hemos, datato 19 gennaio 1963, che espone le azioni da intraprendere per abbattere la Rivoluzione.

Nella menzionata Operazione Mangusta si recita testualmente:

“L’azione politica sarà supportata da una Guerra Economica che induca il regime comunista a fallire nel suo sforzo per soddisfare le necessità del paese, combinata con operazioni psicologiche che accresceranno il risentimento della popolazione contro il regime”.

Pertanto continuare con il ritornello che è un embargo, fa parte della struttura della guerra psicologica, basata sui principi inalberati dal presidente Dwigt D. Eisenhower, quando definì:

“… I mezzi che useremo per estendere questa verità li si suole chiamare  ‘guerra psicologica’. Non abbiate paura del termine, perché è una parola di cinque sillabe. la guerra psicologica è la lotta per conquistare le menti e le volontà degli uomini”.

Questo è lo schema progettato contro Cuba dal 1959, prima ancora delle menzionate nazionalizzazioni, riflesso nel memorandum per il Direttore della CIA, dell’11 dicembre, firmato da J.C. King, Capo della Divisione dell’Emisfero Occidentale, dove si afferma che:

Gli obiettivi degli Stati Uniti sono: “Il rovesciamento di Castro in un anno e la sua sostituzione con una Giunta che sia di gradimento degli Stati Uniti, che convocherà le elezioni sei mesi dopo il suo arrivo al potere”.

Tra le raccomandazioni proposte ed approvate, il giorno seguente, ve ne è una che definisce il reale sentire della CIA:

“d. Si deve dare una particolare attenzione all’eliminazione di Fidel Castro. Nessuno di coloro che si trovano vicino a Fidel, come per esempio suo fratello Raul e il suo amico Che Guevara hanno lo stesso magnetismo sulle masse. Molte persone, ben informate, ritengono che la scomparsa di Fidel accelererebbe notevolmente la caduta dell’attuale governo”.

Analizzando questi ed altri documenti dei primi mesi del 1959 e 60, arriviamo alla conclusione che fu ed è il governo degli Stati Uniti che viola il Diritto nazionale ed internazionale, viola tutti i diritti umani ed esegue atti di terrorismo di Stato.

Se qualcuno dubita ancora che si guardi intorno e veda quante atrocità commettono i nordamericani contro l’umanità, in nome della “democrazia”.

Per quanto riguarda la campagna mediatica organizzata da Washington, con il sostegno della mafia anticubana di Miami, in base al principio che a Cuba “non c’è libertà di espressione e che chiunque pensa in modo non conforme alle direttive del partito è considerato dissidente e represso”, basta solo fare un parallelismo con quanto avviene nel resto del mondo per rendersi conto della fallacia.

Quale popolo al mondo sopporta essere represso per mezzo secolo?

E’ dimostrato che se a Cuba la repressione fosse simile a quella che eseguivano i tirannici governi di Gerardo Machado e Fulgencio Batista, entrambi figliocci prediletti della Casa Bianca, non ci sarebbe nessuna forza umana in grado di controllare la popolazione inferocita.

A Cuba non si vedono brigate antisommossa mascherate come uomini da guerre stellari, picchiando selvaggiamente i lavoratori, studenti e professionisti, come succede in Spagna, Grecia, Cile, Portogallo, Italia, Germania, Egitto, Israele e anche negli stessi USA.

I cosiddetti “dissidenti” sono stati creati e ufficialmente finanziati dal governo USA, con un’assegnazione di 20 milioni di dollari all’anno, istruiti presso i locali della missione diplomatica accreditata all’Avana e con un nuovo progetto sui giovani per prepararli in collegi di Miami.

E’ evidente che si disconosce la vera storia di ciò che sostiene il popolo di Cuba, poiché quelli che chiamano “martiri”, come i membri della Brigata mercenaria 2506 e gli insorti nelle montagne dell’Escambray, che furono addestrati dalla CIA per uccidere ed assassinare bambini, donne e uomini, non possono considerarsi innocenti, altrimenti chiedano ai familiari che hanno perso i loro cari per le bombe, schegge ed assassinio a sangue freddo per il solo fatto di insegnare a leggere e scrivere, guarire i malati o semplicemente per avere un diverso modo di pensare.

Nell’articolo del DDC c’è tanto odio e con tale peccato mortale non si può costruire né ponti né raggiungere comprensione alcuna; per questo bisogna ricordare nuovamente José Martí quando, nel 1882, scrisse sul quotidiano di Caracas ‘La Opinion Nacional’:

“L’odio è un veleno: offusca, se non ammazza, coloro che invade”.

La distorsión histórica del criminal bloqueo a Cuba

Arthur González

“Saber leer es saber andar, saber escribir es saber ascender”, afirmó el apóstol de Cuba José Martí en 1877, y cuanta razón encierran sus palabras.

Muchos en este mundo convulso de hoy deberían estudiarlo con profundidad, por eso se le considera el más universal de todos los cubanos.

El 10 de junio el libelo Diario de Cuba, creado por el gobierno norteamericano como parte de la guerra sicológica impuesta contra Cuba, publicó un artículo firmado por Luisa Rodríguez Grillo, en la que cuestiona y critica con saña a los que recientemente se lanzaron desde Estados Unidos a solicitarle al presidente Barack Obama un cambio de política hacia Cuba, en particular la eliminación del eufemísticamente denominado “Embargo”.

De acuerdo con sus criterios personales, afirma que el “embargo” fue la respuesta legítima del gobierno de Estados Unidos ante las confiscaciones de los bienes de las empresas de ese país radicadas en Cuba mediante la Ley 890 de 1960, basado en que las nacionalizaciones del gobierno revolucionario “no cumplieron” las normas básicas de esa institución jurídica y considera que fueron una “trasgresión”, tanto del Derecho nacional como internacional.

Es posible que su familia estuviera entre las afectadas por dicha acción, lo que justificaría en parte la acidez de sus expresiones, pero aun así hay que ajustarse a la verdad, sin apasionamientos; para eso hay que saber leer, a fin de andar por el camino correcto.

De acuerdo con documentos oficiales del gobierno norteamericano, divulgados por su propio Departamento de Estados en los conocidos volúmenes Foreign Relations US, se define otro concepto, que en nada se aproxima a las afirmaciones de Luisa Rodríguez Grillo.

En el Volumen X, Cuba 1961-1962, páginas 710-718, 719-720, se aprecia un documento titulado: Programa revisado por el jefe de Operaciones, Operación Mongoose, elaborado por el general Edward G. Lanzadle, el 18 de enero de 1962, junto a un memorando del jefe de Operaciones de la Dirección de Planes de la CIA, Richard Hemos, de fecha 19 de enero de 1963, los que exponen las acciones a llevar a cabo para derrocar a la Revolución.

En la mencionada Operación Mongoose se expone textualmente:

“La acción política será apoyada por una Guerra Económica que induzca al régimen comunista a fracasar en su esfuerzo por satisfacer las necesidades del país, unida a operaciones sicológicas que acrecentarán el resentimiento de la población contra el régimen”.

Por tanto, seguir con el estribillo de que es un embargo, forma parte de la estructura de la guerra sicológica, basada en los principios enarbolados por el presidente Dwigt D. Eisenhower, cuando definió:

“… A los medios que vamos a emplear para extender esta verdad se les suele llamar “guerra psicológica”. No se asusten del término porque sea una palabra de cinco sílabas. La guerra psicológica es la lucha por ganar las mentes y las voluntades de los hombres”.

Este es el esquema diseñado contra Cuba desde el propio año 1959, incluso antes de las mencionadas nacionalizaciones, reflejado en el memorando para el Director de la CIA del 11 de diciembre, firmado por J.C. King, Jefe de la División del Hemisferio Occidental, en el cual se plantea que:

Los objetivos de Estados Unidos son: “El derrocamiento de Castro en el término de un año y su reemplazo por una Junta que sea del agrado de los Estados Unidos, la cual convocará a elecciones seis meses después de su llegada al poder”.

Entre las recomendaciones propuestas y aprobadas al siguiente día, se encuentra una que define realmente el sentir de la CIA:

“d. Se le debe dar una cuidadosa atención a la eliminación de Fidel Castro. Ninguno de los que se hallan cercanos a Fidel, como por ejemplo su hermano Raúl y su compañero Che Guevara tienen el mismo magnetismo sobre las masas. Muchas personas bien informadas consideran que la desaparición de Fidel aceleraría grandemente la caída del gobierno actual.”

Al analizar estos y otros documentos de los primeros meses de 1959 y 60, se llega a la conclusión de que fue y es el Gobierno de Estados Unidos el que transgrede el Derecho nacional y el internacional, viola todos los derechos humanos y ejecuta actos de terrorismo de Estado.

Si alguien aún lo duda que mire a su alrededor y verá cuantas atrocidades cometen los norteamericanos contra la humanidad, en nombre de la “democracia”.

En cuanto a la campaña mediática organizada desde Washington con el apoyo de la mafia anticubana radicada en Miami, bajo el principio de que en Cuba “no hay libertad de expresión y que todo el que no piense conforme a las directivas del partido es considerado disidente y reprendido”, solo basta con hacer un paralelismo con lo que sucede en el resto del mundo para darse cuenta de la falacia.

¿Qué pueblo en el mundo soporta ser reprimido por medio siglo?

Está probado que si en Cuba la represión fuera similar a la que ejecutaban los gobiernos tiránicos de Gerardo Machado y Fulgencio Batistas, ambos ahijados predilectos de la Casa Blanca, no habría fuerza humana capaz de controlar a la población enfurecida.

En Cuba no se observan brigadas antimotines disfrazadas como hombre de la guerra de las galaxias, apaleando salvajemente a los trabajadores, estudiantes y profesionales, como sucede en España, Grecia, Chile, Portugal, Italia, Alemania, Egipto, Israel e incluso en los propios Estados Unidos.

Los llamados “disidentes” fueron creados y financiados oficialmente por el gobierno norteamericano con una asignación de 20 millones de dólares anuales, instruidos en los locales de la misión diplomática acreditada en La Habana y con un nuevo proyecto sobre los jóvenes para prepararlos en colleges de Miami.

Es evidente que se desconoce la verdadera historia de lo que soporta el pueblo de Cuba, pues a los que denominan “mártires”, como a los miembros de la Brigada mercenaria 2506 y los alzados en las montañas del Escambray, que fueron entrenados por la CIA para matar y asesinar a niños, mujeres y hombres, no pueden considerarse inocentes, sino que le pregunten a los familiares que perdieron a sus seres queridos por las bombas, metralla y el asesinato a mansalva por el solo hecho de enseñar a leer y a escribir, sanar a los enfermos o simplemente por tener una forma de pensar diferente.

En el artículo de DDC hay mucho odio y con ese pecado capital no se pueden construir ni puentes ni lograr entendimiento alguno; por eso hay que recordar nuevamente a José Martí cuando en 1882 escribió en el diario caraqueño La Opinión Nacional:

“El odio es un tósigo: ofusca, si no mata, a aquél a quien invade.”

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.