Minacce di nuove sanzioni dagli USA al Venezuela

Fabrizio Verde

Nuovi attacchi dal governo statunitense al Venezuela. Il sottosegretario del Dipartimento di Stato USA per l’America Latina Brian Nichols ha minacciato il governo venezuelano di intensificare le sanzioni se non tornerà a negoziare con l’opposizione.

Durante un discorso alla Commissione Esteri del Senato, Nichols ha dichiarato che la pazienza non è infinita e che se non si tornerà a negoziare con l’opposizione in Messico si intensificheranno le sanzioni contro la nazione.

Nicolás Maduro sta commettendo un grave errore se pensa che la nostra pazienza sia infinita e che le tattiche dilatorie gli serviranno”, ha tuonato lo statunitense nel tentativo di intimidire il governo bolivariano.

Il sottosegretario ha affermato che l’amministrazione statunitense sta promuovendo un ritorno al tavolo dei negoziati in Messico, motivo per cui si sono tenuti incontri informali a Oslo e Caracas, che hanno ottenuto “progressi significativi”.

Sebbene le autorità statunitensi assicurino di promuovere il dialogo, per il momento non si sono pronunciate sulle condizioni poste dal governo di Caracas.

Bisogna ricordare che il dialogo tra il governo e l’opposizione si è arenato quando gli Stati Uniti hanno estradato illegalmente il diplomatico venezuelano Alex Saab, il cui rilascio è stato la condizione per la ripresa dei negoziati, visto che ora fa parte della delegazione che rappresenta il governo venezuelano.

Ha inoltre assicurato che il governo di Joe Biden utilizzerà i diversi strumenti a sua disposizione “per sanzionare e far rispettare la legge”.

Ha avvertito che, in assenza di progressi, il governo di Joe Biden continuerà a lavorare in coordinamento con i suoi partner per garantire che il Venezuela non abbia accesso ai beni congelati all’estero. Confermando così che in realtà gli Stati Uniti e i loro vassalli intendono appropriarsi delle risorse venezuelane all’estero. Il caso dell’oro sequestrato presso la Banca d’Inghilterra è emblematico in tal senso.

Ha inoltre aggiunto che promuoveranno un indagine contro il Venezuela presso la Corte penale internazionale (CPI) per violazione dei diritti umani.

Nichols ha poi affermato che durante il suo viaggio a Città del Messico dello scorso lunedì, a cui ha partecipato anche il Segretario di Stato Antony Blinken, ci sono stati colloqui “con alleati chiave” sul dialogo venezuelano.

D’altra parte, ha criticato il fatto che il presidente Nicolás Maduro stia cercando alleanze politiche ed economiche con Russia, Cina e Iran.

A questo proposito, ha indicato che queste alleanze porteranno pochi benefici al popolo venezuelano e minacciano la sicurezza regionale.

Attualmente il Venezuela ha rafforzato le sue alleanze internazionali, il che ha contribuito a fronteggiare e placare l’impatto delle sanzioni; ciò ha permesso a Caracas di registrare una crescita economica.

Proprio questo punto rappresenta il cambiamento in atto a livello planetario, come ha ricordato Maduro, dove gli Stati Uniti hanno ormai perduto il loro dominio assoluto e non possono più dettare legge.

In un discorso pronunciato alla fiera Iran-Venezuela Science, Technology and Industry Expo con uomini d’affari persiani nella capitale Caracas, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha affermato che le minacce di Washington si perdono “in fondo al mare del disprezzo”.

“L’impero statunitense urla minacce, ma dovrebbero sapere che le loro minacce si perdono in fondo al mare del disprezzo e dell’oblio. E la loro arroganza rimane una triste favola di ciò che erano e non saranno mai più, un potente impero”, ha detto il Presidente bolivariano.

Maduro, che ha più volte considerato le minacce degli Stati Uniti come un segno della loro decadenza, ha affermato durante l’evento che il tempo degli “imperi dominanti” è finito e che è arrivato il tempo dei popoli, della pace, della cooperazione e del “diritto di esistere e svilupparsi”.

Quindi il Venezuela deve costruire il proprio modello tecnologico e industriale imparando dalla rinascita di Cina, Russia, Iran, India e Turchia.

Il presidente venezuelano ha poi indicato che il XXI secolo è quello dell’integrazione, di un mondo multipolare e pluricentrico, in cui finisce l’egemonismo di un’unica potenza imperiale che governa, dirige, minaccia e sottomette tutti i governi del pianeta.

Ha inoltre ricordato il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) in corso in Uzbekistan, l’importanza di questo raggruppamento per il mondo e gli incontri tra i leader dei Paesi membri.

Si tratta di una delle organizzazioni più potenti al mondo dal punto di vista economico, delle ricchezze naturali e del commercio, e potrebbe eguagliare o superare il G7 e il G20, ha sottolineato Maduro.

Il tempo del dominio unipolare è ormai giunto al termine, rimarcano dal Venezuela, e le minacce statunitensi vengono rispedite da Caracas al mittente con sdegno.

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