Due nuovi fatti vandalici che cercavano di seminare la paura tra il popolo cubano sono stati denunciati dalla televisione il 14 ottobre, e sono state rivelate linee comuni delle due azioni, una eseguita a Pinar del Río e l’altra a Villa Clara.
Il 16 agosto scorso, a Minas de Matahambre, località della provincia più occidentale dell’Isola, si è originato un incendio nel cabaret Las Minas, costruito con tavole di palma e pareti di mattoni.
L’autore – è stata trasmessa la sua testimonianza- ha detto d’aver ricevuto gli orientamenti dagli USA attraverso Liván González Valdés, che gli ha pagato 150 dollari.
Poi ha confessato che González Valdés, attraverso WhatsApp, lo aveva incitato a realizzare altre azioni illecite come mettere cartelli contro rivoluzionari, pagate 100 dollari.
«Voleva che dessi fuoco al piccolo Coppelia in Vietnam Heroico, tirandogli un cavo dell’elettricità… Queste erano alcune opzioni che mi proponeva perché io le realizzassi in cambio del pagamento dall’estero.
Voleva avvelenare i contenitori dell’acqua a Loma de la Mina, dare fuoco ai magazzini di Emincar, incendiare la torre dei guardaboschi…», ha detto l’intervistato.
A Villa Clara, il 25 settembre, hanno dato fuoco a una casa del tabacco a Isabela de Sagua. Nilo Christian Denis Cruz, uno dei responsabili principali del fatto ha confessato che alcuni mesi fa suo cugino, Dubier Pérez Méndez, gli aveva offerto denaro per farlo.
«Ero ubriaco e sono andato dietro al caney all’alba e ho dato fuoco alla casa del tabacco. Poi sono corso via. Ho preso il denaro e l’ho consegnato alla polizia. Non farò mai più una cosa così in tutta la mia vita», ha dichiarato l’imputato.
Ragioni di Cuba ha pubblicato e segnalato questo fatto, perché quando il caney è stato incendiato c’erano dentro varie persone che potevano ustionarsi o anche morire Il danno economico per l’incendio del locale sono stati di 250000 pesos.
Con lo stesso obiettivo terrorista di guadagnare denaro al servizio di coloro che credono solo alle loro tasche e nel buon affare che risulta alimentare l’odio dagli USA, i due fatti sono espressioni di fascismo riflesse negli spazi fisico e digitali, motivate da istigatori che restano impuniti in territorio straniero.
Come elemento coincidente, un’efficace risposta popolare ha permesso l’investigazione e il chiarimento della maggioranza dei fatti di questo tipo.