Cuba – Caraibi

Oggi 10 e domani 11 novembre si realizzerà a L’Avana la VI Conferenza di Cooperazione Internazionale dell’Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC), espressione dell’importanza che Cuba concede alla collaborazione tra i paesi della regione.

Con la premessa dei Grandi Caraibi Uniti verso il recupero economico e un turismo sostenibile e sicuro, si metterà enfasi in un’agenda che include il turismo sostenibile, l’utilizzo della biodiversità, la conservazione dell’ambiente e le risorse naturali.

Questa sesta edizione permetterà di rinforzare il ruolo della AEC per concepire e materializzare progetti regionali proprio nel momento in cui l’unità, l’integrazione e la cooperazione tra gli Stati membri risulta vitale.

La AEC, attualmente in un processo di rivitalizzazione, è l’organizzazi0ne per la consultazione, la cooperazione e l’azione accordata nella sfera del commercio, il trasporto, il turismo sostenibile e i disastri naturali nella zona.

Fondata il 24 luglio del 1994, rappresenta un attore fondamentale pera la trasformazione economica e l’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di conquistare un futuro di progresso sostenibile nella regione.

Cuba promuove, nella AEC, l’esecuzione di progetti con un forte impatto ambientale, che incidano nella prevenzione e la riduzione dei disastri e articolino strategie per il maneggio dei rischi.

inoltre ha reiterato in numerose occasioni il suo appoggio alla solidarietà, la cooperazione e l’integrazione delle nazioni dei Caraibi.


Nell’integrazione delle sue azioni c’è il progresso dei Caraibi

 

L’integrazione come base per rendere concreto qualsiasi progetto in comune che conduca al progresso economico e al benessere dei popoli della regione, è stata una premessa difesa nella sessione inaugurale della VI Conferenza di Cooperazione Internazionale dell’ Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC), alla quale ha partecipato il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e del membro del Burò Politico e cancelliere, Bruno Rodríguez Parrilla.

Nelle sue parole di benvenuto ai rappresentanti di 86 paesi, Rodrigo Malmierca Díaz, ministro del Commercio Estero e l’Investimento Straniero ha segnalato il Forum come luogo ideale per accogliere iniziative che indichino nuovi sentieri con il fine di lavorare immediatamente, con lo sguardo verso lo sviluppo sostenibile in ambiti come la riduzione del rischio di disastri, il turismo sostenibile, il commercio, il trasporto marittimo e aereo, le relazioni economiche intra e inter regionali, l’adattamento al cambio climatico e la protezione del mare dei Caraibi.

Questo sarà uno spazio opportuno per «parlare delle possibilità di finanziamenti con donanti, banche e organismi internazionali», ha detto il ministro cubano ed ha riconosciuto che la trasformazione strutturale e l’innovazione sono indispensabili per una crescita sostenibile e competitiva delle nostre economie.

Poi ha reiterato che sono necessari trasferimenti tecnologici d’ultima generazione, la formazione di personale e risorse addizionali impossibili da ottenere in maniera isolata per ogni paese,  e per questo è necessario l’apporto complementare della cooperazione nord-sud, sud-sud, e triangolare.

Rodolfo Sabonge, segretario generale della AEC, ha segnalato il simbolismo di realizzare la riunione a  Cuba, paladina della solidarietà internazionale, e Specialmente con i paesi dell’area.

Il presidente del Consiglio dei Ministri della AEC, e cancelliere del Guatemala, Mario Adolfo Búcaro, ha assicurato che le strategie presentate incideranno nella riattivazione economica della regione.


I Caraibi necessitano diventare una zona speciale di sviluppo sostenibile

 

15.11  – «Qui è stata ratificata l’importanza delle scienze, le tecnologie e l’innovazione nei processi d’integrazione attorno al mare dei Caraibi», ha detto il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, nella sessione finale della VI Conferenza di Cooperazione Internazionale dell’Associazione degli Stati dei Caraibi, (AEC).

Ugualmente la direttrice generale per la cooperazione e  la mobilitazione delle risorse della AEC, la costaricense Adriana Bolaños, ha aggiunto che il principale insegnamento della riunione è che i paesi della regione devono recuperarsi oggi attraverso la sostenibilità, l’inclusione e una profonda trasformazione tecnologica.

«Si tratta di sommare e mai fermarsi, si tratta di unità e speranza, di Unità nella diversità del Grandi Caraibi, di crescere in comune», ha affermato.

Nella relazione della riunione, Bolaños ha precisato che si è svolto un dialogo di conoscenza, capacità, tecnologia, digitalizzazione, vulnerabilità, finanziamento, sostenibilità e collaborazione multi attore, sud-sud e triangolare e inoltre, dei temi di mitigazione e adattamento che necessitano finanziamenti molto più forti, temi di cambio climatico, di gestione dei disastri, del turismo, delle reti, di soluzioni basate nella natura, d’innovazione, di borse di studio, di cornici regolatrici, connettività, commercio e integrazione».

Ponendo fine all’incontro che è durato due giorni a L’Avana, il panamegno   Rodolfo Sabonge, segretario generale della AEC, ha posto l’accento sulla solidarietà per realizzare obiettivi comuni e impegni di grande importanza.

«Voglio mettere in evidenza che la grandezza di un paese non importa, sempre e quando operiamo uniti», ha terminato.

Le prossime sessioni della Conferenza, nella quale sono stati firmati due memorandum d’intesa per valutare i progetti in marcia e ampliarli, secondo le circostanze, si  realizzeranno in Guatemala.

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