Maduro chiede la revoca di tutte le sanzioni e la restituzione di 30 miliardi

Il Presidente venezuelano accoglie con favore l’autorizzazione degli USA a riprendere le attività della compagnia petrolifera Chevron in Venezuela, ma la ritiene insufficiente. “Le licenze concesse dal governo statunitense alla Chevron vanno nella giusta direzione, ma non sono sufficienti per ciò che il Venezuela chiede, ovvero la revoca delle sanzioni”, ha dichiarato mercoledì il presidente venezuelano durante una conferenza stampa presso il palazzo presidenziale Miraflores di Caracas, la capitale.

Ha aggiunto che queste sanzioni “colonialiste” violano le leggi del libero commercio e della libera produzione e ha chiesto la revoca completa di tutte le misure coercitive unilaterali e degli embarghi imposti dagli Stati Uniti sull’industria petrolifera del Paese. Maduro ha sottolineato che sono gli stessi Stati Uniti a pagare per le sanzioni contro il Venezuela, poiché il Paese sudamericano fa parte dell’equazione energetica mondiale come potenza petrolifera che sta per diventare anche una potenza del gas.

D’altra parte, ha dichiarato di aspettarsi l’immediato rispetto dell’accordo firmato con l’opposizione, che prevede il rilascio dei fondi bloccati dal Paese. L’amministrazione di Joe Biden ha annunciato sabato che la compagnia petrolifera statunitense Chevron potrebbe riprendere parzialmente le sue attività di estrazione di petrolio in Venezuela, in risposta all’accordo firmato tra il governo venezuelano e l’opposizione. La delegazione venezuelana e la Piattaforma Unitaria (opposizione) hanno firmato lo stesso sabato, al Tavolo di Dialogo, tenutosi a Città del Messico (capitale), un accordo parziale per il recupero di 3000 milioni di dollari di risorse bloccate del Paese bolivariano all’estero a causa delle sanzioni, per creare un meccanismo pratico, volto a far fronte a bisogni sociali vitali.

Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, ha informato che il governo bolivariano ha un piano “realizzato nei dettagli” per rimpatriare quasi 30 miliardi di dollari bloccati all’estero, come risultato delle sanzioni e delle misure coercitive unilaterali dopo l’accordo firmato con la Piattaforma Unitaria in Messico.

Il denaro è “congelato, bloccato, sequestrato”, ha dichiarato il presidente durante una conferenza stampa con i media locali e internazionali presso il palazzo presidenziale di Miraflores a Caracas.

Ha annunciato che il Venezuela ha un piano “dettagliato” per rimpatriare tutto questo denaro, che è iniziato, a suo avviso, con l’accordo firmato sabato 26 novembre con un settore dell’opposizione per scongelare circa 3 miliardi di dollari a favore di un aumento degli investimenti sociali.

“Domani ci sarà il primo incontro per il rilascio delle risorse, speriamo che inizi subito. Ci auguriamo che la realizzazione di questo accordo non subisca ritardi”, ha dichiarato.

Fonte: Cubainformación

Traduzione: italiacuba.it

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