V Plenum del CC del Partito ha analizzato le misure economiche e sociali

Nel 2023 «ci sarà molto lavoro da fare, ma ci sono potenzialità e possibilità per farlo, e va fatto in maniera intelligente, impegnata, agile, cercando efficacia, effettività ed efficienza in tutto quello che si fa».

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (pcc) e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, lo ha affermato come parte del dibattito che, nell’ultima giornata del V Plenum del Comitato Centrale del PCC, condotto dal membro del Burò Politico e segretario d’ Organizzazione, dottor Roberto Morales Ojeda, ha discusso sul panorama economico del paese nel 2022 e sulle proiezioni per l’anno seguente.

Valutando il compimento degli obiettivi e le mete del Piano d’Economia e Pianificazione (MEP)), Alejandro Gil Fernández, ha informato sui risultati di questo periodo. «Anche se c’è un leggero recupero dell’attività economica, mostrano che le misure non sono ancora sufficienti per il necessario impatto», ha detto.

Gil Fernandez nell’esame del comportamento dell’anno che termina, contenuto nella relazione /Misure per affrontare la situazione attuale del paese/, ha aggiunto che in questa tappa non siamo riusciti ad avvantaggiarci, anche se è cresciuto l’aumento delle esportazioni previsto nel Piano, e d’altra parte è stato affrontato un incremento dei prezzi delle importazioni, soprattutto degli alimenti e dei combustibili.

«Ciò nonostante, ha commentato, l’economia cubana nel 2022 ha mostrato una crescita che riflette il processo graduale del recupero nel quale è immerso il paese dalla metà del 2021».

Anche se l’attività produttiva ha subito danni per il deficit di combustibili e d’energia, la rianimazione dei servizi, specialmente quelli sociali, ha marcato la tendenza al recupero.

Il deficit delle divise – ha ragionato il titolare del MEP– è la restrizione principale dell’economia per raggiungere i livelli del 2019, come prima meta tracciata per la rivitalizzazione nella produzione e i servizi, considerando che né il 2020 né il 2021 sono riferimenti per via della brusca caduta del PIL in parte di questo biennio, come conseguenza della covid-19 e dell’indurimento del blocco del Governo degli USA.

Rispetto all’inflazione ha segnalato che «ottenere il suo controllo è l’obiettivo più importante a breve tempo, e questo dipende, fondamentalmente dall’incremento della produzione e non da misure monetarie, anche se queste sono necessarie».

Il ministro si è riferito all’impatto economico e ai gravi danni alla popolazione generati dall’instabilità del Sistema Elettrico Nazionale, e nell’ordine sociale ha dettagliato la situazione del lavoro e dell’assistenza alle persone, alle case e alle comunità in situazioni di vulnerabilità.

Gil Fernández ha segnalato che il 2022 è stato un anno duro e difficile. Comunque c’è un recupero in alcune attività, è stata superata la pandemia della covid-19 e s’implementano nuove decisioni, incluse nella Strategia economico-sociale.

QUEL CHE DOBBIAMO FARE E COME FARLO

In un conciso ma istruttivo intervento, il Presidente Díaz-Canel ha sottolineato che il tema economico è il più complesso e quello su cui la popolazione aspetta pronte risposte. Poi ha segnalato che qualsiasi misura economica che si adotti va vista con integralità.

Tutto il mondo sa bene quello che dobbiamo fare, ma come farlo senza risorse finanziarie è la difficoltà, perché qualsiasi misura che prenderemo necessiterà di un minimo di risorse finanziarie, ha spiegato il mandatario.

Se vuoi ampliare i mercato e non hai divisa sufficiente che permetta una corrispondenza tra la massa di divisa e la moneta nazionale, che fai?

Allora il settore finanziario è il primo che ti frena. Se vuoi dare priorità al settore dell’agricoltura devi avere il denaro per fare investimenti, e se vuoi risolvere problematiche sociali necessiti denaro.

Tutto necessita risorse finanziarie, ma questo non vuole dire che ci fermiamo, ha chiarito il Presidente.

«Quello che dobbiamo cercare è come generare tra tutti le entrate necessarie al paese e come spendere meno in cose superflue, per poter avanzare con una maggior coerenza in tutte queste inter-relazioni».

«Siamo in un momento, ha aggiunto, in cui descriviamo molto i problemi che esistono, ma non sempre si propongono le soluzioni con la stessa intensità.

«A volte ho l’impressione che si stia aspettando un “ente superiore” che sia quello che offre la soluzione e questo in economia non funziona. Qui quello che abbiamo sono molte cose da risolvere in ogni luogo, a livello locale, nel territorio, in determinati sistemi imprenditoriali o sistemi d’istituzioni».

Risolvere gli squilibri

Il Presidente Díaz-Canel, approfondendo sulle soluzioni che il paese deve dare al problema economico, ha sottolineato la grande importanza di risolvere gli squilibri economici che si sono accumulati, tra i quali quello monetario

Ma: «È tutta la popolazione che ha molte entrate monetarie?

No, questo è polarizzato in settori».

«Una parte di queste entrate, ha denunciato, si trovano in un segmento del settore imprenditoriale statale, alcune con risposte produttive e altre senza tanta risposta produttiva e senza tanta efficienza. Altre nel settore della produzione e dei servizi privati e altre ancora molto concentrate in un settore della popolazione che non apporta niente e che disgraziatamente si muove attorno all’attività illegale.

Quello che ha provocato questa struttura monetaria chiaramente, è che c’è un deterioramento nel potere d’acquisto delle persone, soprattutto tra le persone con le entrate più scarse, i pensionati e il settore dei dipendenti statali, nel quale ci sono attività molto importanti per lo sviluppo del paese e per il beneficio della popolazione, come la salute e l’educazione.

«I nostri medici, i nostri maestri, guadagnano poco e ogni giorno svolgono un lavoro pieno d’eroicità, che apporta moltissimo alla vita del paese, per non parlare di altri settori come quello giuridico nel quale ci sono ugualmente incongruenze».

Abbiamo anche settori produttivi nei quali, per evitare che si gonfino i costi o i prezzi di un gruppo di beni e di servizi alla popolazione, si sono stabiliti i prezzi attraverso misure amministrative e questo non è adeguato per trattare problemi imprenditoriali.

Tutti questi squilibri, ha segnalato il Primo Segretario– vanno aggiustati, ordinati e questo apporta dei rischi; nessuna misura è   perfetta, nessuna risolve un problema di colpo, tutte hanno alcun tipo d’implicazione ma si devono sciogliere questi nodi. Dobbiamo cominciare ad avanzare con un altro ritmo per attenuare gli attuali problemi e generare migliori condizioni per avanzare.

«Ossia si deve rompere questo circolo vizioso creato dall’eccesso di liquidità nelle mani di pochi, con il fine di creare condizioni minime per far sì che il paese possa lavorare normalmente. Si tratta, come dicono alcuni dei compagni che partecipano al gruppo dei consulenti in Economia del Comitato Centrale del Partito, di rompere il circolo vizioso e trasformarlo in un circolo virtuoso».

È difficile, – ha esposto–, ma quando si ottiene questo diventa un incentivo per superare i nostri problemi e questa è la fiducia che dobbiamo avere, questa è l’ottica che dobbiamo imprimere a tutto questo.

Dobbiamo, ha riassunto, incamminare le misure adottate e riuscire a far calare l’inflazione e che esista una massa di cambio stabile del CUP in relazione alla MLC. (Moneta liberamente convertibile)

Questo impegno comprende rischi, ha costi che non si potranno evitare totalmente nelle condizioni in cui si muove la nostra economia oggi..

Allora, ha orientato, è necessario un meccanismo che assicuri una sequenza e un’integralità dei cambi nella nostra economia, compartendo costantemente con la popolazione per ottenere

consensi, comprensione, partecipazione a quello che faremo per mitigare gli impatti sociali.

Non si può «tralasciare l’attenzione di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità, perchè al contrario staremmo applicando politiche da choc che non sono l’intenzione né la soluzione, in un processo di costruzione socialista».

Innovare in tutto

E dibattito del tema economico nel v Plenum del Comitato Centrale, il Primo Segretario ha identificato le priorità per il 2003 nelle quali, ha indicato, l’innovazione deve caratterizzare:

      – Il Piano di Stabilità Macroeconomica.

– La stabilità del Sistema Elettroenergetico Nazionale (sen).

–                                         Incrementare le esportazioni.

–                                         L’investimento straniero diretto e i progetti e i programmi esistenti, soprattutto quelli che sono vincolati alla produzione di alimenti e al SEN e altri investimenti che producano una crescita, generino esportazioni e siano destinati a migliorare le condizioni di vita della popolazione, come quelle vincolate alle case, alle strade e altre con importanti impatti nel sociale.

–                                         Potenziare il turismo.

–                                         Fomentare lo sviluppo locale partendo dai suoi sistemi produttivi.

–                                         Diminuire il deficit del bilancio lavorando alle entrate e migliorando l’applicazione del nostro sistema tributario.

–                                         Rinforzare le infrastrutture bancarie e finanziarie nel paese, con i paesi con i quali si commercia e in un gruppo di programmi prioritari.

–                                         Diminuire le disuguaglianze sociali.

–                                         Concretare le politiche pubbliche per i giovani e implementarle.

–                                      Avanzare il più rapidamente possibile nella Legge delle Imprese.

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