Cuba è una democrazia partecipativa

“Il sistema politico cubano basato sui diritti umani contro il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti”. Questo è il titolo di un interessante lavoro, che è la tesi di laurea di Cristian Uribe Hidalgo, laureato in Scienze Politiche e Amministrazione presso l’Università Autonoma di Città del Messico, con cui abbiamo parlato.

Per Uribe, “Cuba è una democrazia partecipativa”, con un sistema elettorale molto diverso dai sistemi liberali, che offrono solo il voto come forma di partecipazione in una democrazia meramente rappresentativa.

Egli sostiene che il sistema cubano è legato ai diritti umani, non dalla prospettiva individualista del sistema liberale, ma dalla garanzia dei diritti collettivi della maggioranza, come base e passo preliminare per l’esercizio dei diritti individuali, come la libertà di espressione. Nella concezione cubana dei diritti umani, la sovranità nazionale e la partecipazione politica sono elementi essenziali, spiega.

L’autore esclude che Cuba sia una replica di altri modelli stranieri, come la Cina, il Vietnam o, a suo tempo, l’Unione Sovietica. Cuba ha mantenuto un sistema politico sui generis che le ha permesso, in quanto Paese piccolo e povero di risorse, di resistere all’aggressione imperialista. L’interpretazione cubana dei diritti umani, inoltre, va oltre la propria realtà e quella dell’America Latina, quando proietta il suo internazionalismo – ad esempio, in campo medico ed educativo – al mondo intero.

In relazione al blocco statunitense contro l’economia cubana, sottolinea che “non può essere inteso come qualcosa di isolato”, ma piuttosto che segna il “contesto dell’aggressione subita da Cuba” e diventa un fattore condizionante della natura stessa del sistema politico dell’isola. Uribe rifiuta il termine embargo, in quanto non esiste un giudice in una controversia tra due parti. Inoltre, il blocco si spinge fino a privare un popolo di cibo o medicine, cosa che è ben lontana da una pratica di “embargo”.


Sintesi della tesi

Il sistema politico di Cuba basato sui diritti umani contro il blocco economico, commerciale e finanziario USA: 1959-2022

di Cristian Uribe Hidalgo

Questo articolo è una sintesi della mia tesi di laurea in Scienze Politiche e Amministrazione Urbana “Il sistema politico cubano basato sui diritti umani contro il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti: 1959-2022”, difesa il 15 novembre 2022 presso il Centro Académico de la Memoria de Nuestra América (CAMeNA) dell’Universidad Autónoma de la Ciudad de México (UACM), che recupera gli argomenti centrali di tre concetti fondamentali: il sistema politico cubano, i diritti umani e il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti.

Da un lato, esiste una relazione intrinseca tra il concetto di sistema politico cubano e quello di diritti umani, poiché il primo è stato definito dopo l’invasione controrivoluzionaria di Playa Girón nel 1961, orchestrata dagli Stati Uniti, quando è stato dichiarato il carattere socialista della Rivoluzione cubana, mentre i diritti umani si sono progressivamente affermati nella prassi democratica del popolo della più grande delle Antille a partire dal 1° gennaio 1959. L’intreccio dei due concetti ne ha rafforzato le basi e i principi, che determinano la realtà dell’uno come conseguenza dell’altro.

D’altra parte, il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba non può essere concepito come una congiuntura isolata o meramente ideologica, ma come un meccanismo concreto di portata genocida del sistema politico liberale/capitalista contro la democrazia partecipativa, i diritti umani e la sovranità del popolo dell’isola caraibica. Quest’arma è apertamente intesa a provocare disagi materiali, fame, disperazione e il rovesciamento del governo, con l’intenzione di fermare e distruggere le forme alternative di resistenza e di lotta contro l’accumulazione del capitale e la proprietà privata sui mezzi di produzione.

L’obiettivo di questo lavoro è quello di conoscere il sistema politico cubano e i suoi meccanismi strutturali che permettono di generare e difendere i diritti umani, la democrazia partecipativa e la sovranità nazionale, al fine di comprendere le basi della resistenza al blocco statunitense per oltre 60 anni, basandosi su una metodologia documentaria, fonti di prima mano (interviste a cubani che vivono all’interno e all’esterno di Cuba) e di seconda mano (fonti scientifiche e accademiche), e misto, in quanto include il metodo dialettico e comparativo che studia la lotta di classe tra il sistema politico liberale/capitalista e il sistema politico socialista, facendo un confronto concreto tra il sistema politico cubano e il blocco economico, commerciale e finanziario statunitense.

La struttura della ricerca consiste in un’introduzione, tre capitoli suddivisi in quattro voci ciascuno, una conclusione, una bibliografia e delle appendici.

Il primo capitolo, intitolato “Contributi teorici. Capitalismo e socialismo”, affronta le principali posizioni e teorie relative al concetto di Stato capitalista e socialista, al sistema politico, ai diritti umani e al blocco economico, commerciale e finanziario, sia da parte di autori moderni che contemporanei, Sono i casi, da un lato, di Thomas Hobbes, John Locke, John Stuart Mill, Norberto Bobbio, Talcott Parsons, Olympe de Gouges, Alexis de Tocqueville, Immanuel Kant, Giovanni Sartori, Samuel Huntington, Robert Dahl, Gianfranco Pasquino e Will Kymlicka; e dall’altro Karl Marx, Friedrich Engels, Vladimir Illich Lenin, Rosa Luxemburg, Antonio Gramsci, Alexandra Kollontai, José Carlos Mariátegui, Amílcar Cabral, Ernesto Che Guevara, Bolívar Echeverría, Frantz Fanon, Luis Villoro e Boaventura de Sousa Santos.

Il secondo capitolo, intitolato “Il sistema politico di Cuba”, ripercorre i primi processi storici registrati a Cuba fino alla Rivoluzione del 1959; le basi storico-sociali del socialismo in America Latina di fronte ai processi di colonizzazione e neocolonizzazione. Presenta inoltre le prospettive del sistema socialista cubano come percorso alternativo e sostenibile per la realtà del continente; il concetto di diritti umani e democrazia partecipativa basato sull’esperienza del popolo cubano e la sua applicazione nella realtà pratica, in vista della condivisione del benessere collettivo e dei suoi meccanismi di emancipazione in altre geografie.

Nel terzo capitolo, intitolato “Il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba”, vengono analizzati i processi storici e le cause del blocco contro l’isola, per comprenderne i meccanismi e la portata bellica e disumana; Il blocco come strumento principale dell’imperialismo statunitense che dimostra la necessità di imporre il sistema liberale e capitalista ai Paesi del mondo con mezzi non democratici e di eliminare qualsiasi altro sistema che si confronti e metta in pericolo l’accumulazione del capitale; i diritti umani, la democrazia partecipativa e la sovranità nazionale come strumenti principali del sistema socialista cubano contro il blocco, che hanno avuto successo, anche in tempi di crisi pandemica. Infine, viene presentato un confronto dialettico e concreto tra il sistema politico socialista di Cuba e il sistema politico liberale/capitalista degli Stati Uniti, che riflette il loro funzionamento basato rispettivamente sulla rivoluzione e sulla barbarie.

In breve, questa ricerca sostiene che il sistema politico socialista di Cuba è autentico, poiché non è uguale a quello sviluppatosi in Unione Sovietica o in altre latitudini, ma interpreta la realtà latinoamericana e caraibica dalla prospettiva del materialismo storico, che si basa sulla comprensione del fatto che la classe dominante è costituita, in primo luogo, dall’imperialismo degli Stati Uniti, dell’Europa, del Canada e del Giappone, e dalla classe dominata dei Paesi con cui mantiene un rapporto di disuguaglianza e sfruttamento in America Latina e nei Caraibi, così come in Africa e in Asia. A sua volta, questa interpretazione comprende che la classe economicamente dominante in ogni Paese rappresenta il legame di accumulazione del capitale tra i Paesi imperialisti e la classe operaia.

È necessario e importante sottolineare che la base socialista di Cuba non si fonda solo su autori come Karl Marx, Friedrich Engels, Vladimir Illich Lenin, Rosa Luxemburg, Antonio Gramsci e Alexandra Kollontai, e su autori che contribuiscono con interpretazioni particolari dalla prospettiva dei Paesi sfruttati come Ernesto Che Guevara, José Carlos Mariátegui, Amílcar Cabral, Bolívar Echeverría, Franz Fanon, Luis Villoro e Boaventura de Sousa Santos, che espongono e spiegano in modo argomentato la realtà e le esigenze dei continenti americano, africano e asiatico; Ma anche e soprattutto nei cubani che, attraverso la loro prassi rivoluzionaria quotidiana, rendono possibile la difesa e la lotta per il socialismo a Cuba e la costruzione di una realtà alternativa da condividere con altri popoli.

Il sistema politico cubano segna un percorso per mantenere la speranza che sia possibile uno scenario in cui si invertano gli effetti disumani dello sfruttamento causato dal modo di produzione capitalista che portano alla distruzione dell’uomo e della natura, proiettando possibilità per il futuro che trasformino le strutture dei Paesi liberali e capitalisti verso altre che stabiliscano una società senza classi e, di conseguenza, relazioni sociali basate sull’uguaglianza materiale, come il sistema politico socialista.

Ora, la bibliografia di questo lavoro presenta un’ampia e accurata selezione di fonti, con l’obiettivo di supportare scientificamente la presente tesi e di poter essere consultata per altre indagini in qualsiasi parte del mondo. Allo stesso modo, gli allegati contengono il contenuto delle interviste realizzate come fonti dirette, che hanno svolto un importante ruolo qualitativo nel conoscere il funzionamento del sistema politico cubano, i suoi diritti umani, la democrazia partecipativa e la sovranità nazionale, nonché gli effetti genocidi e le conseguenze del blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti sul popolo cubano, dalla realtà pratica e quotidiana.

Fonte: Cubainformación

Traduzione: italiacuba.it

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