Continua la campagna mediatica

  Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com/

ImmagineDa diversi giorni si percepisce l’incremento della campagna mediatica contro Cuba, al fine di distorcere la sua realtà interna e creare una corrente d’opinione negativa che oscuri le azioni di Washington nella sua criminale Guerra Economica, tanto rifiutata da tutti i paesi delle Nazioni Unite. Gli stessi stipendiati storici degli Stati Uniti stanno ricevendo ordini su cosa fare e dire di fronte a certi mezzi stampa creati e finanziati dalla CIA.

Vergogna dovrebbe causare nei circoli dominanti statunitensi, poiché nonostante i miliardi utilizzati per abbattere il processo rivoluzionario cubano, non hanno potuto raggiungere i loro obiettivi, neppure organizzare una reale opposizione che sia ascoltata e sostenuta dal popolo.

Per chiunque abbia un coefficiente di intelligenza medio, la realtà cubana contraddice la propaganda finanziata dagli Stati Uniti.

Se il governo rivoluzionario cubano fosse così criminale come Washington lo dipinge perché ha ancora il sostegno della maggioranza della popolazione? qualcosa indica che la propaganda USA non è reale.

Negli ultimi giorni sono stati impegnati a saturare i mezzi stampa con le invenzioni di una “repressione” che esiste solo su Internet, mediante le inconsistenti dichiarazioni di vecchi personaggi privi dei seguito.

Martha Beatriz Roque, quella che ha ingannato persino i diplomatici degli Stati Uniti accreditati a L’Avana, con il suo divertente “Sciopero dell’Avocado”, Elizardo Sánchez, soprannominato “El Camaján” per essere una banderuola, la ignorante e maleducata Berta Soler con la sua tribù di grassocce Dame in Bianco, Guillermo Fariñas, alias El Coco, a causa della sua alopecia diffusa su tutto il corpo e ora Jorge Luís García Pérez, conosciuto con il soprannome di Antunez.

Per dare più drammaticità al tema, il sito ‘Diario di Cuba’ creato dagli Stati Uniti come supporto per le loro crociate anticubane, espone una serie di eventi che più promuovono al riso per la loro vicinanza con la trama di un film di fantasia di Hollywood che ha sensate riflessioni.

Come se i lettori fossero ignoranti e scarsi d’intelletto, il salariato Antunez racconta azioni da fantascienza, come quella che gli “iniettarono una sostanza, ipoteticamente perché si riprendesse”.

Avrà visto molti cortometraggi sugli ultimi giorni di Michael Jackson durante il suo soggiorno negli Stati Uniti?

Nel suo ultimo racconto afferma che patì “percosse e crudeli trattamenti” da parte di funzionari della Sicurezza di Stato, che cercarono di “strangolarlo” e che “svenne” diverse volte.

A quanto pare la polizia cubana ha sbagliato il luogo di detenzione e l’ha introdotto nel laboratorio dello scienziato svizzero, Dr. Frankenstein, che ha dovuto fare diversi “esperimenti”, con il robusto moreno, per vedere quanto tempo avrebbe potuto resistere in tali condizioni; qualcosa di simile a quanto fatto dai conquistatori spagnoli quando dall’Africa introdussero nelle Antille gli antenati di Antunez, per tagliare la canna da zucchero a colpi di machete.

Nella stessa linea di lavoro, ‘El Nuevo Herald’ di Miami, si è aggiunto ai giornali pagati per questa crociata propagandista, aggiungendo più dramma al tema; alla fine la carta contiene tutto quello che vi è scritto.

Il giornalista Juan Tamayo fa una relazione estrapolata, forse, dall’esperienza del governo del dittatore Fulgencio Batista e afferma che il salariato da Miami è stato “strappato” dal suo letto insieme alla moglie, senza la possibilità di mettersi una camicia o abiti decenti e neppure pettinarsi.

Certo è che prima si scopre un bugiardo che uno zoppo, poiché Antunez ha la testa rasata e, pertanto, non ha di cosa pettinarsi; la moglie quasi mai si pettina i lucenti capelli africani tal come è.

E’ noto il carattere provocatorio di questa coppia che riceve $ da Miami in base al numero di azioni eseguite nella pubblica via, almeno questo è ciò che si dice ad alta voce a Miami; da qui il trasferimento alla stazione di polizia per poche ore, fino a che si prendano le sue dichiarazioni e quelle dei testimoni, per poi far ritorno immediatamente alle loro case.

La scortese Berta Soler ha detto che lei e suo marito sono stati detenuti per 15 ore in una stazione di polizia ed è rimasta in un ufficio, costretta a rimanere seduta in sedie scomode. Ossia che non è neppure entrata in una prigione; quale modo di procedere con una nemica irriducibile al servizio di una potenza straniera.

Lei e gli altri suoi compari dovrebbero fare un seminario su come tratta la polizia USA quelli che protestano pacificamente perché confrontino il trattamento che loro ricevono.

Chiara la manipolazione della stampa, ma come un boomerang le notizie si ritorcono contro di loro, perché tutti coloro che risiedono fuori di Cuba conoscono perfettamente il trattamento che fornisce la polizia contro coloro che tentano di reclamare pacificamente il diritto al lavoro, istruzione, sanità e ad avere un posto dove vivere.

La propaganda contro Cuba deve aggiornarsi, non può continuare con la stessa canzone di 55 anni fa. Coloro che richiedono cambi al Governo dell’isola devono cominciare a dare l’esempio, sono rimasti bloccati nel tempo e la storia gli sta portando il conto.

Continúa la campaña mediática

Arthur González

Desde hace varios días se percibe el incremento de la campaña mediática contra Cuba, para distorsionar su realidad interna y conformar una matriz de opinión negativa que opaque las acciones de Washington en su criminal Guerra Económica, tan rechazada por todos los países en las Naciones Unidas. Los mismos salariados históricos de Estados Unidos son los que reciben las órdenes de cómo actuar y decir, ante ciertos medios de prensa creados y financiados por la CIA.

Vergüenza debería causar en los círculos de poder norteamericanos, pues a pesar de los miles de millones empleados en derrocar el proceso revolucionario cubano, no han podido lograr sus propósitos, ni siquiera organizar una oposición real que sea escuchada y apoyada por el pueblo. Para cualquier persona que tenga un coeficiente de inteligencia promedio, la realidad cubana contradice la propaganda financiada por Estados Unidos. Si el gobierno revolucionario cubano fuera tan criminal como lo pinta Washington ¿por qué aún posee un apoyo mayoritario de la población?, algo indica que la propaganda norteamericana no es real. En los últimos días se empeñan en saturar los medios de prensa con inventos de una “represión” que solo existe en Internet, mediante declaraciones inconsistente de viejos personajes carentes de seguidores. Martha Beatriz Roque, la que engañó hasta los diplomáticos norteamericanos acreditados en La Habana, con su humorística “Huelga del Aguacate”, Elizardo Sánchez, conocido con el sobrenombre de El Camaján”, por sus cambios de bando, la inculta y grosera Berta Soler con su tribu de rollizas Damas de Blanco, Guillermo Fariñas, alias El Coco, debido a su alopecia generalizada en todo el cuerpo y ahora Jorge Luís García Pérez, conocido por el sobrenombre de Antúnez. Para darle más dramatismo al tema, el sitio Diario de Cuba creado por los norteamericanos como soporte para sus cruzadas anticubanas, expuso una serie de hechos que más promueven a risa por su cercanía con guiones de filmes fantásticos hollywoodenses, que ha reflexiones sensatas. Como si los lectores fueran ignorantes y escasos de inteligencia, el asalariado Antunez relata acciones de ciencia ficción, tales como que “le inyectaron una sustancia, supuestamente para que se recuperara”. ¿Habrá visto muchos cortometrajes sobre los últimos días de Michael Jackson durante su estancia en Estados Unidos? En su más reciente relato, afirma que sufrió “golpizas y tratos crueles” por parte de oficiales de la Seguridad del Estado, intentaron “estrangularlo” y que “perdió el conocimiento” varias veces. Al parecer la policía de Cuba equivocó el lugar de detenciones y lo introdujo en el laboratorio del científico suizo el Dr. Frankenstein, quien debió realizar varios “experimentos” con el robusto moreno, para observar cuanto tiempo podría resistir en esas condiciones; algo parecido a lo ejecutado por los conquistadores españoles, cuando desde África introdujeron en las Antillas a los ancestros de Antunez, para cortar la caña de azúcar a golpe de machete. En la misma línea de trabajo, El Nuevo Herald de Miami se sumó a los diarios pagados para esa cruzada propagandista, añadiéndole más dramatismo al tema, al final el papel aguanta todo lo que le ponen. El periodista Juan Tamayo hace un relato sacado quizás de las experiencias del gobierno del dictador Fulgencio Batista y afirma que el asalariado de Miami fue “sacado” de su cama junto a su mujer, sin la oportunidad de ponerse una camisa o ropa decente, y ni siquiera peinarse. Cierto es que primero se descubre a un mentiroso que a un cojo, pues Antunez tiene la cabeza afeitada y por tanto no tiene que cosa peinarse; la esposa casi nunca se peina al lucir su pelo africano tal cual es. Es conocido del carácter provocador de esta pareja que recibe dólares desde Miami, de acuerdo al número de acciones ejecutadas en la vía pública, al menos es lo que se comenta a toda voz en Miami; de ahí que el traslado hacia la Estación de policía sea por pocas horas, hasta que se le toma declaración a él y a los testigos, retornando de inmediato a su vivienda. La grosera Berta Soler dijo que ella y su esposo, estuvieron detenidos 15 horas en una Estación de policía y fue mantenida en una oficina, obligada a estar sentada en sillas incómodas. O sea que no entró ni en un calabozo; vaya forma de proceder con una enemiga irreconciliable al servicio de una potencia extranjera. Ella y sus demás compinches deberían pasar un cursillo de cómo trata la policía de Estados Unidos a los que protestan pacíficamente, para que comparen el trato que reciben. Es evidente la manipulación de la prensa, pero como un bumerán las noticias se vuelven en su contra, debido a que todo el que reside fuera de Cuba conoce perfectamente el manejo que ofrece la policía contra aquellos que intentan reclamar pacíficamente el derecho al trabajo, la educación, salud y a tener un lugar donde vivir. La propaganda contra Cuba tienen que actualizarla, no pueden seguir con la misma copla de hace 55 años. Los que le solicitan cambios al Gobierno de la isla deben empezar por predicar con el ejemplo, se han quedado parados en el tiempo y la historia les está pasando la factura.

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