Guerra di IV generazione, i gestori del caos

Non è altro che un eufemismo per un tipo di guerra imperialista, che cerca applicare una nuova forma di aggressione con il minor costo possibile in risorse umane e materiali.

Raúl Antonio Capote

Il termine di Guerra di IV Generazione è nato nell’ottobre 1989, quando un gruppo di analisti militari dell’Esercito e del Corpo dei Marines USA ha pubblicato un documento intitolato Il volto cambiante della guerra: verso la IV generazione (The Changing Face of Warfare: Toward the Fourth Generation), in un’edizione della Military Review e della Marine Corps Gazette.

In realtà, non è altro che un eufemismo per un tipo di guerra imperialista, che cerca applicare una nuova forma di aggressione con il minor costo possibile in risorse umane e materiali.

Forma parte della dottrina militare USA e comprende la guerra di guerriglia, la creazione di gruppi paramilitari, il terrorismo di Stato, le operazioni segrete, la guerra civile e la propaganda in combinazione con strategie non tradizionali di combattimento, che includono l’uso delle nuove tecnologie di comunicazione e le reti sociali.

Tre elementi sono fondamentali in questo tipo di conflitto: la guerra economica, l’attacco alla reputazione e la sovversione politica, a cui si potrebbero aggiungere, vista l’esperienza latinoamericana, il lawfare, l’uso di bande criminali, il paramilitarismo e il narcotraffico.

La guerra economica cerca di spingere le persone in uno stato di disperazione tale da annullare la loro capacità di ragionare lucidamente, mentre i promotori della distruzione della credibilità fanno il loro sporco lavoro sulle reti sociali.

La distruzione della reputazione o della credibilità è un processo deliberato, volto a distruggere la credibilità e la reputazione di una persona, gruppo sociale o paese, con l’obiettivo di isolarlo e lasciarlo indifeso contro i suoi aggressori, nonché giustificare qualsiasi atrocità commessa dal invasori.

D’altra parte, costruiscono dirigenti del cambiamento, attraverso piani di borse di studio e corsi di leadership, organizzano e finanziano gruppi di opposizione, pianificano azioni destabilizzanti e forniscono un grande supporto mediatico ai loro burattini politici.

Un elemento che ha assunto particolare importanza in questa strategia è stato il reclutamento, attraverso le reti sociali, di membri del sottobosco urbano, delinquenti, membri di bande criminali, persino minorenni.

Ricordiamo che, nel novembre 2019, in Bolivia bande violente protette dalla narrazione dell'”indignazione popolare” hanno bloccato le strade pubbliche alla maniera dei rivoltosi venezuelani e dei controrivoluzionari nicaraguensi, bruciato istituzioni, minacciato, commesso omicidi, torturato e umiliato, in pubblico, dirigenti sociali e politici.

In quei giorni anche l’Iran ha sofferto un’ondata di violenza in cui si è ripetuta la stessa tattica usata in Bolivia.

Cuba ha vissuto scenari simili l’11 luglio 2021, che non hanno raggiunto il livello di quanto sopra menzionato, ma che hanno mostrato regolarità presenti in essi, nel mezzo di una continua politica di massima pressione e di una forte campagna di discredito.

Non meno importante è il paramilitarismo, largamente utilizzato in Sud America, che insieme al narcotraffico costituisce un importante fattore di destabilizzazione nella regione.

INTERNET E LE RETI SOCIALI COME ARMI

 

Per svolgere questo tipo di conflitto, il governo USA crea gruppi operativi d’internet, note anche come Task Force.

Una volta organizzati i gruppi operativi, contrattano centri di rete composti da specialisti altamente qualificati che effettuano analisi basate su big data, elaborano profili di soggetti di interesse, tracciano piani d’azione basati su modelli precedentemente preparati e indirizzano messaggi settoriali.

Le nuove tecnologie garantiscono efficacia, alto livello di convocazione e velocità di reazione ai soggetti di queste azioni, che consente loro di ottenere una maggiore articolazione, attraverso la tecnica dello sciame.

Un altro vantaggio che offrono sta nella possibilità di creare diversi tipi di piattaforme digitali e per vari scopi di sovversione, oltre a replicare i contenuti su altre piattaforme e articolarsi con i media tradizionali di stampa, televisione e radio.

Secondo la CIA, la natura virale di Internet ha il potenziale per influenzare e persino cambiare il carattere di una persona in pochi secondi, e anche il suo futuro a lungo termine, indipendentemente da chi sia o dalla sua esperienza di vita.

Come indicano gli insegnamenti del colonnello Halvey, un discepolo del guru dal golpe morbido Gene Sharp, ciò di cui si tratta è creare caos e l’ingovernabilità; ottenere far implodere il Governo, privo dei pilastri fondamentali che lo sorreggono.

Allora “non rimarrebbe altra scelta” che chiedere “aiuti umanitari” al governo USA espressi nell’intervento militare del proprio esercito, per “proteggere” la vita dei civili, ripristinare la pace e la democrazia.


Guerra de cuarta generación, los gestores del caos

No es más que un eufemismo para un tipo de guerra imperialista, que busca aplicar una nueva forma de agresión con el menor costo posible en recursos humanos y materiales

Autor: Raúl Antonio Capote

El término de Guerra de cuarta generación nació en octubre de 1989, cuando un grupo de analistas militares del Ejército y del Cuerpo de Infantería de Marina de EE. UU. publicó un documento titulado El rostro cambiante de la guerra: hacia la cuarta generación, en una edición del Military Review y la Marine Corps Gazette.

En realidad, no es más que un eufemismo para un tipo de guerra imperialista, que busca aplicar una nueva forma de agresión con el menor costo posible en recursos humanos y materiales.

Forma parte de la doctrina militar estadounidense y comprende la guerra de guerrillas, la creación de grupos paramilitares, el terrorismo de Estado, las operaciones encubiertas, la guerra civil y la propaganda en combinación con estrategias no tradicionales de combate, que incluyen el uso de las nuevas tecnologías de las comunicaciones y las redes sociales.

Tres elementos son fundamentales en este tipo de conflicto: la guerra económica, el ataque a la reputación y la subversión política, a lo que se podría sumar, vista la experiencia latinoamericana, el lawfare, el uso de bandas criminales, el paramilitarismo y el narcotráfico.

La guerra económica busca llevar a las personas a un estado de desesperación tal que anule su capacidad de razonar con lucidez, mientras los promotores del asesinato del carácter hacen su trabajo sucio en las redes sociales.

El asesinato de la reputación o del carácter es un proceso deliberado, dirigido a destruir la credibilidad y reputación de una persona, grupo social o país, con el objetivo de aislarlo y dejarlo indefenso ante sus agresores, así como justificar cualquier atrocidad cometida por los invasores.

Por otro lado, construyen líderes de cambio, mediante planes de becas y cursos de liderazgo, organizan y financian grupos opositores, planifican acciones desestabilizadoras y brindan un gran apoyo mediático a sus marionetas políticas.

Un elemento que ha cobrado especial importancia en esta estrategia ha sido el reclutamiento, a través de las redes sociales, de integrantes del lumpen urbano, delincuentes, miembros de bandas criminales, incluso de menores de edad.

Recordemos que, en noviembre de 2019, en Bolivia, bandas violentas amparadas en la narrativa de la «indignación popular», realizaron bloqueos de vías públicas al estilo de los guarimberos venezolanos y de los contrarrevolucionarios nicaragüenses, quemaron instituciones, profirieron amenazas, cometieron asesinatos, torturas, y humillaron en la vía pública a líderes sociales y políticos.

Por esos días también Irán sufrió una oleada de violencia en la cual se repitió la misma táctica empleada en Bolivia.

Cuba vivió escenarios similares el 11 de julio de 2021, que no llegaron al nivel de los antes citados, pero que mostraron regularidades presentes en ellos, en medio de una política continuada de máxima presión y una fuerte campaña de descrédito.

No menos importante es el paramilitarismo, ampliamente utilizado en Sudamérica, que junto al narcotráfico constituye un factor importante de desestabilización en la región.

INTERNET Y LAS REDES SOCIALES COMO ARMAS

El Gobierno de EE. UU. crea, para llevar adelante este tipo de contienda, grupos operativos de internet, también conocidos como Fuerzas de tarea.

Una vez organizados los grupos operativos, contratan netcenters integrados por especialistas altamente calificados que realizan análisis basados en el big data, procesan perfiles de los sujetos de interés, trazan planes de acción a partir de modelos elaborados previamente, y dirigen mensajes sectorizados.

Las nuevas tecnologías garantizan eficacia, nivel alto de convocatoria y rapidez de reacción a los sujetos de estas acciones, que les permite lograr una mayor articulación, mediante la técnica del enjambre.

Otra ventaja que ofrecen está en la posibilidad de crear plataformas digitales de diverso tipo y con fines variados de subversión, así como replicar contenido en otras

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