Più di 1000 i nepalesi curati

Nepal+cubaDhan’yavāda è la frase che in questi giorni, e anche in questo momento, si sente di più nei corridoi dell’ospedale cubano a Kirtipur. Significa grazie in lingua nepalese.


Così riporta l’account di Twitter a nome dei 49 collaboratori cubani – 25 di loro 25 medici di differenti specialità – componenti della brigata 41 del Contingente Henry Reeve che dal giorno 14 maggio offrono tutte le loro conoscenze e aiuto a quella popolazione devastata che piange i suoi oltre 8.500 morti a causa dei terremoti che hanno raso al suolo vaste zone.

Al momento in cui hanno scritto queste righe, i medici riferivano che superavano già il migliaio i pazienti che avevano curato e che avevano effettuato sei interventi chirurgici.

Sono stati 42 i pazienti nella prima mezzora di lavoro di questi cubani solidali, e dopo quattro giorni dal loro arrivo in Nepal, erano già 681 gli abitanti curati,compreso un bambino nato da tre giorni.

Nel suo account Facebook la Brigata Medica Cubana in Nepal e dal Twitter @CubahelpsNepal, con la sintesi a cui obbliga la premura di salvare vite, questo martedì hanno pubblicato anche la foto del primo paziente operato dai medici cubani che veniva dimesso.

Tarni Chaudhari, di 38 anni, probabilmente cammina già per le strade del Nepal, dopo che i medici cubani gli hanno operato la clavicola destra fratturata. Come sopravvissuto della spaventosa tragedia sofferta dalla sua terra, non solo lo accompagneranno per sempre quelle immagini di catastrofe, ma insieme ad esse potrà conservare anche il ricordo di quegli uomini con i camici bianchi che gli hanno salvato il suo braccio destro per potere continuare ad abbracciare.

Traduzione: Redazione di El Moncada
Scritto da Vladia Rubio/CubaSí
http://www.cubasi.cu

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