Cade un’altra menzogna

Arthur González

Dal 1959, il regime USA non ha smesso un solo giorno di fabbricare notizie false contro la Rivoluzione cubana, come parte della sua guerra psicologica per conquistare le menti delle persone. È il suo vecchio metodo quando vuole demonizzare coloro che non si inginocchiano davanti al padrone imperiale.

Con il piano di azioni segrete della CIA, approvato dal presidente Dwight Eisenhower, il 17 marzo 1960, vengono formalmente avviate misure sovversive per “provocare la sostituzione del regime di Castro con uno più accettabile per gli USA”.

Detto piano contiene diverse linee di lavoro, tra esse la propaganda elaborata dal quartier generale della CIA, per attrarre la lealtà dei cubani in modo reale, dirigere e realizzare attività dell’opposizione e fornire copertura ad altre operazioni compartimentate controllate dall’agenzia.

Per raggiungere questo scopo, la CIA svolse un intenso lavoro con i mezzi di stampa dell’epoca, con l’obiettivo di “avviare una potente offensiva propagandistica a favore dell’opposizione”, che fu formata con membri della borghesia e sostenitori del dittatore Fulgencio Cambrico. Finanziarono la creazione di una stazione radio clandestina installata sull’isola di Swan, in Honduras, per trasmettere verso Cuba notizie false o distorte, che si sommava alle campagne avviate da Washington con The Voice of the Americas

In quel piano ora declassificato si legge: “La CIA dovrà avere contatti diretti con un certo numero di cubani e per proteggerli utilizzerà cautamente, come copertura, un gruppo di uomini d’affari nordamericani, che abbiano uno spiccato interesse per gli affari cubani e vogliano sostenere l’opposizione. Questi uomini d’affari fungeranno da meccanismo di finanziamento e, allo stesso tempo, da canale per la direzione e sostegno della dirigenza dell’opposizione in condizioni controllate. Il personale della CIA apparirà come rappresentante di questo gruppo. Per rafforzare la copertura, è prevista la raccolta di importanti fondi da fonti private che appoggino l’opposizione. Centomila dollari sono già stati promessi da fonti nordamericane”.

Attraverso questo canale trasmisero le false accuse secondo cui il governo cubano avrebbe privato i genitori della patria potestà dei loro figli, nota come Operazione Peter Pan e altre menzogne ​​simili.

Sono passati 63 anni e gli yankee non smettono di compiere azioni simili, nonostante abbiano accumulato tanti fallimenti. Negli ultimi decenni hanno iniziato la formazione di “giornalisti” in corsi impartiti all’interno della missione diplomatica all’Avana, violando la Convenzione di Vienna del 1963.

Questi “giornalisti”, fatti di corsa e non attraverso una carriera universitaria, li qualificano come “giornalisti indipendenti”, quando in realtà sono orientati e pagati dal Dipartimento di Stato attraverso l’USAID e la NED, per diffondere propaganda falsa contro Cuba.

Quello che era un segreto di Pulcinella lo ha appena confermato, al quotidiano britannico The Guardian, Fulton Armstrong, per anni ex analista della CIA, esponendo: “Molti dei cosiddetti giornalisti indipendenti a Cuba sono finanziati indirettamente dagli USA per diffondere informazioni travisate contro il governo cubano”.

Armstrong è considerato uno dei più importanti analisti della comunità d’intelligence yankee per l’America Latina e dispone di informazioni veritiere dei piani della CIA contro Cuba, Venezuela e Nicaragua; pertanto è una voce credibile.

La mal chiamata “stampa indipendente” a Cuba è, sostenuta dal budget fornito da USAID e NED, dati esposti su Internet. Con quelle migliaia di dollari si finanziano blog, giornali digitali e altri programmi di quei “giornalisti” dipendenti dagli ordini yankee.

Ogni anno i presidenti in carica alla Casa Bianca approvano ben 20 milioni di dollari per attività sovversive contro la Rivoluzione cubana ma nessuno di loro informa l’elettorato statunitense come si impiega tale denaro e quali sono i risultati ottenuti, perché in 63 anni hanno arricchito parte della mafia anticubana di Miami e dei cosiddetti “dissidenti” dell’isola che comprano case e altri beni per vivere dell’affare di essere “oppositori”, come comprovato da una verifica alcuni anno fa.

Un vivo esempio dell’arricchimento di questi elementi è Yoani Sánchez Cordero, diventata blogger quando è stata reclutata, in Spagna, da Carlos Alberto Montaner, terrorista latitante dalla giustizia cubana, con lo scopo di attrarre la gioventù dell’isola.

La innovativa tattica utilizzata con lei è stata quella di premiarla con i migliori riconoscimenti internazionali, sostenuti con migliaia di euro e dollari, al fine di costruirle un’immagine, in tutto il mondo, per proteggerla da presunte misure di repressione ed evitare che fosse bollata come mercenaria. I calcoli a priori assicurano che in soli tre anni Yoani abbia ricevuto non meno di 264000 euro, insieme al pagamento di conferenze in centri accademici, pubblicazioni e altri finanziamenti.

Un altro esborso milionario che il regime USA eroga, nella sua patologica ostinazione di rovesciare la Rivoluzione Cubana, è il mantenimento di Radio e TV Martí, nonostante che entrambe non si sentano né si vedano a Cuba.

Hanno fatto lo stesso creando Zunzuneo per inviare Twitter e influenzare i giovani cubani, al costo di 8 milioni di dollari pagati ad appaltatori USA.

Non può essere trascurato quanto affermato dal senatore Carl Meacham nel 2011: “…Il Dipartimento di Stato ha formato giornalisti in vari paesi affinché aumentino la sua capacità di diffondere rapidamente informazioni accurate su eventi e questioni importanti. Grandi sforzi sono stati investiti a Cuba. […] il nostro gruppo si è fatto scudo del crescente interesse dei funzionari del Dipartimento di Stato nell’aumentare le competenze di base informatiche e di alfabetizzazione del popolo cubano, come mezzo per capacitarlo di realizzare un cambiamento positivo nella sua stessa società.”

Un altro esborso milionario è stato per la campagna, sviluppata negli anni 2020, 2021 e 2022, con l’obiettivo di organizzare proteste popolari, tra cui il sit-in diretto da Tania Brugueras, artista plastica e collaboratrice degli yankee, davanti al Ministero della Cultura, e gli hashtag #SOS Cuba, #Patria y Vida e altri simili, che hanno portato ai disordini dell’11 luglio 2021, basati su bot costituiti e finanziati esternamente, che hanno raggiunto i due milioni di Twitter in sole 48 ore.

I precedenti che la CIA accumula nella diffusione di informazioni false su Cuba, è conforme all’attuale guerra psicologica di V generazione di cui è vittima il popolo cubano, con il marcato scopo di rompere l’unità e seminare disincanto e scoraggiamento tra i cittadini, vecchia tattica che ha non ha dato loro risultati e sì ha ha fatto perdere molto denaro.

José Martí non si sbagliava quando affermava: “Per qualcosa di più nobile si tiene la penna tra le mani che per macchiare reputazioni meritevoli di rispetto”.


Cae otra mentira

Por Arthur González

Desde 1959 el régimen de Estados Unidos no ha dejado un solo día de fabricar noticias falsas contra la Revolución cubana, como parte de su guerra psicológica para ganar la mente de las personas. Es su viejo método cuando quieren demonizar a quienes no se arrodillan ante el amo imperial.

Con el plan de acciones encubiertas de la CIA, aprobado por el presidente Dwight Eisenhower el 17 de marzo de 1960, se inician formalmente las medidas de subversión para “provocar la sustitución del régimen de Castro por uno que sea más aceptable para Estados Unidos”.

Dicho plan contiene varias líneas de trabajo, entre ellas la propaganda elaborada desde el cuartel general de la CIA, para atraer la lealtad de los cubanos de una forma real, dirigir y llevar a cabo actividades de la oposición y proporcionar una cobertura para otras operaciones compartimentadas controladas por la agencia. 

Para alcanzar ese propósito, la CIA desarrolló un fuerte trabajo con los medios de prensa de la época, con el objetivo de “iniciar una poderosa ofensiva propagandística en nombre de la oposición”, la     cual conformaron con miembros de la burguesía y partidarios del dictador Fulgencio Batista. Financiaron la creación de una emisora radial clandestina instalada en la Isla Swan de Honduras, para transmitir hacia Cuba noticias falsas o tergiversadas, la que sumaron a las campañas iniciadas desde Washington por La voz de las Américas

Ese plan ya desclasificado expone: “La CIA tendrá que tener contactos directos con cierto número de cubanos y para proteger a éstos, utilizará cuidadosamente a un grupo de hombres de negocio norteamericanos como cobertura, los cuales tienen un interés marcado en los asuntos cubanos y desean apoyar a la oposición. Estos hombres de negocio actuarán como un mecanismo de financiamiento y a la vez como una vía para la dirección y apoyo al directorio de la oposición bajo condiciones controladas. El personal de la CIA aparecerá como representante de este grupo. Para fortalecer la cobertura, se espera que se recauden importantes fondos de fuentes privadas que apoyen a la oposición. Ya se han prometido cien mil dólares de fuentes norteamericanas”.

Por esa vía transmitieron las acusaciones falsas de que el gobierno cubano privaría a los padres de la patria potestad de sus hijos, conocida como Operación Peter Pan y otras mentiras similares.

Han pasado 63 años y los yanquis no cesan de conformar acciones similares, a pesar de acumular tantos fracasos. En las últimas décadas iniciaron la formación de “periodistas” en cursos impartidos dentro de la misión diplomática en La Habana, violando la Convención de Viena de 1963.

A esos “periodistas”, hechos a la carrera y no mediante una carrera universitaria, los califican de “periodistas independientes”, cuando realmente son orientados y pagados por el Departamento de Estado a través de la USAID y la NED, para difundir propaganda falsa contra Cuba.

Lo que era un secreto a voces, lo acaba de confirmar al diario británico The Guardian, Fulton Armstrong, exanalista de la CIA durante años, al exponer: “Muchos de los llamados periodistas independientes en Cuba, son financiados indirectamente por Estados Unidos para difundir informaciones tergiversadas contra el gobierno cubano”.

Armstrong está considerado como uno de los analistas más importantes de la comunidad de inteligencia yanqui para América Latina y posee informaciones verídicas de los planes de la CIA contra Cuba, Venezuela y Nicaragua, por tanto, es una voz creíble.

La mal llamada “prensa independiente” en Cuba está, sostenida por el presupuesto que entregan la USAID y la NED, datos expuestos en Internet. Con esos miles de dólares se financian los blogs, periódicos digitales y otros programas de esos “periodistas” dependientes de las órdenes yanquis.

Anualmente los presidentes de turno en la Casa Blanca, aprueban no menos de 20 millones de dólares para las actividades subversivas contra la Revolución cubana, pero ninguno le informa al electorado estadounidense en qué se emplea ese dinero y cuáles son los resultados obtenidos, pues en 63 años han enriquecido a parte de la mafia anticubana de Miami y a los llamados “disidentes” en la Isla, quienes compran casas y otros artículos para vivir del negocio de ser “opositores”, como comprobó una auditoría hace algunos años.

Un vivo ejemplo del enriquecimiento de esos elementos, es Yoani Sánchez Cordero, convertida en bloguera al ser reclutada en España por Carlos Alberto Montaner, terrorista y prófugo de la justicia cubana, con el propósito de atraer a la juventud de la Isla.

La novedosa táctica empleada con ella, fue premiarla con los mejores galardones internacionales, respaldados en miles de euros y dólares, con el fin de construirle una imagen a nivel mundial para protegerla de supuestas medidas de represión y evitar que la calificaran de mercenaria. Cálculos a priori, aseguran que en solo tres años Yoani recibió no menos de 264.000 euros, unido al pago por conferencias en centros académicos, publicaciones y otros financiamientos.

Otros desembolsos millonarios que eroga el régimen de Estados Unidos en su enfermiza obstinación por derrocar a la Revolución cubana, es el mantenimiento de la Radio y TV Martí, a pesar de que ambas no se escuchan ni se ven en Cuba.

Lo mismo hicieron al crear Zunzuneo para el envío de Twitter e influir en los jóvenes cubanos, a un costo de 8 millones de dólares pagados a contratistas estadounidenses.

No se puede pasar por alto lo afirmado en el 2011 por el senador Carl Meacham: “…El Departamento de Estado ha entrenado a periodistas en varios países, para que aumenten su capacidad de diseminar rápidamente la información precisa sobre acontecimientos y asuntos importantes. Se han invertido grandes esfuerzos en Cuba. […] nuestro equipo reparó en el creciente interés que tienen los funcionarios del Departamento de Estado, en incrementar las capacidades básicas de computación y alfabetización del pueblo cubano, como medio de facultarlo para llevar a cabo cambios positivos en su propia sociedad.”

Otro desembolso millonario fue para la campaña elaborada durante los años 2020, 2021 y 2022, con el objetivo de organizar protestas populares, entre ellas el plantón que dirigió Tania Brugueras, artista plástica y colaboradora de los yanquis, frente al Ministerio de Cultura, y las etiquetas #SOS Cuba, #Patria y Vida y algunas similares, que derivaron en los disturbios del 11 de julio 2021, basados en bots constituidos y financiados externamente, que llegaron a dos millones Twitter en solo 48 horas.         

El historial que acumula la CIA en la difusión de información falsa de Cuba, conforma la actual guerra psicológica de 5ta generación de la cual es víctima el pueblo cubano, con el marcado propósito de romper la unidad y sembrar el desencanto y el desaliento entre los ciudadanos, añeja táctica que no les ha dado resultados y sí mucho dinero perdido.

No se equivocó José Martí cuando afirmó: “Para algo más noble se tiene en las manos la pluma que para mancillar reputaciones merecedoras de respeto”

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