La musica nella guerra culturale contro Cuba

La musica è una delle manifestazioni artistiche che occupa un posto speciale nella cultura dei popoli. Tra i suoi attributi c’è l’universalità, oltre ad essere uno strumento di comunicazione ed espressione con codici specifici tra gli esseri umani e le loro culture.

A Cuba, la musica è parte dell’identità della nazione, il che la rende un simbolo e un punto di attenzione per i nostri nemici che vogliono usare la cultura per influenzare e distruggere la Rivoluzione.

Fin dal trionfo del gennaio 1959, di fronte ai cambiamenti trascendentali apportati dal processo di politica culturale guidato dai cambiamenti di inclusione sociale e di libertà nella creazione artistica, si percepì un aumento dell’aggressività e dell’ostilità del governo degli Stati Uniti (USA). Questa non si è concentrata solo sull’imposizione del blocco economico, commerciale e finanziario contro il Paese, ma è stata accompagnata da un intero arsenale di risorse e azioni contro la Rivoluzione, compresa l’espressione artistica.

Le campagne anticubane e l’esclusione dal mercato internazionale, sommate ai rigori imposti dalle leggi e alle restrizioni imposte dai magnati dell’industria culturale e dai loro rappresentanti, portarono a un allontanamento degli artisti dell’isola dalla scena internazionale. Così trascorsero i primi decenni dopo il trionfo del Primo gennaio.

Questo scenario è stato un facilitatore per i servizi speciali statunitensi, con la creazione del Gruppo Cuba della Divisione di Guerra Psicologica della CIA. Questo gruppo si coordinò strettamente con l’Agenzia di Informazione degli USA (UCIA) e ideò una serie di attività di propaganda che si protrassero fino agli anni Settanta. La musica e gli esponenti di questo genere svolsero un ruolo importante attraverso i programmi radiofonici trasmessi da WQAM-Dobliu, Miami, Florida e KAAY-Key Ey Way a Little Rock, Arkansas, rivolti principalmente a un pubblico giovane, consumatore del genere rock. Inoltre, queste trasmissioni furono utilizzate per promuovere la musica e gli esponenti del genere rock negli USA.

Inoltre, queste trasmissioni furono utilizzate per comunicare messaggi che diffamavano la Rivoluzione e i suoi principali leader. Si trattava di un tentativo di manipolare e sovvertire i giovani.

Negli anni ’80, la scena è stata caratterizzata dalla promozione di nuovi creatori “ideologicamente opposti alla Rivoluzione”, insieme alla concessione di borse di studio, premi all’estero, finanziamenti alla ricerca, congressi e pubblicazione di libri.

In questo periodo emergono figure come gli Estefan, che producono e controllano un’industria musicale per il mercato latino degli USA con obiettivi politici alleati alle organizzazioni controrivoluzionarie di Miami, che promuovono piani e campagne contro l’isola.

Gli anni ’90 sono stati direttamente influenzati dal contesto. Da un lato, la politica ostile e aggressiva nei confronti dei musicisti che accompagnava il processo rivoluzionario. Dall’altro lato, si verificò uno spostamento dei media internazionali verso quei generi e quegli artisti che avevano uno sguardo critico sulle questioni sociali e politiche.

Un’altra modalità della guerra culturale contro Cuba è quella di legittimare sul mercato in generale, e in particolare su quello musicale, artisti il cui discorso risponde alle strategie politiche contro il progetto nazionale. I prescelti per la promozione sono quelli che, di norma, promuovono testi sociali e politici ipercritici volti ad attaccare, demoralizzare e disconoscere i principali leader, senza escludere l’invito a manifestare contro il governo.

Hanno cercato di trasformare la scena musicale cubana in un palcoscenico propizio per campagne e azioni sovversive. Ripetono le formule applicate in passato contro Cuba e altri Paesi. Le strategie del governo statunitense hanno impiegato entità, agenzie e Organizzazioni non governative – insediate nel territorio statunitense e in Paesi terzi – con l’obiettivo di promuovere il cambiamento politico a Cuba.

Hanno anche formato progetti di Organizzazioni Non Governative e istituzioni come: l’International Republican Institute, sostenuto dal NED (National Endowment for Democracy) e dall’USAID (US Agency for International Development), che hanno dato vita a progetti come: Talento Cubano en Europa, Freedom House e Fundación Cuba Soul; Fundación Cartel Urbano; Fundación del Alma Cubana; tra gli altri che beneficiano di budget e aiuti, scommettendo su un cambiamento politico nella più grande delle Antille, il tutto consigliato e monitorato dalla CIA. La manipolazione di artisti, eventi e festival è stata un campo d’azione costante sin dagli anni, e i media collaborano attraverso campagne mediatiche al fine di gestire l’opinione pubblica, diventando un campo d’azione costante sin dagli anni Ottanta, diventando un campo d’azione costante per molti anni.

La manipolazione di artisti, eventi e festival è stato uno degli aspetti e i media collaborano attraverso campagne mediatiche per gestire l’opinione pubblica, diventando un campo d’azione costante dagli anni Duemila a oggi.

Il concerto Paz Sin Fronteras – tenutosi all’Avana nel 2009 – e i suoi legami con l’organizzazione Raíces y Esperanzas, hanno costituito un tentativo di testare la rete di sms Zunzuneo con l’obiettivo di destabilizzare la gioventù cubana. Ciò ha confermato le reali intenzioni dei piani sovversivi contro il governo cubano.

Lo stato attuale del consumo di musica tra i giovani evidenzia l’aumento del consumo di musica attraverso le nuove tecnologie, che ha un impatto sulla costruzione modellata di un ideale sociale attraverso questa manifestazione artistica nel pubblico giovane. Ad esempio: un artista sconosciuto viene promosso sui palchi di Miami, pubblicizzato da programmi televisivi e caricato su YouTube. Prima con il “Paquete” e ora attraverso i social network viene socializzato e riesce a creare l’effetto di un “riflesso del successo”, un meccanismo efficace per costruire una realtà falsificata, oltre a influenzare gli stili di vita e a manipolare i valori e i sentimenti dei gruppi sociali, soprattutto tra i giovani. La musica a Cuba, per il suo alto livello di popolarità, è un fenomeno sociale che ha una forte influenza sui giovani, soprattutto sui giovani.

La musica a Cuba, per il suo alto potere di attrazione nella società – soprattutto tra i giovani – raggiunge un’importanza strategica come arma di manipolazione e sovversione a favore di un cambiamento nel comportamento politico di individui e gruppi sociali con l’obiettivo di cercare di distruggere la Rivoluzione cubana.

Fonte: verdeolivo.cu

Traduzione: italiacuba.it

 

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