II Vertice CELAC – UE

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Il Presidente del Venezuela grato a Rafael Correa

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Nicolás Maduro ha definito storico il discorso del Presidente ecuadoriano Rafael Correa, da Caracas. Il presidente venezuelano ha ringraziato il suo omologo dell’Ecuador, Rafael Correa, per la sua difesa del Venezuela nel II Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi, CELAC, e l’Unione Europea (UE).

Di fronte ai rappresentanti dei due blocchi regionali riuniti a Bruxelles, il leader dell’Ecuador ha reiterato la condanna della regione all’ordine esecutivo emesso all’inizio dell’anno dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, contro il Nel suo spazio di Twitter , Nicolás Maduro ha scritto: “Nello storico discorso del presidente Rafael Correa, durante il Vertice CELAC-Unione Europea, Nuestra America ha brillato nella sua voce degna”.

Il vicepresidente del Venezuela, Jorge Arreaza, guida la delegazione del suo paese al Vertice che si sta svolgendo con la parola d’ordine: “Modellare il nostro futuro comune e lavorare per una società prospera, coesiva e sostenibile per i nostri cittadini”.

L’Ecuador ha sostenuto Cuba e Venezuela nel Vertice UE – CELAC

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha reclamato ieri, mercoledì 10, nel Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi, CELAC, con l’Unione Europea, l’eliminazione del blocco degli Stati Uniti imposto a Cuba e la derogazione delle sanzioni che Washington impone al Venezuela.

Nell’incontro che si realizza anche oggi a Bruxelles, Correa ha affermato che nonostante i passi avanti fatti nel processo di ristabilimento delle relazioni con gli Stati Uniti, va estirpato il disumano e illegale blocco imposto all’Isola e si deve anche restituire la zona occupata di Guantánamo, nell’oriente dell’Isola, un esempio che resta del colonialismo nel continente.

Come Presidente pro-tempore della CELAC, Correa ha condannato l’ordine esecutivo del presidente Barack Obama contro Caracas, che viola il diritto internazionale ed ha definito ridicoli gli argomenti che tentano di giustificarlo.

Ha reclamato il rispetto del diritto sovrano dei paesi ed ha condannato l’ingerenza di un giudice statunitense negli accordi tra l’Argentina e i suoi creditori.

 Le proiezioni della CELAC

Al termine del suo intervento, nell’incontro dei rappresentanti dell’Unione Europea e la CELAC il presidente pro-tempore di questo organismo e capo di Stato dell’Ecuador, Rafael Correa, ha spiegato i piani di lavoro per i prossimi cinque anni.

Eliminare la povertà, fomentare l’educazione, la tecnologia e l’innovazione, affrontare il cambio climatico e rinforzare il finanziamento per lo sviluppo, sono alcune voci di questa proiezione.

“Sradicare la povertà, ha affermato Correa, è un imperativo morale per la nostra regione e per il pianeta intero, perchè questo flagello è frutto dell’iniquità ed è un aspetto sul quale dovrà incidere il prossimo Vertice sul Cambio Climatico previsto per la fine di quest’anno a Parigi.

Il Presidente ecuadoriano ha aggiunto che i paesi dell’America Latina e dei Caraibi necessitano di una cooperazione che propizia lo sviluppo del talento umano e trasferimenti tecnologici e scientifici, e non di aiuti.

Evo Morales, oratore dell’inaugurazione del Vertice CELAC-UE

Il presidente boliviano, Evo Morales, sarà uno degli oratori oggi, nell’ inaugurazione del Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi – CELAC – e l’Unione Europea – UE – con sede a Bruxelles.

Il leader del Movimento al Socialismo (MAS) è giunto in Belgio lunedì 8 e da allora ha realizzato un’intensa agenda di lavoro con interviste date a media locali e incontri con i boliviani residenti.

Morales ha incontrato lo staff giuridico che difende la domanda marittima del suo paese presso la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia, ed ha giocato in una partita di calcio.

Il presidente boliviano ha espresso il suo disaccordo con i tre minuti a disposizione dei partecipanti per esporre i loro discorsi nelle due opportunità che hanno.

“Lo considero insufficiente perchè è necessario condividere le esperienze e analizzare le alternative di soluzione per conflitti latenti nel mondo, e tre minuti sono davvero pochi per questo”, ha detto.

Per questa ragione chiederà d’estendere il tempo, per esprimere i suoi criteri in una riunione che servirà a rinforzare il dialogo politico su iniziative orientate ai cittadini, in relazione con le innovazioni, per una crescita sostenibile, l’educazione, la sicurezza e il cambio climatico, ha aggiunto.

Durante il suo soggiorno nella capitale belga, Morales prevede d’incontrare vari presidenti tra i quali il francese François Hollande.

Il primo presidente indigeno della Bolivia ha incontrato anche lo staff giuridico guidato dal ex presidente Eduardo Rodríguez Veltzé.

Durante il dialogo hanno espresso vari criteri sui passi da seguire nella cornice della domanda marittima instaurata a L’Aia nell’aprile del 2013, contro il Cile.

Morales ha reiterato la sua fiducia in questo gruppo di giuristi internazionali che difende la causa marittima boliviana, ed ha ricordato che loro stessi che la considerarono una domanda nazionale, l’hanno poi considerata una domanda regionale ed ora la vedono come una causa mondiale.

Al termine del II vertice UE – CELAC, Evo Morales andrà in Italia, dove incontrerà le autorità di questo paese.

Correa chiede di unire le volontà in apertura del Vertice Celac-UE

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha fatto un appello per unire le volontà per la costruzione di un mondo migliore da entrambi i lati dell’Atlantico, inaugurando oggi il Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici e l’Unione Europea.

Alcuni credono in una supposta mano invisibile per raggiungere l’efficienza, la giustizia e lo sviluppo. La storia ci dimostra che abbiamo bisogno di mani abbastanza visibili, di azione collettiva e della volontà esplicita delle società, ha detto Correa.

Il capo di Stato e presidente pro-tempore della Celac ha ricordato che il tipo di cooperazione che l’America latina oggi ha bisogno, non è oramai la scuola elementare, bensì la formazione di talento umano e scambio scientifico e tecnologico.

Dobbiamo pensare ad un trattato mondiale che permetta l’accesso alla conoscenza da parte dei paesi in via di sviluppo, ha detto.

Correa ha segnalato che la Celac lavorerà durante i prossimi cinque anni in cinque grandi assi, il primo dei quali è la riduzione della povertà estrema, che –ha segnalato – non è per mancanza di risorse, bensì per l’iniquità.

Il mandatario ecuadoriano ha considerato inconcepibile che mentre America Latina ed i Caraibi hanno depositato un miliardo di dollari delle loro risorse nel primo mondo, continuino a dipendere da prestiti dall’estero, investimento e cooperazione senza nessun impatto strutturale.

Per questo motivo la Celac lavora in una nuova architettura finanziaria regionale, ha detto.

Correa ha fatto riferimento anche ai problemi generati dal cambiamento climatico ed ha affermato che nella conferenza sul tema a Parigi deve esigersi l’adozione di un accordo vincolante, basato nel principio delle responsabilità comuni ma differenziate.

Un abitante dei paesi ricchi emette 38 volte più CO2 che uno dei paesi poveri, ha ricordato.

Il governante ha approfittato del suo discorso nel Vertice Celac-UE per celebrare il trionfo della dignità e sovranità del popolo cubano ed il processo di ristabilimento delle relazioni con gli Stati Uniti.

Nonostante, ha ricordato che rimane ancora da estirpare il condannato ed inumano bloqueo ed è necessario restituire a Cuba la base di Guantanamo.

Inoltre, Correa ha respinto ed ha esatto la derogatoria dell’ordine esecutivo emesso dal presidente nordamericano, Barack Obama, che impone sanzioni contro il Venezuela, per suppostamente costituire un pericolo alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Più di 40 capi di Stato e di Governo partecipano al Vertice di due giorni che ha tra i suoi obiettivi rinforzare l’alleanza bi-regionale.

La UE, la CELAC e il Venezuela

Il viceministro delle Relazioni Estere di Cuba, Abelardo Moreno, ha considerato da Bruxelles che la situazione in Venezuela è “la più sensibile” che devono affrontare i paesi dell’Unione Europea e della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) nel Vertice del 10 e 11 giugno.

“Con la UE, il tema più sensibile gira attorno alla situazione del Venezuela, ha detto Moreno a un piccolo gruppo di giornalisti nella capitale del Belgio, dove si realizzerà la riunione.

“I paesi della CELAC abbiamo una chiara visione a propositi di quel che sta succedendo in Venezuela, abbiamo respinto l’ordine esecutivo del governo degli USA contro il Venezuela e consideriamo che dev’essere cancellato”, ha spiegato il vice ministro.

“Questa posizione apparentemente la UE non la condivide e quindi in questo momento le due regioni stiamo sviluppando un processo di negoziato”, ha aggiunto, ed ha indicato che ci sono altri aspetti contenziosi tra i membri della CELAC e la UE, relazionati con il cambio climatico e il disarmo nucleare.

“Ci isono punti di frizione che stiamo cercando di limare tra oggi e domani, per cercare durante il Vertice d’avere testi puliti che possano essere approvati dai capi di Stato e di Governo”.

Moreno ha spiegato che nel Vertice si approverà una dichiarazione politica breve, la detta Dichiarazione di Bruxelles più voluminosa, con la posizione delle due regioni sui principali temi d’interesse comuni e un piano d’azione con le attività concrete che si realizzeranno in questo Vertice e nel seguente che si terrà in America Latina nel 2017.

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