Lettera Raul a coloro che hanno combattuto l’Ebola

L’Avana, 8 luglio 2015
“Anno 57 della Rivoluzione”

Cari compagni:

ebola04Dopo avere compiuto la missione rispettabile che vi portò fino all’Africa Occidentale sei mesi fa, perfino a rischio delle vostre stesse vite, per combattere il focolaio dell’Ebola che colpiva questo continente, siete ritornati alla Patria che vi riceve col maggiore orgoglio.

A nome del popolo cubano e del mio proprio, vi trasmetto un riconoscimento per l’eroico lavoro realizzato come parte del Contingente Internazionale ‘Henry Reeve’.

Voi siete prosecutori dell’altruismo e del disinteresse personale che ha caratterizzato la cooperazione medica dell’Isola, da quando incominciò nell’anno 1963 con l’invio della prima brigata in Algeria con la direzione dell’allora ministro di Salute Pubblica, compagno Josè Ramon Machado Ventura. Durante tutti questi anni, 158 paesi hanno potuto contare sul lavoro solidale di 325710 collaboratori cubani.

Oggi la nostra medicina si trova presente in 68 nazioni con più di 50 mila professionisti della Salute, realtà che sintetizza i valori genuini che ha coltivato la Rivoluzione. L’aiuto brindato per ognuno dei collaboratori dell’esercito di camici bianchi si erige come un paradigma imperituro.

Sono significativi i risultati che voi avete ottenuto nell’attenzione medica dei malati dell’epidemia dell’Ebola, con più di 400 vite salvate ed un tasso di mortalità generale di un 24,4%, che è dimostrazione della preparazione raggiunta, della consacrazione e della dedicazione al lavoro, aspetti che sono stati riconosciuti dai governi e dagli organismi internazionali.

Ricevano un’altra volta le nostre congratulazioni ed un forte abbraccio,

Raul Castro Ruz”

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