Santiago di Cuba – La sistemazione della piccola urna di cedro con scritto Fidel, posta nel cuore della roccia monumentale dal Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, ha costituito l’entrata dell’invitto Comandante in Capo nell’eternità e per significarlo 350.000 santiagheri sono accorsi, due anni dopo, per riaffermare la sua presenza.
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Fidel, nell’ora presente
Hugo Moldiz Mercado http://www.cubadebate.cu
Fidel Castro fu sempre un esempio permanente di pedagogia emancipatrice. La sua eredità acquisisce oggi, in un’America latina assediata da una controffensiva imperiale di caratteristiche fascistoidi, un coraggio straordinario e di carattere strategico. Non scoraggiarsi, fare una lettura quanto più profonda possibile della ragione del perché della situazione attuale e non smettere di lottare, sono tre dei suoi grandi insegnamenti per affrontare, con successo, la riorganizzazione e la nuova offensiva delle forze emancipatrici.
Parlare di Cuba è parlare di Fidel
Gerardo Hernández Nordelo www.cubadebate.cu
Voglio raccontarvi qualcosa che non ho mai detto. Il 23 giugno del 2001, già all’interno della prigione degli USA, abbiamo potuto avere una piccola radio dalla quale abbiamo sentito il discorso di Fidel all’Avana: “I nostri eroi dovranno essere liberati. L’enorme ingiustizia commessa contro di loro sarà conosciuta dal mondo intero. Milioni di libri trasmetteranno la verità ed il messaggio di Cuba. I nostri compagni che presto che tardi, torneranno!”
Il Presidente cubano ha ricordato Fidel
Due belle offerte di fiori dedicati a Fidel dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito, Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz, e il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, sono state poste, davanti alla pietra monumentale che custodisce le ceneri d Fidel nel cimitero patrimoniale Santa Ifigenia, di questa città.
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Fidel, l’informazione e l’università
Luis A. Montero Cabrera www.cubadebate.cu
L’università è una delle creazioni più umane. La nostra specie è la più efficiente nella gestione dell’informazione dell’intero universo conosciuto. I mezzi naturali dei sensi (udito, vista, voce, tatto, gusto, olfatto) che la natura ha selezionato ci permettono la sua utilizzazione e comunicazione in modo ottimale per sopravvivere. Abbiamo anche rafforzato quell’efficienza nel tempo.
Comandando
Cuba è Fidel e Fidel è Cuba
È riuscito a suscitare sentimenti nelle folle e nel suo appello popolare per forgiare una nazione ha contato sulla maggioranza, che era povera, umile, emarginata.
Così, senza volerlo o senza pensarci, è diventato un gigante. Ha capito gli operai, stava accanto ai contadini, ascoltava gli intellettuali, ha donato dignità alle donne, ha riempito i sogni dei bambini con libri, matite e scuole.
Presente!
Un tempio all’amicizia tra Cuba e la Russia
Situata in uno dei luoghi più belli della capitale, davanti all’avenida del porto, nel cuore de L’Avana Vecchia, la Sacra Cattedrale Ortodossa Russa Nostra Signora di Kazan, accoglie ogni domenica di messa, decine di fedeli cubani, di visitatori e di curiosi.
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Previsto e realizzato
La storia mi assolverà si fa con costanti meditazioni (…) per una continuità di conoscenze che vanno dalle parole, dall’annuncio, dalla segnalazione futura alla realizzazione di quanto detto e affermato un certo giorno nell’angusta abitazione di Santiago di Cuba dopo il grande avvenimento del 26 di luglio.
I giorni che fecero tremare il mondo
Ci sono fatti che identificano gli uomini. Uomini che identificano i popoli.
Idee che sono principi. Principi che conducono alla vittoria.
E nessuna vittoria si ottiene senza lotta, senza che avvengano contrarietà, senza sogni, non tutti realizzati.
Fidel Castro, il più grande dei cubani del XX secolo, non solo ha parlato e scritto su questi temi, ma ha predicato con esempio e tenacia irripetibili che la lotta è possibile, che i rovesci ne sono parte e che la vittoria si può conquistare.
Fidel: l’uomo che ha svelato l’inganno della democrazia liberale
di Fabrizio Verde – Cubadebate – https://www.lantidiplomatico.it
Ampio è il dibattito intorno al concetto di democrazia. Nell’Occidente capitalistico, per un vecchio retaggio ideologico risalente ai tempi della Guerra Fredda, si tende a far collimare perfettamente la democrazia con il regime liberal-capitalistico. L’operazione – che non trova alcun fondamento dal punto di vista teorico – fu imbastita da chi potrebbe essere definito un pasdaran del «fondamentalismo democratico», come ebbe a indicare Gabriel Garcia Marquez, per ovvi motivi di polemica verso l’allora blocco socialista.
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La storia che stiamo vivendo
Leydis María Labrador Herrera
A vent’anni la vita è ancora un sogno. C’è un futuro da scoprire, mete da edificare e fantasie da realizzare. A questa età non si pensa alla morte. Con tanta energia che pulsa nel petto, chi può immaginare che gli tocchi la fine, chi vuole andarsene quando comincia appena la sua presentazione nel mondo.
Il secolo di Madiba
A cento anni dalla nascita il quotidiano cubano Granma ricorda Nelson Mandela
Era l’immagine viva dell’ottimismo, della volontà di carattere. Il prolungato martirio a cui era stato ingiustamente sottoposto per più di cinquant’anni non scalfì il suo volto. Più esile e ingrigito rispetto alle foto che per anni sono circolate in tutto il mondo per chiedere la sua liberazione, ma con il sorriso come specchio della sicurezza nella vittoria, lo abbiamo visto quel 26 luglio 1991 a Matanzas, condividendo la celebrazione ‘moncadista’ con milioni di cubani.
La sedia
Marta Rojas Rodríguez
Solo in apparenza non occupava la sedia a destra di Díaz-Canel, appena eletto presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri, come avveniva quando Raúl occupava questo posto. La coerente continuità che l’immensa maggioranza del popolo cubano ha scelto con il suo voto, è la vittoria di chi ha occupato questa sedia fisicamente nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare dalla sua fondazione: Fidel.