Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
La visita del Presidente USA a Cuba, la seconda in 80 anni, è a tutt’oggi una nebulosa in quanto a risultati positivi per l’isola.
Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
La visita del Presidente USA a Cuba, la seconda in 80 anni, è a tutt’oggi una nebulosa in quanto a risultati positivi per l’isola.
Pedro Pablo Gómez https://lapupilainsomne.wordpress.com
I mezzi di comunicazione a livello internazionale sono pieni di commenti a favore, o contro e anche neutrali circa l’imminente visita del Presidente USA nell’isola di Cuba, per le logiche derivazioni che avrebbe nel processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali tra i due stati sovrani.
Il presidente statunitense Barack Obama assisterà a una partita amichevole tra una squadra cubana di baseball e quella delle Grandi Leghe Tampa Bay Rays, il prossimo 22 marzo nello stadio Latinoamericano de L’Avana.
Il mandatario lo ha scritto nel suo spazio ufficiale @POTUS –Presidente degli Stati Uniti – in Twitter, dove ha sei milioni e mezzo di lettori: “Play Ball” e ha condiviso un vincolo nel web con le Grandi Leghe dove si annuncia il gioco.
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Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
Mai un presidente USA ha inviato un funzionario della Casa Bianca per spiegare alle comunità straniere che vivono lì, ciò che si spera raggiungere durante la sua visita nel paese di origine di quei cittadini. Anche se sembra incredibile, Barack Obama lo farà prima di partire per L’Avana.
V.Angel Fernandez https://lapupilainsomne.wordpress.com
Nel giro di pochi giorni, arriverà all’Avana Barack Obama, che in tal modo diventerà il secondo Presidente USA, a visitare il nostro paese, mentre esercita le sue massime funzioni. Fin dal suo annuncio, quasi tutte le possibile agenzia di stampa, di qualsiasi parte del mondo, affila i denti e prepara il suo più selezionato esercito per riportare l’umano ed il divino.
Il Presidente USA, Barack Obama, realizzerà una visita ufficiale a Cuba dal 20 al 22 marzo prossimo.
Sarà la seconda volta che un presidente USA arriva nel nostro arcipelago. In precedenza solo lo fece Calvin Coolidge, che sbarcò all’Avana nel gennaio 1928. Arrivò a bordo di una nave da guerra per assistere alla VI Conferenza Pan Americana, che si effettuava in quei giorni sotto gli auspici di un personaggio locale d’infausta memoria, Gerardo Machado. Questa sarà la prima volta che un Presidente USA viene in una Cuba padrona della sua sovranità e con una Rivoluzione al potere, guidata dal suo leader storico.
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Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com
Cuba è stata, ed è, in questi giorni, tema costante nei media internazionali. Fonte di migranti che hanno provocato una crisi in vari paesi dell’America centrale nella sua privilegiata rotta per il sogno USA, sede dei negoziati per la pace in Colombia, dell’incontro tra il Papa Francesco ed il Patriarca Kirill della Chiesa Ortodossa Russa e prossima anfitrione di icone occidentali come presidente USA, Barack Obama, o il gruppo rock britannico The Rolling Stones, l’isola deve essere interpretata e spiegata ad un mondo che vede improvvisamente convertirsi l’inferno in una sorta di purgatorio di celebrità che, a seconda del loro comportamento, all’Avana saranno condannate o applaudite.
In giorni in cui il suo Venezuela natale vive turbolenze politiche ed economiche, mille volte denunciate dall’attuale governo di Nicolas Maduro, le forze rivoluzionarie della nazione sono chiamate a non far cadere il progetto socio-politico avviato da Chavez nel 1998. La sua presenza adorna anche le strade venezuelane attraverso murales, nelle case dei poveri e nelle mitiche montagne che sfidano la geografia.
Un ordine esecutivo della Casa Bianca considera il Venezuela *un’emergenza nazionale per la minaccia particolare e straordinaria alla sua sicurezza*.
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Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com
In questi giorni Cuba riceve molte visite da parte di cittadini USA. Ed è che, dopo il 17 dicembre 2014, è diventato di moda quello che prima fu un’eresia. Ma, è bene ricordare alcuni eretici che hanno osato mettere i loro piedi a Cuba nel pieno dell’amministrazione di George W. Bush e della sua “guerra contro il terrore”, che fece innalzare, a Miami, lo slogan “Iraq ora, Cuba dopo” e inserì l’isola dei Caraibi, nel cosiddetto “asse del male” e gli “oscuri angoli del mondo” che Washington avrebbe dovuto mettere in ordine.
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Esteban Morales https://lapupilainsomne.wordpress.com
Già sono più di 20 gli articoli in cui vengo avvertendo sulle reali intenzioni di Mr Obama con Cuba.
Ora per chiudere il ciclo delle sue intenzioni programma di viaggiare a Cuba nel prossimo 21 e 22 marzo di quest’anno; l’ultimo della sua presidenza.
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con il piede sulla clouchet ma schiacciando i freni
Esteban Morales https://lapupilainsomne.wordpress.com
Infine, il presidente avvia un progetto per eliminare la prigione nella Base Navale di Guantanamo. Come si direbbe in buon cubano: ci ha “colpiti vicino”, ma non dove avrebbe dovuto.
Non si deve far confusione alcuna, i prigionieri nella base è un problema che gli USA crearono.