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Bolivia, la persecuzione golpista minaccia il Congresso

Marco Teruggi – Pagina|12

La minaccia in Bolivia ora punta il potere legislativo. Il ministro del governo di fatto, Arturo Murillo, nominato dall’autoproclamata Jeanine Añez, ha annunciato che ci sono senatori e deputati “che stanno facendo sovversione” e che i loro nomi saranno resi pubblici.

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5 installazioni alberghiere cubane sono entrate nella lista nera USA

Il Dipartimento  di Stato nordamericano ha annunciato l’ampliamento della lista delle entità cubane vietate agli statunitensi, alla quale si sommeranno da oggi lunedì 17, altre cinque installazioni alberghiere.

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Sono arrivati a Cuba i medici provenienti dalla Bolivia

La collaborazione medica cubana in Bolivia è cominciata nel 1985. Come risultato di questo vincolo, 17.684 professionisti della sanità hanno offerto il loro apporto  in questo fraterno paese in cui sono state realizzate  73.330.447 visite.

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I tempi migliori de L’Avana sono stati quelli di questi ultimi 60 anni

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba; il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e il secondo segretario del Partito, José Ramón Machado Ventura, hanno partecipato la mattina di  sabato 16 alla Sessione Solenne dell’Assemblea Provinciale del Potere Popolare che si è svolta nella sala  García Lorca del Gran Teatro Alicia Alonso in saluto al 500º anniversario de L’Avana.

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Discorso Miguel Díaz-Canel Bermúdez (500 Avana)

Parole  pronunciate dal Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, durante il benvenuto ufficiale nel Capitolio agli invitati stranieri alle celebrazioni per i 500 anni de L’Avana.

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Colpo di Stato in Bolivia: il buio è illuminato

Juan Alberto Sánchez Marín, CLEA, http://aurorasito.altervista.org

Hanno abbattuto Evo Morales, sì. E il vicepresidente García Linera, sì. E la presidentessa del Senato Adriana Salvatierra. E tutto il governo. E tutti i militanti e sostenitori del Movimento al Socialismo, MAS. E andranno da chi ancora sa dove andare e da chi rappresenta ancora qualcosa. Sì, hanno abbattuto Evo e il governo legittmamente eletto. E quando i capi del colpo di Stato non pensavano chi mettere o dove, la stessa ladina Jeanine Ánhez li ha fatti uscire dai guai e in tre minuti si proclamava presidente della Bolivia, senza giuramento, senza quorum dell’Assemblea legislativa plurinazionale.

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Un popolo disarmato sarà sempre sconfitto

Bruno Guigue,

La Repubblica spagnola credeva nella democrazia parlamentare e Franco stabilì la sua dittatura. Salvador Allende credeva nella democrazia parlamentare e si ebbe Pinochet. Evo Morales credeva nella democrazia parlamentare e un colpo di Stato lo costrinse a lasciare il potere. Illustrazioni tra le tante di una legge della storia: affronta i lupi, non essere mai un agnello.

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Benvenuti nella dittatura

Marco Teruggi  www.cubadebate.cu

“Benvenuti nella dittatura”, ha detto una signora mentre correva dai lacrimogeni, moto, camionette con giovani detenuti, moto e blindati militari. La scena è avvenuta nel centro della città di La Paz, nel pomeriggio, dopo che avevano represso la presidentessa del Senato, Adriana Salvatierra, e l’autoproclamata presidentessa Jeanine Añez aveva nominato un nuovo comando militare.

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L’Avana che vive in Eusebio Leal

Per festeggiare il 500º anniversario de L’Avana, come omaggio all’immenso lavoro svolto dallo Storiografo de L’Avana, pubblichiamo il finale dell’intervista ad Eusebio Leal, fatta da Randy Alonso, nostro direttore, per la Mesa Redonda, il 18 ottobre 2019:

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Dimensione di Eusebio

Silvio Rodríguez https://nostramerica.wordpress.com

Caro Eusebio, la prima volta che ci siamo incrociati non ero stato in grado di indovinare la tua vera dimensione. Non so se ti ricordi. eravamo nell’ufficio che Aida Santamaría aveva in via San Ignacio e Empedrado. Quella mattina sei entrato un momento, le hai sussurrato qualcosa e poi hai proseguito con il tuo passo silenzioso e la tua camicia come quella di tutti i cubani. Erano state così tenui la tua entrata e la tua uscita che potevo anche essermele sognate. Ma quella donna indimenticabile mi aveva subito raccontato che eri stato oggetto “delle crudeli realtà delle nostre vite”. Tu non l’hai mai saputo, ma da quell’istante sono stato dalla tua parte.

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Il controgolpe di El Alto imponeva l’autoproclamazione di Jeanine Ánhez

Mision Verdadhttp://aurorasito.altervista.org

Durante l’era coloniale, il Cerro Rico de Potosí in Bolivia fu al centro del saccheggio di enormi quantità di argento da parte dell’Europa. All’inizio di questo secolo, in particolare a Cochabamba, fu tessuto il piano di privatizzazione dell’acqua, dalla paternità delle istituzioni di Bretton Woods e il fedele sostegno dell’allora presidente Hugo Banzer. Seguendo tale linea, lo Stato boliviano del Presidente Evo Morales, fu sommerso da varie pressioni e aggressioni globali aziendali.

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Evo e la Bolivia danno fastidio all’impero

Oscar Sánchez Serra, Granma http://aurorasito.altervista.org

Se qualcuno dubita della partecipazione del governo degli Stati Uniti e dell’Organizzazione, degli Stati degli Stati Uniti (OSA) al colpo di Stato in Bolivia, dia un’occhiata all’account twitter di Trump e legga questo commento: “Questi eventi inviano un segnale forte al regimi illegittimi in Venezuela e Nicaragua…”

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La Bolivia e il ritorno della questione militare

per mano di Washington e dell’ OSA

di Alvaro Verzi Rangel (*); da: rebelion.org;

Il rovesciamento del governo popolare di Evo Morales in Bolivia conferma che la questione militare è tornata in America Latina come strumento  dei piani degli Stati Uniti per il controllo civile e politico del suo “cortile posteriore” e garanzia per l’appropriazione delle enormi ricchezze naturali della regione.

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Bolivia: due rapporti indipendenti provano che non ci sono stati brogli

www.lantidiplomatico.it

Al contrario di quanto cerca di affermare la narrazione dominante, al solito fallace per non dire mendace, in Bolivia non vi è stato alcun broglio alle elezioni per favorire la vittoria di Evo Morales. Che, bisogna ricordare, ha ottenuto ben 600mila voti in più del suo avversario più vicino, Carlos Mesa di Unidad Ciudadana. Uno degli attori del golpe, insieme al fondamentalista religioso Camacho, una sorta di Bolsonaro in salsa boliviana.

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Il golpe che venne dall’estero: geopolitica e interferenze in Bolivia

Mision Verdad, http://aurorasito.altervista.org

È incontestabile che sia Luis Camacho e Carlos Mesa, sia violenze e repressione di polizia-militari che le accompagnavano nel rovesciamento di Evo Morales, coprivano l’intero programma informativo. Tuttavia, uno sguardo rigorosamente locale potrebbe impedirci di vedere le pressioni internazionali che influenzavano in modo decisivo il campo di battaglia boliviano.

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