Raul Antonio Capote
La corrente più volgare della propaganda politica contro Cuba nelle reti sociali ha cercato di situare una matrice d’opinione, sparata però con un rinculo che ha respinto i dardi verso i suoi promotori.
Nel riciclaggio di una risorsa sprecata decenni fa dalla macchina anti cubana, i nuovi e ridicoli “showmen?” delle voci salariate di Miami hanno cercato di far passare come inedita l’idea di pubblicare una lista con «artisti cubani che appoggiano il castrismo», ai quali s’impedirà d’entrare o restare nel territorio USA.