ASSIEME AGLI IMPRENDITORI STATUNITENSI A L'AVANA

 

"Ammiro quel che state facendo"


 Il Presidente ha assistito alla chiusura di un nuovo ciclo di riunioni commerciali tra Cuba, gli agricoltori e le imprese commerciali nordamericani. L'acquisto di prodotti da parte dell'Isola ammonta ad 1 miliardo e 58 milioni di dollari in tre anni

 

 

(tratto da 'Juventud Rebelde' 17 dic.'04). - RENE TAMAYO LEON/FOTO DI JORGE LUIS GONZÁLEZ

 

 

"Non state causando danni a nessuno, non state causando danni al vostro paese", ha detto il Presidente Fidel Castro Ruz agli imprenditori agricoli nordamericani che hanno partecipato agli incontri commerciali tra Cuba, agricoltori ed imprese alimentari nordamericane.

 

Il Presidente cubano ha partecipato all'ultima sessione delle riunione, nel Palazzo delle Convenzioni, dove ha parlato per più di tre ore, facendo riferimento alla volontà degli agricoltori statunitensi di continuare a vendere a Cuba nonostante le recenti misure restrittive.

 

"Mi congratulo con voi per la fermezza con la quale state lottando per affrontare questo problema", ha detto.

 

Fidel ha elogiato gli imprenditori agricoli statunitensi, commentando che ne conosce la produttività e competitività per aver parlato con più di 1.500 di loro.

 

Ha fatto inoltre riferimento alle tecniche utilizzate per proteggere il suolo ed ha chiesto se questi produttori statunitensi stanno utilizzando i metodi sperimentali di semina senza dissodare il terreno, allo scopo di evitare l'erosione ed altri danni.

 

Ha detto loro che sempre avranno un mercato, dal momento che "quel che più scarseggerà nel mondo saranno gli alimenti", ha affermato.

 

Fidel ha citato il rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione (FAO), che l'8 dicembre scorso indicava che ogni anno muoiono nel mondo cinque milioni di bambini a causa della fame e che 852 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica.

 

"Ogni anno", ha detto, "più di venti milioni di bambini nascono sotto peso rischiando fortemente di morire e quelli che sopravvivono sono affetti da disabilità fisiche e mentali per tutta la vita".

 

Ha spiegato che le risorse per risolvere questo problema sono minuscole in rapporto con i miliardi di dollari di perdite subite dai paesi poveri per la diminuzione della produttività e delle entrate nazionali, dovuta alle malattie ed alla bassa qualità di vita dei suoi abitanti.

 

Come contraltare a questo panorama e come dimostrazione che quando c'è la volontà questi problemi si risolvono, ha additato Cuba come esempio in quanto, secondo il suddetto organismo internazionale, ha ridotto l'indice di denutrizione al tre per cento.

 

Fidel ha citato anche il rapporto della Commissione Economica per l'America Latina (CEPAL), organismo delle Nazioni Unite, secondo il quale quest'anno la crescita economica di Cuba sarà del tre per cento.

 

"E questo", ha detto Fidel citando la CEPAL , "nonostante le avversità climatiche di quest'anno, caratterizzato da una forte siccità, due uragani e dall'intensificarsi del blocco".

 

Il Presidente cubano ha aggiunto anche la minaccia mondiale costituita dall'infermità della 'mucca pazza' e dall'influenza aviaria.

 

Ha continuato segnalando che nel 2004 il prezzo degli alimenti è raddoppiato (ed in alcuni casi ha registrato aumenti ancora maggiori), così come il costo dei noleggi dei trasporti marittimi.

 

"Quest'anno non avrebbe potuto essere peggiore e, nello stesso tempo, migliore", ha detto Fidel alludendo al fatto che il paese si è visto costretto a cercare nuove soluzioni e ad una maggiore ottimizzazione delle risorse.

 

"Cuba", ha enfatizzato, "è il paese con meno denutrizione dell'America Latina", aggiungendo che la disoccupazione è stata ridotta quest'anno a meno del 2%, un indice che continuerà a diminuire.

 

Il Presidente ha affermato che Cuba ha dimostrato grande serietà ed affidabilità, onorando puntualmente gli impegni presi, come dimostrato dal pagamento puntuale delle mercanzie degli imprenditori agricoli statunitensi e che può applicare meglio di chiunque altro il principio della competitività, perché ha risolto il problema della disoccupazione e non deve mantenere produzioni che costa più produrre che importare.

 

Ha inoltre spiegato gli attuali programmi della Rivoluzione e come Cuba sosterrà il suo sviluppo nei servizi, che sarà il settore tramite il quale otterremo i maggiori introiti.

 

Ha detto agli imprenditori nordamericani che, in quanto soci commerciali, "lotteremo uniti contro ostacoli e difficoltà".