Abbiamo chiesto al capo ufficio stampa dell'Ambasciata

 

di Cuba in Italia un commento ufficiale sulla base

 

militare di Guantanamo

 

 

 

29.02.2004 - Alessandro Grandi tratto da www.peacereporter.net

 

 

 


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La base militare di Guantanamo si trova a Cuba in una zona molto bella dal punto di vista naturalistico. Cosa pensa l'opinione pubblica della presenza della base dal 1898?

 

La base navale di Guantanamo è una postazione militare illegale in territorio cubano, che è mantenuta dagli Usa contro la volontà del popolo cubano. Essa è situata nella baia di Guantanamo, una delle più belle e grandi dell'Isola, e si trova a soli sessantacinque chilometri dalla città di Santiago de Cuba, la seconda città di Cuba. Attualmente la base militare non ha importanza strategica. La sua esistenza risale ad un emendamento (ENMIENDA PLATT) che è l'appendice ad una legge del congresso americano che è stata imposta alla prima costituzione cubana nel 1902. Non averla accettata avrebbe voluto dire essere occupati militarmente. Questa appendice stabiliva l'obbligo di cedere il territorio per eventuali istallazioni militari degli USA. Nel 1903 gli Stati Uniti, presero possesso di questa baia, ma secondo Cuba la base è abusiva.


- Ci sono mai state mobilitazioni dei cittadini di Cuba per risolvere il problema ormai secolare della base?

Dopo il trionfo della Rivoluzione, il 1° gennaio 1959, la base è stata fonte di provocazioni e aggressioni. Soprattutto durante gli anni sessanta. Molti lavoratori, pescatori, e soldati cubani che difendevano il territorio nazionale furono assassinati. I morti furono una decina e quindici persone furono mutilate. Sono state moltissime le violazioni dello spazio aereo, marittimo, e terrestre, unite a provocazioni diverse - spari, lancio di pietre, offese verbali e gestuali - Dal 1962 a oggi si sono verificate dalla base 5236 provocazioni e 8262 violazioni dello spazio aereo, marino e territoriale. Inoltre si sono prodotti danni ecologici all'ambiente, provocati dalle esercitazioni dell'esercito statunitense, anche con sottomarini nucleari.


- Come si vive adesso la presenza della base militare USA?

La base di Guantanamo è stata convertita nel 1994 in un accampamento per rifugiati, composto fondamentalmente da cittadini haitiani. Vi è anche una forte presenza di cittadini cubani che cercavano di fuggire per raggiungere gli Usa. La posizione del nostro Paese, di fronte a questa situazione, è sempre stata ferma e serena: non ci lasciamo intimorire né provocare. Dalla parte cubana di Guantanamo, esiste la Brigata di Frontiera, che è una unità della forza armata rivoluzionaria incaricata della difesa della frontiera. Nel nostro caso evitare una guerra equivale a vincerla. Cuba non accetta, né accetterà nessuna trattativa su questo territorio occupato illegalmente che non sia il ritiro incondizionato delle truppe Usa che vi si trovano. Un principio fondamentale della politica cubana davanti a questo problema così delicato e che dura da tanti anni è stato evitare che le nostre richieste si trasformino in un tema fondamentale nella relazioni Cuba - Usa visto e considerato che in questo momento non sono tra le priorità della politica cubana. Rispetto alla base di Guantanamo è stato prodotto un documento che si chiama Giuramento di Baragua che afferma: "... a tempo debito, anche se non costituisce un obiettivo prioritario della politica di Cuba, nonostante sia giustissimo e irrinunciabile diritto del nostro popolo, il territorio illegalmente occupato dove sorge la base militare deve essere restituito al governo dell'Avana."


- E' cambiato qualcosa negli ultimi anni?

Negli ultimi anni si è registrato un forte cambiamento nell'area della base militare. Adesso più che la tensione, nell'aria si respira un'atmosfera di rispetto. Negli ultimi anni sono accaduti fatti, come la guerra del Golfo e la guerra in Afghanistan e Iraq, che hanno inciso enormemente sulla gestione della base militare di Guantanamo. Il governo degli Stati Uniti prese la decisione unilaterale di utilizzare questa base come rifugio per i prigionieri. Nel caso dei rifugiati kosovari, ad esempio, non si è assolutamente consultato il governo cubano. La risposta di Cuba è stata costruttiva, nonostante la ferma opposizione a quella guerra. Cuba, anzi, ha offerto la propria collaborazione medica e molti altri servizi dei quali i prigionieri avevano bisogno. Anche nel caso dei prigionieri di guerra afgani, il governo di Cuba non è stato minimamente interpellato. Soltanto un avviso che diceva che non si sarebbe intaccata la sicurezza della popolazione. Una dichiarazione ufficiale dell'Avana datata 11 gennaio 2002 dice che anche se abbiamo posizioni diverse circa la forma di lotta più efficace per sradicare il terrorismo, la differenza fra Cuba e gli Usa è nel metodo, e non nella necessità di mettere fine a questo flagello. Ben conosciuto dal popolo cubano, che ne è stato vittima per più di quarant'anni e che l'11 settembre 2001 ha colpito in forma ripugnante gli Stati Uniti. Dal canto suo Cuba si sforza di mantenere il clima di distensione e di mutuo rispetto che è prevalso negli ultimi anni. Siamo a disposizione per cooperare con servizi di assistenza medica, programmi di risanamento e lotta contro le infezioni e le epidemie, o per qualsiasi altro aiuto umanitario che possa essere necessario.


- I diritti umani dei prigionieri di Guantanamo sono rispettati?

Con i prigionieri rinchiusi nella base si è adottato un trattamento che è molto lontano dall'essere rispettoso dei diritti umani e punta il dito sulla questione morale con la quale si analizza questo tema. Gli Stati Uniti si vantano di essere il Paese campione nel rispetto dei diritti umani e si conferiscono il diritto di giudicare e condannare gli altri Paesi. Importanti giudici a conoscenza del trattamento riservato ai prigionieri nella base di Guantanamo hanno definito la struttura come crudele campo di concentramento nel quale si pratica la tortura. Gli avvocati ed i familiari degli oltre 650 detenuti di Guantanamo, imprigionati in condizioni vergognose da più di due anni, hanno inviato le loro proteste alla comunità internazionale, ma nessun governo, nessuna organizzazione nessuno di nessuno ha fatto nulla per sanzionare o chiedere azioni contro gli Usa nella commissione per i diritti umani dell'Onu che è presente a Ginevra. Molti osservatori internazionali e giornalisti hanno confermato che contro i prigionieri della base di Guantanamo non sono state fornite prove tangibili di aver commesso atti terroristici. Molti prigionieri non sanno nemmeno il motivo dello loro presenza sull'isola caraibica, e sono già più di trenta quelli che hanno tentato il suicidio.