Il presidente cubano Fidel Castro si  è presentato alle 18.00, alla televisione e alla radio nazionale, per rispondere alle dichiarazioni fatte dal portavoce della presidenza del Messico nella serata di  lunedì 22 aprile 2002.

Il presidente, Fidel Castro, ha rivelato che il suo omologo messicano, Vicente Fox, è stato colui che gli ha chiesto di partire in anticipo dal recente Vertice di Monterrey.

Davanti ai rappresentanti dei mass media stranieri e cubani, Fidel ha letto l'intero testo di una conversazione sostenuta tra lui e Fox prima di viaggiare al paese nordico per partecipare alla Conferenza sul Finanziamento per lo Sviluppo, e ha smentito che è stato ricevuto in Messico con tutte le gentilezze promesse.

Nello scambio telefonico, la cui registrazione e trascrizione sono state ascoltate da tutti i giornalisti presenti, il presidente messicano ha sollecitato al dirigente cubano che la sua partecipazione al Vertice di Monterrey -al quale era stato invitato dall'ONU- occupasse il minimo tempo necessario.

Fidel Castro ha descritto che nell'incontro con Fox -durante il suo soggiorno a Cuba il 3 febbraio scorso-, quando hanno parlato del tema sul voto messicano nella Commissione dei Diritti Umani dell'ONU, il presidente ha rassicurato che "il Messico non farà mai qualcosa che danneggi Cuba perché sono molti gli anni di rapporti". Ciononostante, il governo messicano ha votato a favore di una risoluzione anticubana a Ginevra.

Fidel ha offerto ai giornalisti una cronologia degli avvenimenti che sono successi tra i due paesi dalla visita a Cuba del mandatario messicano, Vicente Fox, e il suo cancelliere, Jorge Castañeda. Il presidente cubano ha segnalato quanto successo a Monterrey e la spiegazione data prima di partire a Cuba, che ha causato grande attenzione nella stampa internazionale.

"Tutti mentivano a caso", ha detto Fidel Castro quando ha parlato delle dichiarazioni di Fox e Castañeda nelle loro rispettive conferenze stampa nel fare riferimento alla sua improvvisa partenza da Monterrey.

Il leader cubano ha detto che se si prova che questa conversazione non è mai successa e che le parole ascoltate non sono del presidente Fox, lui  rinuncerebbe immediatamente a tutti i suoi incarichi e responsabilità di dirigente dello Stato e della Rivoluzione Cubana.

Il presidente Fidel Castro ha affermato (martedì 23 aprile) che la dichiarazione rilasciata dal Governo del Messico lunedì sera rivela che non c’è nemmeno un atomo di falsità nelle prove presentate da Cuba.

Lunedì Fidel ha esposto  all’opinione pubblica internazionale la registrazione della sua conversazione telefonica col mandatario messicano, nella quale limitava la partecipazione del Capo dello Stato cubano nel Vertice di Monterrey.

Nel comunicato teletrasmesso, Fidel ha analizzato la risposta del governo messicano, qualificandola come precipitosa e poco seria. Ha aggiunto, inoltre, che concorda con il primo punto, quando dice che ‘’la conversazione parla da sé’’.

Ha detto che effettivamente all’inizio la conversazione era privata, però Fox è stato offensivo, irrispettoso ed umiliante e la prova sono  le limitazioni e giustificazioni che sono state assunte per evitare la partecipazione di Fidel o ridurre al minimo il suo soggiorno a Monterrey.

“Non potevo sfidare la sovranità messicana, imporre la mia presenza e per questo ho dovuto andarmene anche se non ero d’accordo, però non ho avuto alternativa”. Ha chiarito che la conversazione con Fox è stata tutto il tempo ironica.

Riguardo a altri punti della dichiarazione del portavoce presidenziale del Messico, Fidel ha segnalato che poiché osavano affermare che in quella nazione c’è separazione di potere e un Congresso indipendente, allora dovevano rispettano gli accordi presi e le esigenze al governo.

Ha denunciato che anche se la maggior parte dei componenti della Camera dei Deputati ha chiesto l'astensione riguardo alla mozione anticubana presentata a Ginevra, hanno lo stesso votato a favore del progetto yankee per la decisione di un ministro che ‘’cucina’’ la politica estera messicana.

Fidel ha contrassegnato ciò che ha detto il portavoce sul fatto di "mantenere i rapporti con Cuba nello stesso rispetto che il Messico ha con il resto dei paesi", ricordando però che l’isola non è stata rispettata, è stata tradita e la parola data è stata rimangiata.

Nel riferirsi alla registrazione della sua conversazione con Fox, Fidel ha sottoliniato che non è stata premeditata, né ha voluto raggirare il mandatario messicano. Nel suo intervento, teletrasmesso, il presidente cubano ha dimostrato l’imprescindibile utilizzo moderno delle registrazioni al fine di avere costanza politica e storica.

Questo è un paese di principi e verità, ha detto e ha reiterato che Cuba non voleva utilizzare questa prova in considerazione del popolo messicano e abbiamo agito con molta pazienza. Più avanti ha richiamato le opinioni di filosofi, esperti e religiosi sul fatto se sia etico o no l’utilizzo delle registrazioni di questo tipo di conversazioni.

Ha segnalato che il mondo comincia a riconoscere la vera opera sociale della Rivoluzione cubana e ha criticato i concetti di democrazia e diritti umani a cui ha fatto riferimento il portavoce presidenziale messicano nel comunicato del suo governo.

Il presidente cubano ha aggiunto alla fine che ormai il mondo vede Cuba come la speranza del Terzo Mondo, per il privilegio di avere molti sogni, alcuni divenuti realtà.