Cuba è sempre disponibile a

firmare un accordo antidroga con gli Stati Uniti

 

 

9 ottobre 2004

“Cuba è sempre disposta a firmare  con gli Stati Uniti un accordo di cooperazione contro il traffico di narcotici e di droghe” ha affermato Aberlardo Moreno, viceministro del Ministero degli Esteri cubano.

 

La condizione unica dell’Isola per tutti gli accordi in questa materia si sostenta nel rispetto mutuo della sovranità e della non ingerenza negli affari interni di ogni paese.

 

In un incontro con la stampa nazionale e internazionale accreditata, Moreno  ha detto che dal dicembre del 2001 sino ad oggi Washington ha rifiutato sei proposte di Cuba in questo settore, anche se è la popolazione nordamericana che sarebbe la prima e diretta beneficiaria dei risultati che si potrebbero ottenere.

 

Gli USA sono il più grande mercato per la droga, poiché vi si consumano annualmente 260 tonnellate di cocaina, 13,3 di eroina e i consumatori di droghe sono circa 16 milioni di persone al disopra dei 12 anni, che implicano un costo sociale di almeno 160 mila milioni di dollari l’anno.

 

Il Viceministro ha sottolineato che le spese elevate di Cuba nella lotta contro il narcotraffico vengono rese più alte per via del blocco nordamericano, che impedisce di accedere a finanziamenti internazionali con questo obiettivo  e ai meccanismi regionali di scambi di informazioni operative dirette proprio dagli Stati Uniti.

 

“Cuba però non mai ha vincolato le sue proposte di un accordo di cooperazione al tema del blocco... Ci ha mosso solamente un sentimento di responsabilità e di solidarietà con la popolazione nordamericana” ha dichiarato Moreno.

 

“Gli USA in cambio hanno sempre cercato di tergiversare la politica di trasparenza e impegno di Cuba contro il narcotraffico ed hanno accusato l’Isola di non farlo in maniera sufficiente e persino di servire da ponte per la droga in transito verso il l’America del nord” ha riferito.

 

Il generale di brigata Lázaro Román, capo della direzione delle truppe guardia frontiera del Ministero degli Interni, ha delineato  i grandi sforzi che Cuba realizza nella lotta contro il narcotraffico, includendo la fabbricazione di imbarcazioni che sono state mostrate ai giornalisti, nella rada del Distaccamento Habana.

 

Il generale di brigata Jesús Becerra, capo della direzione nazionale antidroga - DNA - del MINIM, ha informato che dal 1994 al luglio di quest’anno queste forze hanno sequestrato 75 tonnellate di droga, la maggioranza marijuana attraverso i pacchi galleggianti che vengono “bombardati” dai narcotrafficanti nelle acque costiere dell’Isola.

 

Becerra ha sostenuto che la droga a Cuba non sostituisce un problema sociale della dimensione che ha in quasi tutti gli altri paesi.

 

Nonostante ciò, ha spiegato,  le autorità e le società in generale hanno accordato un programma di azioni che vanno dalla interdizione alle frontiere marittime e aeree a un lavoro di prevenzione e di educazione, considerato il primo e importante scalino nella battaglia contro il traffico e il consumo illegale di stupefacenti. (PL)