Il quinto Grammy di Chucho Valdés

 

Pedro de la Hoz 3 settembre 2004

 

Chucho Valdés è stato sorpreso ieri sera all’Avana dalla notizia della vincita del Premio Grammy Latino nella categoria Miglior Album di Jazz Latino, per il suo disco New conceptions, come è stato proclamato nella città nordamericana di Los Ángeles.

 

“Davvero non me l’aspettavo – ha commentato a questo giornalista di Granma quando ha ricevuto la notizia -. Stavo rivedendo delle partiture e non mi  è venuto in mente che oggi consegnavano i Grammy. Sin da quando incisi il disco ho avuto fede nel lavoro fatto. Ricevo questo premio mentre sto lavorando nella continuazione di queste nuove idee che inciderò nei prossimi mesi sempre per la casa Blue Note”.

 

New conceptions ha cominciato a farsi sentire sin dalla sua uscita l’anno scorso. Gli amanti del jazz si resero conto immediatamente che si trattava di una gemma indiscussa. Il critico Dan McClenaghan ha definito il disco “una sintesi senza uguali del patrimonio  afro-cubano e del jazz nordamericano” nel quale “Valdés abbina una tecnica magistrale del suo strumento con un’esuberante visione che diventa nitida come mai prima”.

 

Il disco include 7 brani: La comparsa, You don’t know what love is, Los güiros, Nanu, Solar, Sin clave pero con swing e Homenaje a Ellington, nei quali Chucho si è fatto accompagnare dai membri del suo quartetto: Lázaro “El Fino” Rivero (basso), Ramsés Rodríguez (batteria) e Yaroldy Abreu (tumbadora). Come invitati c’erano i musicisti Maylín Sevilla (cello), Joaquín Oliveros (flauto), Roman Filiú (sax alto) e Irving Acao (sax tenore).

 

“In questo momento ho molto lavoro da fare –ha spiegato  il maestro –. Ho terminato un disco di pianoforte che contiene soltanto musica  tradizionale cubana e mi è piaciuto molto farlo. Penso di terminare presto l’incisione di arrangiamenti orchestrali per jazz latino con la Sinfonica Nazionale e il mio vecchio e caro amico Manuel Duchesne Cuzán. Ho nuove idee che non posso lasciar cadere”.

 

Il premio conferito ieri è stato il 5º Grammy per Chucho: tre nella categoria regolare (Irakere, 1978; Crisol of Havana, insieme al trombettista Roy Hargrove, 1997 e Live  at the Vanguard, 2001) e due nella categoria latina, poiché due anni fa è stato premiato Canciones inéditas.

 

New conceptions ha superato le altre incisioni nominate in quella categoria: Jerry González e Los piratas del Flamenco del trombettista Jerry González; Canto do Rio del quintetto brasiliano di Jovino Santos Neto; Soundances di Diego Urcola e We could make such beautiful music together.
 


 

Informazione dell’Istituto cubano della Musica

 

Il Governo degli Stati Uniti nuovamente ha negato il visto  a una prestigiosa delegazione della musica cubana che doveva partecipare in questa occasione alla cerimonia di consegna dei premi Granmy il giorno 8 febbraio a Los Angeles.

 

Non è accaduto questa volta come avvenne per il Granmy Latino a Miami, però. L’Accademia del Granmy ha inviato alle nostre istituzioni gli inviti, che necessitano del procedimento previsto dal governo degli USA per andare in questo paese. Rapidamente tutti i documenti necessari per la pratica burocratica sono stati presentati all’Ufficio di Interesse degli USA all’Avana.

 

Il fatto indignante è che il rifiuto di concedere i visti alla delegazione cubana in massa è stato motivato con la Sezione 212 (f) della legge sull’emigrazione nordamericana che, come è noto, si applica negli Stati Uniti ai terroristi, agli assassini, ai narcotrafficanti e a tutte le persone che costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

 

Dentro e fuori da Cuba si conoscono i valori etici, morali e umani del noto chitarrista Manuél Galván, di Eugenio Rodríguez Rodríguez leaderIbrahim Ferrer e direttore del Sestetto nazionale Ignacio Piñeiro, del grande suonatore di liuto Barbarito Torres, dell’eccellente percussionista Amadito Valdés e delle glorie della musica cubana che sono Ibrahim Ferrer e Guillermo Rubalacaba.

 

Dentro e fuori da Cuba si conosce la loro nobiltà e il loro senso della lealtà, il loro patriottismo, oltre allo straordinario talento artistico, che è un grande orgoglio, oggi più mai, per tutti i cubani.

 

Più di 13 mila musicisti professionisti della Cuba Rivoluzionaria di oggi coltivano questi valori e proprio per questo si pretende di disonorare la nostra cultura.

 

L’Istituto Cubano della Musica denuncia questo nuovo oltraggio al popolo cubano mentre ringrazia gli organizzatori per le facilità offerte per la realizzazione di questo viaggio.

 

Al popolo nordamericano diciamo che ci dispiace molto che non possa contare sulla presenza di questi degni esponenti della musica cubana universale. Siamo certi che verrà il giorno che senza blocchi, manipolazioni e minacce tutti potremo ascoltare piacevolmente e in pace la musica che i nostri due popoli tanto apprezzano.

 

Istituto Cubano della Musica - 5 febbraio 2004

 


 

 

Indignazione

 

 

 

"Noi artisti cubani che abbiamo vinto i premi Granmy Latino 2002 abbiamo accolto con indignazione la notizia che il governo degli Stati Uniti non  aveva concesso il visto alla nostra delegazione che avrebbe dovuto partecipare alla premiazione.

 

Questo veto ci ha impedito di essere presenti, calpestando i nostri diritti e ci ha anche privato del piacere  di offrire la nostra arte gratuitamente al popolo statunitense come avevamo previsto di fare.

 

Noi musicisti cubani siamo uomini e donne di pace, rappresentiamo un popolo che non prova alcun sentimento di odio verso il popolo  degli USA, siamo un popolo che rispetta, conosce e sente come proprie la cultura e le cause più nobili della patria di Lincoln.

 

Lo scorso anno, quando la nostra delegazione si trovava negli Stati Uniti, per partecipare alla premiazione del Granmy 2001, i nostri colleghi furono testimoni del tragico atto che avvenne l’11 di settembre 2001 e immediatamente andarono a donare il proprio sangue per aiutare le vittime. Noi cubani siamo fatti così.

 

E proprio perché crediamo nelle idee, perché crediamo nei valori della cultura come via per fomentare la fraternità e la comunicazione tra i popoli, noi non accettiamo che si neghi la possibilità di contribuire a questo nobile impegno.

 

Noi continueremo a lavorare affinché il messaggio della cultura cubana giunga sino al popolo degli Stati Uniti, così come oggi si diffonde nel mondo.

 

Un giorno scompariranno queste restrizioni e terminerà la politica aggressiva e ingiusta contro Cuba, giungerà un giorno nel quale il popolo statunitense potrà venire a Cuba liberamente, nella nostra bella e ospitale Isola; verrà un giorno nel quale il frutto del nostro talento, che è la nostra arte, non verrà più negato a questo  popolo, a voi, che la ricevete sempre con tanta ospitalità.

 

Insieme abbatteremo tutti gli ostacoli e insieme realizzeremo questi sogni".

 

 Firmato:

 

Gruppo Vocale Sampling, Gruppo Síntesis, X Alfonso, Rey

 Guerra, Ana Lourdes Martínez, Lázaro Ross, Chucho Valdés

 

 

Città dell'Avana - 23 settembre 2002