No Problem


Ricardo Alarcón de Quesada - Presidente dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare

 

 

Il 28 gennaio di quest’anno George Bush dichiarò molto chiaramente quanto segue, perché non ci fossero errori possibili d'interpretazione. Bush non si nascose per dire queste cose...le proclamò apertamente in una riunione solenne del Congresso, in una relazione sullo stato dell’Unione, il discorso più importante dei presidenti nordamericani.

 

Le sue parole furono queste : "Più di 3000 persone sospettate di terrorismo sono state arrestate in molti paesi. Molti altri hanno avuto un destino differente, diciamo così... che non sono più un problema per gli Stati Uniti".

 

Il testo ufficiale, distribuito dalla Casa Bianca, è testimone che questa rivelazione è stata salutata, nel Capitolio, da un applauso da parte di chi lo ascoltava.

 

Si sapeva già ovviamente che ci sono migliaia di persone in carcere negli USA e in altri paesi i cui governi promuovono i diritti umani tanto strettamente come fa Bush. Molti sono prigionieri da più di un anno senza nemmeno sapere se sono accusati formalmente e non hanno diritto agli avvocati per la difesa. Non si conoscono i loro nomi, anche se si afferma che la maggioranza sono emigranti o hanno la pelle troppo scura per il razzismo che sempre le razze, che si credono superiori, coltivano.

 

Ma il padrone della Casa Bianca – occupante - ha aggiunto questa affermazione tanto cinica come mai si era udito prima :" Molti altri hanno avuto un destino differente... ossia non sono prigionieri...che non sono più un problema..."

 

Non si ricorda nulla di simile dai tempi di Hitler. Era molto tempo che il mondo non ascoltava un simile riconoscimento ufficiale a una politica che utilizza esecuzioni extra giudiziarie di liquidazione fisica di esseri umani con il solo procedimento di premere il grilletto!

 

Il discorso è stato pubblicato proprio perché tutti lo leggessero e, meno una rivista di New York, nessuno ha commentato con denunce o proteste. Dopo gli applausi il silenzio!

 

Ancora una volta assistiamo a ciò che Mark Twain disse sui tre doni che Dio concesse agli Stati Uniti: Libertà di espressione; Libertà di coscienza; Prudenza per non esercitare mai nessuna delle due libertà!

 

Sono passati tre mesi e c’è stata tutta una guerra che ha scaricato, sull’indifeso popolo iracheno, tutta la capacità di distruzione dell’impero che ha attaccato senza cause né giustificazioni, oltraggiando la legalità internazionale, esattamente come un nuovo Führer.

 

La cifra dei "sospettati" aumenta a dismisura e costoro stanno in carcere negli USA e in altri paesi senza processo, ma sono molti di più quelli che hanno avuto un "destino differente" ma che... non sono più un problema.

 

Nessuno sa esattamente quanti sono stati gli assassinati che hanno ingrossato le fila interminabili dei No Problem!

 

Di loro non si occupano le persone che nel mondo dichiarano di difendere i diritti umani e praticano mestieri tanto redditizi quanto eleganti!

 

Recentemente alcuni politici e altre personalità hanno sentito l’urgenza di criticare Cuba per il processo giudiziario attuato contro mercenari traditori della patria salariati dal Governo di Washington e per le sanzioni applicate a vari terroristi in maniera legale, secondo le leggi vigenti a Cuba che non ha violato principi giuridici o norme internazionali, non ha danneggiato la pace del mondo, o danneggiato l’interesse legittimo di qualcuno: ha esercitato l’obbligo irrinunciabile di difendersi e lo ha fatto senza ricorrere alla guerra e alla violenza!

 

Cuba si difende da chi l'aggredisce e attenta alla sua sovranità organizzando dirigendo e finanziando i gruppi di traditori, mentre intensifica una guerra economica implacabile e minaccia di distruggerla! Nessuno può far finta di ignorare che questi gruppi sono stati creati da Washington, perché tutto questo si legge in documenti ufficiali pubblicati negli USA da molti anni; nessuno ha il diritto di non sapere che li dirige e sostiene il Governo nordamericano, perché è molto facile incontrare le informazioni, semplicemente visitando i siti in Internet, di questo governo.

 

Prima di calunniare Cuba, un sentimento elementare di giustizia, dovrebbe far condannare tutte le aggressioni alle quali viene sottoposta!

 

Coloro che si sono precipitati, di fronte ai passi indispensabili e necessari che Cuba ha dovuto adottare, a censurarla, ancora non hanno detto una parola per protestare contro la dichiarazione di Bush di tre mesi fa!

 

Forse stanno ancora applaudendo?