LETTERA APERTA AL PROCURATORE GENERALE DEGLI STATI UNITI


Nulla giustifica che i Cinque


rimangano in prigione


• Più di 650 intellettuali, artisti, scienziati, giornalisti e cinque Premi Nobel

 hanno firmato il documento

 

M.CASTAÑEDA –1 settembre 2005

 

Una causa profondamente umana come la lotta per la liberazione dei Cinque cubani tuttora detenuti nelle carceri degli Stati Uniti ha motivato più di 650 intellettuali a firmare una Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, Alberto Gonzales.

 

Il documento è stato reso noto ieri (30 agosto) nella Casa de las Américas alla stampa cubana e ai corrispondenti stranieri accreditati all’Avana dal presidente di questa istituzione, il poeta e saggista Roberto Fernández Retamar, accompagnato dai presidenti dell’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (UNEAC), Carlos Martí, e dell’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), Tubal Páez.

 

Hanno partecipato all’incontro i parenti dei Cinque, la madre e la sorella di Antonio Guerrero, le mogli di Ramón Labañino, René González e Gerardo Hernández.

 

 

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

 

Fernández Retamar ha letto il breve testo della Lettera Aperta:

 

“Come è stato reso noto dalla stampa internazionale, il 9 agosto scorso la Corte d’Appello dell’11º Circuito di Atlanta ha dichiarato nullo il processo svoltosi a Miami, dove sono stati condannati Gerardo Hernández Nordelo, René González Sehwerert, Ramón Labañino Salazar, Antonio Guerrero Rodríguez e Fernando González Llort, i quali si erano infiltrati nei gruppi estremisti cubano-americani del sud della Florida per ottenere informazioni sull’attività terroristica contro Cuba.

La loro detenzione era già stata dichiarata illegale dal Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite.

“Da sette anni questi cinque giovani sono rinchiusi in carceri di massima sicurezza; sono stati sottoposti a lungo ad isolamento nelle celle di punizione e due di loro sono stati privati del diritto di ricevere visite dei parenti.

“Adesso, dopo l’annullamento del processo, nulla giustifica la continuazione della loro prigionia. Questa arbitraria situazione, così dolorosa per loro e le loro famiglie, non si può prolungare. I firmatari reclamiamo la loro immediata liberazione”.

 

 

VOCI PERCHE’ SIA FATTA GIUSTIZIA

 

Finora hanno firmato il documento cinque Premi Nobel: Wole Soyinka, Adolfo Pérez Esquivel, Nadine Gordimer, Desmond Tutu e Rigoberta Menchú. L’elenco include nomi come i nordamericani Noam Chomsky, Harry Belafonte, Danny Glover, Rusell Banks, Alice Walter y Ramsey Clark.

 

Tra i firmatari figurano anche Mario Benedetti, Oscar Niemeyer, Ernesto Cardenal, Thiago de Mello, Eduardo Galeano, Manu Chao, Alfonso Sastre, Jorge Enrique Adoum, Daniel Viglietti, Danny Rivera, Isabel Parra, Víctor Víctor, Juan Madrid, Jorge Sanjinés, Edmundo Aray, Pablo Guayasamín, Pablo Marcano García, Leticia Spiller, Istvan Mestzaros e Theotonio dos Santos.

 

Un considerevole numero di cubani ha firmato il documento, tra i quali Alicia Alonso, Silvio Rodríguez, Pablo Milanés, Frank Fernández, Leo Brouwer, Cintio Vitier, Julio García Espinosa, Omara Portuondo, Roberto Fabelo, Carilda Oliver Labra, Nancy Morejón, Harold Gramatges, Esther Borja e Humberto Solás.

 

Fernández Retamar ha spiegato che continueranno a sommarsi intellettuali di tutto il mondo attraverso vari indirizzi elettronici:

liberenlos5@cubarte.cult.cu; freethe5@cubarte.cult.cu e www.liberenlos5.cult.cu

 

 

ADESSO NON E’ PIU’ SOLO L’OPINIONE

DI CUBA E DEI PARENTI

 

Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón Labañino, è appena tornata dagli Stati Uniti e ha raccontato a Granma Internacional come hanno ricevuto la notizia della sentenza del Tribunale di Atlanta.

 

“Il giorno in cui è stato reso noto l’annullamento del processo era martedì e non avevamo visite (nel carcere di Beaumont, Texas). Io l’ho saputo per mezzo di una telefonata da Washington, e Ramón da un prigioniero che lo aveva visto alla TV. Il suo avvocato non era riuscito a comunicare con lui. Giovedì ci siamo incontrati. È uscito abbracciando le sue figlie, abbracciando me”.

 

Elizabeth ha ritenuto che “Ramón gode in apparenza di buona salute, da molto tempo non si fa un check-up medico. Adesso appare in buone condizioni, addirittura più in salute, tenendo presente che l’animo è sollevato da questa sentenza di Atlanta. I giudici hanno deciso di fare giustizia, di rispettare le leggi e la Costituzione nordamericana, considerando che Miami non era la città per svolgere quel processo”.

 

Come si sente la famiglia? “Per noi come famiglia si apre una nuova strada. Non sappiamo quanto tempo ci vorrà, dipenderà dalla solidarietà internazionale e quest’evento realizzato qui nella Casa de las Américas ne è una dimostrazione, è un sostegno affinché molte persone nel mondo che non conoscevano il caso o che avevano qualche tipo di pregiudizio nei confronti del caso, si rendano conto che già non è più soltanto opinione di Cuba, delle loro famiglie, ma è opinione dei giudici nordamericani che il processo è stato illegale, giudizio avallato dal Gruppo della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU. Ti dico che abbiamo ragioni per sentirci ottimisti. Siamo sempre stati ottimisti perché non ci è mancata mai la speranza che questa vicenda si concluderà con il loro ritorno. Ma queste due decisioni così importanti ci danno una nuova spinta, più possibilità di sognare un prossimo ritorno. In tutto il dolore della separazione uno si sente alleviato dal sapere che forse il tempo di vederli liberi è più vicino”.

 

 

 

Voci per la giustizia

 

Un altro premio Nobel, José Saramago, ha aggiunto la sua firma alla Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, che esige l’immediata liberazione dei Cinque combattenti contro il terrorismo cubani. Angela Davis ha sottoscritto il documento

 

P.DE LA HOZ - 2 settembre 2005

 

Un altro premio Nobel, lo scrittore portoghese José Saramago, ha firmato la Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, nella quale più di 1.500 artisti, scienziati, giornalisti ed attivisti politici e sociali del mondo reclamano l’immediata liberazione dei Cinque cubani combattenti contro il terrorismo tuttora incarcerati in prigioni nordamericane, nonostante sia stato annullato il processo che li ha condannati a Miami.

 

Il documento, reso noto martedì scorso a L’Avana, ha avuto un’ampia ripercussione internazionale, anche in media statunitensi come il Los Angeles Times, San José Mercury News, Houston Chronicle, Univisión, El Diario (New York) e La Voz de las Américas, che mettono in risalto il sostegno di prestigiose figure intellettuali e livello internazionale.

 

Recensioni della missiva sono state pubblicate anche sui giornali argentini Página 12 e Clarín; Crónica Digital, del Cile; dal quotidiano El Tiempo e da Venezolana de Televisión, del Venezuela; dalla britannica BBC e da El Universal del Messico.

 

Dagli USA, l’accademica e combattente sociale Angela Davis ha firmato il documento poche ore dopo che questo è stato messo in circolazione. La sua firma ha un alto valore simbolico, in quanto tre decenni fa fu sottoposta a vessazioni dello stesso tipo di quelle sofferte dai Cinque Eroi nelle carceri nordamericane. Pochi mesi fa, a Berlino, la Davis ha dichiarato che "lottare per la libertà dei Cinque significa lottare contro il terrorismo nel mondo".

 

Nella misura in cui si viene a conoscenza del documento, altre voci intellettuali aderiscono. Tra queste ci sono quelle del noto cineasta brasiliano Walter Salles, regista di Diari di motocicletta; il celebre cantante portoricano Andy Montañez; la ballerina e promotrice culturale nordamericana Julie Belafonte e la famosa romanziera argentina Luisa Valenzuela.

 

 

 

 

Saramago confida nella

 liberazione di Cinque fratelli


• Il nordamericano Patch Adams, la messicana María Rojo e una delle vittime di Posada Carriles, nonchè l’economista venezuelano Jesús Marrero, si sono aggiunti ai firmatari della Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti

 

P. DE LA HOZ - 6/9/2005

 

In un gesto che ha dato la misura della sua onestà intellettuale e passione per la verità, lo scrittore portoghese José Saramago, uno dei sei premi Nobel firmatari della Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, ha manifestato personalmente ieri a Lisbona a Rosa Aurora Freijanes, moglie di Fernando González Llort, il suo impegno nella richiesta di liberazione immediata dei Cinque cubani combattenti contro il terrorismo.

 

Secondo quanto riporta Prensa Latina Saramago, che partecipava al festival del giornale ‘Avante’, organo del Partito Comunista del Portogallo, si stava incontrando con una lunga fila di persone che chiedevano il suo autografo su libri acquistati lì quando, incontrando Rosa Aurora, in un gesto di deferenza, ha interrotto la firma dei libri per dedicarsi a spiegare tutto quel che stavano facendo a favore dei Cinque.

 

Rosa Aurora e Jorge Castro, ambasciatore di Cuba in Portogallo, hanno esposto nei dettagli gli ultimi avvenimenti relativi al tema e la situazione di sequestro al quale sono sottoposti i prigionieri cubani da parte dell’Amministrazione Bush.

 

Frattanto continuano ad aumentare nel mondo le adesioni alla missiva esigente la liberazione dei Cinque, le cui sentenze sono state annullate il 9 agosto scorso dai giudici dell’Undicesimo Circuito degli Appelli di Atlanta.

 

Negli stessi USA Patch Adams, conosciuto come Il Medico della Risata; medico e clown che ha manifestato in ripetute occasioni la sua solidarietà nei confronti di Cuba, non ha esitato a mettere la sua firma in fondo al documento.

 

In queste ultime ore lo hanno fatto anche la nota attrice messicana María Rojo, l’economista palestinese Adel Samara, che sviluppa il suo lavoro di ricerca nelle difficili condizioni vissute dalla città di Ramallah ed il premiato uomo di teatro francese Jean Maríe Binoche, padre della popolare attrice Juliette Binoche.

 

Dal Venezuela è arrivata una firma di altro valore, quella di Jesús Marrero. Come si sa, questo economista è stato torturato da Luis Posada Carriles, il tristemente celebre Commissario Basilio, nei sotterranei della polizia politica di questa nazione. Marrero è una delle voci che con più forza si è fatta sentire nella campagna popolare venezuelana per l’estradizione di Posada a Caracas. Sottoscrivendo la richiesta di liberazione dei Cinque, ha dimostrato una volta di più la sua fede nella vera lotta al terrorismo, cosa che la politica di Washington, che non vuole sia fatta giustizia nel caso del pianificatore dell’attentato contro un aereo della ‘Cubana’ avvenuto di fronte alle coste delle Barbados, evita con spirito complice.
 

 

 

Più di 200 intellettuali spagnoli


per la libertà dei Cinque

 

Madrid, 8 settembre (PL). – Sono 218 gli intellettuali spagnoli delle più diverse tendenze che finora hanno firmato una lettera al Procuratore Generale degli Stati Uniti, sostenuta da migliaia di personalità mondiali che esigono la libertà dei Cinque prigionieri cubani.

 

Tra i firmatari del testo figurano scrittori, artisti, poeti, critici d’arte, professionisti delle più diverse sfere e di tutte le manifestazioni culturali, hanno segnalato a PL gli organizzatori della raccolta di firme in Spagna, che hanno consegnato una copia di quell’enorme quantità di firme.

 

La lettera indirizzata ad Alberto González, Procuratore Generale degli USA, ricorda che lo scorso 9 agosto la Corte d’Appello del 11º Circuito di Atlanta ha dichiarato nullo il processo svoltosi a Miami contro i Cinque combattenti contro il terrorismo.

 

Lì sono stati condannati ingiustamente e illegalmente Gerardo Hernández Nordelo, René González Sehwerert, Ramón Labañino Salazar, Antonio Guerrero Rodríguez e Fernando González Llort, che si erano infiltrati nei gruppi estremisti cubano-americani del sud della Florida per ottenere informazioni sull’attività terroristica contro Cuba, è spiegato nella lettera. La loro prigionia era già stata dichiarata illegale dal Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, hanno ricordato gli intellettuali.

 

Da sette anni - hanno aggiunto i firmatari - questi cinque giovani languono in carceri di massima sicurezza. Hanno sofferto l’isolamento nelle celle di punizione per lunghi periodi e due di loro sono stati privati del diritto di ricevere le visite dei loro parenti.

 

Adesso, dopo l’annullamento del processo, niente giustifica che continuino a stare in prigione. Questa arbitraria decisione, così dolorosa per loro e per i loro parenti, non si può prolungare. I firmatari esigiamo la loro immediata liberazione, conclude la lettera.

 

Che abbia fine il sequestro!


· La richiesta di liberazione immediata dei 5 cubani combattenti contro il terrorismo continua ad essere sottoscritta da illustri intellettuali. Solidarietà da Mosca e Parigi
 


P.DE LA HOZ 8 settembre 2005

 

Ad una settimana dalla divulgazione della Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, che chiede l’immediata liberazione dei Cinque cubani combattenti contro il terrorismo, basandosi sulla sentenza che ha annullato il processo prefabbricato che li ha condannati a Miami, 3.000 artisti, scrittori, leader politici e sociali, nonché accademici d’Europa, America Latina, nord America, Africa, Asia ed Oceania, hanno fatto propria questa richiesta.

 

Tra coloro che nelle ultime ore hanno siglato il documento si trovano l’attore francese Gerard Depardieu, protagonista della saga cinematografica del popolare eroe gallico Asterix ed interprete di films di qualità come Vatel, Volpone e Cyrano de Bergerac; il cantautore spagnolo Joaquín Sabina, attualmente immerso nella rivisitazione del suo canzoniere attualizzato Con buena letra II e nel lancio del singolo del suo nuovo album Pájaros de Portugal; il suo collega Joan Manuel Serrat, al quale decine di musicisti cubani hanno reso omaggio con il doppio album contenente versioni delle sue antologiche canzoni, nonché il brasiliano Leonardo Boff, uno dei fondatori della Teologia della Liberazione.

 

La missiva ha ricevuto il sostegno anche dell’illustre economista egiziano Samir Amin, noto ed apprezzato per i suoi contributi al pensiero marxista contemporaneo; lo scrittore ed attivista politico francese Bernard Cassen, direttore generale di ‘Le Monde Diplomatique’ e promotore dell’iniziativa ATTAC, che sta lottando per l’istituzione di una tassa sugli enormi profitti delle transazioni finanziarie, allo scopo di finanziare le politiche sociali; Aminata Traoré, del Malí, ex coordinatrice del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD), nonché leader della Rete Internazionale per la Diversità Culturale.

 

Hanno deciso di aderire, chiedendo un atto di giustizia, gli eurodeputati spagnoli Willy Meyer, di Sinistra Unita e Miguel Ángel Martínez, del Partito Socialista Operaio Spagnolo.

 

A Parigi è iniziata a circolare la traduzione francese del libro di versi scritto da Antonio Guerrero, uno dei Cinque, che continua ad essere ingiustamente detenuto, dal titolo Poèmes de ma hauteur, pubblicato per la collezione “Poeti dei Cinque Continenti”, delle edizioni ‘L’Harmattan’, in una traduzione di Marie Dominique Bertuccioli e con prologhi del cubano Roberto Fernández Retamar e dell’ispanista francese Marie Poumier. Il libro verrà presentato sabato mattina nella Festa de L’Humanitè.

 

In un altro contesto, quello della Fiera Internazionale del Libro di Mosca, inaugurata mercoledì, il tema del sequestro dei cubani combattenti contro il terrorismo ha occupato buona parte della giornata iniziale, nella quale il Comitato per la Liberazione dei Cinque della Federazione Russa ha fatto circolare la Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti e materiali informativi sulla situazione attuale di Gerardo, René, Ramón, Antonio e Fernando.

 

 

 

Importante sostegno

ai Cinque a Parigi

 

J.G. ALLARD — Parigi 13 settembre 2005

 

Due importanti personalità della scena pubblica francese, il segretario generale della Confederazione Generale del Lavoro Bernard Thibault e la senatrice Hélène Luc hanno firmato la lettera inviata al Procuratore Generale degli USA Alberto González esigendo la liberazione immediata dei Cinque eroi cubani incarcerati in territorio statunitense.

 

L’eminente sindacalista e la rispettata combattente politica hanno sommato le loro firme a quelle di migliaia di francesi nella Fête de l’Humanité, la grande festa popolare francese che si svolge ogni anno, su richiesta di Rosa Aurora, moglie di Fernando González, che accompagna una delegazione cubana che partecipa all’evento a Parigi

Il segretario generale Thibault dirige la più importante centrale sindacale francese, che riunisce decine di migliaia di lavoratori di quella nazione.

 

Firmando il documento la senatrice Luc ha ricordato che il Senato francese ha dato appoggio finanziario per la creazione della Casa Victor Hugo all’Avana Vecchia e ha segnalato la convinzione dei senatori che "Cuba deve vivere".

 

"Il ruolo di Cuba e la lotta che questa porta avanti contro il Governo degli USA – non contro il suo popolo – è ciò che ci unisce al suo popolo", ha detto la Senatrice. "Perciò dobbiamo aiutarla a realizzare grandi cose, grandi progetti", ha aggiunto.

 

La signora Luc ha detto che avrebbe conversato immediatamente con il Sig. Poncelet, presidente del Comitato degli Affari Esteri del Senato, sulle "iniziative che possiamo sviluppare per la liberazione di quei cinque cubani".

 

Ha anche indicato che il Partito Comunista Francese parteciperà a una delegazione ufficiale che si recherà alle Nazioni Unite, "principalmente per difendere il progetto di riforma dell’ONU presentato dal segretario generale Kofi Annan, che è stato oggetto di 750 emendamenti da parte degli USA, miranti a cancellare gli Obiettivi del Millennio". In questa opportunità vedrà anche come potrà intervenire a favore dei Cinque, ha assicurato la Senatrice.

 

Centinaia di migliaia di francesi visitano ogni anno la Fete de l’Humanité, gigantesca fiera dove sono rappresentate organizzazioni di sinistra di tutto il mondo.

 

Lo stand di Cuba nell’evento è stato inaugurato venerdì 9 settembre dall’ambasciatore cubano Rogelio Sánchez. La delegazione cubana è guidata dalla poetessa Nancy Morejón.
 

 

 

La parola è una sola: Libertà


• Un messaggio di incoraggiamento da parte di Leonard Peltier alla lotta per l’immediata scarcerazione dei Cinque cubani sequestrati nelle carceri nordamericane. Voci solidali da Stati Uniti e Francia. Presentato lunedì pomeriggio un nuovo libro di Antonio Guerrero

P.DE LA HOZ - 13 settembre 2005

 

Quando nella prigione di Lewisburg, in Pennsylvania, Leonard Peltier è venuto a conoscenza della Lettera Aperta indirizzata al Procuratore Generale degli Stati Uniti, sottoscritta da più di 3.000 personalità politiche ed intellettuali di tutto il mondo per esigere l’immediata scarcerazione dei Cinque cubani combattenti contro il terrorismo, non ha esitato a mettere la sua firma.

 

Il suo gesto implica un messaggio di incoraggiamento a cinque volontà di ferro come la sua, incolumi nella loro sfida alle forze più retrograde del Nordamerica. Dopo la sentenza dell’Undicesimo Circuito di Atlanta, che ha annullato le condanne del processo prefabbricato di Miami, c’è una sola parola da dire: libertà, libertà per Gerardo, René, Ramón, Antonio e Fernando.

 

Peltier conosce il valore della solidarietà con una giusta causa. Questo attivista del Movimento Indiano Americano, di nazionalità Iakota, è prigioniero dal 1975. Al pari di quelli che chiama "i miei fratelli cubani", è rimasto vittima di prove prefabbricate, false dichiarazioni giurate e di un processo giudiziario viziato.

 

La sua detenzione ricorda la lunga storia di violazioni dell’establishment nordamericano contro gli originari abitanti di questa nazione. Sono sempre di più le voci che chiedono la revisione del caso Peltier, così come quelle che chiedono si ottemperi, per quanto riguarda i Cinque, alla sentenza del tribunale d’appello di Atlanta.

 

Secondo il cineasta Bob Taicher, non esiste la minima giustificazione legale né morale al prolungamento della prigionia dei Cinque. Taicher è penetrato a fondo nelle perversioni dell’esercizio del potere nel suo paese, come ha dimostrato nel suo documentario Rush to War, che denuncia gli stratagemmi della Casa Bianca e del complesso militare-industriale per invadere l’Iraq.

 

Lo stesso spirito di far valere la giustizia ha animato il saggista e professore della John Hopkins University, Piero Gleijeses e la sua compagna, la scultrice Setsuko Ono, cognata di John Lennon; la critica teatrale Tish Dace e l’economista Edmund S. Phelps, che nelle ultime ore hanno aggiunto la loro firma al documento.

 

Circa 200 tra artisti, scrittori, accademici ed attivisti sociali nordamericani avevano firmato fino a ieri la Lettera Aperta.

 

Oggi (lunedì), alle ore 17, nel Centro ‘Dulce María Loynaz’ della capitale, la casa editrice ‘Editorial Letras Cubanas’ ha presentato Inseparabili, il nuovo libro di testimonianze liriche di Antonio Guerrero, scritto in prigione.
 

Definiscono ingiusto, ingiustificabile

e inconcepibile il sequestro

 

· Sono saliti a 3.900 gli intellettuali e le personalità pubbliche del mondo che chiedono la libertà per Gerardo, René, Ramón, Antonio e Fernando

 

P.DE LA HOZ - 19 settembre 2005

 

“Ingiusto, ingiustificabile, inconcepibile”. Così 3.900 intellettuali e personalità pubbliche del mondo giudicano il sequestro al quale continuano ad essere sottoposti i Cinque combattenti cubani contro il terrorismo nelle carceri nordamericane, dopo che il 9 agosto scorso un tribunale dell’Undicesimo Circuito d’Appello di Atlanta ha annullato la sentenza di condanna del processo prefabbricato di Miami.

 

Inizialmente siglata da 650 artisti, scrittori, accademici e attivisti politici e sociali il 30 agosto scorso, la Lettera Aperta diretta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, che sollecita la liberazione immediata dei prigionieri cubani, ha ricevuto un sostegno sempre maggiore con il passare dei giorni.

 

Tra le adesioni più recenti alla missiva figura quella di uno dei più famosi scrittori argentini, David Viñas, autore dei romanzi Hombres de a caballo (Premio Casa de las Américas, 1967), Prontuario e Jauría, nonchè dell’imprescindibile saggio Indios, ejército y frontera. Viñas ha sofferto le conseguenze del terrorismo scatenato con l’Operazione Condor, nella quale furono implicati gli Stati Uniti e le dittature sudamericane, uniti in una transnazionale del crimine. I suoi figli Maria Adelaida e Lorenzo Ismael “scomparvero” negli anni Settanta.

 

Dalla Spagna si sono uniti alla richiesta di libertà per i Cinque il cantautore Luis Eduardo Aute, dal riconosciuto prestigio per la sua opera musicale e poetica e José Luis Sampedro, uno dei più lucidi intellettuali di questo paese, autore di opere demistificanti del capitalismo attuale come el mercado y la globalización (2002) e delle magistrali narrazioni corte di Mar al fondo (1996). Hanno siglato la Lettera anche l’ispanista francese Paul Estrade, al quale si devono studi approfonditi su Martí e Carpentier, nonchè l’importante politologo nordamericano Michael Parenti, conosciuto per i suoi saggi La trappola del terrorismo, Democrazia per pochi, Uccidere una nazione e Contro l’impero.

 

A Parigi hanno aderito al documento le icone della scena musicale alternativa francese ‘Sergente Garcia’, i cui dischi Senza frontiere ed Il seme nascosto hanno segnato nell’ultimo lustro i nuovi percorsi del meticciato culturale.

 

 

 

Nuove e prestigiose voci si aggiungono

alla richiesta di liberazione

 

· Il tedesco Gunter Grass, altro Premio Nobel, ha firmato nelle ultime ore la Lettera Aperta al Procuratore Generale degli USA, che esige l’immediata liberazione di Gerardo, Ramón, René, Antonio e Fernando. Anche celebri cineasti sostengono questa giusta causa.

 

P.DE LA HOZ - 24 settembre 2005

 

 

Con la firma del tedesco Gunter Grass sono saliti a sette i Premi Nobel che sostengono la richiesta di porre fine al sequestro dei Cinque combattenti cubani contro il terrorismo, tuttora rinchiusi nelle carceri nordamericane nonostante che l’Undicesimo Circuito di Atlanta abbia annullato il 9 agosto scorso le sentenze arbitrariamente comminate da un tribunale di Miami.

 

Grass (Danzig 1927) è autore di romanzi assai apprezzati dalla critica e dai lettori, come "Il tamburo di latta", "Anni da cane" e "E’ una lunga storia", nonché uno dei più rispettati intellettuali europei per il peso pubblico delle sue prese di posizione. Solo pochi giorni fa, un sondaggio compiuto dall’Istituto Demoscopico Allensbach lo ha situato, assieme a Thomas Mann e Bertolt Brecht, tra i tre scrittori più importanti della lingua tedesca del secolo XX.

 

Lo scrittore portoghese José Saramago, il poeta e drammaturgo nigeriano Wole Soyinka e la romanziera sudafricana Nadine Gordimer, premiati col Nobel della Letteratura, nonchè l’attivista argentino per i diritti umani Adolfo Pérez Esquivel, la combattente sociale guatemalteca Rigoberta Menchú ed il vescovo sudafricano Desmond Tutu, col Nobel della Pace, figurano tra le personalità di spicco di più di 40 paesi che hanno indirizzato una Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti per chiedere l’immediata liberazione di Gerardo Hernández Nordelo, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, sottoposti da sette anni ad una crudele e ingiusta segregazione.

 

Fino a domenica le firme erano 4.933. Hanno siglato il documento scrittori, artisti, accademici, politici e influenti figure del mondo intellettuale e sociale, la cui adesione contribuirà a far si che il mondo conosca la situazione patita dai Cinque.

 

Tra coloro che nelle ultime ore si sono sommati alla richiesta figurano i cineasti Pierre Richard e Fernando (Pino) Solanas. Il famoso attore e realizzatore francese ha appena scritto il prologo ad un libro d’interviste a emblematiche figure della musica popolare cubana, realizzate dal giornalista colombiano Hernando Calvo Ospina, che si è presentato alla Festa de L’Humanitè appena conclusasi a Parigi. L’argentino Solanas ha conquistato nella recente Mostra di Venezia il Premio al Miglior Documentario e quello dei Diritti Umani per la pellicola La dignidad de los nadies, prolungamento dell’esauriente indagine iniziata con "Memorias del saqueo".

 

Secondo quanto riportato da Prensa Latina, più di mille portoghesi hanno indirizzato lettere all’Ambasciata degli Stati Uniti a Lisbona, affinché questa trasmetta al Procuratore Generale la necessità di porre fine alla carcerazione dei Cinque, situazione considerata violatoria delle stesse leggi nordamericane.

 

Anche il Comitato Brasiliano per la Liberazione dei Cinque Patrioti Cubani ha inviato più di mille messaggi diretti alle autorità nordamericane a favore dell’immediata scarcerazione.

 

 

Un sequestro insostenibile


• Un altro Premio Nobel, il fisico Zhores Alferov, si è sommato agli accademici e agli intellettuali che esigono l’immediata libertà per i Cinque cubani che hanno lottato contro il terrorismo



P. DE LA HOZ  - 9 ottobre

Due mesi dopo la sentenza del gruppo dei giudici di Atlanta che ha annullato le loro condanne, Gerardo, Antonio, René, Ramón e Fernando sono ancora reclusi, vittime d’un regime carcerario ingiusto e crudele. Ogni nuova voce che reclama l’immediata libertà dei Cinque cubani combattenti contro il terrorismo diviene un’accusa della miseria morale delle autorità nordamericane e del cinismo con il quale Washington sbandiera la sua falsa lotta contro il terrorismo.

 

Un altro Premio Nobel, il russo Zhores Alferov, noto scienziato di fama mondiale, ha firmato la "Lettera Aperta" indirizzata al Procuratore Generale degli Stati Uniti, per far sì che si compia quanto è stato deciso dalla Corte d’Appello che ha dichiarato nulle le sentenze del tribunale di Miami.

 

Con Alferov, deputato della Duma statale e membro del Comitato di Scienza ed Educazione dell’organo parlamentare, direttore dell’Istituto fisico-tecnico Ioffe di San Pietroburgo, sono già otto i Premi Nobel che esigono che si ponga fine a un sequestro legalmente insostenibile.

 

I sudafricani Desmond Tutu e Nadine Gordimer, la guatemalteca Rigoberta Menchú, l’argentino Adolfo Pérez Esquivel e il nigeriano Wole Soyinka sono stati i primi a firmare il documento.

 

Poi hanno firmato José Saramago e i tedesco Gunter Grass.

 

Alferov, di 75 anni, ha ottenuto il Premio Nobel di fisica nel 2000 per il suo rivoluzionario contributo allo sviluppo dei dispositivi semiconduttori di alta velocità, durante i decenni ‘60 e ‘70 del secolo scorso.

 

Le sue innovazioni scientifiche in questo settore si applicano nella complessa tecnologia delle stazioni orbitali, nella telefonia mobile e nei lettori dei CD.

 

Di origine Bielorussa, egli ha studiato nella ex Unione Sovietica. Questo fisico si è sempre distinto anche per il suo impegno etico con le cause più giuste dell’umanità.

 

Hanno firmato la Lettera Aperta per la libertà dei 5 anche lo scrittore argentino Mempo Giardinelli , il Premio Internazionale di Letteratura Romulo Gallegos (1933) con "Santo ofizio de la memoria" e il filosofo italiano Domenico lo Surdo, uno dei più noti studiosi del pensiero tedesco degli ultimi secoli.


 

Altri due pronunciamenti forti

e chiari a favore della verità

· Il combattente sociale nordamericano Mumia Abu-Jamal ed il cosmonauta russo Yuri Romanenko hanno firmato la Lettera Aperta al Procuratore Generale degli USA, che esige l’immediata liberazione dei Cinque cubani combattenti antiterroristi

P.DE LA HOZ 11/10/05

 

Ieri (martedì), si è saputo di due nuovi forti e chiari pronunciamenti a favore del trionfo della giustizia: quello del combattente sociale nordamericano Mumia Abu-Jamal e quello del cosmonauta russo Yuri Victórovich Romanenko, che hanno posto le loro firme sotto la Lettera Aperta al Procuratore Generale degli Stati Uniti, esigente l’immediata liberazione dei Cinque cubani combattenti contro il terrorismo.

 

I due illustri firmatari, così come 5.000 accademici, scrittori, artisti, scienziati e attivisti sociali e politici di tutti i continenti, chiedono alle autorità nordamericane la scarcerazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González, scagionati il 9 agosto scorso da un tribunale dell’Undicesimo Circuito di Atlanta, che ha annullato le condanne imposte da una corte di Miami.

 

Il prolungamento della carcerazione costituisce un’azione crudele e inumana e rivela la doppia morale dell’Amministrazione USA nella lotta al terrorismo.

 

L’adesione di Mumia ha uno straordinario valore simbolico trattandosi di un prigioniero che da più di vent’anni è rinchiuso nel braccio della morte, condannato per un assassinio che (è stato provato) non ha commesso. Mumia, scrittore e attivista della comunità afro-nordamericana, gode di un notevole prestigio internazionale per la sua consacrazione alla difesa della giustizia e della dignità.

 

La figura di Romanenko è rimasta indelebilmente impressa nella storia dell’Isola per essere stato il compagno di volo nella nave spaziale ‘Soyuz 38’ del cubano Arnaldo Tamayo Méndez, il primo cosmonauta latinoamericano. Entrambi rimasero nello spazio dal 18 al 26 settembre 1980. Romanenko ha svolto un notevole lavoro di solidarietà alla testa della Società d’Amicizia Russo-Cubana.