Chavez in Mar del Plata ha decretato la sepoltura dell'ALCA

 


4 novembre 2005 (PL) - Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha affermato, in Mar del Plata, la sepoltura dell'Area di Libero Commercio delle Indie (ALCA), iniziativa statunitense che i paesi del continente si rifiutano di accettare.

“Qui a Mar del Plata esiste la tomba dell'ALCA” ha esplicitamente detto il presidente in un forte discorso davanti a più di 50000 persone che si sono riunite nello Stadio Mondiale di questo famosa città argentina.


Chávez che é questo venerdì per assistere al IV Vertice delle Americhe dell'OEA, parlò per due ore in un atto organizzato per il III Vertice dei Popoli (alternativa all'ufficiale) che si é chiuso dopo tre giorni di intensi dibattiti.


Ha aggiunto che furono precisamente i paesi latinoamericani quelli che seppellirono il progetto annessionista degli Stati Uniti, che doveva entrare in vigore nel gennaio scorso.


Ha precisato, tuttavia, che gli uomini e le donne del secolo XXI hanno una sfida di maggior dimensione oltre a seppellire l'ALCA: trasformarsi negli assassini del modello capitalista neoliberale che si lancia da Washington contro l'America latina.


“Vinciamo la battaglia dell'ALCA, ma dobbiamo seppellire il neoliberalismo ed appoggiare l'ALBA (Alternativo Bolivariana per le Americhe), la vera integrazione liberatrice” enfatizzò lo statista in allusione alla controproposta del suo governo.


Ha evidenziato, inoltre, che tra le sfide, c'è quella che i paesi della regione si trasformino nei becchini del modello capitalista per partorire il socialismo del secolo XXI.


“Questa nuova aspirazione é generata dal ventre delle Americhe e siamo noi ora che dobbiamo sforzarci di portarla alla vita”.


Su questa stessa linea ha osservato che la costruzione del socialismo deve essere la ragione di vivere.


“Si tenta di salvare il pianeta e la sopravvivenza dell'essere umano, perché la società consumistica che ci tentano di imporre dal Nord sta distruggendo la Terra” ha affermato Chávez, interrotto varie volte dalla moltitudine in segno di appoggio ai suoi concetti.


Si é rammaricato che l'ambizione e la corsa disperata ai guadagni accechino i paesi ricchi fino al punto che non riescono a vedere il livello di distruzione, che non é un'invenzione e molto meno la visione di scienziati impazziti.


Il futuro è a rischio, perché le acque degli oceani si surriscaldano, gli uragani indemoniati spianano paesi interi e la cappa di ozono continua ad aprirsi; e di questo dobbiamo convincerli.


Nonostante tutto si é mostrato ottimista dicendo che con l'unità di tutti i paesi dell'America Latina “salveremo la vita ed avremo un mondo migliore”.