27/09/2005

 

In ogni quartiere:

 

 

Rivoluzione!



HÉCTOR ARTURO 27 settembre 2005
 

 

Notte di festa nella grande famiglia, perchè noi cubani siamo così quando festeggiamo quel che abbiamo costruito con le nostre stesse mani, 365 giorni l’anno e per tutta la vita.

 

Dal 27 al 28 settembre l’Isola si copre di bandiere e gagliardetti e più di otto milioni di compatrioti uniti in circa 133 mila Comitati di Dfesa della Rivoluzione ci raccontiamo, pianifichiamo l’avvenire, applaudiamo e diamo il benvenuto ai giovani che s’incorporano a 14 anni, volontariamente, nell’organizzazione. Scateniamo la nostra allegria per brindare ai successi, dopo aver gustato la caldosa che bolle all’aperto dal primo pomeriggio.

 

È cosi da sempre e sarà cosi, perchè i CDR sono nati per restare e crescere, sommarsi e moltiplicarsi, mai per dividere o fermarsi.

 

Siamo nati la notte del 28 settembre del 1960, quando quasi un milione di cubani ci siamo riuniti davanti al vecchio palazzo presidenziale per ricevere il Comandante in Capo che ritornava nella sua Patria, con la vittoria d’aver ottenuto una sede nell’organizzazione delle Nazioni Unite.

 

Due giorni prima Fidel aveva esposto la linea della Rivoluzione e chiamato le cose per nome, fatto insolito in quel foro delle Nazioni Unite abituato a parole vuote e orecchie sorde.

 

Riunito con i suoi compatrioti Fidel spiegò quel che era avvenuto a New York, dove dovette accettare il nobile e ospitale gesto della direzione dell’Hotel Teresa nel quartiere nero di Harem, che aveva aperto le porte alla delegazione cubana quando i proprietari dell’installazione riservata a Cuba, con un anticipo sufficiente, avevano annunciato che i cubani se ne dovevano andare per via delle pressioni della nascente mafia di Miami e dei loro amici di Washington.

 

Mentre il Comandante parlava si sentì una forte esplosione e poi altre e il popolo gridò "Viva la Rivoluzione" e Fidel intonò l’Inno Nazionale.

 

Il terrorismo contro Cuba si stava già praticando quasi dal gennaio del 1959, ma ha sempre ricevuto una risposta demolitrice...

 

Il Comandante disse: "Stabiliremo un sistema di vigilanza rivoluzionaria collettiva. Stanno giocando con il popolo e non sanno ancora chi è il popolo! Stanno giocando con il popolo e non sanno la tremenda forza rivoluzionaria che c’è nel popolo!"

 

Questi 45 anni trascorsi sono la prova migliore di quelle storiche verità.

 

Quella notte, pochi minuti prima della fine del discorso di Fidel, nascevano negli isolati di Cuba i primi CDR che solo sei mesi dopo davano il fatto loro ai quei vermi che facevano da quinta colonna interna ai mercenari sconfitti sulla spiaggia di Playa Larga e Playa Girón.

 

Da allora non ci sono stati compiti della Rivoluzione nei quali non siano stati presenti l’entusiasmo, le iniziative, la volontà, l’altruismo, la solidarietà, l’umanità e la combattività dei CDR.

 

L’alfabetizzazione, le vaccinazioni contro la poliomielite e altre malattie, l’eliminazione dei vettori, la raccolta di materie prime, la pulizia, l’abbellimento degli isolati, le scuole e i locali sociali, l’attenzione all’infanzia e agli anziani, la partecipazione di massa ai processi elettorali del Poder Popular e i lavori volontari in molti settori hanno caratterizzato l’epopea dei CDR.

 

Un compito è prioritario: la vigilanza, che è la ragione d’essere dei CDR, con la quale sono state impedite azioni del nemico terrorista e dei suoi alleati interni camuffati con le forme più sottili, che sono propagatori di falsi rumori, per creare scontento e possono persino creare mercenari o delinquenti comuni.

 

Notte dopo notte, alba dopo alba, per far sì che milioni dormano felici, migliaia di Cederisti realizzano le loro guardie, isolato per isolato.

 

Altre missioni, forse le più nobili e umanitarie di tutte quelle che compiono i Cederisti sono le donazioni di sangue volontarie che sono circa 500 mila l’anno, ossia una ogni 19 abitanti, mentre la OMS ne chiede una ogni 20 abitanti nei paesi industrializzati e una ogni 200 persone nei paesi del Terzo Mondo.

 

Oggi i CDR sono forse la maggior organizzazione di massa del mondo, e, anche se detrattori e manipolatori di verità lo vogliono negare, i Cederisti formiamo le fila di un’organizzazione non governativa – ONG e non saremo mai membri di un’organizzazione contro il nostro governo.

 

Allegri per le nostre vittorie e con l’animo pronto per rimediare errori e e deficienze, senza riposare con gli allori della gloria conquistata, i cubani festeggiamo oggi il 45º compleanno dei CDR agli ordini del nostro fondatore e principale coordinatore, il Comandante in Capo Fidel Castro, che ci ha insegnato sin dall’inizio che davanti al nemico imperialista e terrorista si deve stare sempre con la guardia in alto.