A 45 ANNI DALL’INIZIO DEI RAPPORTI DIPLOMATICI

Cuba e Cina: amicizia solida e in sviluppo



A.MUSA - 28 settembre 2005

 

Il nostro presidente Fidel Castro ha definito i rapporti tra Cuba e la Repubblica Popolare Cinese come un esempio di trasparenza e collaborazione, come devono essere i legami tra le nazioni che sostengono, praticano e costruiscono il socialismo.

 

In questi 45 anni di rapporti diplomatici dei quali oggi ricorre l’anniversario, i vincoli tra Cina e Cuba hanno superato abbondantemente la prova del tempo e si può affermare che proprio adesso si trovano nel miglior momento della loro storia.

 

Le visite del presidente Jiang Zemin a Cuba nel 1993 e nel 2001 e quelle del presidente Fidel Castro in Cina (1995,2003) hanno segnato il passaggio di questi rapporti ad una nuova fase di sviluppo complessivo, a partire dalla quale oggi esistono non solo solide basi, ma anche una maggiore volontà politica di approfondirli, ampliarli e continuare a difendere la nobile causa del socialismo, l’unità tra i popoli e il rispetto dei principi del Diritto Internazionale.

 

Fidel, durante la cerimonia di consegna della più alta decorazione cubana, l’Ordine José Martí, al presidente Hu Jintao durante la sua visita nel 2004, ha affermato che la Cina "è diventata obiettivamente una promettente speranza e il migliore esempio per tutti i paesi del Terzo Mondo".

 

Agli incontri dei due massimi dirigenti va aggiunto lo scambio frequente di visite ad alto livello e un accelerato e continuo rafforzamento della cooperazione, mutuamente vantaggioso in numerosi campi.

 

L’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese all’Avana, Li Lianfu, ha spiegato recentemente a Granma che il fermo rifiuto cinese al blocco nordamericano contro Cuba è conseguente con la politica estera di pace del suo paese e con il rispetto al principio della necessità di un ordine politico ed economico internazionale giusto e razionale.

 

"Il mio paese", ha assicurato l’Ambasciatore, "ringrazia Cuba per il suo sostegno alla politica cinese di riunificazione pacifica, sulla base del principio di un paese, due sistemi e di rifiuto nei confronti del separatismo".

 

I nessi economici tra i due paesi, nei quali la complementazione economica ha ampi spazi di sviluppo, contribuiscono al carattere esemplare dei rapporti bilaterali nella sfera politica.

 

Lo zucchero, il nichel e altri prodotti minerari dell’Isola sono molto richiesti nella grande nazione asiatica. Intanto gli articoli meccanici ed elettrici, gli oli, gli alimenti e i macchinari agricoli cinesi rispondono alle necessità cubane.

 

Nel 2004, i due paesi hanno firmato 16 accordi in varie sfere di interesse comune che riflettono in modo particolare la profondità, la portata e il sostenuto progresso dei rapporti economici e commerciali, incentrati sull’uguaglianza ed il reciproco vantaggio.

 

Questi accordi comprendono la cooperazione fitosanitaria, la biotecnologia, l’educazione, la sanità, l’acquicoltura, la meteorologia, le telecomunicazioni e l’elettronica, oltre ad altri settori e attività.

 

Il Governo cinese, su iniziativa propria, ha deciso di posticipare di 10 anni l’inizio del pagamento degli obblighi finanziari contratti coi crediti governativi concessi a Cuba tra il 1990 e il 1994. La decisione costituisce senza dubbio una prova di amicizia e fiducia, nonché un’altra espressione dell’eccellente stato dei rapporti.

 

I LEGAMI TRA PARTITI

 

"Quando Hu Jintao è stato per la prima volta a Cuba nel 1996 e non era ancora presidente, un giornalista di un’agenzia straniera gli rivolse una domanda sull’importanza della sua visita. Egli ha risposto: ‘È una visita a un paese dove c’è un Partito Comunista al potere, come nel mio. Questo fa sì che i rapporti siano speciali’".

 

José Armando Guerra Menchero, ambasciatore di Cuba a Pechino dal 1988 al 1999 e attualmente vice ministro degli Esteri, ricorda questo aneddoto segnalando il tema del Partito e in particolare il suo rapporto con le masse, come un aspetto importante dei vincoli tra le due nazioni.

 

"L’esperienza di Cuba al rispetto" – riferisce – "è di molto interesse per i dirigenti cinesi, secondo ciò che essi stessi manifestano".

 

Della sua missione diplomatica per più di un decennio in Cina, Guerra Menchero conserva grati ricordi e impressioni – tra i quali numerose dimostrazioni di affetto e rispetto verso il nostro paese da parte dei veterani combattenti e di altre persone -, così come un’ammirazione profonda per il popolo cinese, per la sua millenaria cultura, i suoi costumi e le sue tradizioni.

 

DAI CAMPI DI BATTAGLIA

 

Come è stato giustamente ricordato tante volte, la solida amicizia tra i due popoli nacque nei campi di battaglia per l’indipendenza di Cuba, nei quali migliaia di cinesi lottarono e diedero il loro sangue per la nostra liberazione dal colonialismo spagnolo. In questa lotta, come affermò il patriota Gonzalo de Quesada y Arostegui, molto vicino a Marti, non c’è mai stato un cinese-cubano traditore né disertore.

 

Cuba fu il primo paese del nostro emisfero a stabilire 45 anni fa rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare e a riconoscerla come unica e legittima rappresentante del popolo cinese. Così consta nella storica Prima Dichiarazione dell’Avana.

 

Oggi gli Stati Uniti accusano costantemente Cuba e Cina di violazione dei diritti umani e chiudono ipocritamente gli occhi di fronte al fatto che le due nazioni hanno fatto autentiche rivoluzioni che costruiscono il socialismo. Ognuna secondo le proprie condizioni e caratteristiche per garantire veri diritti umani ai loro popoli.