Comunicato speciale di sostegno alla lotta contro il terrorismo

 

Riaffermiamo il nostro impegno di combattere il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, nello stretto rispetto del Diritto Internazionale, delle norme internazionali di protezione dei

diritti umani e del Diritto Internazionale umanitario ragion

per cui, tra le altre azioni, rafforzeremo le nostre legislazioni nazionali e promuoveremo una cooperazione internazionale attiva ed efficace per prevenire, reprimere ed eliminare ogni manifestazione di questo flagello. Ci impegneremo anche ad adottare misure, prevenire ed eliminare il finanziamento e la preparazione di qualsiasi atto di terrorismo e a negare rifugio ai promotori, finanziatori, autori o partecipanti ad attività terroristiche. Ciò in conformità con il quadro giuridico internazionale e comprendendo le rispettive convenzioni internazionali, nonché le risoluzioni dell’Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

 

Riaffermiamo la necessità di evitare l’impunità per coloro che compiono atti di terrorismo ed esortiamo tutti gli Stati a cooperare pienamente, in conformità con gli obblighi imposti dal Diritto Internazionale, nella lotta contro il terrorismo e specialmente con quelli il cui territorio o contro i cui cittadini vengono commessi atti di terrorismo allo scopo di trovare, catturare, negare rifugio e consegnare alla giustizia, per il processo o l’estradizione, chi sostenga o faciliti il finanziamento, la pianificazione, preparazione o esecuzione di atti di terrorismo o dia rifugio sicuro, partecipi o tenti di partecipare a questi atti.

Comunicato speciale sulla necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti d’America a Cuba, compresa l’applicazione della cosiddetta Legge Helms-Burton

 

Considerando i riferimenti al tema

in questione nelle dichiarazioni di precedenti Summit di Capi di Stato

e di Governo ispanoamericani.

 

Riaffermiamo una volta di più che, nell’ottica della difesa del libero scambio e della pratica trasparente del commercio internazionale,

risulta inaccettabile l’applicazione

di misure coercitive unilaterali che pregiudicano il benessere dei popoli e ostruiscono i processi d’integrazione.

 

Ribadiamo il nostro più energico rifiuto all’applicazione di leggi e misure contrarie al Diritto Internazionale come la Legge

Helms-Burton ed esortiamo il Governo degli Stati Uniti d’America

a porre fine alla sua applicazione.

 

Chiediamo al Governo degli Stati Uniti d’America di ottemperare a quanto disposto nelle 13 successive risoluzioni approvate nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario che mantiene contro Cuba.

 

Sollecitiamo in particolare il Governo degli Stati Uniti a sospendere con effetto immediato l’applicazione delle misure adottate negli ultimi due anni con l’obiettivo di rafforzare e approfondire l’impatto della sua politica di blocco economico, commerciale e finanziario nei confronti di Cuba.

Esprimiamo la nostra solidarietà alle vittime e ai parenti delle vittime del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, ovunque atti di questa natura siano stati commessi e indipendentemente da chi vi abbia partecipato o li abbia eseguiti, di chi li abbia patrocinati e finanziati e dalle motivazioni che fungano da pretesto a tali crimini.

 

Esortiamo tutti gli Stati ad assicurare, in conformità con il Diritto Internazionale, che la condizione di rifugiato non venga utilizzata in modo illegittimo dai patrocinatori degli atti di terrorismo e che non si riconosca la rivendicazione di motivazioni politiche come causa di diniego di richieste d’estradizione di presunti terroristi.

 

Riaffermiamo il Comunicato Speciale sul terrorismo adottato nel XIV Summit Ispanoamericano e sosteniamo le pratiche svolte per ottenere l’estradizione o portare al cospetto della giustizia il responsabile dell’attentato terroristico contro un aereo della ‘Cubana de Aviación’ nell’ottobre 1976, che causò la morte di 73 civili innocenti.

 

Riaffermiamo il valore dell’estradizione come strumento essenziale nella lotta contro il terrorismo ed esortiamo quegli Stati che hanno ricevuto richieste d’estradizione di terroristi presentate da Stati Membri della nostra Comunità, a considerarle debitamente nel totale rispetto del quadro legale applicabile.

 

Chiamiamo tutti gli Stati che non lo hanno ancora fatto, a considerare la possibilità di entrare a far parte, urgentemente, di tutte le convenzioni e protocolli relativi al terrorismo per ottemperare alle obbligazioni derivate da detti strumenti, così come da tutti gli accordi internazionali che li costringono a offrire assistenza giuridica, processare e punire rapidamente e in modo appropriato coloro che finanziano, patrocinano, partecipano e commettono atti terroristici, (sempre nello stretto rispetto del Diritto Internazionale, dei diritti umani e del Diritto Internazionale umanitario), in particolare quelli commessi contro mezzi pubblici di trasporto di carichi o passeggeri, contro rappresentanze diplomatiche, installazioni turistiche o altre installazioni pubbliche.

 

Sollecitiamo gli Stati che, nel quadro delle Nazioni Unite, cooperino per risolvere tutte le questioni irrisolte allo scopo di adottare un Accordo Internazionale Contro il Terrorismo della più ampia portata.

 

 


 


 

 

 

Indiscutibile trionfo di

Cuba a Salamanca

 

 

15 ottobre 2005 (PL) - Un indiscutibile trionfo di Cuba é stato decretato in chiusura del XV Vertice Ispano-americano, con dichiarazioni contro il blocco, l’estrazione del terrorista Luis Posada Carrilles ed in difesa della Lettera delle Nazioni Unite.

L’approvazione del Comunicato Speciale sulla necessità di mettere fine al blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti ha dato un colpo duro alla politica di Washington; inquieto per l’inclusione del vocabolo blocco, per la prima volta, in un documento ufficiale della comunità regionale.

È un colpo alla guerra economica, genocida contro nostro popolo, ha espresso il cancelliere cubano Felipe Pérez Roque, coammentando la firma dei documenti del Vertice.

"Una vittoria politica e diplomatica, risultato dell’autorità di Cuba, della resistenza del nostro popolo con la direzione di Fidel Castro" ha assicurato il capo di diplomazia.

Pérez Roque ha qualificato questi documenti di sostegno alla lotta del popolo cubano come segnale inequivocabile per Washington "che speriamo sia capito".

Mentre, commentando le preoccupazioni della Casa Bianca, il presidente venezuelano Hugo Chávez ha ricordato la frase di Don Chisciotte, "che abbaino i cani, dopo cavalchiamo".

Chávez ha ammesso non sentirsi preoccupato per le inquietudine degli Stati Uniti, dopo la condanna alle sanzioni contro Cuba, ma il fatto più importante è che la comunità ispano-americana si sia pronunciata contro questo blocco criminale.

La portata del documento è ancora maggiore contemplando reiterati richiami al governo di George W. Bush, citoto per nome, a sospendere l’applicazione della legge Helms-Burton e le altre misure degli ultimi anni, in riferimento al recente piano di annessione promosso da Washington.

La vittoria cubana e venezuelana é stata completata anche dall’approvazione unanime di un' altra dichiarazione di appoggio alla lotta contro il terrorismo ed in favore del procedimento giudiziario del responsabile dell’attentato contro un aero civile nell' ottobre 1976.

Il presidente Chávez ha manifestato soddisfazione per l’appoggio generale alla petizione di estradare Posada Carriles e porlo al cospetto della giustizia per l’esplosione di un aereo di linea cubano e la morte di 73 civili innocenti.

La denuncia de L’Avana sulla doppia morale degli Stati Uniti in materia di terrorismo è stata ben ascoltata nel mondo, diffusa dai mezzi d'informazione, specialmente spagnoli come ABC, El País, La Razón y El Mundo, tutti concordi nel confermare il trionfo dell’isola a Salamanca.

I giornali hanno pubblicato i nessi tra Posada Carriles con l’Agenzia Centrale d’Intelligenza degli Stati Uniti, dove il criminale è detenuto in una dipendenza migratoria, dove è trattato come un re in realizzazione di un piano per permettergli di rimanere in questo paese.

Un altro risultato positivo del XV Vertice Ispano-americano é stata l’inclusione nella Dichiarazione Finale della volontà di tutte le nazioni al rispetto al multilateralismo, dei principi della Lettera dell’ONU e del diritto internazionale.

I 17 Capi di Stato e di governo presenti ed i rappresentanti delle restanti cinque nazioni membri della comunità hanno reiterato un’altra volta l’opposizione alle misure coercitive unilaterali.

Ricca per la sua storia, architettura e cultura, accogliente per la sua gente, nonostante il freddo e la pioggia, Salamanca ha sancito una discontinuità rispetto al periodo anteriore e decretato quindi una comunità con meno retorica e maggiore azione per la soluzione dei problemi sociali.

 

 

 

 

 

 

 

Successo di Cuba al

Forum Ibero-americano



14 ottobre 2005 (PL) - La stampa spagnola valuta come un successo di Cuba, di fronte agli Stati Uniti,   l'approvazione di una risoluzione speciale del XV Forum Ibero-americano, che condanna il blocco economico a questo paese.

Il quotidiano El Mundo nella sua edizione della Castiglia e Leon dedica il suo principale articolo di prima pagina all'avvenimento, e segnala che la delegazione cubana ha ottenuto che, tra le quindici risoluzioni promosse, due fossero quelle presentate da loro.

La cosa interessante è che si tratta di temi che sono diretti contro la politica del Governo di Washington, come il blocco, compresa la legge Helms Burton, ed il fatto relazionato con la lotta contro il terrorismo che include il caso del criminale Luis Posada Carriles.

Il quotidiano dedica, inoltre, una pagina completa ad entrambi i temi nella quale spiega i particolari del blocco, la portata della legge extraterritoriale ed il prontuario criminale di questo individuo difeso dal Governo di Washington.

Chiarisce che in questa occasione il testo sul blocco promosso è molto più ampio che in forum anteriori e si  accusa espressamente l'amministrazione di George W. Bush.

Osserva inoltre che la risoluzione è molto chiara riaffermando la difesa della libertà di scambio e della pratica trasparente del commercio internazionale,  definendo inaccettabile l'applicazione di misure coercitive unilaterali che colpiscono il benessere dei paesi ed ostacolino i processi d'integrazione.

Il giornale aggiunge che il forum chiede agli Stati Uniti di fermare l'applicazione delle misure adottate nel corso degli ultimi anni con carattere immediato, un chiaro riferimento all'intensificazione del blocco sotto l'amministrazione Bush.

Un altro quotidiano importante, ABC, intesta anche la sua edizione con titoli e sottotitoli sull'avvenimento e segnala che è la prima volta che un forum cambia la parola "embargo", col quale normalmente si cerca di ammorbidire l'impatto del termine, ed usa quella di blocco.

Il giornale dice che l'approvazione di questa risoluzione e quella sul terrorismo, sono un attacco alla politica degli Stati Uniti, perché sollecitano la sospensione del blocco e la consegna, alla giustizia venezuelana, di Posada Carriles.

Il giornale El Pais, quello di maggiore circolazione in Spagna, fa riferimento anch'esso alle due importanti risoluzioni che hanno motivato tanti commenti favorevoli ed emerge che entrambi i temi stanno nell'epicentro delle tese relazioni tra Stati Uniti e Cuba.

I temi furono segnalati alla conferenza stampa offerta dal segretario generale ibero-americano, Enrique Iglesias, perché numerosi giornalisti insistettero sul loro significato.

Prudentemente, in quanto i primi mandatari non avevano concluso ancora i loro incontri, Iglesias confermò che effettivamente ambedue le risoluzioni passarono all'analisi dei coordinatori nazionali e successivamente a quella dei ministri e così si ottenne il consenso.

Nelle interviste che ha avuto il ministro degli Affari Esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque, entrambi i temi (blocco e terrorismo) sono stati quelli che hanno riscontrato più interesse tra i giornalisti.

 

 

 

 


 

 

Spagna: appoggio a Castro contro USA

a vertice Zapatero
 

Salamanca 15/10/2005


Il vertice iberoamericano di Josè Luis Rodriguez Zapatero ha dato un forte

 

Salamanca 15/10/2005

I partecipanti meeting si preparano a ratificare documento
 

L'amministrazione USA considera 'inquietante' la notizia che i delegati riuniti da ieri a Salamanca per il summit ispano-americano, si preparino ad approvare una dichiarazione che condanna l'embargo statunitense su Cuba e chiede a Washington di concedere l'estradizione, reclamata dall'Avana e da Caracas, del terrorista anticastrista Luis Posada Carriles. Lo scrive il quotidiano spagnolo El Mundo, nella sua edizione on-line.
Nella riunione precedente l'inizio del 15esimo vertice ispano-americano, i ministri degli Esteri di 22 paesi di lingua ispano-portoghese hanno approvato una serie di dichiarazioni relative ai due punti citati precedentemente. Si prevede che i capi di Stato e di governo presenti al summit, che si concluderà oggi, ratifichino il documento, già diffuso dai ministri dei loro paesi.
Un portavoce USA in Spagna ha sottolineato, tuttavia, che l'amministrazione USA non rilascerà alcun commento ufficiale, se prima non avrà letto il contenuto del documento di Salamanca.

 

Madrid 15/10/2005
 

Venezuela entra a pieno

diritto nel Mercosur

 

Il Venezuela sarà da dicembre membro a pieno diritto del Mercosur che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Lo ha annunciato il ministro degli esteri uruguaiano Reinaldo Gargano al vertice di Salamanca, citato da Europa Press.
L'entrata del Venezuela, ha detto Gargano, darà "una nuova dimensione" al Mercosur che si estenderà "dal Caribe alla Terra del Fuoco", e darà "un peso diverso" ai negoziati attualmente in corso con l'Unione Europea.
Il Venezuela, che è presente a Salamanca col suo presidente Hugo Chavez, diverrà così il quinto membro del Mercato comune dell'America del sud creato il 26 marzo del 1991 con il Trattato di Asuncion.
Il Mercosur è un trattato economico che ha una cornice politica volta a garantire la stabilità necessaria per lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali fra i paesi membri.
(swissinfo)

 

sostegno a Cuba, malgrado l'assenza di Fidel Castro, difendendo le sue posizioni e condannando come mai prima in altri vertici l'embargo degli Stati Uniti verso Cuba.


Le risoluzioni, approvate dai ministri degli esteri in una riunione preliminare, dovrebbero essere ratificate dai capi di stato e di governo nel vertice, apertosi oggi con una cerimonia presieduta da re Juan Carlos, nella quale Zapatero ha lanciato la proposta di un "modello iberoamericano per la gestione delle immigrazioni" verso l'Europa.


L'immigrazione è uno degli argomenti in agenda del vertice insieme agli aiuti ai paesi colpiti dall'uragano Stan e alla necessità di fare entrare l'America Latina nell'agenda europea, ma Cuba è riuscita ad eclissare tutti questi argomenti con i suoi trionfi politici.

 

In una risoluzione approvata dai ministri degli esteri sulla necessità di porre fine all'embargo americano, si chiede "agli Stati Uniti che con carattere immediato si blocchi l'applicazione delle misure adottate negli ultimi due anni che hanno avuto l'obiettivo di inasprire l'impatto della sua politica di blocco a Cuba". In vertici precedenti i capi di stato iberoamericani avevano condannato la Legge Helms-Burton ma mai con termini cosi duri rispetto agli Stati Uniti e senza utilizzare il termine "blocco", sempre usato dalle autorità cubane.


"Il vertice di Salamanca ha fatto un passo avanti e ha espresso con accresciuto vigore la sua condanna contro la Legge Helms-Burton", ha esultato il Ministro degli Esteri cubano, Felipe Perez Roque.


L'altro motivo di soddisfazione per Cuba è stata l'inclusione, nella risoluzione sulla lotta contro il terrorismo, della richiesta di estradizione in Venezuela del presunto terrorista anticastrista Luis Posada Carriles, in prigione negli Stati Uniti, dopo il rifiuto di Washington di estradarlo precedentemente in quel paese.


Posada, ex membro della CIA e dell'esercito americano, è considerato responsabile dell'attentato terroristico ad un aereo di Cubana di Aviacion dell'ottobre 1976, che causò la morte di 73 persone, e inoltre della morte dell'italiano Fabio di Celmo, morto in uno degli alberghi cubani contro i quali Posada eseguì attentati con bombe nel 1997. Fuggito da un carcere venezuelano nel 1985, è stato arrestato a Miami il 17 maggio scorso.


Per Madrid la risoluzione, che avviene sicuramente non nel miglior momento per quanto riguarda i rapporti con Washington, non è una dichiarazione contro gli Stati Uniti. "È una dichiarazione contro il terrorismo. Si tratta di una richiesta ai tribunali americani. Si potrebbe permettere la famiglia iberoamericana di non appoggiare l'estradizione di un terrorista?", ha detto il numero due del Ministero degli Esteri spagnolo, Bernardino Leon.


Contemporaneamente, contro Castro, rimasto a L'Avana ufficialmente per gestire personalmente gli aiuti medici alle vittime dei paesi centroamericani colpiti dall'uragano Stan e del terremoto di Pakistan, la Fondazione per i diritti umani a Cuba ha presentato all'Audiencia Nacional di Madrid una denuncia per genocidio, terrorismo e gravi violazione di diritti umani.


Anche se è stata presentata dopo che il Tribunale Costituzionale ha stabilito la giurisdizione universale dei tribunali spagnoli per questi reati, la denuncia finirà per essere archiviata, ha detto il procuratore capo, Candido Conde-Pumpido, poiché si tratta di un capo di stato in carica.


Più energico è stato il ministro degli esteri cubano: "Nessuno al mondo può arrestare allegramente Castro", ha detto Perez Roque.


Confermata l'assenza di Castro, sarà il presidente venezuelano Hugo Chavez ad attirare l'attenzione mediatica con un comizio che prevede di dare domani al margine del vertice, nel quale inizialmente era prevista la partecipazione di Castro. Chavez arriverà domenica sera in Italia, dove incontrerà Silvio Berlusconi, Carlo Azeglio Ciampi e Romano Prodi.

(swissinfo)

 

 

 

 

 

 

 

E’ stato inaugurato a Salamanca il


XV Summit Ispanoamericano a livello di

 

Capi di Stato e di Governo


I ministri degli Esteri hanno approvato a schiacciante maggioranza i Comunicati Speciali

presentati da Cuba contro il terrorismo ed il blocco

 


N. DÍAZ – Salamanca, 13 ottobre 2005

 

 

E’ iniziato oggi (venerdì 14), il XV Summit Ispanoamericano a livello di Capi di Stato e di Governo nella Sala Maggiore del Palazzo delle Esposizioni e dei Congressi di questa città.

 

L’appuntamento è stato preparato dalle riunioni dei Coordinatori Nazionali e dei responsabili della Cooperazione, così come dai ministri degli Esteri che giovedì, in una giornata considerata fruttifera e produttiva, hanno approvato i documenti basilari del Summit: la Dichiarazione Finale e dodici Comunicazioni Speciali che verranno analizzati oggi e domani (sabato).

 

I Capi di Stato e di Governo, secondo quel che è stato comunicato alla stampa accreditata, hanno concentrato il loro lavoro su tre tematiche: la realtà socioeconomica della Comunità, la migrazione e la proiezione internazionale della Comunità Ispanoamericana.

 

Il presidente del Governo spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, ha presieduto il dibattito chiamato ad analizzare il primo tema, che ha come obiettivo la definizione di un’Agenda e di una Dottrina ispanoamericane di sviluppo, nonchè di mettere a punto posizioni congiunte rispetto a sfide come le Mete di Sviluppo del Millennio e l’Alleanza contro la Fame e la Povertà.

 

Il presidente messicano Vicente Fox, ha presieduto il dibattito sul tema migratorio, mentre in quello della proiezione internazionale sono intervenuti per primi i presidenti di Argentina e Cile.

 

Si è anche svolta una sessione congiunta dei forum Imprenditoriale e Civico, così come altre iniziative presiedute dai reali di Spagna.

 

SOLIDARIETA’ CON I CINQUE EROI

 

Giovedì sera si è svolto qui un incontro di solidarietà organizzato dal Forum Salamanca 2005, dedicato ai Cinque Eroi cubani prigionieri dell’impero per aver lottato contro il terrorismo.

 

Il libro Il merito è quello di essere vivo, sui più di 600 attentati falliti contro il Presidente Fidel Castro, è stato presentato e commentato ai partecipanti dallo stesso autore.

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ stato unanime il sostegno dei Ministri degli Esteri

 

ispanoamericani alla lotta contro il blocco e per

 

l’estradizione di Luis Posada Carriles

 

Ha affermato Felipe Pérez Roque nella conferenza stampa svoltasi alla fine della seconda riunione ministeriale del Summit. Ha espresso soddisfazione per il sostegno ricevuto dai due comunicati speciali presentati da Cuba, che faranno parte delle deliberazioni dell’appuntamento. Ha elogiato il clima di lavoro e di franchezza nei dibattiti.

N.DÍAZ / Salamanca 14 ottobre 2005

 

“Un segnale chiaro e inequivocabile del sostegno della comunità ispanoamericana alla lotta del popolo cubano per la fine del blocco impostogli da più di 4 decenni dal Governo degli Stati Uniti e che costituisce il principale ostacolo al nostro sviluppo economico e sociale”. Così ha definito il ministro degli Affari Esteri Felipe Pérez Roque l’approvazione unanime del Comunicato Speciale sul tema in questo XV° Summit di Salamanca.

 

Uguale considerazione ha fatto a proposito del Comunicato Speciale sul terrorismo, presentato da Cuba e che – ha detto il Ministro – il Governo degli Stati Uniti deve intendere come una dimostrazione dell’appoggio dei nostri paesi “alle pratiche svolte per ottenere l’estradizione del responsabile dell’attentato terroristico a un aereo della ‘Cubana de Aviación’, avvenuto nell’ottobre del 1976, che causò la morte di 73 civili innocenti e portarlo di fronte alla giustizia”, cioè di Luis Posada Carriles.

 

Nella sala V del Palazzo dei Congressi e delle Esposizioni, stipata di giornalisti, il ministro cubano degli Esteri ha spiegato di essere lì per condividere “la nostra soddisfazione per il comunicato speciale del Summit sulla necessità di porre fine al blocco imposto dal Governo degli Stati Uniti d’America a Cuba, compresa l’applicazione della cosiddetta Legge Helms-Burton”.

 

Questo documento afferma tra le altre cose che “risulta inaccettabile l’applicazione di misure coercitive unilaterali che danneggiano il benessere dei popoli e ostruiscono i processi d’integrazione”.

 

Nella dichiarazione – ha spiegato Pérez Roque – si riafferma ancora una volta “la difesa del libero scambio e della pratica trasparente del commercio internazionale” che viene violata dal blocco degli Stati Uniti contro Cuba.

 

Il testo ribadisce “il più energico rifiuto all’applicazione di leggi e di misure contrarie al Diritto Internazionale come la Legge Helms-Burton” – punto chiave del blocco –, “ed esorta il Governo degli Stati Uniti d’America a porre fine alla sua applicazione”.

 

Il documento dice anche: “Chiediamo al Governo degli Stati Uniti d’America di compiere quanto stabilito nelle 13 risoluzioni successive approvate nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario che mantiene contro Cuba”.

 

“Ci sembra importante” – ha sottolineato – “che il Comunicato segnali alla fine: ‘Sollecitiamo il Governo degli Stati Uniti soprattutto a bloccare con decorrenza immediata l’applicazione delle misure adottate nel corso degli ultimi due anni con l’obiettivo di rafforzare e approfondire l’impatto della sua politica di blocco nei confronti di Cuba”.

 

Noi cubani che partecipiamo alla conferenza stampa sappiamo che il coraggioso paragrafo approvato dai ministri ispanoamericani costituisce una chiara allusione alle misure adottate dall’Amministrazione di George W. Bush nel maggio dell’anno scorso, che hanno approfondito il carattere genocida del blocco.

 

“Abbiamo espresso agli altri paesi che compongono la comunità ispanoamericana il nostro ringraziamento per questo appoggio, per questo segno inequivocabile e chiaro di sostegno alla lotta condotta dal popolo cubano per la soppressione del blocco costatoci più di 82 miliardi di dollari negli ultimi quattro decenni e che costituisce oggi il principale ostacolo allo sviluppo economico e sociale dei cubani”, ha indicato Pérez Roque.

 

“Il blocco” – ha sottolineato – “è un esempio di violazione generale, flagrante e sistematica dei diritti di tutto il nostro popolo”.

 

“Ci pare che il Summit di Salamanca abbia fatto un passo avanti nell’incisività della dichiarazione, nella chiarezza della sua posizione rispetto al tema. In tutti i summit precedenti è stato espresso il rifiuto della Legge Helms-Burton, del blocco contro Cuba e questo Comunicato Speciale di Salamanca è un’espressione di solidarietà tra i paesi ispanoamericani”.

 

LA RIAFFERMAZIONE DEL RIFIUTO DEI SUMMIT ISPANOAMERICANI NEI CONFRONTI DEL TERRORISMO

 

Il Ministro cubano ha spiegato alla stampa che, sempre su proposta della delegazione cubana ed anche in questo caso all’unanimità, è stato approvato un Comunicato in appoggio alla lotta contro il terrorismo “che sostiene le posizioni che noi paesi ispanoamericani abbiamo adottato nei summit precedenti, come la riaffermazione del nostro impegno a combattere il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, nonchè quello di adottare misure per prevenire ed eliminare il finanziamento e la preparazione di qualsiasi atto terroristico, negare rifugio ai finanziatori, agli autori e agli organizzatori o patrocinatori degli atti di terrorismo”.

 

“Mi interessa sottolineare in modo speciale”, ha detto, “che nel testo facciamo riferimento al Comunicato Speciale sul terrorismo adottato nel XV Summit Ispanoamericano ed esprimiamo il nostro sostegno alle pratiche svolte per ottenere l’estradizione e portare di fronte alla giustizia il responsabile dell’attentato terroristico a un aereo della ‘Cubana de Aviación’ avvenuto nell’ottobre 1976, causante la morte di 73 civili innocenti. Tutti sanno che è il terrorista internazionale Luis Posada Carriles, autore di molteplici crimini e atti di terrore contro cittadini cubani e di altri pesi, compresi nordamericani”.

 

“Posada Carriles” – ha denunciato Pérez Roque – “si trova in questo momento detenuto negli Stati Uniti in un’installazione dell’Immigrazione, trattato come un re ed è in marcia un piano per permettergli di vivere in quel paese utilizzando l’insostenibile pretesto che, se deportato in Venezuela, potrebbe venire torturato”.

 

“Questo è un utilizzo perverso della Convenzione per la prevenzione e la sanzione dei delitti di tortura, che non ha nulla a che vedere con lo spirito di questa legislazione e serve solo a negare l’estradizione” , ha spiegato.

 

Pérez Roque ha ricordato che continua ad essere vigente negli Stati Uniti il processo di richiesta d’estradizione che il Governo del Venezuela ha fatto pervenire. “In tal senso” – ha aggiunto – “l’ultima parola deve dirla la segretaria di Stato Condoleezza Rice”.

 

Il testo recita inoltre che “riaffermeremo il valore dell’estradizione come strumento essenziale nella lotta contro il terrorismo ed esorteremo quegli Stati che hanno ricevuto richieste d’estradizione di terroristi presentate da paesi membri della nostra comunità, a prenderle in considerazione come dovuto, attenendosi al quadro legale applicabile”.

 

Il Ministro cubano ha affermato: “Speriamo che il Comunicato dia un chiaro segnale dell’appoggio dei paesi ispanoamericani a questa richiesta. Questi testi verranno considerati dai capi di Stato ma mi sembra che abbiano già ricevuto un esplicito consenso e che là a Cuba, nella nostra Patria, verrà ricevuta con soddisfazione questa notizia”.

 

AMBIENTE POSITIVO NELLA RIUNIONE

 

Rispondendo alle considerazioni di uno dei giornalisti presenti nella conferenza stampa, secondo le quali i due comunicati potrebbero avere meno forza in quanto non inclusi nel testo della Dichiarazione Finale, Pérez Roque ha negato questa possibilità ed ha spiegato che, fin dal Summit precedente, era stato deciso di fare un documento finale snello, incentrato soprattutto sulla discussione che i capi di Stato terranno su altri temi.

 

“Al contrario” – ha sottolineato – “in questo modo si è voluto trattare più ampiamente ed incisivamente di prima questi temi e pertanto siamo molto soddisfatti di questa formula”.

 

Rispetto agli altri comunicati speciali approvati, il ministro degli Esteri cubano ha detto che sono stati dodici e che in un solo caso la nostra delegazione non ha dato il suo consenso. “Si tratta” – ha precisato – “di un comunicato relativo alla situazione interna del Nicaragua, il cui testo ne riprende un’altro adottato nella OSA, dalla quale Cuba è stata esclusa per decisione del Governo nordamericano e della quale pertanto non accettiamo le deliberazioni e le risoluzioni”.

 

“Ci dissociamo inoltre in base al principio che debba essere rispettato il principio della sovranità e che gli affari interni dei singoli paesi non vadano giudicati”.

 

Ha messo in risalto che questo è il Summit Ispanoamericano che ha dedicato più spazio alla discussione, ha creato un ambiente migliore per poter discutere con franchezza, senza la pressione del tempo od eccessive esigenze protocollari. “Quella dei ministri è stata una riunione di lavoro ed apprezziamo il fatto che il programma preparato dai capi di Stato segua l’idea di privilegiare il dibattito. La riunione appena terminata, presieduta dal ministro Moratinos, è stata caratterizzata da un produttivo, ampio e fruttuoso dibattito su temi d’interesse prioritario per i nostri popoli”.
 

 

 

 

 

 

 

Si è svolta la sessione congiunta

dei forum sociale e imprenditoriale

ispanoamericani

 

Salamanca, Spagna, 14 ottobre (PL)

 

La prima giornata della riunione dei Capi di Stato e/o di Governo di questo XV Summit ispanoamericano è iniziata oggi con la sessione congiunta dei forum sociale e imprenditoriale, presieduta dai principi delle Asturie.

 

Questa era l’ultima delle iniziative precedenti l’appuntamento principale.

 

Le riunioni dei due forum si sono concluse ieri con l’approvazione di distinti documenti, che sono stati trasmessi ai capi di Stato e di Governo perchè li esaminino allo scopo di incorporarli ai documenti che usciranno da questo Summit e che, si suppone, costituiranno la base del lavoro immediato della Segreteria Generale, inaugurata da questa edizione.

 

La riunione inaugurale è stata conclusa dalla prima vicepresidentessa del Governo spagnolo, María Teresa Fernández de la Vega. Vi hanno partecipato i rappresentanti di più di 120 imprese iberiche e latinoamericane, nonchè alcuni invitati speciali.

 

Fernández de la Vega ha lanciato un appello a trasformare questo primo incontro imprenditoriale ispanoamericano in un appuntamento annuale; ha riconosciuto la serietà con la quale i delegati si sono proposti di affrontare le sfide economiche odierne e di domani nel mondo globale, sottolineando che le sue conclusioni arricchiranno la riunione dei Capi di Stato e/o di Governo.

 

Ha ricordato che altri Summit sono stati testimoni della creazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, così come della messa in marcia e dello sviluppo di strumenti d’integrazione economica, aggiungendo che in tutti questi appuntamenti diventava sempre più chiara la necessità di unire gli sforzi per far acquisire un maggior peso politico-economico all’area ispano-americana.

 

Il Primo Forum Sociale ha elaborato un esteso manifesto nel quale vengono sviluppate due idee fondamentali: una proposta per un’agenda sociale ispano-americana e un’altra per la creazione di un meccanismo permanente e inclusivo di partecipazione sociale.

 

Per quanto riguarda il primo punto vengono enfatizzati gli obiettivi di sviluppo del millennio, come le politiche di crescita, equità e pieno impiego, la cooperazione internazionale nei paesi a reddito medio, nonchè i problemi combinati del debito estero e dello sviluppo. Ne derivano una serie di raccomandazioni per i Capi di Stato e di Governo, altre per il sistema ispanoamericano ed un’altra serie a parte riguardanti il settore produttivo ed economico-sociale, anche queste dirette ai capi di Stato e di Governo ed al sistema dei Summit.

 

Rispetto al meccanismo permanente proposto, il documento argomenta che è necessario per poter dare continuità ed applicazione agli accordi, ai programmi ed in generale alla lotta contro la povertà e, nello stesso tempo, esaminare e discutere il lavoro svolto.

 

In questo senso il testo propone che si lavori da subito allo scambio d’informazioni sulle agende e le altre iniziative dei summit, si formulino suggerimenti ai responsabili politici della comunità ispanoamericana, si articolino strategie per la riduzione della povertà e politiche pubbliche sul piano economico e sociale.

 

 

 

 

 

 

 

Si conclude oggi la riunione ministeriale

 del XV Summit Ispanoamericano


• I ministri degli Esteri prepareranno i documenti finali dell’appuntamento. E’ arrivata oggi la maggior parte dei Capi di Stato. E’ stata confermata la partecipazione del presidente Hugo Chávez
 

N.DÍAZ - Salamanca, 12 ottobre

 

I ministri degli Esteri ispanoamericani hanno cominciato mercoledì l’analisi dei documenti finali del XV Summit, che comprende la Dichiarazione Finale e 12 comunicati speciali, che sono stati approvati dai Coordinatori e dai responsabili della Cooperazione dopo tre giorni di ardui e intensi dibattiti.

 

Il ministro degli Esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque, è arrivato mercoledì in questa città per partecipare agli incontri ministeriali.

 

Tutto indica, stando alle diverse fonti consultate, che attorno a mezzogiorno di oggi (giovedì) i ministri degli Affari Esteri avranno approntato per l’approvazione dei Capi di Stato e/o di Governo tutti i documenti.

 

La Colombia e la Bolivia hanno sottoposto all’esame della riunione ministeriale i loro comunicati speciali, che però non sono stati analizzati dagli esperti.

 

Finora (mercoledì) si trovano qui 16 dei 22 ministri. Ancora non sono arrivati, o non arriveranno, quelli del Guatemala, Costa Rica, Panama, Brasile, Argentina e Portogallo, rappresentati da altri funzionari.

 

Secondo quanto è trapelato Pérez Roque, nel primo dibattito di mercoledì, ha toccato il tema della revisione del debito per l’educazione, proposta dalla Spagna, che dovrà essere dibattuto e definito per i benefici che implica per la comunità ispanoamericana.

 

L’educazione è stata oggetto di analisi sin dal Summit di Bariloche (Argentina), svoltosi nel 1995, dove si lavorò sotto lo slogan "L’Educazione come fattore essenziale dello sviluppo economico e sociale".

 

Poi, prima del IX Summit dell’Avana, i ministri del settore riuniti nella capitale cubana considerarono l’urgente necessità di potenziare il trattamento del tema nella comunità ispanoamericana. Allora, secondo uno studio dell’UNESCO, solo il 74% dei bambini in età scolastica frequentava la scuola, situazione che si è ulteriormente deteriorata dopo un decennio di neoliberismo, raggiungendo cifre allarmanti.

 

Senza dubbio in questi tre giorni sono venute a galla con maggiore o minor forza le necessità comuni dei popoli che compongono questo forum di accordi e cooperazione. Ma nello stesso modo sono emerse le differenze sostanziali nel momento di analizzare i problemi.

 

Per oggi (giovedì) è prevista l’inaugurazione dei Forum Imprenditoriale e Civico, che lavoreranno parallelamente alla riunione dei ministri degli Esteri, che dovrebbero essersi conclusi nel pomeriggio.

 

E’ cominciata ad arrivare la maggior parte dei Capi di Stato e/o di Governo, tra i quali i presidenti del Cile, Honduras, Uruguay, Brasile, Colombia, Venezuela, Messico, Paraguay, Portogallo e Panama, così come il Re di Spagna e il Segretario generale delle Nazioni Unite.

 

Il ministro degli Esteri della Spagna, Miguel Angel Moratinos, ha appoggiato mercoledì la proposta del presidente venezuelano Hugo Chávez di creare un Fondo Umanitario Internazionale e ha sottolineato i contributi di Cuba a favore della comunità ispanoamericana.

 

In dichiarazioni alla stampa durante il Forum Ispanoamericano della Comunicazione, Moratinos ha sottolineato che il Venezuela e Cuba promuovono impegni e proposte a vantaggio di tutte le nazioni.


 

 

 

 

 

 

 

 

Cancelliere cubano a Salamanca per

 

assistere a Forum Ibero-americano

 

Il cancelliere , Felipe Pérez Roque, é arrivato  per assistere al consiglio ministeriale

al XV Forum Ibero-americano di Capi di Stato e di Governo

 

12 ottobre 2005 (PL)

 

Presentano un libro sugli attentati falliti contro Fidel Castro

 

Dopo aver assistito a Parigi, alla conferenza dell'UNESCO ed un breve soggiorno di transito a Madrid, Pérez Roque si é recato immediatamente a Salamanca per incorporarsi alle due giornate di deliberazioni previste per i capi delle diplomazie dei paesi membri della comunità regionale.

I titolari degli Affari Esteri prevedono analizzare il progetto di Dichiarazione Finale ed i testi di più di una decina di comunicati o pronunciamenti speciali, prima di sottometterli all'approvazione definitiva dei dignitari, sabato prossimo.

Cuba, nell'appuntamento di Salamanca, é favorevole all'inclusione nel documento conclusivo dell'impegno delle nazioni di difendere il multilateralismo, dei principi contemplati nella Lettera delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale.


Per questo la Dichiarazione Finale sarà un documento semplice, di appena alcuni fogli, mentre i paesi promuovono una serie di pronunciamenti paralleli.

La delegazione cubana ha fatto circolare diversi progetti di testi relazionati con la necessità di mettere fine al blocco statunitense contro l'Isola e l’appoggio alla richiesta di estradizione in Venezuela del terrorista Luis Posada Carriles.

D’accordo col progetto circolato nelle riunioni dei coordinatori, precedente al segmento dei cancellieri, il XV Forum Ibero-americano riconfermerà un energico rifiuto all'applicazione di leggi e misure contrarie al Diritto Internazionale, come la Helms-Burton.

Inoltre richiede, al governo degli Stati Uniti, il compimento delle risoluzioni dell'Assemblea Generale dell'ONU che sollecitano mettere fine al blocco economico, commerciale e finanziario, così come a bloccare, immediatamente, le misure adottate negli ultimi due anni dirette a fortificarlo.

In un'altra proposta di dichiarazione speciale, Cuba sollecita appoggio alla petizione venezuelana di estradare il terrorista Posada Carriles, responsabile diretto dell'attentato ad un aeroplano civile nel 1976 con un saldo di 73 vittime.

Le nazioni partecipanti nel Forum Ibero-americano sono Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Costa Rica, Ecuador, Salvador, Spagna, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Portogallo, Andorra, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela.


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    Atto di solidarietà con Cuba

    e Venezuela a Salamanca

     

    Salamanca, Spagna,  (PL) 13 ottobre 2005 - Un atto di solidarietà con Cuba e con il Venezuela chiuderà la marcia che si svolgerà sabato 15 a Salamanca, organizzata da centinaia di amici dei due paesi in Spagna, hanno annunciato i portavoce della manifestazione.

     

    I portavoce delle istituzioni che integrano il Foro di Salamanca hanno offerto una conferenza stampa nella città sede del Vertice Ispano Americano, con l’obiettivo di annunciare che la marcia non è stata sospesa, come s’era cercato di far credere. La marcia è autorizzata dal governo locale, anche se c’è una variante e non si svolgerà più nel Polisportivo Municipale Wurzburg che era stato inizialmente considerato per l’appuntamento.

     

    Il permesso per utilizzare l’installazione è stato sospeso dal sindaco Julián Lanzarote, del Partido Popular, in disaccordo, si pensa, con i convocanti. I portavoce hanno anche denunciato questa manovra e chiarito che il solo convocante di questa manifestazione è il Foro di Salamanca 2005 di solidarietà con Cuba e il Venezuela e che tutto il resto sono menzogne e inganni per cercare di frustrare un’espressione di massa degli spagnoli in appoggio a questi due paesi e due popoli.

     

    Inoltre è stato indicato che dopo la marcia si realizzerà un’attività programmata alla stessa ora e nella stessa area geografica, anche se fuori dal Palazzo dello Sport e senza l’attuazione dei gruppi artistici che erano stati annunciati.

     

    La marcia e la concentrazione sono legittime e legali poiché sono state approvate dal governo locale e quindi si invitano tutte le organizzazioni solidali a non cambiare parere e a non lasciarsi ingannare.

     

    È stato denunciato che l’obiettivo di questo tentativo di boicottaggio vuole impedire la mobilitazione di migliaia di spagnoli solidali con le Rivoluzioni di Cuba e del Venezuela.

     

    È anche stato confermato che la marcia inizierà a Plaza Zamora all’ora stabilita e si snoderà sino a giungere di fronte al Palazzo Polisportivo.
     

     

     

     

     

     

     

     

    Terrorismo e blocco contro Cuba

     

    nell’agenda Ispano Americana

     

     

     

    10 ottobre (PL) – L’estradizione di Luis Posada Carriles in Venezuela e la battaglia contro il blocco imposto a Cuba dagli USA marcano il dibattito delle riunioni precedenti il prossimo  svolgimento del XV Incontro Ispano-Americano dei Capi di Stato e di Governo. 

     

    Durante la prima data dei dibattiti dei coordinatori nazionali nel Palazzo Fonseca di Salamanca, Cuba ha insistito sulla necessità d’adottare una dichiarazione ufficiale a proposito della necessità di combattere il terrorismo e far terminare l’inumano blocco imposto dagli Stati Uniti all’Isola.

     

    In accordo con i documenti nelle mani dei rappresentanti di 22 paesi che partecipano all’incontro, Cuba ha reclamato l’impegno di affrontare il crimine in tutte le sue forme e manifestazioni, in uno stretto rispetto del Diritto Internazionale.

     

    Il progetto di dichiarazione speciale di questo incontro di Salamanca incita il governo degli USA a giudicare o estradare Posada Carriles, responsabile diretto dell’esplosione in volo d’un aereo civile cubano, nell’ottobre del 1976.

     

    Cuba ha sostenuto la richiesta d’estradizione presentata dal Venezuela ed esorta la Casa Bianca a considerarla in maniera positiva o a fare un processo in conformità  con gli obblighi imposti dal Diritto Internazionale e dalle  risoluzioni del Consiglio di Sicurezza della ONU e della stessa legislazione nordamericana.

     

    Il testo, precisa PL, chiede a tutti gli Stati che la condizione di rifugiato o di ospite grazie all’asilo non si utilizzi in maniera illegittima  e non la si conceda a persone organizzatrici, patrocinatrici o esecutrici di atti criminali.

     

    Il XV Incontro Ispano-Americano previsto per il 14 e 15 ottobre, si svolgerà  a 200 Km. a nordest da Madrid e si pronuncerà sulla necessità di porre fine al blocco imposto dagli USA a Cuba.

     

    Stando alle fonti del comitato preparatorio, l’Avana ha pronto un altro documento nel quale è sommata la voce dell’America Latina, che condanna energicamente l’applicazione di leggi e misure contrarie al Diritto Internazionale.

     

    I capi di stato e di governo diranno a voce alta il nome della Legge  Helms Burton, tra le misure coercitive che non si possono ammettere e chiederanno a Washington il termine della sua applicazione.

     

    Il progetto di dichiarazione, pronto per l’approvazione dei capi di stato, difende la pratica trasparente del commercio ed esige al governo del presidente Bush di compiere quanto è stato disposto nelle successive risoluzioni approvate nella Assemblea Generale della ONU per porre fine al blocco.

     

    L’appuntamento permetterà anche di reclamare  con carattere immediato il termine  di queste misure adottate negli ultimi anni e d’approfondire l’impatto della politica d’assedio della nazione cubana. 

     

    Il XV Summit Ispano- Americano si svolge a Salamanca dopo decine di riunioni preparatorie per settori come educazione, salute, trasporto, cultura, turismo agricoltura...

     

    I coordinatori nazionali e i responsabili della  cooperazione hanno iniziato l’ultima sessione per dare i tocchi finali ai documenti che verranno firmati dai presidenti dopo una giornata di dibattito dei ministri degli esteri.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Denunciano la violazione dei diritti

     

    umani dei giovani nel mondo

     

     

     

    “La gioventù latinoamericana sta vivendo oggi una difficile situazione in materia di diritti umani, essendo una delle principali vittime del modello neoliberista”, ha denunciato Julio Martínez Ramírez, primo segretario del Comitato Nazionale della UJC, durante la Convenzione Ispanoamericana sui Diritti della Gioventù, che precede il XV Summit Ispanoamericano dei Capi di Stato e di Governo, iniziato in Spagna.

     

    L’evento è cominciato nel Museo d’Arte dell’Estremadura e Iberico d’Arte Contemporanea della città di Badajoz, alla presenza di Sua Maestà il Principe delle Asturie, Don Felipe di Borbone; Jesús Caldera, ministro del Lavoro e degli Affari Sociali dello Stato iberico e di Juan Carlos Rodríguez Ibarra, presidente della Giunta dell’Estremadura. “E’ necessario parlare di un nuovo sistema economico, politico e sociale per difendere l’elementare diritto alla vita.

     

    L’odierno modello di sviluppo è per sua natura escludente ed emarginante. Il vorace sistema applicato in America Latina ed in tutto il Terzo Mondo è il principale violatore dei diritti umani”, ha considerato il dirigente giovanile cubano. Julio Martínez, che guida la delegazione giovanile dell’Isola all’appuntamento, ha spiegato che l’America Latina è la regione più diseguale del mondo, dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Ha ricordato che le cifre sui diritti umani nella regione sono penose: 50 milioni di analfabeti; 224 milioni, secondo la CEPAL,  che vivono sotto l’indice di povertà e 96 milioni di indigenti.

     

    (...) “Non possiamo dire che qualcuno dei nostri uomini o donne vedano realmente garantiti i loro diritti umani o una vita dignitosa. Siamo fermamente convinti che non possano essere pienamente goduti i diritti umani senza eguaglianza ed equità sociale. Ricchi e poveri non avranno mai gli stessi diritti, nonostante le dichiarazioni formali”, ha sentenziato. La delegazione antillana ha spiegato quanto ha costruito la Rivoluzione cubana in 45 anni, allo scopo di garantire al popolo (e specialmente ai bambini ed ai giovani) i più importanti diritti umani, nonostante Cuba sia una nazione che in tutto questo tempo ha sofferto il più crudele, prolungato e genocida blocco della storia. La realtà è che, nonostante i diritti siano consacrati in diversi accordi, non vengono rispettati dalla stragrande maggioranza dei Governi e sono utilizzati come strumento di manipolazione politica. Per questo motivo la rappresentanza dell’Isola ha esortato a non contaminare più il nobile intento di questo summit con la doppia morale ed il doppio criterio con i quali vengono trattati i diritti umani dei poveri negli ambiti internazionali. Infine si è incitato a continuare sulla strada della difesa dei diritti della gioventù ed a costruire quel mondo migliore che non è solo possibile, ma anche imprescindibile. Partecipano all’incontro, che ha dibattuto attorno al testo della convenzione ed al valore giuridico e politico della stessa, delegazioni di 21 paesi ispanoamericani ed osservatori di diversi organismi internazionali, così come delle comunità autonome spagnole.