Incontro a Harlem con la delegazione cubana

partecipante al Vertice dell’ONU

Nazioni Unite, 20 set. – Accolta da acclamazioni e attestati di solidarietà, la delegazione cubana che ha partecipato al Summit delle Nazioni Unite è stata ricevuta in un incontro popolare svoltosi lunedì sera nel quartiere di Harlem a New York, ha reso noto Prensa Latina.

Convocate dalle organizzazioni di solidarietà, centinaia di persone guidate dal reverendo Lucius Walker hanno dato il benvenuto al presidente dell’Assembela Nazionale del Potere Popolare di Cuba, Ricardo Alarcón e al ministro degli Esteri cubano Felipe Pérez Roque.

All’incontro, svoltosi nella Chiesa dell’Intercessione, era presente anche il ministro venezuelano degli Esteri Alí Rodríguez.

Rivolgendosi ai partecipanti, il capo del Parlamento cubano ha ringraziato per gli attestati di solidarietà degli statunitensi nei confronti del suo paese e ha messo in risalto la figura di Henry Reeve, che si unì alle forze patriottiche cubane in lotta contro il dominio coloniale spagnolo.

Accolto da una prolungata ovazione del pubblico, Alarcón ha detto che una brigata formata da 1.586 medici cubani e che porta il nome di Henry Reeve, è pronta per soccorrere le vittime dell’uragano Katrina non appena il Governo degli USA accetterà quest’offerta di aiuto umanitario.

Ha fatto riferimento anche al caso dei Cinque combattenti cubani contro il terrorismo prigionieri negli Stati Uniti. A questo proposito ha sottolineato che un’istanza dell’ONU si è pronunciata nel maggio scorso contro la loro detenzione, definendola arbitraria e illegale.

Il presidente dell’organo Legislativo cubano ha segnalato che dopo la sentenza della Corte d’Appello di Atlanta, che ha revocato le sentenze e ha raccomandato la celebrazione di un altro processo, i Cinque cubani permangono sequestrati dal Governo degli Stati Uniti.

 

 


 

discorso di Chavez - discorso di Alarcon - discorso di Roque - discorso di Moreno

 


 

Cuba ha chiesto al G-77 di dare la

 

priorità ai negoziati sullo sviluppo

 

Nazioni Unite, 22 settembre. – Cuba ha chiesto giovedì al Gruppo dei 77 di esigere che i problemi relativi allo sviluppo abbiano la priorità nei negoziati sulle questioni pendenti del Summit dell’ONU della settimana scorsa, ha reso noto Prensa Latina.

 

Abelardo Moreno, vice ministro degli Esteri, ha detto alla Conferenza dei Ministri degli Esteri del G-77 che per Cuba è chiaro che i principali paesi industrializzati vogliono accelerare i negoziati sugli aspetti che a loro interessano.

 

"In questa nuova tappa, che ci vede entrare nei dettagli rimasti pendenti del Summit, questi stati cercheranno di accelerare l’analisi di punti che a loro interessano, come quelli del Consiglio dei Diritti Umani e della Commissione di Consolidamento della Pace".

 

Il Vice ministro ha affermato che l’intenzione è semplicemente quella di emarginare e mettere da parte qualsiasi tipo d’azione riguardante lo sviluppo ed i rapporti economici internazionali che contribuiscano allo stabilimento di un nuovo ordine economico più giusto.

 

"Cuba si aspetta che con la presidenza giamaicana fino a dicembre e quella del Sudafrica nel 2006, il G-77 non permetta che vengano distorte le priorità del Gruppo e che si esiga vengano messi al primo posto i negoziati sui problemi relativi allo sviluppo, con le relative azioni concrete", ha sottolineato.

 

Nel suo intervento in questa Conferenza, Moreno ha fatto riferimento fondamentalmente ai problemi dello sviluppo ed alle grandi insufficienze del documento approvato dalla Riunione di Alto Livello del Sessantesimo Ciclo di Conferenze dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, svoltosi dal 14 al 16 settembre.

 

Ha parlato dell’insoddisfazione provocata da questa dichiarazione sia nei paesi sottosviluppati che in quelli sviluppati.

 

"Secondo i primi, il documento è molto al di sotto degli obiettivi che doveva avere il Summit, mentre le nazioni sviluppate sono insoddisfatte perchè la dichiarazione è comunque uscita", ha detto.

 

"Ci sembra ovvio che questi paesi industrializzati, soprattutto quelli che hanno formulato centinaia di proposte di cambiamenti, non volevano che scaturisse niente", ha aggiunto il funzionario cubano.

 

Ha detto che la cosa principale adesso non è fare una diagnosi, ma determinare quel che si farà, tenendo conto che il documento presenta serie mancanze per quanto riguarda il debito, il finanziamento allo sviluppo ed il commercio.

 

"Non c’è nemmeno un accenno alla necessità di promuovere fondamentali riforme nelle istituzioni di Bretton Woods, che non servono assolutamente agli scopi che devono mantenere i paesi sottosviluppati nella prossima Conferenza Ministeriale dell’OMC", ha aggiunto.

 

La riunione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) si svolgerà a dicembre nella città cinese di Hong Kong.

 

Questa Conferenza Ministeriale del Gruppo dei 77 è stata inaugurata dal segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che ha deplorato gli scarsi progressi nel commercio e ha detto che la sua distorsione, quote e tariffe vanificano il lavoro e gli sforzi delle strategie nazionali.

 

 


 

Il Summit dell’ONU

è un fallimento

 

New York (PL)17 settembre - Il ministro degli Esteri cubano, Felipe Pérez Roque, ha affermato che il Vertice convocato dalle Nazioni Unite per valutare gli Obiettivi del Millennio ha perso la rotta ed ha fatto naufragio per le forti pressioni e ricatti degli USA.

 

Pérez Roque ha sostenuto che è un incontro screditato e che il documento finale non riflette i reali problemi del mondo né indica le soluzioni.

 

Ha affermato che la riunione si svolge in un ambiente ambiguo perchè, mentre alcuni paesi come Cuba esprimono le loro opinioni in modo aperto e fermo, altri riconoscono soltanto nei corridoi il fallimento, dovuto all’ipocrisia di un piccolo gruppo di Governi comandati da Washington.

 

Facendo riferimento al discorso pronunciato dal presidente Bush, il diplomatico cubano ha segnalato che è stato accolto con notevole freddezza per la sua retorica, le sue minacce e la sua prepotenza.

 

Per quanto riguarda il tema del terrorismo, ha detto che la dichiarazione non è riuscita a fare passi avanti sull’argomento, perché si negozia una convenzione internazionale e non c’è coincidenza sulla definizione di questo male mondiale.

 

Pérez Roque ha affermato che Cuba e un ampio gruppo di nazioni del Terzo Mondo si rifiutano di definire terrorismo le azioni di un paese e di un popolo per difendersi dall’aggressione straniera, o la sua lotta per l’autodeterminazione e per la sovranità.

 

“È un punto che dev’essere molto chiaro, perchè altrimenti verranno denominate terrorismo le azioni che, per legittima difesa, intraprendono popoli come quello palestinese o quello saharaui”, ha affermato.

 

Il Ministro degli Esteri ha ribadito che l’Isola considera terrorismo di Stato la politica e le azioni che per più di quarant’anni sono state attuate contro i cubani, finanziate e organizzate da diverse amministrazioni statunitensi.

 

Allende il Cile non si arrendeCosa fu il colpo di Stato militare contro il presidente costituzionale del Cile Salvador Allende nel 1973? si è chiesto il rappresentante di Cuba.

 

Interrogato sul proposito di creare un Consiglio dei Diritti Umani nell’ambito delle Nazioni Unite, ha segnalato le numerose manipolazioni della delegazione statunitense per imporre le sue condizioni e per ostacolare la partecipazione del Terzo Mondo a questo organo.

 

“Si sono accordati solamente sul nome e sul fatto che, a partire da adesso e per un anno, si negozieranno gli aspetti particolari. Quindi continuerà la battaglia sul terreno delle idee e della diplomazia per impedire questo nuovo tentativo colonizzatore”, ha affermato.

 

Rispetto al ruolo della delegazione cubana durante il Summit, nonostante le manovre per ostacolare la sua partecipazione, ha sottolineato le energiche denunce fatte sul processo di negoziati sul documento principale, durante il quale gli USA hanno escluso più di 150 nazioni.

 

Ha precisato che sono state anche mostrate le omissioni scandalose del testo finale, come l’assenza di un impegno rispetto al finanziamento degli Obiettivi del Millennio e per il disarmo nucleare generale e completo.

 

Il Ministro ha indicato che i dibattiti hanno messo in chiaro che i più di 140 paesi sottosviluppati non hanno diritto alla pace né allo sviluppo e finanziano le società capitalistiche a partire dal trasferimento totale delle loro risorse.

 

Ha ricordato che il direttore generale della FAO ha anticipato che, con l’attuale ritmo degli avvenimenti, lo scopo di ridurre alla metà per il 2015 i quasi 900 milioni di affamati esistenti nel pianeta verrà raggiunto nel 2115.

 

Al rispetto ha menzionato i dati apportati dal primo ministro della Giamaica Percival Patterson. Queste cifre indicano che tra il Summit del 2000 e quello attuale i paesi del Sud hanno trasferito risorse per un valore superiore ai 230 miliardi di dollari l’anno.

 

“Il Terzo Mondo”, ha ribadito Pérez Roque, “finanzia i lussi e gli sprechi di una minoranza privilegiata, realtà che i rappresentanti del primo mondo non riconoscono né vogliono cambiare per mantenere la disuguaglianza e l’ingiustizia, contro le quali combatte la delegazione cubana”, ha affermato il Ministro.
 

 


 

Chávez ha proposto la rifondazione

 dell’ONU fuori dal territorio USA

 

· “Il documento che uscirà dalla riunione sarà nullo, senza effetto e illegale”, ha detto, chiedendo che la sede delle Nazioni Unite venga spostata in una città del Sud

 

Nazioni Unite, 15 settembre – Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, ha dichiarato giovedì nel Summit Mondiale che celebra il LX anniversario dell’ONU, che quest’organizzazione non serve a niente ed ha chiesto che venga spostata in una futura “città internazionale”, fuori dal territorio statunitense, ha riportato AP.

 

“La nuova sede delle Nazioni Unite dev’essere nel Sud”, ha detto Chávez parlando di fronte all’Assemblea Generale che riunisce presidenti, capi di Governo e monarchi di 170 dei 191 Stati membri ed ha aggiunto che il documento che uscirà dal Summit sarà “senza effetto, nullo ed illegale”, perchè è stato approvato violando le norme dell’ONU “con un colpo di mano dittatoriale”, cinque minuti dopo essere stato consegnato ai delegati esclusivamente in inglese.

 

Chávez ha enfatizzato che “se lo approveremo saremo perduti: spegniamo la luce e chiudiamo porte e finestre”.

 

Il leader della Rivoluzione bolivariana è stato applaudito tre volte durante il suo intervento, trattamento che non era stato riservato ai più di cento oratori che lo hanno preceduto.

 

Dopo aver affermato che lo scopo del Summit era stato totalmente travisato, ha chiarito che “le Mete del Millennio, nonostante la loro modestia, non saranno conseguite”.

 

“Ci è stato imposto come asse centrale del dibattito un male chiamato processo di riforme (dell’ONU), che relega in secondo piano ciò che i popoli del mondo reclamano con più urgenza, come le misure per affrontare i problemi che ostacolano ed impediscono gli sforzi dei nostri paesi per lo sviluppo”, ha espresso.

 

“L’attuale modello di Nazioni Unite è esaurito”, ha affermato, reclamando immediatamente una rifondazione istituzionale.

 

 

CONTRADDIZIONI NEL SUMMIT

 

Nazioni Unite, 15 settembre. – Il direttore del Programma per il Millennio dell’ONU, Jeffrey Sachs, sostiene che “l’aggressività” con la quale il Governo degli USA ha tentato di impedire un buon risultato di consenso nel Summit dell’ONU, deriva dal rifiuto di riconoscere la lotta contro la povertà come una meta strategica.

 

In questo senso, il ministro degli Esteri cubano Felipe Pérez Roque ha dichiarato mercoledì che le forti pressioni delle nazioni più potenti e degli Stati Uniti conducono al “naufragio” del Summit, convocato per valutare le Mete del Millennio.

 

 

INSODDISFAZIONE E DOMANDE: DENOMINATORE COMUNE

 

Prensa Latina ha reso noto che la Cina ha chiesto giovedì al Summit dei leader mondiali dell’ONU di respingere le ingerenze e le interferenze in altri paesi, così come il deliberato uso o minaccia della forza militare.

 

“Dobbiamo incoraggiare e sostenere gli sforzi per la soluzione pacifica dei conflitti e delle controversie internazionali mediante consultazioni e negoziati”, ha detto il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao.

 

Il presidente del Sudafrica, Thabo Mbeki, ha frattanto definito “indifferenti, timidi e tiepidi” i passi fatti per ottenere le risorse necessarie destinate al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

 

Sempre secondo PL, altri presidenti di paesi latinoamericani hanno partecipato giovedì al 60° ciclo di sessioni dell’Assemblea Generale dell’ONU, convinti del fatto che resti molto da fare e che quello di oggi sia solo un punto di partenza.

 


 

SUMMIT ALL’ONU

Protesta generale sul

 finanziamento allo sviluppo

 

Il ritardo nella consegna del visto da parte delle autorità statunitensi ha impedito la partecipazione del capo della delegazione cubana ad importanti riunioni della giornata inaugurale

 

Nazioni Unite 14 settembre. – Il Summit dei leader dei paesi membri delle Nazioni Unite si è trasformato mercoledì in una protesta generale sul tema dell’apporto di maggiori risorse al finanziamento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che molti paesi poveri non potranno raggiungere nel 2015, ha riportato EFE.

 

Alcuni capi di Stato e di Governo hanno denunciato che la mancanza di risorse non costituisce l’unico ostacolo al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, poiché questi patiscono anche gli effetti di un indebitamento estero eccessivo e del protezionismo commerciale dei paesi più ricchi.

 

Il maggior reclamo delle nazioni in via di sviluppo è stata l’eliminazione delle barriere commerciali che impediscono loro di introdurre i propri prodotti nei mercati delle economie avanzate.

 

Il cosiddetto Gruppo di Río, che raggruppa quasi una ventina di nazioni latinoamericane, si è pronunciato contro il sistema finanziario internazionale, considerandolo “anacronistico e inefficace”.

 

Il primo ministro della Giamaica, Percival James Patterson, ha detto a nome del Gruppo dei 77 e della Cina che dal Summit del Millennio del 2000 si continuano a negare i trasferimenti di risorse ai paesi sottosviluppati.

 

Il Governo del Venezuela ha considerato che la dichiarazione che venerdì firmeranno i capi di Stato e di Governo è poco incoraggiante.

 

“Stanno continuando a crescere incontrastate la povertà e la disuguaglianza in molti paesi”, ha detto il ministro degli Esteri venezuelano, Alí Rodríguez.

 

 

ALARCÓN GUIDA LA DELEGAZIONE CUBANA

 

Nazioni Unite 14 settembre. – Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, Ricardo Alarcón, è arrivato mercoledì pomeriggio a New York, alla testa della delegazione cubana al Summit dell’ONU, inaugurato lo stesso giorno in questa sede mondiale, ha reso noto PL.

 

L’arrivo tardivo dell’alto funzionario cubano in questa città è stato causato dalla ritardata consegna, da parte delle autorità nordamericane, del visto che gli permette di entrare in territorio statunitense.

 

Il permesso è stato ricevuto dalla delegazione cubana nel pomeriggio di martedì, un fatto che ha denunciato la sera stessa di fronte all’Assemblea Generale il viceministro degli Esteri, Abelardo Moreno.

 

Questo ritardo ha causato l’assenza di Alarcón alla cerimonia di ricevimento ufficiale, offerta dal segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan e all’apertura del Summit.

 

Il presidente del Parlamento cubano non ha potuto essere presente nemmeno nella riunione separata sul finanziamento allo sviluppo, che ha visto la partecipazione e gli interventi di circa 40 delegazioni.

 

Alarcón non è apparso nella foto ufficiale scattata mercoledì come testimonianza della partecipazione delle delegazioni a questo appuntamento, che segna il 60° anniversario dell’ONU.

 

La decisione statunitense di concedere all’ultimo momento il visto ad Alarcón ha anche impedito che questi partecipasse ad una tavola rotonda sull’azione contro la fame e la povertà riunitasi mercoledì pomeriggio.

 

La delegazione cubana sarà inoltre composta dal ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque, dal viceministro Abelardo Moreno, dall’ambasciatore all’ONU Orlando Requeijo e da Miguel Álvarez, consigliere del Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.

 

 


 

 

Cuba ha denunciato irregolarità nel

 

documento per il Summit dell’ONU

 

 

Nazioni Unite 13 settembre – Cuba ha denunciato in questa sede le irregolarità e la mancanza di trasparenza dei negoziati sul documento approvato martedì pomeriggio per essere presentato al Summit dei Capi di Stato e di Governo, iniziato oggi (mercoledì) in questa sede, ha informato PL.

 

Abelardo Moreno, viceministro degli Esteri, ha detto nella riunione di chiusura del 59° ciclo di Sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che questa dichiarazione contiene omissioni e distorsioni di temi decisi previamente e che adesso non appaiono per le pressioni degli USA.

 

Moreno ha criticato uno dei punti del paragrafo Responsabilità di proteggere le popolazioni dal genocidio, dai crimini di guerra, dalle pulizie etniche e dai crimini contro l’umanità. “Le posizioni che si adottano in questi paragrafi non garantiscono assolutamente che si possano evitare le doppie morali, la politicizzazione e la selettività che hanno caratterizzato finora gli organismi dei diritti umani di quest’organizzazione”, ha aggiunto.

 

Ha definito negativa la non inclusione del tema del disarmo, per lo meno negli stessi termini che nel Summit del Millennio ed ha allertato che “ciò può creare un nefasto precedente per i lavori dell’Organizzazione”.

 

Infine, il funzionario ha detto che è vergognoso che i punti relativi allo sviluppo, specialmente per quanto riguarda il commercio, siano così deboli da non riflettere gli interessi del Terzo Mondo.

 

Dopo tre settimane di accesi dibattiti sui temi dello sviluppo, dei diritti umani, del terrorismo, disarmo e su un nuovo concetto interventista chiamato responsabilità di protezione, il selezionato gruppo di negoziatori ha licenziato martedì sera una proposta che non riflette la sostanza della bozza originale presentata sei mesi fa.

 

 

ALARCÓN ARRIVERA’ IN RITARDO

 

Moreno ha reso noto che il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (Parlamento) di Cuba, Ricardo Alarcón, non sarà presente alla sessione inaugurale del Summit dell’ONU perchè Washington gli ha concesso il permesso d’ingresso nel suo territorio soltanto martedì pomeriggio.

 

 

CHÁVEZ HA ANNUNCIATO LA POSSIBILE SOSPENSIONE DEL SUO VIAGGIO ALL’ONU

 

Caracas – Il Presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha annunciato martedì che sta riconsiderando la sua partecipazione alla riunione dell’ONU prevista per oggi (mercoledì) nella sede di quest’organizzazione a New York, ha riportato PL.

 

Chávez ha informato che è stato negato il visto d’ingresso negli USA alla sua scorta, al capo della Casa Militare ed al suo collettivo medico.

 

Il Capo dello Stato venezuelano ha ricordato che dal territorio statunitense sono stati lanciati appelli al suo assassinio ed esiliati venezuelani in uniforme militare sono apparsi in programmi televisivi istigando ad ucciderlo.

 

La Presidenza della Repubblica aveva annunciato che Chávez si sarebbe recato martedì nella sede dell’ONU per rimanervi fino al 19, in modo da partecipare all’Assemblea Generale di quest’organismo internazionale.