La Gioventù Comunista chiude il'05

 

con un maggior numero di militanti

 

 

 

28 dicembre 2005

 

 

 

L’Unione dei Giovani Comunisti (UJC) chiude il 2005 con 604.523 militanti, la cifra più alta nei suoi quasi 44 anni di feconda storia e attività.

 

Nella riunione ordinaria del Burò Nazionale della UJC, c’è stato tempo martedì per passare in rassegna un anno intenso durante il quale, ha assicurato José Ramón Machado Ventura, membro del Buró Politico del Partito Comunista di Cuba, “l’organizzazione ha continuato a raccogliere i frutti di uno sforzo ininterrotto teso a perfezionare la sua vita interna”.

 

Questa affermazione trova conferma in altri risultati esposti da Julio Martínez Ramírez, primo segretario della Gioventù Comunista, tra i quali i record di 109.108 nuovi militanti e 52.117 organizzazioni di base, circa 12.000 in più che all’inizio del processo di rafforzamento del 1998.

 

“Se a questi e ad altri indicatori favorevoli aggiungiamo i tanti fronti dove agiscono oggi le nuove generazioni e la loro avanguardia politica, il loro protagonismo, ispirazione e apporto alla Battaglia delle Idee, abbiamo numerose ragioni per sentirci soddisfatti”, ha messo in risalto Machado Ventura.

 

Ha trasmesso così il riconoscimento del Partito alla UJC per essere riuscita a coniugare il dentro e il fuori delle sue strutture con la società tutta e, specialmente, con in giovani che non militano nelle sue file e che a volte sono molto distanti dal suo raggio d’azione e influenza.

 

In questo riassunto dell’attività svolta nel 2005 si è inoltre parlato dei risultati positivi nella politica dei quadri e dell’apporto dei militanti al Partito, ma anche a missioni strategiche vincolate ai nuovi programmi culturali, sociali ed educativi della Rivoluzione.

 

Insoddisfazioni a parte, quel che è certo è che sono stati fatti progressi nella promozione di un concetto più complessivo di ricreazione, con opzioni che favoriscono un impiego più sano e proficuo del tempo libero.

 

Basti citare i milioni di cubani che quest’anno hanno goduto delle proposte dei video-clubs giovanili, del Campeggio Popolare, dei centri ricreativi giovanili e dei Joven Club di Computazione ed Elettronica.

 

Spicca, nel momento di fare un bilancio, il XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, svoltosi in Venezuela, non solo per la partecipazione della delegazione cubana ma anche per l’ampio movimento di massa che ha generato nella Maggiore delle Antille la sua preparazione e riuscita realizzazione.

 

Un meritato riconoscimento ha avuto l’opera dei 28.000 lavoratori sociali, che non saluteranno il 2005 con le loro famiglie ma in compagnia di questa grande famiglia che è il popolo, svolgendo compiti essenziali per il futuro del paese.

(AIN)