L’uragano WILMA

 

 

Wilma ha provocato

perdite milionarie

 

 

28 nov.'05 PL - Cuba ha informato che i danni complessivi occasionati dagli effetti dell’uragano Wilma nel paese sono stati stimati in 704.200.000 dollari, compresi i costi delle misure preventive e di recupero.

 

Questa cifra comprende anche le perdite nella produzione e nei servizi non erogati durante i sette giorni delle fasi (informativa, allerta, allarme ciclonico e recupero) decretate dalla Difesa Civile tra il 16 e il 26 ottobre scorso.

 

Dopo aver lasciato un panorama desolante al suo passaggio sulla penisola dello Yucatan ed in tutta l’aerea dei Caraibi messicani, Wilma si è indirizzato verso la costa nord-occidentale cubana.

 

Il suo passaggio ha causato penetrazioni del mare senza precedenti nelle province di Pinar del Río, L’Avana e Città dell’Avana nei giorni 23, 24 e 25 ottobre.

 

Il quotidiano Granma pubblica oggi che nei giorni precedenti al passaggio di Wilma sono state evacuate 760.168 persone, 534.865 delle quali ospitate da parenti o vicini e il resto nelle installazioni preparate allo scopo.

 

I maggiori danni sono stati subiti dalle abitazioni, 7.589 delle quali sono state danneggiate, 446 sono rimaste totalmente distrutte e 6.000 hanno registrato crolli parziali.

 

Nell’agricoltura le perdite più significative si sono verificate nelle coltivazioni di vario tipo, nel caffé e nell’infrastruttura del tabacco a Pinar del Río, nella quale sono stati distrutti quasi 2.000 semenzai ed è andata perduta la produzione di altri 54.000.

 

La pesca nei bassi fondali, la produzione di legno segato e di miele così come i trasporti e le costruzioni sono stati settori pregiudicati dall’azione diretta di Wilma o dall’interruzione delle attività.

 

Il sistema elettrico, il settore più colpito nell’Isola da questi fenomeni naturali, ha registrato danni nelle quattro province occidentali che hanno ricevuto il maggiore impatto dell’uragano (Pinar del Rio, L’Avana, Città dell’Avana e Matanzas).

 

Questo servizio ha presentato avarie considerevoli a Città dell’Avana (17 MW) a causa dell’inondazione della rete sotterranea ovest come conseguenza delle penetrazioni del mare.

 

Nelle aree allagate è stato necessario attendere che il mare si ritirasse e poi valutare e riparare i danni per poter ristabilire l’elettricità.

 

Nonostante i giorni di tensione, nel paese sono state adottate tutte le misure pertinenti per garantire la continuità dei servizi medici e altre attività basilari per la popolazione come il rifornimento d’acqua e la distribuzione di alimenti della tessera annonaria.

 

Le intense piogge di Wilma hanno migliorato la situazione idrografica dopo un’intensa siccità durata più di due anni.

 


 

 

A pieno ritmo avanza

 

il recupero a Cuba

 

 

 

28 ottobre 2005 (PL) - A pieno ritmo continuano i lavori di recupero dopo i danni causati dell'uragano Wilma che ha messo, un'altra volta, alla prova la preparazione ed organizzazione dei cubani davanti ad eventi di questa natura.
 

E'iniziata la ricostruzione delle zone danneggiate dalle penetrazioni del mare nel malecón della capitale

G.Davolos - 28 ottobre 2005

Le unità dei genieri delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), appoggiate dalle brigate di vari contingenti della Costruzione, hanno iniziato nelle prime ore di mercoledì i lavori di sgombero e pulizia nel malecón de L’Avana.

L’opera si concentra nella riparazione di 13 punti, ubicati tra la Calle Manrique, nel municipio di Centro Habana e la Avenida Calzada, nel Vedado. Prevede anche il ripristino di un ponte danneggiato in questa stessa area.

La maggior parte dei danni sono localizzati nella parte nord del malecón, dove il mare ha divelto l’asfalto, i marciapiedi ed ha abbattuto una parte del muro.

Le truppe sono arrivate all’alba per compiere la loro missione. Il sottotenente Eliécer Barbán Garcés, appartenente ad un’unità di genieri delle FAR, sta demolendo e sgomberando i detriti con i suoi soldati dalle otto del mattino nella zona danneggiata di fronte all’Ospedale Ameijeiras. "Appena arrivati abbiamo perlustrato l’area per organizzare il lavoro e subito dopo abbiamo iniziato l’opera", ha detto.

Le unità dei genieri delle FAR, assieme ai brigadieri dei contingenti Blas Roca, Raúl Roa, Campagna di Las Villas ed a forze dell’Impresa delle Costruzioni numero 5 del Ministero delle Costruzioni, hanno l’ordine di lavorare 24 ore su 24 per ripristinare la via.

IL TUNNEL E’ A BUON PUNTO

Circa 12 ore dopo l’inizio dei lavori per prosciugare il Tunnel di Linea le truppe delle FAR, coadiuvate dall’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche e dal Ministero delle Costruzioni, avevano estratto più di 6.000 metri cubi d’acqua, su un totale di 28.000.

Gli analoghi lavori nel Tunnel della 5° Avenida sono iniziati alcune ore dopo. Il generale di brigata Miguel Otero Álvarez, capo di Direzione del MINFAR, ha puntualizzato che "è stato deciso di dare la precedenza a quello di Calle Linea, perchè il malecón de L’Avana è ancora chiuso e ripristinare questa via servirà a decongestionare il traffico tra i municipi Playa e Plaza de la Revolución".

La capacità estrattiva nella zona di Linea è di 1.500 metri cubici l’ora, con 11 mototompe utilizzate a tempo pieno. Nel tunnel della 5° Avenida vengono pompati approssimativamente 500 metri cubici ogni ora.

Il tempo necessario a svuotare entrambi i tunnel non è stato ancora precisato. Le forze impegnate nell’Operazione Aurora si sono proposte di farlo in molto meno tempo di quello che fu necessario dopo il passaggio della Tempesta del Secolo nel 1993.
 

La ritirata delle acque, che inondavano il lungomare de L'Avana, ha ceduto il passo ad un'ampia mobilitazione della popolazione, degli organismi dello Stato con la partecipazione di unità specializzate delle forze armate.

Migliaia di persone sono state colpite, in cinque municipi della capitale, dalla forte penetrazione del mare che ha trasformato strade e viali in fiumi navigabili.

L'emblematico Malecom de L'Avana è stato danneggiato in varie parti dalla forza delle onde benché già nella maggior parte di questa importante via si sia ristabilito il transito.

Un tragitto per la zona del Vedado, riconosciuto come il centro metropolitano, ha permesso di comprovare la rapida risposta statale ai disastrati causati dal mare.

Distaccamenti di pompieri aiutano nella pulizia di case ed edifici, mentre i lavoratori dell'impresa elettrica ristabiliscono pali e cavi caduti.

Medici ed infermieri percorrono i quartieri e rispondono a qualunque eventualità, mentre centinaia di giovani lavoratori sociali fanno un censimento delle perdite personali della popolazione.

In questa area, vicina al Malecom, l'acqua ha raggiunto più di un metro al di sopra della strada, cosa che ha trasformato in piscine migliaia di abitazioni.

Camion di grande capacità caricano centinaia di tonnellate di rottami e rifiuti trascinati dal mare vari metri dentro la città.

"La risposta è stata molto rapida" ha detto a Prensa Latina Omar León nel cui appartamento, all'alba e in poco più di due ore,
l'acqua é arrivata al petto, mentre Wilma si allontanava da Cuba verso la Florida.

"Benché non abbiamo ancora servizio elettrico, perché i cavi di molte case sono rimasti sommersi, subito si é organizzata la mobilitazione del paese e del governo".

Acqua, bibite, hot dog, pane, caramelle e biscotti sono stati distribuiti in aiuto per l’emergenza in tutta la zona colpita.

Frattanto nei negozi conosciuti qui come "bodega" si è organizzato, a tempo di record, la consegna di altri viveri, incluso latte in polvere, pollo, pesce e carne inscatolati, fagioli, patate e banane.

Cuba, un paese che lotta per lo sviluppo in condizioni di blocco imposto dagli Stati Uniti, è riconosciuta internazionalmente per la sua organizzazione e preparazione ad affrontare, con il minimo di perdite umane, le calamità naturali.

"La gente deve capire che l'aiuto costa, ma qui nessuno rimane abbandonato" ha concluso Horacio Silva, un pensionato che dirige la mobilitazione comunale nella sua zona, nel quartiere del Vedado
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Raúl si è congratulato

con la popolazione di

Pinar del Río

 

 

Pinar del Rio - 27 ottobre 2005 – R.SUÁREZ RIVAS

 

 

Il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Ministro delle FAR, si è congratulato con il popolo di Pinar del Río ed ha elogiato le misure adottate nella provincia per preservare la vita delle persone ed i beni economici.

 

Raúl, conversando telefonicamente con María del Carmen Concepción, prima segretaria del Partito nella provincia, ha messo in risalto la disciplina e l’organizzazione del territorio di fronte al passaggio dell’uragano Wilma in prossimità delle sue coste.

 

Pinar è impegnata da lunedì scorso nella fase di recupero. Sono già riprese le lezioni nei centri di insegnamento ordinari ed in quelli a tempo pieno (questi ultimi oggi, mercoledì).

 

L’elettricità è tornata in tutti i capoluoghi municipali, ma il servizio in tutta la provincia non verrà ristabilito al 100% prima di venerdì.

 

In alcuni municipi la situazione è critica. Martedì a San Juan e Martínez solo il 30% della popolazione disponeva del servizio elettrico ed a Bahia Honda appena il 25%.

 

I lavori in quest’ultimo territorio sono più complessi, a causa della persistenza delle inondazioni in zone come El Morrillo, Carenero e La Altura.

 

Nei territori che ne fanno richiesta vengono distribuiti pali e trasformatori, in una vera e propria battaglia contro il tempo, poiché dal ripristino dell’elettricità dipende anche il rifornimento d’acqua.

 

I dirigenti delle Risorse Idrauliche hanno richiesto l’aiuto di altri organismi con le loro autobotti, poiché quelle dell’acquedotto sono insufficienti.

 

La priorità numero uno dell’agricoltura è il risanamento dei semenzai del tabacco, vitale per riattivizzare la campagna, che ha registrato varie difficoltà fin dall’inizio.

 

Alcuni produttori hanno iniziato oggi a seminare e si prevede che entro pochi giorni sia possibile intensificare la piantagione nelle terre più alte.

 

Le autorità hanno rivolto un appello a generalizzare l’opera d’igienizzazione con la partecipazione popolare, nella quale i CDR e la FMC svolgono una funzione preponderante.

 


 

Wilma ha distrutto i beni di diverse famiglie della capitale

 

 

A.M.GARCÍA – 27 ottobre 2005

 

 

Surmailis Víctores non smette di tirare fuori acqua e fango dalla sua modesta casa nel quartiere del Vedado, uno dei più sinistrati dalle penetrazioni del mare, avvenute dopo il passaggio dell’uragano Wilma.

 

L’acqua è entrata nel suo appartamento raggiungendo l’altezza di un metro facendogli perdere tutto: frigorifero, tv, cucina, materassi, letto, stoviglie e altri oggetti.

 

"Ho voglia di piangere, gridare, di uscire correndo. Non so cosa dirti. Abbiamo perso tutto", ha detto a Granma Internacional.

 

Surmailis ha 29 anni e una figlia di 6, Jennifer, che si è rifugiata da un parente. Vive con sua madre, i fratelli e un cugino, 9 persone in tutto.

 

Elena, la madre di Surmailis, ha le lacrime agli occhi mentre ascolta la figlia e commenta: "Sono molto depressa. Questo ciclone è stato terribile. Abbiamo perso tutto".

 

Durante il passaggio dell’uragano la famiglia è stata alloggiata da parenti. Solo Surmailis e suo marito sono rimasti per badare alla casa. "L’acqua è salita fino a questo punto", ha spiegato mostrando la cintura. "Nemmeno con la tempesta del secolo del ‘93 abbiamo visto una cosa simile".

 

Mentre continua a tirare fuori l’acqua con una scopa, Surmailis racconta che per colazione nel negozio dei generi alimentari hanno ripartito per ogni casa razioni d’acqua, bibite, biscotti dolci, pane, salsicce e caramelle.

 

Due isolati più in là, Rafael Socorro ha messo in strada tutti i mobili e oggetti della sua casa per poterla ripulire. "Si sono infradiciati i letti e alcuni mobili. Per fortuna avevo messo in salvo in appartamenti dei piani superiori il frigorifero, la cucina e la TV".

 

Rafael, lavoratore in un mercato agricolo, è rimasto a casa sua durante il passaggio del ciclone, mentre sua moglie ed i figli Abraham e Abel, di 5 mesi, sono stati ospitati dai vicini.

 

"E’ già venuta una commissione di architetti per valutare i danni" ha spiegato, aggiungendo che "stiamo aspettando la visita d’una commissione del Partito e del Potere Popolare affinché ci aiutino nelle riparazioni che dobbiamo effettuare".

 

Nella casa confinante, Marieneida Zamora mostra i mobili e gli elettrodomestici danneggiati dal mare. "Abbiamo perso tutto. Non abbiamo avuto tempo di salvare nulla. È stato terribile".

 

"Stiamo aspettando aiuto. Abbiamo perso tutto quello che abbiamo" - e ci mostra il televisore, i letti, i materassi inzuppati d’acqua e altri mobili – "il frigorifero e la cucina. Tutto questo ci è costato sudore, non so come potremo sostituirli".

 

Intanto suo marito Ciro O’Farrill ha accumulato una montagna di detriti davanti alla porta. L’acqua è penetrata per quasi un chilometro, distruggendo tutto al suo passaggio.

 

Un po’ più in là nella stessa via un camion del Potere Popolare sta distribuendo il pranzo in ogni casa: insalata di riso con pane e bibite per i residenti della zona, che da più di 48 ore mancano d’acqua ed elettricità.

 

Casa per casa si sta pompando l’acqua penetrata nelle zone basse, nelle cantine come in questo edificio di Calzada e I, dove vivono 50 famiglie. "Stiamo tirando fuori dalla cisterna l’acqua inquinata dal mare, che è entrato superando il metro d’altezza", ha spiegato Leandro, un lavoratore dell’Impresa delle Comunicazioni.

 

Nella calle Calzada i bambini giocano davanti allo spruzzo che esce dalla pompa utilizzata per tirare fuori l’acqua entrata nella cantina di una casa.

 

Roberto García, presidente del consiglio dei residenti di un edificio in calle J e Calzada mostra il garage ancora inondato. "Sono entrati più di tre metri d’acqua, stiamo aspettando che vengano a toglierla con una pompa. Per fortuna le macchine erano state collocate in zone alte". E ha affermato che mai prima d’ora l’acqua era entrata ad una tale altezza durante un ciclone

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Anche il municipio di Centro Habana è stato molto danneggiato dal passaggio del ciclone Wilma. Il mare ha rotto un tratto del Malecón, penetrando e raggiungendo i due metri d’altezza.

 

María Salcaedo, di 59 anni, guarda la sua casa distrutta e commenta: "In 50 anni che vivo qui non ho mai visto niente di simile. Il mare ha rotto tutto: porte, finestre, mobili, frigorifero, cucina, tutto. Non abbiamo avuto tempo per proteggere le cose. Ci hanno ospitato i vicini che vivono in un piano superiore".

 

Appoggiata sulla scopa con la quale instancabilmente tira fuori acqua, sabbia e fango, ha segnalato: "Stiamo aspettando una commissione per valutare i danni e l’aiuto del governo per sostituire e aggiustare le cose".

 

All’incrocio di San Lázaro e Virtudes, Jesús Hozman, lavoratore dell’Unione Elettrica, sta "pompando l’acqua che resta nelle cantine e revisionando le attrezzature, perché in questa zona i cavi sono sotterrati e dobbiamo controllare bene tutto prima di ripristinare l’elettricità".

 

All’incrocio di Malecón e Perseverancia il quarantanovenne Miguel Remigio ha appena ricevuto gli alimenti che gli hanno dato per la prima colazione. "È un aiuto apprezzabile perché non abbiamo elettricità, né gas, né acqua da più di 48 ore. Io ho vissuto qui per tutta la mia vita e non ho mai visto un ciclone con tanta forza e il mare così agitato".

Il Malecón non ha resistito al mare dopo il passaggio del ciclone Wilma. Seduti sul muro che le onde hanno spaccato e lanciato in mezzo alla strada, vari residenti guardano i gruppi di lavoratori che sgombrano le macerie.

 

 

RISTABILITO QUASI AL 90% IL SERVIZIO ELETTRICO

 

Poco più di 48 ore dopo il passaggio dell’uragano Wilma il servizio elettrico di Città dell’Avana era già stato ristabilito quasi al 90%, stando alle cifre offerte a Granma Internacional da Jorge Luis Coteron, direttore di sicurezza e ispezione dell’Unione Elettrica Nazionale.

 

Coteron ha aggiunto che quattro municipi della capitale presentano una situazione problematica perché sono stati i più sinistrati dalle penetrazioni del mare. Si tratta di Playa, Plaza de la Revolución, Centro Habana e La Habana Vieja, dove si prevede di ristabilire il servizio venerdì prossimo.

 

Il funzionario ha spiegato che nei municipi di Centro Habana e La Habana Vieja, dove i cavi sono sotterrati, si prevede di ristabilire il servizio mercoledì.

 

"Da martedì, quando il mare si è ritirato, i lavoratori hanno cominciato a estrarre l’acqua dalle cantine. Poi vanno prosciugati i siti inondati e verificate tutte le protezioni prima di ristabilire il servizio", ha spiegato il funzionario.

 

Nella parte bassa dei municipi Playa e Plaza de la Revolución il servizio verrà ristabilito tra giovedì e venerdì prossimi, ha indicato Coteron, perché queste località sono state molto colpite dalle penetrazioni del mare.

 

"L’acqua ha inondato molti garages e cantine in questi municipi. Bisogna aspettare che l’acqua venga drenata prima di cominciare a verificare lo stato di tutti i flussometri e degli altri cavi per poter ristabilire il servizio elettrico", ha commentato il responsabile facendo riferimento alla sicurezza di questi residenti.

 

Coteron ha detto che nella provincia occidentale di Pinar del Río, anch’essa danneggiata dal passaggio dell’uragano Wilma, "oggi martedì il servizio è ristabilito all’85%". Tuttavia ha aggiunto che in alcune località isolate, dove le riparazioni sono più difficili, il ristabilimento del servizio richiederà altre 48 ore.

 

Il funzionario ha concluso segnalando che non si ha notizia di problemi ed è stata ristabilito completamente il servizio elettrico negli altri territori che hanno subito le conseguenze dell’uragano Wilma: Isola della Gioventù, Cienfuegos, Villa Clara e Sancti Spiritus.
 


 

 

Dopo la tempesta

 

 

il recupero

 

 

L.P.Navarro - 26 ottobre 2005

 

Mentre lunedì sera l’uragano Wilma si stava allontanando dalle coste della Florida inoltrandosi nell’oceano Atlantico, persistevano le gravi inondazioni provocate dalle penetrazioni del mare nelle zone della costa nord dell’occidente del paese.

 

Immagini trasmesse durante la Tavola Rotonda Informativa di ieri hanno mostrato zone dei municipi Centro Habana, Habana Vieja, Plaza de la Revolución, Playa e Habana del Este nelle quali, a partire dalle ore 1:50 di questo lunedì, il mare è penetrato nell’interno, in alcuni siti per più di 700 metri.

 

Squadre di pompieri, imbarcazioni, autocarri, mezzi di soccorso e salvataggio, combattenti delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero dell’Interno, ambulanze e personale medico, automezzi muniti di altoparlanti e altre attrezzature tecniche hanno "preso" le strade per informare ed evacuare la popolazione, prestare assistenza medica e consegnare acqua e alimenti a coloro che ne hanno bisogno.

 

Alcuni residenti hanno paragonato l’attuale penetrazione del mare a quella avvenuta durante la Tempesta del Secolo (marzo 1993). Ma il dottor José Rubiera, capo del Centro delle Previsioni dell’Istituto di Meterologia, ha commentato che "non si possono paragonare le inondazioni tra di loro, tutte sono penetrazioni forti". Anche questa lo è, ha avvertito e ne ha ricordate altre avvenute negli anni 1977 (provocata da una corrente fredda) e 1986 (quando passò l’uragano Juan).

 

Il forte moto ondoso ha di fatto cancellato dalla vista il muro del Malecón, che in alcuni punti è stato abbattuto. Al tramonto continuavano ad essere sommersi dalle acque tratti dei viali del Porto, Prado, Paseo e Calle Linea, i tunnels di Linea e di 5ª Avenida, solo per menzionare alcuni siti. Queste penetrazioni, ha avvertito Rubiera, diminuiranno gradualmente con la cessazione dei forti venti. Il mare ritornerà alla normalità questo martedì (oggi), ha detto.

 

E’ quanto sperano i più di 31.000 evacuati del municipio Plaza e gli abitanti delle aree dei Consigli Popolari di Santa Fe, Cubanacán e Miramar, quelli del municipio Playa (i più danneggiati), per poter cominciare la ricostruzione delle più di 2.000 case che hanno riportato danni, la pulizia delle cisterne inquinate con acqua di mare, la ricostruzione di enti economici e di strade sinistrate come conseguenza del passaggio di Wilma. Anche le spiagge di Baracoa ed El Cajío (L’Avana) mostrano un aspetto simile.

 

Minas de Matahambre – punto dal quale l’uragano è passato più vicino –, Puerto Esperanza, La Palma e la spiaggia El Pajarito (tutti quanti a Pinar del Río) hanno registrato penetrazioni del mare fino ai 200 metri, danni nei tetti delle case, abbattimenti di pali della luce e cavi elettrici e perdite di prodotti agricoli come banane e caffè.

 

Di fronte a questa situazione il colonnello Luis Ángel Macareño, secondo capo dello Stato Maggiore Nazionale della Difesa Civile, ha rivolto un appello a mantenere la disciplina e l’organizzazione e a non commettere imprudenze che possano costare vite umane, cosa che è stata possibile evitare finora.

 

Macareño ha ricordato che, tenendo presente che i danni delle province di Pinar del Río, Città dell’Avana e L’Avana non sono stati delle stesse dimensioni in tutti i luoghi, è stato deciso alle 15 di ieri di passare alla fase di recupero nei municipi che già non sono soggetti alle ripercussioni dell’uragano Wilma, in corrispondenza con la valutazione dei Consigli di Difesa di queste province e di mantenere in fase di allarme solo quei territori con inondazioni provocate dalle penetrazioni del mare e dalle intense piogge.

 

 


 

 

Wilma non ha causato perdite di vite umane

 

 

Il Centro di Direzione per i Casi di Disastro del Consiglio della Difesa Nazionale ha reso noto lunedì che nessuna persona è morta a Cuba nei 10 giorni di durata del passaggio di Wilma nelle vicinanze dell’Isola.

 

Il rapporto, citato dalla AIN, recita che "contemporaneamente a questo fenomeno meteorologico la tormenta tropicale Alpha ha provocato ingenti piogge nella regione orientale del paese. Per fronteggiare la situazione si sono attivati 1.140 organi di direzione, che hanno operato per ridurre al minimo le conseguenze di entrambi i fenomeni atmosferici".

 

La cifra provvisoria degli evacuati in tutto il territorio nazionale ammonta a 607.542 persone, 70.300 delle quali sono state alloggiate in ricoveri e più di 537.200 nelle case di familiari e vicini.

 

Circa 413.850 animali di diverso tipo sono stati trasferiti in luoghi più sicuri nelle province da Pinar del Río a Sancti Spiritus. Tra questi ci sono quasi 111.000 bovini, circa 45.880 suini, 23.500 ovino-caprini e 217.600 gallinacei.

 

Più di 103.000 persone si sono mobilitate per attuare le misure della Difesa Civile, sono stati attivati 1.325 punti di ricovero (591 dei quali scuole), 755 centri d’elaborazione degli alimenti e circa 4.970 mezzi di trasporto.

 

Mantenendosi sopra ai mari prossimi a Cuba, il pericoloso ciclone ha interessato l’Isola per 10 giorni, con forti mareggiate, piogge e vento.

 

Wilma ha provocato durante il suo passaggio sulla regione 11 morti ad Haiti, due in Giamaica, cinque in Florida e otto in Messico, dove ha lasciato dietro di sé grandi distruzioni e più di un milione di sinistrati, stando alle prime notizie.

 

 


 

 

Cuba sta dimostrando il suo alto livello di preparazione nell’affrontare le avversità della natura

 


Ha affermato il presidente Fidel Castro, che ha offerto aiuto medico al Messico, dove più di un milione di persone sono state colpite da Wilma
 


O. PELÁEZ  e H. LEÓN - 24 ottobre 2005

 

 

“Di fronte alla minaccia dell’uragano Wilma, il paese ha dimostrato una volta di più il suo alto livello di preparazione nell’affrontare tali avversità della natura, mobilitando tutte le forze e risorse per proteggere ogni cittadino, cosa che non possono fare nemmeno le nazioni più ricche”, ha affermato il Presidente Fidel Castro intervenendo nella Tavola Rotonda Informativa di ieri.

 

Condotto dal collega Randy Alonso, il programma televisivo ha offerto un’ampia informazione su quanto avvenuto nelle province della regione occidentale durante il passaggio di Wilma sui mari del nord e vicino alla terraferma.

 

Fidel ha confrontato la tranquillità, disciplina e organizzazione dimostrate dal nostro popolo di fronte al pericolo rappresentato dal passaggio di questo fenomeno, alle scene dei saccheggi dei negozi e mercati viste negli USA al passaggio di Katrina e adesso nello Yucatán, in Messico, dopo che questa zona è stata duramente colpita dai venti di velocità superiore a 200 km/h di Wilma.

 

Fidel ha sottolineato che “è questa la grande differenza tra il sistema capitalistico che promuove il consumismo irrazionale, l’egoismo e la follia, che porta la gente a saccheggiare un negozio quando si verifica un disastro di questa natura e la nostra società socialista, dove si fa un enorme sforzo per l’equità, la solidarietà e la giustizia, valori ai quali non rinunceremo mai”. Ha ricordato che fin dai primi anni della Rivoluzione, con l’invio dei primi medici in Algeria, Cuba ha sempre offerto il suo disinteressato aiuto ad altri popoli colpiti da catastrofi naturali e di altro tipo, come avvenne con i terremoti in Perù e Nicaragua (quest’ultimo paese era a quel tempo sotto la dittatura di Somoza).

 

Continuando a parlare dell’argomento, Fidel ha menzionato la recente offerta di aiuto al popolo degli Stati Uniti di fronte alla tragedia che ha colpito la Louisiana in seguito al passaggio dell’uragano Katrina nel settembre scorso.

 

“Dopo vari giorni di prolungato silenzio delle autorità nordamericane nel dare una risposta”, ha indicato, “abbiamo creato il contingente internazionale Henry Reeve per prestare aiuto  ai paesi colpiti da catastrofi naturali”.

 

“Poco dopo la formazione del contingente, si sono verificate due grandi catastrofi, una in Centroamerica con le piogge torrenziali dell’uragano Stan, soprattutto in Guatemala e l’altra il devastante terremoto registrato in Pakistan, con un numero stimato di perdite umane attorno ai 50.000 morti e ai 60.000 feriti”, ha spiegato il leader della Rivoluzione.

 

 

QUATTRO BRIGATE MEDICHE IN GUATEMALA E DUE IN PAKISTAN

 

 

“Discretamente e senza pubblicità”, ha sentenziato, “abbiamo inviato quattro brigate del contingente con un totale di 400 medici nelle zone più sperdute del Guatemala, colpite dalle piogge torrenziali costate migliaia di morti.

 

Fidel ha asserito che “le altre nazioni che hanno inviato aiuti lo hanno fatto soltanto in maniera simbolica, così come era già avvenuto per la Louisiana; alcune attrezzature, elicotteri e qualche milione di dollari, niente di più”.

 

“Con qualche milione non si risolve nulla. Quello che serve è personale medico per salvare vite e curare gli ammalati, ma loro non lo possono inviare perchè non ce l’hanno, né lo potranno mai mettere insieme, perchè sono medici corrotti dal denaro. E’ qui che si può apprezzare quando una Rivoluzione è vera, i valori che inculca, l’enorme ricchezza di capitale umano che abbiamo creato”.

 

Commentando gli ingenti danni causati da Wilma nella Penisola dello Yucatán, dove più di un milione di persone sono state sinistrate, il Presidente ha offerto al Governo ed al popolo messicani l’invio di personale medico e paramedico, medicinali e qualsiasi altro tipo di aiuto del quale facciano richiesta, per far fronte al duro impatto dell’uragano in tutta questa regione.

 

Durante il programma televisivo, Fidel ha parlato telefonicamente con Bruno Rodríguez, primo viceministro degli Esteri di Cuba, che dal Pakistan ha offerto i dettagli sulla presenza di due brigate mediche cubane che prestano servizio alle vittime del sisma in quel paese.

 

Secondo il vice titolare del MINREX, i nostri medici stanno lavorando in condizioni difficili a causa del freddo e dell’altitudine del luogo dove operano ma sono completamente dediti alla loro nobile missione e godono delle immense dimostrazioni di gratitudine e rispetto del popolo e delle autorità pakistane.

 

Sempre per via telefonica ha parlato con la dottoressa Yoandra Muro, capo della missione medica cubana in Guatemala, dalla quale si è saputo che i nostri medici operano in 800 comunità dei 15 dipartimenti più colpiti dalle intense piogge del ciclone Stan e mantengono un morale molto alto.

 

 

PIU’ DI 600.000 CUBANI SI TROVANO AL SICURO

 

 

693.102 cubani residenti nelle province sottoposte all’influenza dell’uragano Wilma e della depressione tropicale Alpha sono stati trasferiti in luoghi sicuri, ha precisato il rapporto dello Stato Maggiore della Difesa Civile delle ore 20 di domenica.

 

La maggior parte degli evacuati è residente in aree a rischio e 19.483 sono studenti a tempo pieno o partecipanti al Piano La Scuola nei Campi.

 

Lo sforzo di più di 100.300 persone mobilitate in questi momenti per garantire il compimento delle misure di protezione della popolazione ed i beni del paese, è stato messo in risalto durante la Tavola Rotonda Informativa dal colonnello Luis Ángel Macareño, secondo capo dello Stato Maggiore Nazionale della Difesa Civile.

 

Ha spiegato che le province di Pinar del Río, L’Avana e Città de L’Avana, nonché il Municipio Speciale di Isola della Gioventù sono in stato d’Allarme; Matanzas è in Allerta e, eccetto Ciego de Ávila, gli altri territori centrali sono in fase informativa. E’ stato decretato domenica lo stato d’Allerta nelle province di Guantánamo, Holguín e Santiago di Cuba, nell’oriente cubano.

 

 

LA SOCIETA’ DEVE DISTINGUERE LE FAMIGLIE CHE ACCOLGONO GLI EVACUATI

 

 

Fidel Castro, venuto a conoscenza che più dell’80% delle persone evacuate nelle due regioni ha trovato riparo nelle case di familiari, vicini e amici, ha voluto conoscere l’origine di questa opzione, sorta nel periodo speciale e dimostrazione della fratellanza e solidarietà dei cubani nelle situazioni difficili.

 

Fidel ha detto che “occorre studiare bene questa pratica, sapere chi sono coloro che offrono questo aiuto e cosa gli manca per migliorare l’assistenza offerta ai loro compatrioti. La società deve distinguere queste famiglie che, tra l’altro, stanno facendo risparmiare al paese ingenti risorse”.

 

Secondo quanto è stato precisato nella Tavola Rotonda, sui 643.573 evacuati delle province occidentali e centrali, 50.727 sono alloggiati in alberghi e 427.401 (l’81,9% del totale) in casa di familiari o amici. Nel territorio orientale il 94,4% dei 49.529 evacuati sono stati accolti in casa di familiari o vicini.

 

Durante un altro contatto telefonico, questa volta con la giornalista Marenas Baños di Radio Sandino, di Pinar del Río, sono stati resi noti i dettagli della situazione delle zone più colpite da Wilma. Il 76% degli abitanti di Mantua; il 46% di Minas de Matahambre, così come 1.800 persone della località di Santa Lucía (isolata a causa della crescita del fiume Cuyaguateje), sono stati trasferiti in luoghi sicuri.

 

Il leader della Rivoluzione è stato informato dettagliatamente dalla giornalista su alcune garanzie alimentari, in particolare sulla produzione di pane per le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case come misura di sicurezza. In questo senso è stato comunicato che il funzionamento di gruppi elettrogeni a Sandino, per esempio, ha reso possibile garantire i servizi basilari alla popolazione.

 

Si è anche interessato alla preparazione degli alberghi ed alle garanzie per quanto riguarda la disponibilità di medicinali e personale medico, la protezione della produzione di tabacco ed altre attività economiche del territorio più occidentale del paese.

 

 


 

Forti penetrazioni del mare nel litorale della capitale

 

 

24 ottobre 2005 - Forti penetrazioni del mare si sono verificate nelle prime ore di oggi (lunedì) in vari punti del litorale della capitale cubana, come aveva pronosticato l’Istituto di Meteorologia (ISMC).

 

Nelle prime ore di oggi il dottor José Rubiera, capo del centro delle previsioni del ISMC, ha detto alla AIN che si tratta di un fenomeno che sta iniziando, poiché il vento non ha virato a nord-ovest. La costante inondazione sta già minacciando di arrivare in Calle Linea, nel Vedado.

 

Il meteorologo, che aveva previsto con precisione queste penetrazioni marittime da alcuni giorni, ha sottolineato che, quando i venti associati a Wilma vireranno a nord-ovest, le inondazioni costiere aumenteranno e potranno durare tutto il lunedì.

 

“Si tratta”, ha detto, “di una forte penetrazione del mare che interesserà i cinque municipi costieri della città: Plaza de la Revolución, Habana Vieja, Centro Habana, Habana del Este e Playa”.

 

Secondo Rubiera “se l’uragano si muoverà molto rapidamente può darsi che queste inondazioni durino meno, ma pensiamo che il fenomeno non diminuirà fino alle prime ore di martedì”.

 

L’esperto ha raccomandato di adottare tutte le precauzioni possibili per evitare qualsiasi incidente.

 

Le piogge proseguiranno nella regione occidentale, compresa l’Isola della Gioventù e si estenderanno gradualmente alla parte centrale. (AIN)