Il blocco danneggia anche

gli investitori statunitensi


Così si sono espressi vari imprenditori di questo paese presenti alla principale borsa commerciale che Cuba convoca annualmente

 



I.CALZADILLA RODRÍGUEZ (iraida.cp@granma.cip.cu) - 3 novembre 2005

 

I responsabili dell’Impresa ‘Carolina Turkey’, dedita all’esportazione di carne di tacchino nel North Carolina, non sono presenti alla XXIII Fiera Internazionale de L’Avana perchè il Governo degli Stati Uniti non ha concesso loro i visti. Al loro posto erano presenti i rappresentanti dell’impresa in Messico. “Questo complica le trattative, perchè non si possono stabilire relazioni commerciali dirette”, ha affermato Víctor Rojas,  responsabile dello stand nella borsa. Nota: L’Amministrazione Bush ed un “gruppetto di gente” negli USA continuano ad essere gli unici testardi che insistono con il blocco e l’indurimento delle misure contro l’Isola, come ha affermato recentemente Raúl de la Nuez, ministro del Commercio Estero.

 

A FAVORE DEL CAMBIAMENTO

 

L’entità californiana ‘Navarretta Group’, distributrice per conto di varie imprese esportatrici di prodotti alimentari e sanitari, espone per il secondo anno consecutivo alla FIHAV e la sua dirigente Michelle Butler, afferma che anche questo è un modo di dimostrare il desiderio degli statunitensi di mantenere relazioni con l’Isola. “Non mi piace il blocco nè sono d’accordo con la sua applicazione. Penso che non sia utile e, dal momento che mi piacerebbe che i rapporti tra i nostri paesi cambiassero, mi trovo qui. Quando il mio Governo adotta misure per impedire il commercio con Cuba, io sono tra coloro che desiderano contribuire al cambiamento positivo”. Nota: “Bisogna essere ciechi per non vedere che l’imprenditoria statunitense vuole normalizzare queste relazioni che vanno a vantaggio di entrambi i popoli”, ha detto alla FIHAV Pedro Álvarez, presidente dell’impresa importatrice cubana ‘ALIMPORT’.

 

ANDARE AVANTI

 

Octavio Ramírez, rappresentante della ditta ‘Wrigley’s’, che ha sede a Chicago e produce gomme da masticare, viene alla FIHAV dal 2002 ed afferma che è una fortuna lavorare con imprese cubane, perchè si comportano molto bene con i pagamenti e sono una porta aperta in più nei Caraibi. “Desideriamo continuare con voi”. Nota: nonostante le restrizioni imposte dal blocco, stanno partecipando alla Fiera 188 compagnie statunitensi distributrici di alimenti, con la presenza di più di 380 imprenditori di 31 stati dell’Unione.

 

CUBA STA CONTINUANDO A SVILUPPARSI

 

La ditta ‘Irridelco International Corporation’, del New Jersey, che sta per ottenere la licenza per commerciare nell’Isola, partecipa per la prima volta alla FIHAV. E’ specializzata in prodotti irrigui per l’agricoltura.

 

Eduardo Leiva, responsabile per le vendite in America Latina, non ha dubbi nell’affermare che “il blocco è assolutamente negativo, inoperante e inefficace; questa è un’opinione molto diffusa tra gli investitori nordamericani, contrari a questa politica che in più di 40 anni d’applicazione non è servita a nulla, in quanto chi sta perdendo è l’investitore nordamericano perchè Cuba continua a svilupparsi ed è aperta agli scambi con il resto del mondo”. Nota: alla FIHAV sono presenti imprenditori di 43 paesi, desiderosi di vendere e mantenere un mercato stabile nell’Isola, che non è monopolio di nessun paese. Gli USA farebbero bene a “ripensare” che, per il vantaggio dei loro stessi produttori e commercializzatori, sarebbe bene che non esistessero restrizioni e che venissero favoriti scambi reciprocamente vantaggiosi con Cuba.