Tutta l’esperienza sociale cubana

è a disposizione dei popoli del Sud
 

E’ iniziata la riunione del Comitato del Gruppo dei 77 più la Cina

E.Concepcion Perez  22 marzo 05

"La cooperazione Sud-Sud costituisce un importante strumento per sviluppare e rafforzare l’indipendenza economica dei nostri paesi e avanzare verso il vero sviluppo", ha detto la ministra cubana per gli Investimenti Stranieri e la Collaborazione Economica, Marta Lomas, aprendo ieri (lunedì) l’XI Riunione del Comitato di Coordinamento e Proseguimento della Cooperazione del Gruppo dei 77, che si sta svolgendo nel Palazzo delle Convenzioni.

 

Ha fatto riferimento al crescente numero di paesi in via di sviluppo che stanno cominciando a dire no al neoliberismo selvaggio e brutale che è stato loro imposto, con libero mercato, privatizzazioni ad oltranza ed una sempre più debole partecipazione dello Stato alla gestione economica e sociale come pre-requisiti imposti dalle istituzioni internazionali, accompagnati dalla promessa incompiuta di una prospettiva di sviluppo.

 

Ha poi spiegato che, in contrapposizione a ciò, "abbiamo cominciato ad individuare nuovi meccanismi di cooperazione economica e sociale, fondati sui principi di indipendenza e solidarietà, che gettano le basi per impegni ancora maggiori all’interno della grande famiglia dei paesi del Gruppo dei 77 più la Cina".

 

"Un esempio di questo è l’Alternativa Bolivariana per le Americhe, promossa dal presidente Hugo Chávez e dal Governo del popolo fratello venezuelano, processo che aspira ad una genuina integrazione tra i paesi dell’America Latina e dei Caraibi e che ha essenzialmente una vocazione universale", ha messo in risalto la capo-delegazione cubana all’appuntamento del G-77.

 

Ha reso noto che Cuba sta lavorando con un crescente numero di paesi in via di sviluppo per l’eliminazione dell’analfabetismo, utilizzando metodi ad applicazione di massa, messi già in pratica in Venezuela, Mozambico, Haiti, Messico, Brasile, Belize ed altri paesi della regione, che hanno dimostrato la loro efficacia.

 

In quanto al flagello dell’HIV, ha citato un recente rapporto di ONUSIDA (sigla in spagnolo) dove si spiega che, nonostante la regione ospiti poco più del 10% della popolazione mondiale, nell’Africa Subsahariana vivono più del 60% di tutte le persone con il virus, ossia circa 25.400.000 ammalati.

 

Ha informato che si stanno portando avanti progetti di sostegno a diversi paesi e si punta a concretizzarne uno che coinvolga tutta l’area dei Caraibi, sulla base dell’esperienza accumulata nella lotta contro questo flagello.

 

Ha aggiunto che si sta sviluppando in Botswana un importante progetto che vede coinvolti 100 specialisti cubani.

 

"Un totale di 33.703 cooperanti cubani", ha informato, "sta prestando servizio in 96 paesi in via di sviluppo e di questi 23.398 sono medici e paramedici che lavorano in 67 nazioni".

 

"Si sono diplomati e laureati a Cuba 42.734 studenti asiatici, africani, latinoamericani e caraibici ed attualmente sono 15.978 gli studenti di queste aree geografiche che si stanno preparando nell’Isola, beneficiando di borse di studio completamente gratuite. Di questi, 9.040 si trovano nella Scuola Latinoamericana di Medicina e 1.409 nella Scuola Internazionale dello Sport", ha enfatizzato la titolare del MINVEC.

 

Nell’assemblea plenaria che ha inaugurato la riunione di questo Comitato del Gruppo dei 77 più la Cina, alla quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque, hanno parlato anche il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale della Giamaica, K.D. Knight, che presiede il Gruppo dei 77; Munir Akram, presidente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e Yiping Zhou, direttore del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD), per la cooperazione Sud-Sud.