Le ragioni dei Grandi Caraibi

 

E.Concepción Pérez  14 dic.'05

 

Fidel lo ha spiegato davanti ai leader dei Caraibi riuniti nel II Vertice Cuba-Caricom: "In questi anni si è fatta ancora più drammatica l’enorme sfida che i nostri paesi stanno affrontando per assicurare la sopravvivenza stessa dei nostri popoli".

 

Questa riflessione contiene l’urgenza delle necessarie azioni congiunte, solidali e reali, che formino una specie di muro di contenimento di fronte alla globalizzazione neoliberista che, come ha detto il leader cubano, "minaccia addirittura la stessa esistenza dei nostri paesi come nazioni indipendenti".

 

I 14 stati membri a pieno titolo della Caricom hanno una popolazione di 15,2 milioni di abitanti, più della metà dei quali vive ad Haiti, ritenuto uno dei paesi più poveri del pianeta.

 

Ad Haiti si concentrano gli indicatori più negativi, con una speranza di vita di soli 51,6 anni, un’alfabetizzazione del 51,9% dei suoi abitanti; una media di solo 25 medici ogni 100.000 abitanti; il 5,6% della popolazione tra 15 e 49 anni è portatore del VIH/AIDS, la mortalità infantile è di 76 ogni 1.000; quella materna raggiunge la cifra di 680 ogni 100.000 e la metà della popolazione economicamente attiva è disoccupata.

 

Tuttavia, la grande maggioranza delle altre isole mostra alti livelli di alfabetizzazione e una speranza di vita media di circa 70 anni.

 

Le entrate, ottenute soprattutto dal turismo e da altri servizi, permettono un certo grado di sviluppo, ma non risolvono la loro vulnerabilità di fronte ai sempre più frequenti fenomeni naturali e di fronte alla mancanza di risorse energetiche.

 

A questo vanno aggiunte le misure protezionistiche adottate dalla Comunità Europea e dagli USA nei confronti delle produzioni agricole e del commercio disuguale.

 

Cuba condivide quel sogno dei Grandi Caraibi e ha sviluppato in modo crescente i rapporti di cooperazione e di solidarietà verso quei popoli fratelli.

 

Non è un caso se durante l’ultima Assemblea Generale dell’ONU, quando si votava il progetto cubano esigente la fine del criminale blocco imposto dagli USA contro il nostro popolo, il rappresentante di Saint Lucia, parlando a nome di tutti i paesi della Caricom che hanno votato in blocco a favore di Cuba, ha detto che "Cuba è parte integrante della regione dei Caraibi e non minaccia nessuno. Tutto il contrario. Il suo impegno con lo sviluppo economico e sociale del Caraibi e indiscutibile..."

 

LA SOLIDARIETÀ COME PRINCIPIO

 

Cuba mostra una storia di rapporti di collaborazione e di solidarietà con i popoli dei Caraibi, rinsaldata e ampliata in questi più di 33 anni di lavoro congiunto.

 

1.957 giovani dei paesi membri della Caricom si sono preparati a Cuba come professionisti universitari o tecnici.

 

Se si tiene conto che il problema della sanità è una delle più gravi sfide affrontate da questi popoli, la laurea di 487 medici che oggi stanno lavorando nei loro rispettivi paesi è una finestra di speranza che si apre al presente e al futuro e un seme già piantato e concimato che tra i suoi più nobili frutti offre quello di salvare vite.

 

Ad Haiti lavorano oggi 149 professionisti della sanità formatisi a Cuba; altri 96 sono della Giamaica, 56 di Saint Lucia, 47 di Dominica e altrettanti di Grenada, 30 del Belize, 22 di St Vincent e Grenadine, 13 di St Christopher e Nevis, 12 di Antigua e Barbuda, 8 di Trinidad e Tobago, 5 del Suriname e 2 delle Bahamas.

 

A queste prime generazioni di professionisti dei Caraibi formatisi a Cuba si uniranno progressivamente ogni anno i 3.318 che studiano attualmente, 1.311 dei quali Medicina. In che altro modo si potrebbe pensare al futuro di una nazione come quella haitiana, se non offrendo collaborazione non militare, ma con medici, infermieri, maestri e professori?

 

È per questo che il futuro di Haiti potrà essere molto differente quando s’incorporeranno al lavoro nella sfera della Sanità altri 647 giovani che si stanno formando come medici nelle scuole cubane, tra i 1.490 che si preparano in questa e altre specialità.

 

Stanno studiando a Cuba 369 giovani provenienti dalla Giamaica (137 Medicina), Guyana 301 (154 Medicina), Belize 208 (71 Medicina), Saint Lucia 201 (55 Medicina), Antigua e Barbuda 97 (32 Medicina), Bahama 82 (46 Medicina), Barbados 74 (25 Medicina), Grenada 67 (19 Medicina), Trinidad e Tobago 59 (15 Medicina), St Christopher e Nevis 51 (12 Medicina) e Suriname 22 (6 Medicina).

 

Cuba ha offerto altre 301 borse di studio alle nazioni che compongono la Caricom per il corso scolastico 2005-2006.

 

A questo contributo nella preparazione di risorse umane Cuba aggiunge la presenza di 1.142 collaboratori civili; 949 dei quali nel settore della Sanità.

 

Il maggior numero di collaboratori si trova ad Haiti, nazione dove ce ne sono 520, 475 dei quali membri delle brigate mediche.

 

E’ in questa prospettiva di solidarietà e di amicizia come base per la collaborazione e l’unione tra i paesi dei Caraibi che possono nascere, crescere e rinsaldarsi quei Grandi Caraibi che stanno diventando una realtà irreversibile per i nostri popoli fratelli.

 

IL GRANDE MIRACOLO

 

L’Operazione Miracolo si sviluppa già in 11 paesi dei Caraibi e fino al 6 dicembre scorso il numero di operati a Cuba era di 10.449.