L’Uruguay e Cuba hanno firmato

 

un accordo di cooperazione

 

Montevideo 30 novembre 2005

 

L’Uruguay e Cuba hanno firmato martedì il primo accordo di cooperazione in diverse sfere dopo l’allacciamento di rapporti diplomatici tra entrambi i paesi il 1º marzo scorso, ha reso noto PL.

 

La viceministra degli Esteri uruguayana Belena Herrera e il suo omologo cubano Rafael Dausa hanno sottoscritto il documento dopo le conversazioni.

 

I rappresentanti dei due Governi hanno coinciso nel sottolineare l’importanza politica che accompagna questi contatti. È stato reso noto che il prossimo appuntamento tra le parti è stato fissato per il 2006 all’Avana.

 

Il giorno prima della firma, Dausa ha dissertato sulla politica estera del suo paese nella sede del Ministero degli Esteri, situata nel Palazzo Santos, ubicato nel centrale Viale 18 luglio.

 

Gli organi di stampa hanno dato risalto al ringraziamento di Montevideo al Governo di Cuba per l’aiuto con borse di studio ai figli di famiglie povere che studiano nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) e nella Scuola Internazionale di Educazione Fisica e Sport di Cuba all’Avana.

 

La sede del Ministero degli Esteri ha emesso un comunicato nel quale elogia la solidarietà cubana dell’Operazione Miracolo, mediante la quale vengono assistiti gratuitamente nell’Isola centinaia di uruguayani dei settori poveri affetti da patologie oculari.

 

 

 

 

Il Presidente uruguayano ha ringraziato

 

Cuba per l’Operazione Milagro

 

L’Avana 7 novembre 2005

 

Il presidente uruguayano, Tabaré Vazquez, ha ringraziato il Governo di Cuba per l’assistenza gratuita, compresa quella chirurgica, che da ai cittadini poveri di questo paese con problemi oculari, ha reso noto questo lunedì PL.

 

Vazquez ha espresso la sua opinione sull’Operazione Milagro durante un incontro con l’ambasciatrice cubana, Marielena Ruiz Capote, che gli ha consegnato le credenziali.

 

La diplomatica Ruiz Capote ha detto che nel dialogo col Presidente uruguayano è stata sottolineata la volontà di entrambi i popoli di rafforzare i nessi bilaterali in tutte le sfere.

 

Per Cuba, ha aggiunto, il ristabilimento dei rapporti diplomatici è un fatto storico che si basa sull’unità dei popoli uruguayano e cubano.

 

Questi rapporti – ha detto - si sono mantenuti da sempre, anche se nel passato sono stati interrotti per un periodo.

 

Per quanto riguarda il commercio, l’Ambasciatrice ha sostenuto che l’Uruguay ha nuovamente partecipato come paese con uno stand alla recente Fiera Internazionale dell’Avana e ha precisato che il commercio tra Cuba e l’Uruguay si è moltiplicato nel periodo 2004 – 2005.

 

L’Ambasciatrice ha informato che martedì l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) presenterà nuovamente una risoluzione che esige la fine del blocco finanziario, economico e commerciale contro l’Isola.

 

In questo senso ha commentato che Cuba  si aspetta un altro grande trionfo sulla politica aggressiva statunitense, perché conta sull’appoggio della comunità internazionale.

 

L’appoggio dell’Uruguay a Cuba è storico, ha aggiunto Ruiz Capote, prima di accomiatarsi dalla stampa che la circondava nella Plaza Independencia.


  

I POVERI URUGUAYANI SARANNO

 

OPERATI ALL’AVANA  

 



29/10/2005 - I cittadini uruguayani poveri con gravi affezioni oculari saranno operati gratuitamente a Cuba nell’ambito del piano di assistenza oftalmologia internazionale denominato dal governo cubano ‘Operación Milagro’. La stampa uruguayana ha dato ampio risalto alla notizia, confermata dallo stesso presidente della Repubblica Tabaré Vásquez, sottolineando che l’esecutivo di Montevideo starebbe persino accelerando i tempi per il rilascio dei primi passaporti ai cittadini uruguayani affetti dalle patologie più gravi e urgenti, così che possano recarsi all’Avana prima possibile. La ‘Operación Milagro’ è un’iniziativa promossa dai governi di Cuba e Venezuela per prestare soccorso a migliaia di persone povere nei Paesi in via di sviluppo che, a causa dei costi elevati di operazioni chirurgiche quasi di routine negli Stati più sviluppati (come ad esempio interventi alla cataratta) rischiano di perdere la vista o in alcuni casi persino la vita. Per il momento i medici cubani, sostenuti finanziariamente dal Venezuela, hanno prestato soccorso a centinaia di bisognosi in Bolivia, Guatemala, in molti Paesi dei Carabi e in Uruguay, oltre che in alcuni Stati africani.
[MISNA]

 

 

Aumentato a 100 gli studenti

 

di medicina uruguayani

 

11/5/2005 - Il Governo di Cuba ha concesso venerdì scorso a quello uruguayano 100 borse di studio affinché gli studenti provenienti da famiglie povere possano laurearsi come Medici nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM la sigla in spagnolo), a L’Avana.

 

Sono 45 i giovani che, questo fine settimana, partiranno verso l’Isola, dove già ce ne sono altri 300 che stanno frequentando i diversi livelli del corso di studio, per poi utilizzare queste conoscenze a beneficio della popolazione di questa nazione sudamericana, colpita dalle politiche economiche neoliberiste.

 

Secondo Prensa Latina, alcuni funzionari di alto livello del Ministero degli Esteri uruguayano hanno ringraziato per il suo gesto Cuba, che offre le sue risorse e sforzi “affinchè i figli delle famiglie povere latinoamericane, africane ed anche statunitensi possano prepararsi come medici”.

 

La radio ha reso nota la buona notizia, sottolineando che le autorità cubane hanno aumentato a 100 le 45 borse sulle quali contava l’Uruguay per i suoi studenti, provocando un importante movimento tra i giovani locali.

 

Consultato, l’incaricato d’affari di Cuba a Montevideo, Raúl Cortázar, ha detto a Prensa Latina che “il processo di selezione realizzatosi in Uruguay per i primi 45 studenti, può essere considerato rigoroso, giusto ed equo”.

 

“A questo”, ha precisato Cortázar, “hanno partecipato la Federazione degli Studenti Universitari e le principali organizzazioni di solidarietà con l’Isola”.

 

Quest’anno a Cuba si laureerà il primo gruppo di studenti uruguayani dell’ELAM, avvenimento atteso con ansia da genitori, familiari ed organizzazioni sociali.